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Full text of "MC microcomputer 029 1984"

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APRILE 1984 NUMERO 29 LIRE 3500 



HARDWARE A SOFTWARE 
DEI SISTEMI PERSOHALI 


■nCTRUM. 

grafica 3D 
VICTEL, 

al telefono con il VIC 




I Personal Apple non sono 
tutti uguali. 









Olivetti 


17 News 

20 Olivelli M24. M21 
Marco Marinacci 
23 Stampa estera 
26 Libri 

30 Vivere un Advenlure 


I Acom 
Electron 


ACT Apricot 


^ 0 ^ Spectravldeo 

sv-sza 


Maurizio Bergami 

32 Ant Altack - Spectrum 48K 

33 Le News 

34 Sneggil - TI-99/4A 

35 Soccer - Commodore 64 

36 Zoom - Spectrum 48K 

37 Everest Ascent - Commodore 64 

38 Othello - TI-99/4A 

39 Cra^ Kong - Commodore 64 
Millie Bug - Commodore 64 

40 Pengy • Spectrum 16/48K 

41 The Slicker Puzzle - Vie 20 
Woodworm Whacker - Vie 20 

44 ACT Apricot • Corrado Giustozzi 
52 Spectravideo SV-328 
Maurizio Bergami 
60 Acom Electron - Leo Sorge 
68 Cheetah Sweet-Talker 
Maurizio Bergami 
73 Grafica - Francesco Peironi 
79 Kit • Joystick per Apple li 
Valter Di Dio 
86 TuttoSpectrum 

Costruiamo un box sonoro 
Maurizio Bergami 

91 Othello per Vie 20 e Commodore 64 
Andrea De Prisco 
96 Software TI-99/4A 
Maurizio Bergami 

100 Software Apple - Valter Di Dio 
104 Vie da zero 

Al telefono con VICTEL 
Tommaso Paniuso 
1 10 Software Commodore 64 
Leo Sorge 

1 12 Software Vie 20 - Leo Sorge 
118 Software Spectrum 
Maurizio Bergami 

122 Software ZX-81 - Maurizio Beri 
124 Software Sharp PC-1 500 
Fabio Marzocco 
126 Software SOA 
Pierluigi Panunzi 
128 I trucchi del CP/M 
Claudio Rosazza 
131 Guidacompuler 
150 Micromarket/micromeeting 
159 Microtrade 
161 Campagna abbonamenti 
Servizio arretrati 


Cheetah. 

SweetrTaUcer 


Kit 

Joystick 
per Apple II 


MCmicrocomputer 29 





UENTUN t aO*US 




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per Apple II 

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pio faccio su vetronite, con fori metallizzati e pettine 
dorato, tre connettori (già saldori) professionoli con 
contatti dorati per l'inserimento delle schede, piedini 
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Descrizione: MC n. 16 


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N.B. Speeffleare neirerdlne (indicando II numera di partita IVA) se desiderate riceve- 
re lo fottuto. 


INDICE DEGLI 
INSERZIONISTI 



MCmicrocomputer 29 


Anno 4 - numero 29, aprile 1984 
mensile - L. 3.500 
Direttore: 

Paolo Nuli 
Condirettore: 

Marco Marìnacci 
Ricerca e sviluppo: 

Bo Amklìl 
Collaboratori: 

Maurizio Bergami. Andrea de Prisco, 
Valter Di Dio. Paolo Galassetti, 
Corrado Giustozzi. Fabio Marzocca, 
Alberto Morando, Tommaso Pantuso, 
Pierluigi Panunzi, Francesco Peironi, 
Gina Prìncipi. Claudio Rosazza, 
Leo Sorge. Pietro Tasso 
Segreteria di redazione: 

Paola Pujia (responsabile). 

Giovanna Molinari 
Grafica e impaginazione: 
Roberto Saltarelli 
Grafica copertina: 

Studio Azeta - Roma 
Fotografìa: Dario Tassa 
Amministrazione: 

Maurizio Ramaglia (responsabile), 
Anna Rita Fratini. Pina Salvatore 
Direttore Responsabile: 

Marco Marinacci 
MCmicrocomputer è una 
pubblicazione Technimedia. 

Via Valsolda 135. 00141 Roma. 
Tel. 06/898.654-899.526 
Registrazione del Tribunale di Roma 
n. 298/81 dell'll agosto 1981 
@ Copyright Technimedia s.r.l. 
Tutti i diritti riservati. 
Manoscritti e foto originali, anche se 
non pubblicali, non si restituiscono 
ed é vietata la riproduzione, seppure 
parziale di testi e fotografìe. 
Pubblicità: 

Technimedia, Via Valsolda 135, 
00141 Roma. tei. 06/898.654-899.526 
Produzione pubblicitaria: 

Cesare Veneziani 
Abbonamento a 12 numeri; 

Italia L. 35.000; Europa e paesi del 
bacino mediterraneo (spedizione via 
aerea) L. 65.(X)0 
Americhe, Giappone. Asia eie. 

L. 92.000 (spedizione via aerea). 
C/c postale n. 14414007 intestato a: 
Technimedia s.r.l. - Via Valsolda, 135 
00141 Roma 

Composizione e fotolito: 

Starf Photolito, Via Acuto 137, 
GRA km 29, Roma 
Stampa: 

Grafiche P.F.G., Via Traspontina 
46/48 - 00040 Ariccia (Roma) 
Concessionaria per la distribuzione: 
Parrini & C. - Roma - P.zza 
Indipendenza 1 Ib • Cent. Tel. 4992, 




Associato USPI 



Un articolo da leggere 

Agli albori della rivoluzione microinformatica italiana, in un articolo 
apparso su un quotidiano italiano, si sostenne che entro pochi anni il 
"coriandolo" ! vaie a dire il "chip" di silicio del microcompuier I 
avrebbe aggravalo i problemi di occupazione. Profondamente convinto 
dei contrario scrissi un "pezzo" contestando questa ipotesi. A quattro 
anni di distanza basta scorrere i quotidiani per rendersi conto di come 
tulle le forze politiche e sociali concordino nel valutare positivamente 
il ruolo della microinformatica nello sviluppo quantitativo ed il 
miglioramento qualiiaiivo dell'occupazione. In quell'occasione scrissi 
qualcosa del tipo "non sono un sociologo, ma...", .suscitando la tanto 
garbata, quanto giusta reazione di un sociologo che osservò come non 
tulli i sociologi fossero genericamente diffidenti di fronte a! fenomeno 
delia microinformafica. 

Nutro una certa diffidenza per l'insegnamento assistito da computer 
(la sostituzione del libro tradizionale con un persona! computer è 
lonlana dall'essere efficiente e poco mi entusiasma la 
.somministrazione computerizzata di quiz), mentre sono sempre più 
convinto, anche alla luce dei risultali raggiunti nella sperimentazione 
"microcompuier a 10 anni", che l'apprendimento delle regole 
fondamentali delia programmazione stimola e sviluppa positivamente 
le capacità logiche dei bambino. Cosicché, quando un paio di 
sellimane orsono ho sentilo alla radio una esperta di pedagogia 
parlare a favore dei computer come ausilio didattico o libro di testo 
elettronico interattivo, e contro l'apprendimento precoce della 
programmazione che. assimilata al videogioco, ostacolerebbe, secondo 
l'esperta, la socialità del bambino rischiando di creare una 
generazione di introversi che passano la loro giornata davanti al 
teleschermo, la tentazione di prendermela in generale con gli esperti 
di pedagogia ed apprendimento è stata molto forte. 

Memore dell'episodio di quattro anni orsono. mi sono però irailenulo. 
E ho fatto bene perché solo sette giorni dopo su L 'Espresso é 
comparso un magistrale articolo di Umberto Eco ( Come vivere col 
computer, L'Espresso n. 13. I Aprile 1984. p. 78). che sottolinea 
come "... HI computer) alcuni buoni meccaiiLsmi logici li ha e chi lo 
programma li impara, di solilo senza sforzo... lo scemo da computer è 
la smagliatura marginale. Per il resto la diffusione dei computer può 
permettere esiti educativi importanti". 

Purtroppo i tempi tecnici del mensile sono lunghi e quando leggerete 
queste note sarà troppo tardi per trovare in edicola il numero 13 de 
L 'Espresso, ma se riuscite a trovarlo, la lettura di questo articolo è 
altamente raccomandabile. A proposito. Umberto Eco ha scoperto 
i'word processor: se prima era già particolarmente produttivo, ora 
che succederà') 

Paolo Nuli 


MCmicrocomputer 29 



! parallela. 


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OMNINET"* è una rete che pur essendo di ra- 
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SHARP MZ 700 sì trova a: 



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War Gamesl 

Sodo im vostro fedsle seguace nonché at>- 
boriato aUa vostra meravlgUcea rivista So- 
no Inoltre poseeesore deUTiome oompioar 
Texas TI-99/4A del quale sono molto soddl- 
a&tto. Un giorno leggendo la rubrica "stam- 
pa estera" a pag. 30 sul n. 36 del dicembre 
'83 mi SODO iDourioaito a riguardo del gioco 
"WarOaines"deUaTbom-EmL Oradeeldere- 
rei ricevere da voi maggiori dettagli riguar- 
do a tale gioco, la sua reperibilità ed In caso 
contrario vorrei sapere a ahi rivolgermi per 
maggiori notizie e per un eventuale acqui- 

Oerardo Mollettieii ■ Udine 

a hanno BCrittn o tólefonato In parecohl 
interessati allo stesso problema. Al momen- 
to attuale Computer War, il gioco tratto dal 
film War Qames. non éi per guanto ci risulta, 
importato, in Italia. Se qualcuno ha notizie 
in proposito, lo preghiamo di informarci. 
Hel frattempo possiamo solo dire di pazien- 
tare; chi proprio non sta nella pelle può, 
secondo quanto ecrltto nella pagina pubbli- 
citaria su Mlcroscope dal quale avevamo 
tratto la notizia, contattare MOm Dizon allo 
01-8362444 In Gran Bretagna. Owlamente, 
parleremo di War Games appena sarà posal- 
blle. 

Apple-mlnus per i compatibili 

£<arei' interessato all'acquisto dell'Apple- 
mlnus. 

Tuttavia qualcuno, non saprei finn a abe 
punto Intenditore, mi dice che la vostra 
eprom non hinzloneretibe sul mio compu- 

Perla verità io non bo un varo Apple ma 
un aggeggio che mi è stato venduto come 
"MICROPRAMB 43K" provenienza JlaJwan. 

Se ritenete, Invece, abe il vostro kit mi 
possa servire per aggiungere le minuscole al 
mio cinese, vi sarei grato se me lo faceste 
sapere, cosicché Io possa mandarvi imma- 
diatamente 1 soldi perrlcevere 11 kit medesi- 
mo. 

Resto In attesa e distintamente saluto. 

Edilio Nioastro - Torino 

A lei come a tutti i possesaori di Apple- 
compatlbill, dobbiamo rigirare il quesito. D 
nostro Apple-mlnus é p erfectamente compar 
Ubile con l'Appla, quindi è compatibile con 1 
compatibili quando quesU sono... compatibi- 
li davvero. Sperando che ci sia perdonato il 
gioco di parole, inviUamo quindi gli interes- 
sati ad espoire U problema al fabbricanti (o 
agli Importatori) delle (numerose) macchi- 
ne in questione. Da parte nostra posslaino 
solo dire che abbiamo notizia di numerose 
Installazioni au Lemon, quindi non dovreb- 
bero esservi problemi; per quanto riguarda 
il Mtorofraxne non abbiamo informazioni 
certe, e le suggerriamo di rivolgersi diretta- 
mente alla Informatlque di Aosta 

Apple Tiangnage Card 
senza istrozlonl 

Sono un vostro assUduo lettore ed abbona- 
to Uno dal primo numero della rivista,- ho 
acquistata di recente un APPLE U (48K) 


EuropluB, nhB irniimm per la mìa professio- 
ne. Dovrei dire piuttosto che "vorrei utiliza- 
re per la professione", in guanto incontro 
una certa difBooItà Iniziale nel padroneggia- 
re le tecniche di base. 

Quello abe più mi resta dlSloUe da scopri- 
re è l'uso della espansione 16K. denominato 
LANGUAOE CABD, che bo acguifitjitn priva 
dì qualsiasi Istrvzlona H rivenditore cui mi 
sono rivolto non è assol utamente In grado di 
aiutarmi, pertantononmireetache sperare 
in una voetra corteee risposta 

Qualunque, esmpllce, consiglio sul modo 
di usufruire di questa espatielone del siste- 
ma a 64K, mi sarà estremamente utile e 
grdlto. Distinti saluti 

Renzo OrdoDselll - Fabriano (AN) 

L'espansione di memoria denomi n ata 
language Card permette di sostituire i 12 
KbQde di BOM deU'AppIe con 12K di BAU. In 
questo modo è possibile sosUtuire l'Apple- 
soft con llnteger Basic o addirittura elimi- 
nare completamente 1 lOK del basic ed avere 
lOK di memoria in più per i nostri program- 
mi in linguaggio macchina £ anche possibi- 
le con alcune schede (quelle senza la ROU) 
eliminare anche 11 Monitor e trasformare 
l’Apple in un computer ALL BAM; in questo 
caso U sistema operaUvo (magari più sofl- 
sUcato) deve essere caricato da disco ogni 
volta che si accende la macchina 

Finora abbiamo parlato di 12E mentre 
sulla scheda è riportato il v^ore 16 K; dove 
sono gli altri 4K? 

Nella tabella sottostante trovate a sini- 
stra la mappa di msmoria dell'Apple senza 
espansione e, a destra, l'equivalente con l's- 
spanslone montata e attivata 


APPI£ 

I/O 

SIOT 

RESERV 

L.C. 

cm j 

cejiyi j 1 

K 

B 

O 

B 

M ^ 


4 K 
BANCO 
2 

4 K 
BANCO 
1 

5 

A 

I 

'c ■ ■ 

P 

zm 

EFFF 

rm 

F7FT 

B K 
R 
A 

- M - 


ICN 



Come potete vedere i quattro K di BAU in 
eccesso derivano dal &Xto che la zona tra 
$0000 e $CFFF è sempre destinata alle sche- 
de di espansione: i primi due K divisi equa- 
mente in blocchi da 256 byte tra gli otto slot 
e gli altri due K sono In comune a tutti gli 
slot (o più precisamente aUo slot che li ri- 
chiede). 1 4 K di BAU corrispondenti che si 
trovano sulla scheda Language Card sono 
allora stati spostati in parallelo al primi 4 e 
cioè tra $DOOO e fDFFF) ma naturalmente 



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B PflOGRAMS SRL - \ 


CARTO COMPUTER SAS - Via Ugo Foscolo 3S 
CENTRO INFORMATICA SPA - Via Monta Roaa 


INGE SAS - Piana Danto 19 - Tal 0688 - 401303 
MICROCORNER SRL - Via Ugo eaaai 3 
Tal. 02 - 6071939 


I.C.C.C. SAS • Via Mariani. 12 - Cimaallo Balsa- 
mo-Tal 02 -8176284 


TCSISTEMI-PlazialaLo«o4-Tal 02-4987892 




C.U.S.L - Via Dogana 4 - Tal 02 - 293006 
MICROINFORMATiCA - Piana Martin Parti- 

DATA SYSTEM SNC - Cupa Vicinala Tarracina 


LA MECCANOGRAFICA - Via Collegio Oai No- 

BIZETA SNC - Via P Paoli SrA - Tal 049 - 44982 
TEKNECONSULT SNC • Via R Wagner 6 


EGEP • Via Uliaaa RoccRi 64 - Tal 075 • 61482 


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Raggio Calabria ATLANTIC SRL - Via Villa 


Raggio Emilia METODO SRL - Via San Piavo Maniro 
Tal 0622 - 36632 


TECNOMEC S4 


AOM ELABORAZIONI DISTRIBUITE SRL - Via 
Ptlealrina -Tal 06 - 9655683 
EUROCOM INTERNATIONAL SRL 
Via Saturnia 4r A - Tal. 06 • 7674487 


TECNOSY5TEM S4 


VIDEOSUONOSAS-Pii 


GLM ELETTRONICA SDF - Via Fantina 7 • Salli- 


EOP 4 INFORMATICA - Plana Slalulo 26 


SE COMPUTER SPA - C 


Trlaaia TELEOTTO • Via Vasari 8 - Tal 040 - 790097 

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grati anche un registratore cassette e una stampante- 
plotter a colori. 

Strutturata in maniera precisa e compatta, la serie MZ 700 
offre elevate prestazioni per soddisfare le necessità più va- 
rie dal campo hobbistico al didattico ed al gestionale. 


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Area di memoria programmabile di 64 Kbytes 
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Una varietà di sistemi per ogni necessità: 

MZ-721... Tastiera-CPU con unità a cassette 
MZ-731... Tastiera-CPU con unità a cassette e stam- 
pante. 

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LE ESIGENZE 


solo uno del due per volta è aooeealblle all'u- 
tente. I rimanenti 8K da tEOOO a $FFFF 
sono Invece sempre preeentL Le possibili 
combinaaiDnl sono qtdndl: tutta BOM, Lan- 
guage Card con banco 1, Langua^e Calti con 
banco Z. In più é possibile selezionare la 
RAM solo in scrittura e quindi leggere dalla 
BOU ma scrivere sulla RAM. oppure, 'ina. 
volta scritta la RAM, è possibile proteggerla 
in scrittura come se fosse una ROM. 

La selezione dei modi di funzionamento 
della langtiage Card si ottiene effettuando 
degli indirizzamenti (in scrittura o in lettu- 
ra) delle locazioni tra $C080 e IC08B come 
dalla seguente tabella 



j!C08^ = 49280 


Conte esempio vediamo due modi per co- 
piare tutta la ROM sulla language Card In 
modo da poter avere il computer fLinzionan- 
te normalmente ma con la posslblUta di mo- 
diflcare le routine del Basic e del Monitor. 

II primo metodo si usa direttamente da 
tastiera: 

]GALL - 151 

• COBI N COSI K DODO < DOOO.FFFM 
<RSTDRN> 


•C083 <RETOKN> 

n secondo è invece un semplice program- 


mino per lare le stesse c 
LDA tCOSl 
LDA$G081 
LDX **00 
STX *3C 
LDA s»D0 
9£A *3D 
LDA s«FF 
SIA $3E 
STA ter 

next LDA (teCX) 
STA ($3C.X) 
clBR $PCHA 
6CC next 
LDA $C083 
RTS 


; ROM read 
; RAM write 


; End 


; = «P7 
: RAM read 


Se dopo aver trasferito la ROM sulla lan- 
guage Csjd si azzera la locazione $FD14 si 
può riconoecere il sistema operativo in 
RAM da quello in BOM per fi fktto cbe il 
cursore è flasn anTHntié lampeggiante. 

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Tu ti siedi al tuo Personal, e colloqui con 
lui. È il tuo nuovo HP 150, quanto di più progre- 
dito ci sia nel settore. Spesso non hai neanche 
bisogno di toccare la 
tastiera. Tocchi diret- 
tamente lo schenno, 
cambi, cancelli, sposti, 
risolvi e se vuoi, inol- 
tre, puoi disporre di 
una stanrpante termi- 
ca incorporata ed una 
vasta gamma di peri- 
feriche. 

Insonrma, hai un ve- 
ro “alter-ego”, ora. 

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è solo la punta del- 
l’iceberg, la parte visi- 
bile, la prova... tangibi- 
le della maneggevo- 
lezza ed clenientarietà 
dei comandi, contrapposte ad una 
tecnologia tanto avanzata. 

Già, perché l’HP 150 congiunge 
la sua qualità di essere “alla mano” 

(ci vai “d’accordo” subito, ti capisce e 
ti segue anche se non hai mai usato 
un personal) con rassortimento dei 
programmi che vanno dalla contabilità alla ge- 
stione di magazzino; dal trattamento dei testi ai 
programmi tecnico-scientifici, a una vasta gam- 
ma di applicazioni, che potrai scegliere secondo 
le tue necessità di oggi e domani. 

L’ipersonal continua la tradizione HP, 
aperta al suo pubblico. 

Perciò, per ogni necessità, potrai telefonare 
all’HP e avrai un’assistenza gratuita. 

La garanzia, poi, è estesa a 12 mesi. 

HP 150 è facilmente collegabile anche 
come terminale coi principali elaboratori, e gra- 
zie al sistema operativo MS/DOS* ti permette 


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Altre sedi: Viterbo, via Palmanova 12 c - Gaeta, liirtgomare Caboto 74 (Parco Belvedere Conca) • Latina, via Armando Diaz 14 




Sigesco distribuisce Philips 

La Philips ha crealo una nuova società a 
Vienna per la produzione delle nuove linee 
P2000 e P2500. che saranno dislrihuili con nuo- 
vi canali nelle varie nazioni europee. In quest' ot- 
tica SI inquadra l'accordo eon la Sigesco, già 
distribulricc dei sistemi IMS Inlernaliorul. che 
commerciali/zerà questi prodotti nel nostro pae- 
se. Il P2000C è un portatile basato su 7.-S0 con 
lasliera completa di taslierino numerico, video 
integrato da 9" (24 x 80 caratteri, grafica SI2x 
252) e due minifloppy da 160 o 640 K. 

La RAM è da 64 K. espandibile Hno a 320 K: 
in aggiunta vi è una RAM video da ^2 K. Il 
sistema operativo è il C'P M. quindi nessun pro- 
blema di disponibilità di software. Il modello P 
2010. con 2 mininoppy da 160 K. costa .1.650.000 
lire -t- IVA compreso CP M. TESI. Wordstar e 
CalcSlur; il P 2012 costa invece 4.450.000 e dilTc- 
nscc dal precedente per i dischetti, da 640 K. 


Per ulleriari informa:iom. 

Sigesco haiiii - l'iu C. Di Baroio 22 bis. 



.Arriva COMX da Hong Kong 

Il Centro Italiano Diffusione Computer, con 
sede a Tricsie. ha inizialo la distribuzione in 
Italia del Coms 35. un homc computer prodotto 
a Hong Kong. Qualche caratteristica alla rinfu- 
sa. ,35 K di RAM di cui 32 por l'uicnie. 16 K di 
ROM con il Basic, tastiera 55 tasti rìprogram- 
mabile con joystick incorporalo, generatore di 
suoni a 8 ottave con 16 livelli di volume c possi- 
bilità di effetti sonori, uscita per TV a 8 colori 
24 X 40 earatteri, orologio cronometro incorpo- 
ralo. eccetera II Coms 35 costa 423.000 lire -i- 



IVA; il registratore costa 76.000 lire, il TV swiich- 
bos 8.8(K). la stampante a 40 colonne 270.000 lire 
interfaccia compresa, l'inierfaa-ia seriale e paral- 
lela 165.000 lire + IVA. 


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Tre novità dalla ICS 

La ICS Sairan di Roma presenterà a Roma 
Ufficio Ire nuovi modelli. Nella fascia medio 
olla l'M68. per uso scientifico, con doppio pr<v 
cessore (68000 e Z80). 256 K RAM. funziona- 
mento duale 8/16 bit. grafica I024xl024a 16 
colori. C'P M. minifloppy da 1.2 M o floppy o 
Winchester. II modello IS1 1 sarà invece un por- 
latilea bauerie.con Z80 C'MOSe 32 K di RAM. 
display a cristalli liquidi 40 x 8. drive a micro- 
cassctia incorporalo, inlerfacce seriale, paralle- 
la e per modem acusiico: sarà disponibile soft- 
ware su cartucce ROM (word processor, PIPS 
ccc.). Infine, il Master 5 affiancherà l'home M5 
con caratteristiche che non sono state anticipale 
ma che. secondo quanto dichiarato, lo rende- 
ranno particolarmente adatto alla scuola ed alle 
applicazioni minigeslionali. 


National a 32 bit con il I60WO 

Il 16000. il nuovo microprocessurc a 32 hil 
della National Semiconductor, si è espanso ad 
una intera cd interminabile famiglia di circuiti 
integrati specialìzzjti con la stcs.sa filosofia di 
base: partendo dalle efTellive richieste dell' uten- 
te. dice la casa, è stato possibile sviluppare una 
sinjllura veramente al passo con I tempi. Ma 
andiamo con ordine. 

L'inizio era sialo dato dalla CPU 16032. un 
effellivo processore a 32 bit con ALU c regislri 
interni di questa lunghezza di parola, ma con 
bus dati a 16 bit (come al solilo per scmpliricare 
le connessioni con l'esterno) e con una ROM 
interna contenente i microoodici e la logica di 
controllo: successivamente di questo chip sono 
state sviluppate le versioni 8032. con bus dati 
ridotto a 8 bit. e dall'altro lato il 32032. con dati 
su 32 bit. Dal punto di vista logico, a questi 
cervelli hanno fatto seguilo alcuni coproccssori. 
i! I608I per l'aritmetica (si tratta di una FPU = 
floaling poini unii) c il 16082 (MMU == me- 
mory management unii), cui faranno seguito 
altri aiutanti, di tipo custom e realiz.zulì in tecni- 
ca VLSI. Ma la famiglia non si ferma qui. bersi 
prevede una lunga serie di chip specializzali per 
tutte le esigenze: controllo di hard disk (di codi- 
ce I64xx. ove per xx si intende che le ultime due 
cifre non sono note), interfaccia per rete Ether- 
net (sempre I64xx), gestore di lerminale 
(16455), UART (16450). generatore di clock 
(16201), gestore di inierrupl (16202), controllo- 
re di DMA (16203) c controllore di CRT 
(16413). oltre ad una vasta gamma di prodotti 
per applicazioni ancora più sofisticale (correzio- 
ne degli errori, arbitraggio dei bus. 'gestore di 
RAM. controllore di rete locale...). 

Anche dal punto di vista del software la fami- 
glia 16000 presenta delle particolarità, sosian- 


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MCmicrocompuler 29 





ziaimciuc legate dalla niosolla progettuale, che 
— sempre in considcraziunc delle richieste dcl- 
l'uiente. bisognoso di brevi tempi di sviluppo 
con bassi costi, di longevità dei programmi e 
soprattuttodi un elevato sfruttamento della me- 
moria — è sfocialo in una memoria virtuale a 
pagine con I6M byte in linea (di Tutto su memo- 
ria di massa), in un ideale supporto per ambiente 
UNIX. Vediamo ora quali sistemi operativi e 
quali linguaggi ad alto livello sono già disponi- 
bili su questa famiglia. Sviluppali da varie case 
più o meno indipendenti, abbiamo l'MSDOS e 
l'MTDOS. l’RTX 16. l'IDRlS, lo Spere, l'Oasis. 
il Cohcreni. il Pick e il C-Executive. oltre a ben S 
tra Unix e derivati; Unix V, Unix V7. Unily'U- 
nix. Xenix e Genix/Unix. Proprio a proposito 
dell'Unix, aggiungiamo alcune notine. Il Genix. 
sviluppato sotto gli auspici della National stes- 
sa. è un Unix dì Berkeley in versione 4. 1 BSD e. 
rispetto alle altre versioni, presenta un elevatis- 
simo grado di sfrullamenlo della memoria vir- 
tuale (giudicato superiore a quello in ambiente 
VAX), viene fornito con un amplissimo manua- 
le di oltre 1500 pagine ed inline e espandibile 
mediante tool ed altro ottimo sofi. L'uso prefe- 
rìbile della famiglia I6(X)0 è comunque con uno 
di questi sistemi operativi di tipo Unix: la versio- 
ne V é giudicala la più recente, la V7 quella più 
standard e lo Xenix il più diffuso: siamo comun- 
que in attesa del nuovo Genix, versione 4.2. 
sempre da Berkeley. 

Anche p>er quanto nguarda i linguaggi ad allo 
livello siamo in una bulle di ferro: oltre al Basic 
(in non si sa quale versione) abbiamo a disposi- 
zione il Pascal e il C. il Fonran i V e 77. il Ccibol 
livello I e li. l'ADA. l'RPG II. l'Algol 68C. il 
Forlh, il LISP, il PL M, il Jovial. il PL IG. il 
Chili, il Modulo II e il CoruI 66. 

Dal punto di vista tecnologico, la National 


annuncia per i prossimi anni le versioni C-MOS 
con tecnica VLSI di questi integrali, in attesa del 
semi-cusiom dedicato: nell'anno in corso vedrà 
la luce il I6c032; ncH'86 si susseguiranno il 32032 
versione B e C. entrambe CMOS (mentre la 
versione A è datala inizio '85): nel lontano 1987. 
infine, dovremmo essere illuminati dal 32132. 
definito il punto di partenza di una nuova gcne- 




NS16000 UNIOUE FEATURE 

1. 32.BIT ARCHITECTURE 



Fonti Interest Group Italia 

Dal mese di dicembre dello scorso anno è ope- 
rativo anche in Italia il Forth Interest Cìroup. 
un'associazione culturale (quindi senza fini di 
lucro) che organizza e facilita scambi di vedute 
tra utenti del Forth. L'associazione, legala a 
quella madre siaiunilense. pubblica un notizia- 
rio bimestrale di olire 40 pagine, conlencnlc 
articoli, iipplicaz.ioni e tutte le comunicazioni 
d'interesse per i soci. L'ussociazjonc mette a 
disposizione vario materiale. Ira cui i listali sor- 
gente del Forlh per quasi tutte le CPU note, al 
solo prezz.o di costo. 

L'iscrizione al gruppo dura un anno a partire 
da giugno: per l'anno 83. 84 la quota fissala era 
dì 40.IHX) lire. 

f OR7H tn'li-rL Uni'up /lolla 
fui C Forni ■IK. 70161 Milano. 


.Accademia: Basic per corri.sponden/a 
L'Istituto Accademia ha organizzato un cor- 
so teorico-pratico di Basic modulare e sintetico 
che mette l'uicnie in grado di programmare e 
gestire il personal computer in funzione delle 
varie necessità commerciali c professionali. È 
stato anche raggiunto un accordo con la Atari e 
la Commodore, per cui i modelli 4(K) e 8(K) della 
prima, c Vie 20 c 64 della seconda, potranno 
essere acquistati assieme al corso — che si basa 
sulla loro struttura — a condizioni particolar- 
mente interessanti. 


V. 




. IH)I6$ Rama. 


78 


MCmicrocomputer 29 





Puoi imparare 
il Basic... creare 
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■ Microprocessore Z 80 • Memorie: Rom 1 7 K 

^ f. Il Rom 22 K 

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■ Lìnee per caratteri 
Linee 23 x 40 

... e puoi 
videogiocare! 


Sumnter Ces a Chicago dal 3 giugno 

li nuovo Consumer Electronic Show, ovvero 
la mostra dell'elettronica civile — audio, video, 
computer ctc. — sì terrà dui 3 al 6 giugno presso 
il McConnick Place di Chicago- 1 .KK) espositori 
su una superficie di 70000 metri quadrati mo- 
streranno conferme c novità dei sei settori in cui 
è divisa la mostra: audio, car audio, video, gio- 
chi c computer. iclccomumcuTioni ed elettronica 
generale: verranno tenuti convegni professionali 
cd informativi por un totale dì 25 ore. 



Software espresso 
dalla Southern European 

Dal primo mar^o é operante in Italia una 
nuova iniziativa delta Southern European Com- 
puter: si tratta di una struttura che porla in 
Italia i miglioh programmi americani per Ap- 
ple. Commodore. Alan. Hewlett-Packard, Di- 
gital. IBM. Sinclair e Texas Instrumcnls. 

Le applicazioni riguardano tutti i tipi di soft- 
ware. dal sistema operulivo ai linguaggi, dalle 
ulility a tulli i package professionali (produttivi- 
tà. irallamcnio testi, gestione dati, grafica, co- 
municazioni. giochi, didattica, applicazioni in- 
dustriali e di calcolo), cil servizio dispone anche 
di un inventario vasto caggìornaio dì sofl, hard, 
supporti magnetici, libri e riviste. 

I prezzi, che si preannunciano competitivi, 
comprendono anche una serie dì sconti per 
quantità, vendila o ritorno del prodotto ed altre 
iniziative atte a favorire sia ruientc finale che il 
rivenditore, il quale viene tenuto aggiornato con 
un regolare invio di materiale. 


I titoli più richiesti sono il Visi-On della Visi- 
corp a 200.000 lite; l'Hes Writer per Commodore 
64; Microsoft Word e Flight Simulator Micro- 
soft tra I giochi. Per l'hard si parla delle schede 
mullifunzione di memoria, cd in particolare la 
scheda MK RAM — espandibile a 256 — che la 
Seattle produce per il IBM. 

l';o Molino ’iXJO Monlorluno i CO ; 


Rete scientifica internazionale 
della IBM 

Per la prima volta in Europa, una rete inter- 
nazionale metterà a disposizione di università ed 
istituti dì ricerca un mezzo dì comunicazione non 
rivolto ad uno specifico campo di interesse, bensì 
di uso generale. La rete si chiamerà BARN, si^a 
di European Academic and Research Network 
(circuito europeo accademico e di ricerca), e sarà 
rrdiizzaia con i mez.zi tecnici della IBM: la 
EARN sarà a disposizione di lutti i centri di 
calcolo europei, dotali o meno di sistemi IBM. 
La struttura portante deiriniziativa è composta 
da diversi elaboratori dislocali in Francia. Ita- 
lia. Gran Bretagna. Irlanda. Israele. Spagna. 
Svezia e Svizzera, ed altri sì collegheranno fin- 
ché entro la fine del corrente anno EARN rag- 
giungerà 250 elaboratori: in Italia sono stati 
invitali a partecipare all'inìzialìva il CNR 
/CNUCE. il CINECA e Io OSATA, per un tota- 
le di oltre 20 università e centri di ricerca. La rete 
europea é collegata ad una consorella america- 
na. la Bitnet, che dialoga con oltre 130 centri di 
calcolo: il canale transatlantico é dislocato al 
Centro Scientifico di Roma. 

7rM llahu - Segrair i Mh 


Rockwell usa il Forth 

La Murala Eric, distributrice nazionale dei 
prodotti Rockwell, ha annuncialo dì avere a 
disposizione due nuovi dispositivi della Rock- 
well. studiali appositamente per lavorare in am- 
biente Forth. Si tratta di due microcompuier 
single-chip. l'R65Fll e l‘R65FI2. che quindi 
uniscono la velocità c sinteticità del linguaggio 
alla facilità d'intcrlàcciamenio del computer su 
unico supporlo: le funzioni Forth sono prepro- 
grammalc nella ROM interna, ed includono 
funzioni malcmatiche operami su 16 e 32 bil 
(agevolando quindi l'impiego della virgola mo- 
bile). manipolazioni logiche c dì catasta c opera- 
tori di ingresso-uscita. Il sistema operativo in 
Forth consente l'uso sia del linguaggio ad alto 
livello che di quello in assemblatore, eventual- 
mente inseriti in una EPROM. 

L'R65FI1 e il fratello 12 comprendono un 
6502cvolulocon4nuovc istruzioni per manipo- 
lazioni di bil. un oscillatore interno. 192 byte dì 
RAM c alcuni VIA per la comunicazione con 
l'esierno a 16 linee e 10 livelli di inierrupl. Per 
entrambi la Rockwell propone un semplice si- 
stema dì sviluppo, basalo su un circuito stampa- 
to che. oltre al processore (per l'R65F12 va usa- 
lo un adaliaiore). consente l'impiego delia 
ROM di sviluppo dedicala R65FR I , espansione 
di memoria fino a 16K byte, interfacce RS-232. 
parallela c per dischi ncssibili da 5.25": tulle le 
informazioni necessarie sono contenute nella 
nota applicativa n. 2162. che comprende layout 
e serigrafia dello stampalo, che può anche esser 
richiesto dircllumenle alla Rockwell. 


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MCmicrocomputer 29 




Olivetti: M24,M21 


Con la prescniazione deH'M24 c de)l'M2I. 
avvenuta a Londra il 29 marzo, anche la Oli- 
vetti si "cimenta” nel campo del compatibile 
(hardware e software) IBM. La compaiitniila 
va ovviamente intesa nel senso positivo del 
termine, non certo a livello della copia più o 
meno clandestina ma come prodotto che usa 
lo stesso sistema operativo (MS-DOS) ed una 
struttura di base che consente appunto la com- 
patibilità hardware per le schede di espansio- 

Ben diversa era la strada intrapresa, esatta- 
mente due anni fa. con la presentazione 



dell'M20: microprocessore Z-8000, probabil- 
mente il meno diffuso fra i 16 bit. e sistema 
operativo PCOS. mede in Olivetti e usato solo 
da Olivetti. Quindi niente compatibilità, con 
tutti i problemi che ne derivano, soprattutto 
riguardo alla disponibilità di software stan- 
dard di elevato livello: seé vero che la Olivetti 
aveva cercato di supplire a queste carenze svi- 
luppando pacchetti come l'Oliword o rOli- 
entry, è anche vero che per i sistemi sotto 
CP/M c simili è ben più ampia la scelta di 
pacchetti standard, dai word proccsor agli 
spreadsheet, ai data base, ai sort. Sf program- 



mi di comunicazione. Non che non si sia svi- 
luppato software PCOS. che conta ormai oltre 
2.000 applicaiivi, ma per forza di cose si tratta 
di un fenomeno di ben diversa portata rispetto 
a quello del software per CP/M e derivali. 

La presentazione a Londra piuttosto che a 
Ivrea. Milano o Roma ha destato un certo 
stupore. La Olivetti si propone comunque mi- 
reambiziose sopraitutloa livello europeo, e la 
cosa va probabilmente vista in quesi'oitica; 
ricordiamo tra l'altro che il recente accordo 
con la AT&T (American Telephone And Telc- 
graph. la più grossa azienda di telecomunica- 
zioni del mondo) apre la strada alla possibilità 
di distribuzione anche negli Stati Uniti, anche 
Seal proposito è stalo precisalo che al momen- 
to attuale non è ancora stala presa una deci- 


Venendo alle macchine si deve tornare a 
parlare di compatibilità, che é praticamente 
totale per i due modelli a livello sia hardware 
sia software. L'architettura é basata sul mi- 
croprixessore a 16 bit Intel 8086. delia stessa 
famiglia dell'8088 impiegato nel Personal 
Computer IBM; la difìerenza fondamentale 
sta nel bus dati, ad 8 bit nell'8088 ed a 16 bit 
neU'8086. Gli slot per le espansioni sono sette 
neH'M24. tre nell'M21; il problema della com- 
patibilità hardware con le schede per IBM è 
stalo risolto per mezzo di un divisore che adat- 
ta il bus dati a 8 bit dell'8088 e quello a 16 bit 
deU'8086. Il clock é a 8 megahertz e, per au- 
mentare ulteriormente la velodlà di elabora- 
zione. può essere impiegato un eoprocessore 
opzionale aritmetico 8087. La capacità della 
memoria ROM è di 16 K per il boot-sirap. 
l'auiodiagnosticoed il BIOS. La RAM nasce 
invece con 128 K e può essere espansa fino a 
640 K. Come unità di memoria di massa sono 
impiegali uno o due minifloppy slim-line. da 
360 o 720 Kbylc ciascuno; uno dei due può 
essere sosiiluito da un disco fisso miniwinehe- 
ster ga 10 megabyte. Il video, da 9 pollici 
nell'M21 e da 12" neH'M24.è monocromatico 
e può visualizzare 25 linee da 80 caratteri con 
grafica da 640 x 400 pumi e 16 tonalità di 
grìgio; è comunque incorporalo un controller 
per video a colori, i quindi sufficiente collega- 




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Sistema operativo in ROM, chiave di accesso protetta, occupazione 
RAM di solo 1 Kbytes, utilizzabile a 40 ed 80 tracce, possibilità di 
memorizzazione da 100 a 400 Kbyles. Interfaccia con connettore 
passante atto a permettere il collegamento di altre interfacce. I co- 
mandi d'uso sono semplicissimi: 

SAVE: LOAD; ERA; DIR; REN; A;, B:; BAS; LOCK; INIT; PASS; 
GET; PUT; COPY. 

La velocità di caricamento tipica è di 2S0 Kbytes al secondo ed usa 
i floppy disk da S pallici. Il floppy disk à garantito per 6 mesi ed è 
corredato di manuale d'uso. La versione con capacità di memoria da 
100 Kbytes costa 1. 610.000 più IVA. 

In omaggio una confezione di S dischi. 


20 


MCmicrocompuler 29 



MC nrws 


re un monitor di questo tipo per ottenere una 
grafica con 16 colorì. Entrambi i sistemi sono 
dolati di imerfaccia sia parallela sia seriale per 
stampante e comunicazioni: ne11'M2l la ta- 
stiera è da 82 tasti, mentre per l'M24 è disponi- 
bile anche un modello con 102 tasti (compresi 
18 tasti funzione): i inoltre possibile collegare 
un "mouse" opzionale. 



Come sistemi operativi, l‘M2l el'M24 pos- 
sono utilizzare sia l'MS-DOS della Microsoft 
(quello impiegato dal PC IBM), sia il Concur* 
reni CP/M della Digital Research, sia 
rUCSD-P Pascal, sia infine, tramile una sche- 
da aggiuntiva, il PCOS per la compatibilità 
con rM20. È stato anticipato che il discorso 
sul software sarà tenuto in particolare consi- 
derazione: perora sono stati stipulati e annun- 
ciati importanti accordi con la Micropro e la 
Peachtree per la commercializzazione, da par- 
te della Olivetti, di pacchetti standard italia- 
nizzali. L'M24 è un desk-top. ossia previsto 
perla collocazione su un piano di lavoro, men- 
tre l'M2l è un portatile o, come viene definito, 
un trasportabile: pesa 14 chili ed é munito di 
maniglia a scomparsa: la tastiera può essere 
ribaltata formando un coperchio di protezio- 
ne rìpdo. L‘M24 dovrebbe essere introdotto 
sul mercato fra qualche mese, ad un prezzo dì 
poco inferiore ai 5 milioni nella configurazio- 
ne con 128 K e due minifloppy da 160 K: 
l'M2 1 invece dovrebbe costare circa 4 milioni 
e mezzo nella stessa configurazione ed essere 
disponìbile per le prime consegne in autunno. 

Marco Marinacci 


App)e>fest a Roma 

Alla fine dì aprile ci sarà una "grande 
festa Apple" a Roma. Probabilmente ci sarà 
anche qualche novità. Le voci più indiscrete 
parlano di un modello con minifloppy inte- 
grato che costerà meno di due milioni ed il 
cui software sarà compatì bile con quello del- 
l'Apple 11. L'imminente presentazione di un 
nuovo modello c stata confermata anche da 
Steve Jobbs. fondatore ed attuale Presidente 
della Apple Computer, nel corso di una bre- 
ve intervista rilasciata a fine marzo ad alcuni 
dei rappresentanti della stampa italiana. 
Jobbs ha. sostanzialmente, sottolinealo la 
fiducia che la ditta pone nel Macintosh, il 
quale nelle intenzioni ha il compito di “col- 
pire" gli strati di maggioranza del pubblico, 
quelli che non digeriscono le novità nè per 
primi, nè per ultimi... e che. secondo Jobbs. 
sono appunto la maggioranza. E non ha 
torto, ci sembra. Certo che questo vuol dire 
allontanarsi parecchia dal puntodi partenza 
originario dell'Apple 11. che tanto lustro (c 
successo) ha dato alla casa americana e che 
fra i principali pregi ha avuto sicuramente 
quello di essere un sistema molto "aperto", 
che ha avvicinato gli utenti alla programma- 
zione. a qualsiasi livello. 


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LE TECNICHE 


ED I SECRETI 
DELL’ALTA 


MCmicrocomputer 29 


21 



PERSONAL COMPUTER OUVETTI M20 


PERSONAL COMPUTER OLIVETTI. 
UNA FAMIGLIA CHE CRESCE 


Nella famiglia di personal com- 
puter Olivetti M 20. il modello 
M 200 dispone di una memoria 
30 volte più grande rispetto al 
modello base, ed è anche capa- 
ce di gestire una rete di M 20 
collegati fra loro, rendendo sem- 
pre più potente e coordinata la 
capacità di lavoro degli uffici. 

1 personal computerOlivetti sono 
dunque una famiglia che cresce 
e che, per rìspondere a esigenze 
diverse, offre differenti capacità 
di memoria e un'ampia scelta di 
sistemi operativi (MS-DOS. CP/M-86, PCOS. 
UCSD-P). Sono personal computer con tecnolo- 



gia a 16 bit e capacità di “com- 
municatìon". progettati quindi per 
essere validi anche domani e 
per integrarsi agevolmente nel- 
le strutture di elaborazione dati 
e di automazione dell’ufficio pre- -J 
senti e future. Perché Olivetti prò- ~ 
legge i vostri investimenti in mac- > 
chine e programmi. ? 

Con M 20 in ufficio il lavoro indi- I 
viduale diventa più semplice e f 
produttivo. Infatti anche i personal | 
computer sono espressione di | 
quel primato nel design e nel- - 
l'ergonomia che è ormai parte consolidata del a 
successo Olivetti negli uffici di tutto il mondo. I 


olivelli 

l’universo della comunicazione 


stampa estera 


OOMPUTER 


L'invasione degli MSX 

di Mi-irioii Jonex 

Una grave minaccia per luUa l'indusirm inglese delcompu ter si 
profila ali'orizzonle: i Giapponesi stanno per invadere il mercato. 
L'hanno già fatto per le macchine fotografiche, gli hi-fi. i televiso- 
ri ed ora sembrano fermamente intenzionati a ripetersi con i 
personal computer, Sony, Canon. Mitsubishi, JVC. Yamaha ed 
una dozzina di altri costruttori si preparano ad inondare l'Euro- 
pa con centinaia di migliaia di calcolatori. 

La cosa più interessante è che saranno tutti capaci di far girare 
lo stesso software MSX perché usano tutti il Basic MSX e hanno 
tutti la stessa struttura hardware. Sarà possibile quindi farsi 
prestare da un amico l'ultimo gioco su cartuccia del suo Sony ed 
infilarlo nello slot del proprio Yamaha senza problemi. 

Lo standard MSX. ai quale hanno aderito i nomi più prestigio- 
si deU'induslria giapponese, assieme aU'unico americano Spec- 
travideo. stabilisccche il computer debba utilizzare un micropro- 
cessore Z80. un processore video TMS 9918 ed un generatore 
sonoro AY-3-8910. Questo dà. tra l'altro, una risoluzione di 256 
• 192 pixel. 16 colori e 32 sprile. 

Il linguaggio impiegato è il classico Basic Microsoft, opportu- 
namente ampliato per permettere di sfruttare facilmente le capa- 
cità grafiche e sonore di questi micro. 

Sono specificate dallo standard anche alcune parli accessorie: 
sono obbligatori almeno cinque tasti definibili dall'utente, devo- 
no esserci i tasti per il movimento del cursore disposti a croce, 
ogni computer MSX deve infine avere almeno un connettore per 
cartucce ROM ed una presa per joystick. 

Assieme alla Spectravideo. la prima ;id arrivare in Europa, la 
più veloce è stala la Sanyo che. ad appena tre mesi dalla definizio- 
ne dello standard, aveva in catalogo già tre modelli; l'MCP-S.con 
32K di RAM. l'MCP-10. dotato di penna ottica incorporata, e 
l'MCP-X. che offre un ulteriore modo grafico, non standard, 
capace di una risoluzione 500 • 200. 

Il Sony Hit-Bit HB S ha una veste estetica molto attraente, con 
un contenitore rosso vivo, purtroppo non ha una tastiera vera. 
Un'interessante caratteristica del Sony sono le cartucce RAM 
autoalimentate, che conservano le informazioni memorizzate 
anche quando sono estratte dal computer. La loro capacità é di 4 
Kbyte, 

Nonostante lo Z80 possa indirizzare al massimo 64 Kbyte di 
memoria, molte macchine MSX possono arrivare a gestire una 
quantità di RAM ben superiore, ovviamente paginandoia. come 
l'Hitachi MBH-I. che può arrivare a 96K con l'aiuto di una 
cartuccia plug-in. 

Una caratteristica decisamente interessante di questi MSX è 
che i vari costruttori, pur rispettando lo standard, aggiungono 
delle migliorie nel campo in cui sono più esperti. 

Cosi il micro YIS 503 della Yamaha, che é famosa per gli 
strumenti musicali oltre che per le moto, si può trasformare in un 
eccellente sintetizzatore con l'aggiunta di una tastiera esterna da 
quattro ottave di estensione. 

Analogamente per il computer della Mitsubishi, molto cono- 
sciuta peri suoi robot industriali, la prima periferica annunciata è 
un piccolo braccio meccanico; il Pioneer .sarà capace (come sba- 
gliarsi?) di controllare un impianto hi-fi e cosi via. 

Oltre a Sanyo e Spectravideo anche altre case hanno in produ- 
zione diversi modelli, che però spesso si differenziano solo per la 
quantità di RAM. ad esempio i due Toshiba IQ HX lOS ( I6K) e 
IQ HX 10 D (64K). Altri MSX che ben presto vedremo in Europa 
sono li Fujitsu FM-X. il Canon V-10 dotato di un'ottima tastiera 
e il National CF-2000. Quest'ultimo ha il suo punto di forza nelle 







MCmicrocompuier 29 


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periferiche, tra te quali un printer plotier formato A4, che do- 
vrebbe costare in Gran Bretagna meno di 200 sterline. 

Infine sembra che numerosi altri costruttori non giapponesi, 
tra i quali la Philips, siano interessati a produrre macchine secon- 
do questo standard; potrebbe darsi che il primo MSX europeo 
non tardi molto ad arrivare. M.B. 


rriiKHrj 

svsTiifrriiiis 

Le stampanti a laser 

Nel numero 39 della rivista francese Micro Systémes. Claire 
Remy parla delle stampanti a laser chiedendosi se esse siano un 
accessorio di lussa o uno strumento indispensabile del domani. 

Nell'evoluzione delle stampanti possono essere distinti tre mo- 
di fondamentali di stampa: carattere per carattere o tecnica d'im- 
pressione a margherita: impressione matriciale tramite la quale 
ogni carattere è costituito da un insieme di punti: stampa per 
impatto nella cui categorìa s'inseriscono, oltre all'impressione a 
getto d'inchiostro, la xerografia e la elettrografia a laser. Tramite 
quest' ultima tecnica, l'impressione si effettua pagina per pagina e 
la velocità di stampa sì misura in pagine al minuto. 

La .stampa a laser associa tre tipi di tecnologie: quelle delle 
fotocopie xerografiche, quelle sul laser e quelle della microelet- 
Ironica. Lu tecnica d'impressione propriamente detta è la stessa 
delle fotocopie xerografiche, ma ai documenti da riprodurre è 
sostituito un laser Elio-Neon od Elio-Cadmio. Un fascelto mo- 
dulato estremamente sottile. nell'ordìnedel decimo di millimetro, 
è diviso e focalizzato prima di essere inviato su di un tamburo 
rivestito di una so.stanza foioconduilrice. 1 fotoconduttori sono 
dei materiali isolanti nell'oscurità i quali però divengono condut- 
tori se esposti alla luce. Tutti gli altri elementi della fotocopialura 
si ritrovano nella stampante a laser: il caricatore elettrostatico, lo 
stadio di pulizìa ecc. 

Il caricatore elettrostatico carica uniformemente la superficie 
del semiconduttore. Allorché il fascetlo laser raggiunge questa 
superficie, essa diviene localmente conduttrice c trasmette la 
propria carica verso il substrato conduttore e poi verso massa. La 
zona illuminata é allora scaricata mentre le parti oscure conserva- 
no la carica. È questa "immagine elettrostatica latente" che è 
rivelala e sviluppata per riprodurre il documento. 

La maggior parte delle stampanti a laser scrìve punto per 
punto seguendo un processomairiciale. Ogni carattere o simbolo 
grafico da riprodurre viene decomposto in un insieme di punti 
elementari rappresentalo ciascuno da un bit (0 od I) in una 
matrice che si traduce poi neH'illuminazionc o nell'estinzione del 
fascio laser nel passaggio per ciascun punto. La densità di questi 
punti, circa 120 per era. essendo incomparabilmente più elevata 
dì quella fornita dalle stampanti ad aghi, fa si che la qualità dei 
documenti sia eccellente e quella dei testi impressi vicina a quella 
ottenuta mediante una macchina da scrivere. Inoltre sono possi- 
bili disegni c grafici con elevata risoluzione, essendo una stam- 
pante a laser capace d'imprimere, per punti. 66 linee dì 160 
caratteri su di un foglio di formato 21 x29.7 cm. Anche se il 
campo d'applicazione dì un tale mezzo di stampa si limita attual- 
mente ai potenti e costosi sistemi informatici, si pronostica che 
presto esso .sarà esteso alla microinformatica. Alcuni costruttori 
(notoriamente Toshiba) prevedono già di commercializzare dei 
modelli a grande diffusione. 

T.P. 


24 


MCmicrocomputer 29 





Presso i Bii Shnp Primavera 

il softuiare di casa... 



ACQUAPLANE 

Avntt* mai pentsto cha praticare lo td 
d'acqua potrabba rivalarel aitramamanM 
paricoleae? Jack Hollii, l'autore di Aequaplana 
panaa proprio di li. Il gioco, poasieda tutte le 
carattariitiche par asaare awìncanta ad 
antusiatmanta. la noitra abiliti di tclatori sari 
meua a dura prova. 


ATTACK OF THE MUTANT CAMELS 
Il pianeta terra ha bisogno di voi. 

Gli allerti, esseri ostili, con l'impiego di una 
tecnica genebca, ha mutato I tradizionali 
cammelli, in portatori di morta. 

Protetti de neutroni divenuti alti circa 3 metri. 
Potete manovrare i nostri bombardieri che 
volano a bassa quota sul terreno montagnoso, 
per distruggere i cammelli prima che essi 
invadono hi roccaforte. 


HEXPEflT 

Bert, la piccola e dolce creatura spaziai 
vive in lontano a sconosciuto pianeta e 
catturata da un malvagio diavolo chlam 
Zoganaar.Queslo tremendo mostro spa 
ha costretto Bert a partecipare ad un st 
e mortale gioco: la costruzione di una 



...sul uQstm 

E Commodore ^li 

naturaimenie 


cnmPETEnEfi 

in compuTER 


primavera 








Programmare in Basic 

Thomas C. Barlee 
/.uiiichi’iii ms 
ilo pagine, !.. I fi. 500 

Torniamo dopo diverso tempo a parlare 
di lesti didattici sui linguaggi di program- 
mazione. approrutando di alcune nuove 
uscite.! cura dell'editore Zanichelli. In par- 
ticolare cì occupiamo dell'ennesimo libro 
di introduzione al Basic. Le sue finalità 
sono abbastanza ampie, dato che nei dieci 
capitoli si affrontano tanto la semplice sin- 
tassi del linguaggio, quanto la logica che 
.sta dietro alla programmazione, senza pe- 
raltro tralasciare qualche acc-cnno descrit- 
tivo della pura operatività sul calcolatore- 

li testo inizia facendo una semplice de- 
scrizione dei sistemi di elatwrazione, e pas- 
sa quindi ad una breve introduzione del 
linguaggio nelle sue lince più generali, 
giungendo infine ad una più precisa pre- 
sentazione delle varie istruzioni e strutture 
disponibili. Al termine vi sono un accenno 
all'uso dei file c allo studio degli algoritmi. 
Ogni capitolo è dotato di una breve intro- 
duzione che sinteticamente riassume e pre- 
senta il contenuto del capitolo stesso, di 
uno stringato commento finale e di un 



buon numero di esercizi inerenti gli argo- 
menti trattati. 

Nonostante tutto, c'è qualcosa che non 
ci ha entusiasmato: lo stile del testo è. in 
alcuni periodi, piuttosto fumo.so e tale da 
poter indurre in ambiguità il lettore com- 
pletamente impreparato. Inoltre vi sono, 
di tanto in tanto, errori di stampa negli 
esempi e nei flow-chan, L'impressione è di 
una scarsa cura posta nella redazione ita- 
liana: fra l'altro qua e là compaiono addi- 
rittura alcuni errori di ortografia, non gra- 
vi in sé ma fastidiosi alla lettura (uno per 
lutti: la terza persona singolare dell'indica- 
tivo presente dei verbi '‘fare" e "stare" 
scritta sistematicamente con faccento). II 
testo, ci avverte una nota, è stato compo- 
sto e redatto con un word processor e 
stampalo con una stampante a margheri- 
ta. il che spiega la veste grafica un pò scar- 


na e monotona ma non giustifica le man- 
canze citale. 

Un prezzo più contenuto avrebbe potu- 
to riequilihrare il tutto. 

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Methourne Hou.se. Churcli Yard 
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Entrambi gli autori di questa raccolta dì 
programmi provengono dal VIC. per cui 
avevano scritto un libro ciascuno, eia cosa 
ci sembra chiara, dato che i giochi che ci 
propongono sembrano adattamenti di 
programmi scritti per macchine differenti 
dal 64: l'uso delle sprilc, non determinante, 
e del suono a tre voci (eventualmente sin- 
cronizzate) non sembrano lasciare alterna- 
tiva nel giudizio. 

Ciononostante il lavoro è ben curato; 
conoscendo i problemi dei segni strani la- 
sciati sullo schermo dall'edìtor dei Com- 
modore. .sono stali scelti sìmboli speciali 
comprendenti anche lo spazio ad evitare 
confusioni, ed è sfruttato un metodo di 
controllo della battitura (chcxsum. che si 
legge come l'equivalente cheksum) tramite 
programma. 

Dei .W giochi proposti ci sentiamo di 
raccomandare Racer e Invaders; sugli altri 
nutriamo qualche perplessità, anche con- 


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— Gli assegni verranno incassati solo alla spedizione del materiale. 

— Le spese di spedizione sono a carico del destinatario, con addebito all’atto della consegna. 

N.B.: Nei caso di variazione dei listini, la Bit Computers vi chiederà conferma telefonica deH'ordine. 

VOGLIATE INVIARMI GLI ARTICOLI ELENCATI NELL’ALLEGATA LETTERA FIRMATA, ALLE CONDIZIONI 
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BIT COMPUTERS s.r.l. Servizio vendita per corrispondenza- 00145 Roma, via Flavio Domiziano 10 - tei. 06/5126700 


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landò che i listati presentati, essendo stati 
elaborati in fase di stampa, presentano de- 
gli errori. Un appunto agli autori va fatto 
sulla descrizione dei programmi, comple- 
tamente tralasciata che rende le tecniche 
utilizzate più dilTicili da apprendere: l'im- 
postazione dell’opera viene quindi ad esse- 
re del tipo 'batti ed usa', come semplice 
raccolta di programmi, tanto che la Mel- 
bourne mette a disposizione anchedue cas- 
sette con tutti i programmi, che possono 
essere richieste direttamente alla Casa. 

Un altro appunto va indirizzato alla 
qualità delle illustrazioni: tutte le foto sono 
poco nitide, ed alcune addirittura inintelle- 
gibili. la qual cosa ci fa sospettare di una 
cattiva riuscita della copia in nostro pos- 
ti libro include anche un paio di utili 
programmi: una routine di merge per unire 
tra loro più programmi, più un semplice 
generatore di sprite in alla risoluzione, ol- 
tre al citato che.xsum. Leo Sorge 


Introduzione ai microprocessori 

di Charles M. Gilmore 
Edizioni Zanichelli, 

Via Irnerio 34. 40126 Bologna 
320 pagine di cm 17x27 
lire 22.000 ledi:, maggio ’S3) 

Per chi non sa assolutamente nulla di 
microprocessori, consigliamo vivamente 
quesl'otlima opera di Charles M. Gilmore, 
traduzione di un libro pubblicato nel I9S1 
dalla McGraw-Hill e tradotto da Valerio 
Alessandroni per la nostrana Zanichelli. 
La promessa — mantenuta fino in fondo 
— è di dare al lettore una completa pano- 
ramica facendo riferimento ad uno schema 
strutturale non esistente nella realtà. 

La documentazione apportala, consi- 
stente in moltissimi disegni a due colori 
appositamente realizzati (spesso in fila per 
illustrare i passi logici) più diversi Listali nel 
linguaggio assemblalivo deU'ipotetico 
schema, é di alto livello. Il testo si articola 
in 14 capitoli: al primo, di introduzione. 



fanno seguito quelli di base (sistemi di nu- 
merazione, struttura del microprocessore, 
basi di programmazione); viene poi il fon- 
damentale capitolo 6. ove viene introdotto 
il modello del processore cui si fa riferi- 
mento nel seguito, oltre ai principi di indi- 
rìzzaraento. Il resto degli argomenti da in- 
quadrare nel software è raccolto in un 
gruppo di 4 sezioni che tratta le varie cate- 
gorie di istruzioni (trasferimento dei dati, 
aritmetica, confronti logici e salti) più il 
dodicesimo, in cui si mostrano gii ulteriori 
modi di indirizzamento, che nella fase in- 
troduttiva erano stati tralasciali (peraltro 
non tutti sono presenti, in ogni processo- 
re). 

Grande attenzione è dedicata anche alla 
struttura hardware dei computer, cui ven- 
gono dedicate ben tre trattazioni: la me- 
moria (ad accesso casuale con distinzione 
tra statica e dinamica, un esempio di strut- 
tura interna e di contenitore esterno, le 
varie memorie volatili o permanenti e 
DMA), l'ìnpul-outpui (interfacciamenti 
seriali e paralleli con gli opportuni disposi- 
tivi di base, l'interrupteil polling) ed infine 
un accenno alla struttura di un microcom- 
puler. 

In definitiva si tratta di un lesto fonda- 
mentale: per le sue caratteristiche di chia- 
rezza e validità, dovrebbe essere adottato 
nelle scuole superiori ad indirizzo informa- 
tico. ma che l'autodidatta troverà senz'al- 
tro alla sua immediata portata. 

Leo Sorge 


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2 



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Lo scorso mese abbiamo 
parlato di adventure, un tipo 
di gioco per computer anco* 
ra non molto diffuso in Ita- 
lia. ma che riscuote un gran- 
dissimo successo all'estero, 
specialmente in America ed 
in Inghilterra. 

Come ricorderete, gli ad- 
venture game sono dei “viag- 
gi" in un mondo fantastico, 
pieno di sorprese, di insidie, 
di creature favolose, ma an- 
che di immensi tesori, dove ci 
si muove grazie ad un vero e 
proprio dialogo con il calco- 
latore. 

Durante lo svolgimento di 
un'avventura, il giocatore si 
ritrova continuamente alle 
prese con problemi apparen- 
temente insolubili, in grado 
di mettere a dura prova le sue 
capacità di ragionamento e 
la sua pazienza. 

Arrivare alla fine di un'ad- 
veniure game é quindi diffici- 
le c può richiedere addirittu- 
ra settimane o mesi. 

Quesio però fa in fondo 
parte del divertimento e più 
si è costretti a pensare per 
riuscire ad andare avanti nei 
gioco, più ci si ritrova coin- 
volti. tanto da giungere ad 
immedesimarsi completa- 
mente in qudl'universo di 
fantasia. 

Anche se non esiste una 
■'ricetta" universale per risol- 
vere un'avventura, in questo 
breve articolo, dedicalo a chi 
si accosta per la prima vol- 
ta a questi magnifici giochi, 
vogliamo comunque darvi 
qualche consiglio sul miglior 
modo di alTrontarne una. 


Ripetiamo: sono solo in- 
dicazioni. Non aspettatevi 
quindi, dopo aver letto que- 
ste note, di riuscire a trovare 
la soluzione di Zork o del- 
l'Hobbit in pochi minuti. Sa- 
rebbe come pensare di riusci- 
re a battere un campione di 
scacchi dopo aver letto come 
si muovono i vari pezzi. 

Quello che vi diremo però 
potrà forse mettervi sulla 
strada giusta e farvi rispar- 
miare un po' di tempo (che 
pwlrete impiegare giocando 
un altro adventure!). 

Come spostarsi 

All'Inizio di un'avventura 
vi troverete sempre in qual- 
che luogo più o meno strano; 
é da li che inizierà il vostro 
cammino. 

La prima cosa da impara- 
re a fare bene è il modo di 
muoversi da una locazione 
all'altra, perché andare in gi- 
ro senza meta porta pochi 
frutti. 

Come probabilmente già 
saprete, si comunica con il 
computer con brevi frasi 
composte da un verbo ed un 
oggetto. Per andare a nord 
basta quindi dare il comando 
GO NORTH; in genere con- 
viene però usare semplice- 
mente le iniziali delle direzio- 
ni: N per nord. SE per sud- 
est e cosi via. 

Sullo schermo, dopo ogni 
spostamento, compare una 
descrizione del luogo e delle 
uscite. In qualche direzione 
spesso ci si può dirigere solo 
se sono soddisfatte certe con- 
dizioni; per passare attraver- 


so una porla chiusa, ad esem- 
pio. di solilo ci vuole la chia- 
ve. se non ce l'avete dovrete 
andarla a cercare da qualche 
altra parte (potete anche 
provare ad usare le maniere 
forti, se per caso vi ritrovate 
tra le mani della dinamite...). 

Bisogna però fare atten- 
zione, perché le uscite segna- 
late qualche volta non sono 
tutte quelle possibili; nella 
vostra stanza difficilmente ci 
sarà un passaggio segreto 
dietro la libreria, ma in un' 
avventura magari sì! Rimane 
il problema di riuscire ad 
aprire il passaggio: chissà 
magari facendo ruotare su se 
stessa quella torcia appesa 
alla parete... 

Se non riuscite più a capire 
dove mai andare, iniziate 
quindi a pensare alle cose 
meno ovvie, che nelle avven- 
ture sono poi la prassi. 

La mappa 

Più un'avventura è sofisti- 
cata. maggiori sono dì solito 
i posti dove si può arrivare. 
Una cosa importante é dun- 
que riuscire ad orientarsi, per 
non vagare a caso tornando 
sempre negli stessi posti. 

Per questo è necessaria 
una mappa. Probabilmente 
ci sono tanti modi di fare una 
mappa quanti sono gli ap- 
passionali delle avventure: 
ognuno sviluppa il proprio 
sistema. 

Una volta fatta una map- 
pa. passare da un luogo ad 
un altro diventa estrema- 
mente agevole e rapido. 

II sistema classico é quello 


di disegnare un rettangolo 
per ogni locazione; dentro ad 
ogni rettangolo si può scrive- 
re una brevissima descrizio- 
ne del posto e le cose interes- 
santi che ci si trovano, ad 
esempio: CORRIDOIO (ar- 
matura. tappeto). I vari ret- 
tangoli vengono poi uniti da 
frecce indicanti la possibilità 
di passare da un certo luogo 
ad un altro. 

Se un posto non è diretta- 
mente accessibile (ad esem- 
pio a causa di un passaggio 
segreto come quello sopra ci- 
tato) si può usare una lìnea di 
unione traiteggiatu. È anche 
abbastanza utile segnalare 
che un passaggio é percorri- 
bile in entrambi i sensi usan- 
do una freccia doppia; una 
freccia singola nel caso con- 
trario. 

La mappa va continua- 
mente aggiornala, in modo 
da poter sempre recupera- 
re rapidamente gli eventuali 
oggetti che vengono posali. 

In pratica fare il disegno 
può presentare qualche pro- 
blema. ed é facile ritrovarsi 
con un foglio di carta scara- 
bocchiato in maniera incom- 
prensibile. Ricordatevi quin- 
di di partire dal centro del 
foglio e di lasciare parecchio 
spazio tra un rettangolo e 
Tallro. per essere in grado di 
fare delle aggiunte qualora se 
ne presentasse la necessità. 
Se lo scenario in cui é am- 
bientata l'avventura è mollo 
esteso, conviene usare una 
serie dì fogli piccoli numerati 
e fare dei rimandi piuttosto 


30 


MCmicrocomputer 29 






che usare un foglio singolo 
immenso. 

In ogni caso ognuno può 
fare il disegno come preferi- 
sce; l'unica vera regola da ri- 
spetlare é farlo chiaro, altri- 
menti non serve a niente. 

Se volete avere un esempio 
pratico potete dare un'oc- 
chiaia alla mappa pubblica- 
ta nella rubrica d^icata al 
software del TI99/4A. Si rife- 
risce ad un adventure piutto- 
sto limitato e di conseguenza 
è molto piccola; può comun- 
que servire per farsi un'idea. 

I labirinti 

Presto 0 tardi in quasi tut- 
te le avventure ci si imbatte in 
un labirinto, cioè in una serie 
di luoghi dall'identica descri- 
zione. connessi fra loro in 
modo stranissimo. I! fatto 
che la descrizione sia sempre 
la stessa fa perdere rapi- 
damente rorieniamento; di 
conseguenza dopo un paio di 
spostamenti ci si smarrisce, 
per poi continuare a muover- 
si a casaccio nella speranza di 
trovare l'uscita. 

Perdersi in un labirinto è 
una cosa veramente esaspe- 
rante; gira di qua. giradi là... 
sembra sempre di essere allo 
stesso punto, e dopo un po' 
viene il desiderio di smetterla 
dcfinitivamenie con i giochi 
di avventura per dedicarsi 
solo più ai solitari con le car- 
te. 

Con un po' di buona vo- 
lontà e di organizzazione si 
può però di solilo uscire da 
un labirinto senza affidarsi 
esclusivamente alla fortuna. 
Le due cose che non permet- 
tono più di capire come ci si 
stia muovendo sono, come 
abbiamo detto, la descrizio- 
ne uguale per tutti i luoghi 
(quindi non è più possìbile 
distinguerli uno dall'altro) c 
le strane interconnessioni. 

Muoversi in una direzione 
potrebbe allora riportare il 
giocatore al punto esatto da 


cui era partito, solo che non 
ci sarebbe modo di accorger- 
sene. 

A questo punto l'unica co- 
sa possibile è modificare le 
varie descrizioni per riuscire 
Unalmenlc a distìnguere i va- 
ri posti tra di loro. Questo si 
può ottenere lasciando cade- 
re. in ogni posto dove si arri- 
va. uno degli oggetti che si 
hanno con se. 

Con questo sistema diven- 
ta immediato riuscire a di- 


£ bene sapere che questo 
banale ma elTicace metodo 
non sempre funziona. Per 
esempio può capitare di en- 
trare nel labirinto con un nu- 
mero di oggetti inferiore a 
quello delle locazioni che lo 
compongono, allora si è ve- 
ramente nei guai. 

Qualche programmatore 
particolarmente sadico po- 
trebbe poi aver progettato 
un labirinto composto da 
tanti luoghi quanti sono gli 




Coi; vo mollo meglio... 


scernere i luoghi che prima 
sembravano uguali, perche 
nella descrizione data dal 
computer sarà presente an- 
che l'eventuale oggetto la- 
sciatoci prima. 

Procedendo sistematica- 
mente si può disegnare una 
mappa del labirinto, che ri- 
sulterà utilissima nel caso si 
debba tornare per la stessa 


oggetti che si possono porta- 
re con sé più uno. Quesi'ulti- 
mo luogo sarebbe ancora 
univocamente idenlincabile, 
risultando l'unico senza og- 
getti. ma quanta fatica prima 
di accorgersi che é effetiiva- 
menie il solo posto vuoto! 

Risolvere i problemi 
Una volta imparato a dise- 
gnare una mappa e ad uscire 


dai labirinti, l'unica cosa che 
rimane tra il giocatore e la 
soluzione di un'avventura 
sono i problemi. 

Voce dal fondo: e li pare 

Ebbene si. quello che ren- 
de complicala un'avventura 
sono proprio questi maledet- 
ti problemi: come si fa ad at- 
traversare il ponte assieme 
all'or.so se il ponte tutti e due 
non ci regge? Come potrò 
mai riuscire a passare attra- 
verso la foresta se ogni volta 
vengo siriloiaio da un pilo- 
ne? Come... 

Purtroppo è proprio ri- 
guardo ai problemi che risul- 
ta praticamente impossibile 
dare consigli utili: bLsogna 
cavarsela da soli c, tutto 
sommato, è anche giusto che 
sia così, dal momento che so- 
no loro la base di un'avven- 

Qualchc osservazione ge- 
nerale è però sempre possibi- 
le. 

Di fronte a qualsiasi osta- 
colo. non riuscendo a risol- 
verlo per via diretta, convie- 
ne iniziare a pensare lateral- 
mente. 

Non riuscite ad uscire dal- 
la prigione perché siete trop- 
po piccoli e non arrivate alla 
finestra della cella? Beh. se 
non ci sono scale od altro 
magari potreste farvi prende- 
re in braccio da un compa- 
gno di prigionia più allo di 
voi (e cosi abbiamo fatto feli- 
ci anche gli appassionati del- 
l'Hobbii ancora nelle mani 
dei goblin!). 

Esaminale attentamente 
tutto quello che avete davan- 
ti. indizi utili potrebbero tro- 
varsi dappertutto. 

Se non avete sottomano 
gli attrezzi che vi servono, 
pensale a qualcosa che possa 
sostituirli: una vecchia botti- i 
glia vuota può sembrare inu- 
tile, ma se la rompete i fram- 
menti potrebbero fungere da 
coltello. 

Se poi proprio siete dispe- 
rati e non sapete più che cosa | 
fare, ricordatevi che sicura- I 
mente qualche altra persona J 
probabilmente starà cercan- 1 
dodi venire;! capo della stes- I 
sa avventura. In due. spesso. | 
i problemi più intricati sem- I 
brano meno difficili. MC I 


MCmicrocomputer 29 











Se esistesse un Oscar riser- 
j vaio ai giochi per lo Spec- 
I irum. sicuramente se lo ag- 
1 giudicherebbe questo pro- 
I LM.mima della Quicksilva. 
Tutto in Ant Aitack é fanta- 
stico. dalla grafica al sogget- 
to originalissimo- 

Vediamo dì che si tratta: 
nel desolato Grande Deserto 
giacciono le rovine della mi- 
tica città di Anteschcr. infc- 
f state dalle terrìbili e veleno- 
> sissimc formiche giganti. 

I Mentre vi trovate a passa- 
^ re vicino al muro che circon- 
I da la città, al vostro orecchio 
giungono delle dìspierate gri- 
da di aiuto: qualcuno là den- 
tro è in pericolo! 

Sprezzanti del rischio non 
' esitate un secondo ed armali 
di un pugno di granate salta- 
te il muro e vi addentrate nel- 

Il gioco consiste appunto 
nel trovare la prigioniera del- 
le formiche c scortarla fuori 
delle mura. La prima volta é 
facilissimo: appena entrati 
eccola li. davanti ai vostri oc- 
. chi. Dalla seconda volta però 




la musica cambia ed è già un' 
impresa riuscire a capire do- 
ve mai possa essere nascosta 
la sventurata: bisogna anda- 
rla a cercare, mentre le for- 
miche si organizzano veloce- 
mente per dare la caccia al- 
l'intruso. Una volta trovata- 
la. come si può resistere a chi 
li dice: "mio eroe, portami 
via da questo infemol'7 Via, 
quindi, per raggiungere la 
salvezza al di là delle mura. 

Fino ad ora abbiamo par- 
lato di una prigioniera e di 
un soccorritore, in realtà Ant 
Atlack è il primo gioco “non 
maschilista" che ci sia mai 
capilato di vedere: è possibile 
infatti dichiarare il proprio 
sesso alla domanda iniziale 
“boy or girl?"; la persona da 
salvare sarà automaticamen- 
te del sesso opposto. 

Subito dopo questa "iden- 
tificazione'' ci si ritrova da- 
vanti alle mura di Antescher. 
mostrate sullo schermo in tre 
dimensioni. 

1 comandi da usare per 
controllare la piccola figura 
rappresentala sul video sono 
numerosi, ciononostante ri- 
sultano molto facili da im- 
piegare. 

Con i tasti M e Symbol 
Shift si ruota in senso antio- 
rario od orario a passi di no- 
vanta gradi: per camminare 
si usa il tasto V e si possono 
saltare gli ostacoli, se non so- 
no troppo alti, premendo 
contemporaneamente a que- 
sto anche C. 


32 


MCmicrocomputer 29 







Il modo in cui si muovono 
k figure è semplicemenlc 
fantastico: ad esempio dopo 
un salto le ginocchia si piega* 
no come accadrebbe nella re- 
altà e. se è la ragaz^ a salta- 
re. le si solleva anche la gon- 
na! 

Le 20 granate a disposizio- 
ne possono essere lanciale 
più 0 meno lontano con i 
quattro tasti S. D. F e G. La 
giusta portata deve essere 
scelta con cura, perché, oltre 
a non colpire le formiche, si 
corre il rischio che la grana- 
la. rimbalzando da qualche 
parte, ritorni fra i piedi, nel 
qual caso la scritta "scemo! 
sei saltato in aria da solo" 
commenterebbe impietosa- 
mente la triste fine dell'eroe. 

Aniescher é molto estesa e 


sullo schermo viene mostrata 
solo la piccola porzione dove 
ci si trova, che però può esse- 
re osservata da quattro an- 
golazioni difTerenti. selezio- 
nabili con i tasti SPACE. 
ENTER. P e O; il passaggio 
da una vista all'altra avviene 
con rapidità sorprendente. 

Se dovessimo inquadrare 
Ant Attack in una categoria 
di giochi ci troveremmo di 
sicuro in gran difticoltà: non 
è un arcade, non è un ad ven- 
ture... l'unica cosa certa é che 
si tratta di un prodotto ecce- 
zionale. sicuramente lo stato 
dell'ane dei giochi scritti per 
il Sinclair. 

Se possedete uno Spec- 
irum 48K Ant Attack è un 
programma che dovete asso- 
lutamente avere! 

M.B. 



Assegnati gli Oscar 1984 per i giochi 
' La rivista americana Electronic Games ha finalmente pro- 
' clamato i vincitori degli Arcade Awards (familiarmente detti 
, Arkies). una sorta di Oscar riservati ai divertimenti elettroni- 
I d. che vengono assegnati direttamente dai lettori con i loro | 

Electronic Games ha sottolinealo come quest'anno lacom- 0 
I petizione sia stala accesissima, indice di un eccellente livello 
qualitativo generale: di conseguenza hanno mancato la vitto- • 
ria un buon numero di giochi che avrebbero vinto con facilità • 
le edizioni precedenti. 

Gioco Elettronico dell'Anno è risultalo Miner 2049er. | 
scritioda Bill Hogue.disponibileaiiualmenteper una varietà , 
' di personal e home computer. dall'Apple II all' Atari. ; 

La sezione riservata alle consolle per videogiochi ha visto il i 
successo di Ms, Pac-Man (Alari 2600) e di Lady Bug (Coleco- l 
Vision). 1 premi per i migliori effetti grafici e sonori sono [ 
infine andati a Dolphin (Activision e Alari 2600) e a Donkey ^ 
1 Kong Jr. (ColecoVision). 

' Accessori per l’Atarì VCS 1 

' Cosi possedete una con.solle Alari e non sopportate più di I 
I vedere le vostre decine di cartucce sparpagliale per la stanza? 

Gamekeeper. della Innovative Concepls è l'accessorio che fa 
, per voi. Per .1.95 miseri dollari (più il biglietto aereo A/R per 
I gli States...) potete entrare in possesso di un comodo raccogli- 
tore che ospiterà due dei vostri preziosi giochi. 

Rimane sempre il fastidio di dover cambiare le cartucce per 
passare da un gioco all'altro; tanto vale allora investire un 
altro po' di dollari (60 per la precisione) per il Game Switcher 
della Marjac Technology Ltd, 2061 West Mill Rd.. Milwau- 
kee (la città di Fonzie!) W] 53209. Può ospitare fino a dieci 
cartucce, che si possono selezionare con una piccola tastiera. 
La Imagic si rinnova 

La Imagic. la compagnia che ha prodotto Demon Attack. il 
gioco recensito sul numero 26 di MC e che è sialo uno dei 
maggiori successi dello scorso anno negli USA. ha annuncialo 
di voler smettere di occuparsi direttamente della commercia- 
lizzazione dei propri programmi. 

D'ora in poi si dedicherà esclusivamente alla progettazione '| 
del sofìware. che venderà successivamente ad altre ditte. I 

La notizia ha suscitato un discreto scalpore in un mercato ' 
che sta attraversando un perìodo abbastanza travagliato. | 

E questa la seconda volta, nello spazio di pochi mesi, che la I 
(magìe attira su di sé l'allenzione: é infatti ancora recente || 
l'abbandono della compagnia da parte del programmatore ' 
Rob Fulop. autore di Ckmon Attack e di tanti altri successi, | 
come il famosissimo Missile Command. 

Pac Man diventa un eroe della TV | 

Crediamo che pochi, tra i patiti di video game, non cono- , 
scano Pac Man. il popolarissimo arcade della Atari. ' 

Chi avrebbe però immaginato che il piccolo esserino giallo. " 
sempre inseguito dai fantasmi, sarebbe divenuto il prolagoni- j' 
sta dì una serie di cartoni animati? 1 responsabili dell'accadu- i 
to sono Manna e Barbera, gli autori di Tom e Jerry e di tanti '' 
altri cartoon. Oltre a Mr. e a Mrs. Pac Man sono stati creati : 
per l'occasione il neonato Baby Pac. un Pac-canc ed un Pac- ' 
gallo. A dare la caccia alla Pac-famigiia ci sono i soliti, perfidi i 
fantasmi, scatenati dal mago Mezmaron. 

Il Pac Man Show viene attualmente mandalo in onda negli 
Stati Uniti dal network ABC: grazie all'abbondanza delle reti 
televisive italiane crediamo che non si dovrà aspettare molto 
per vedere arrivare la Pac-famiglia anche sui nostri schermi. 


MCmicrocompuler 29 


33 




Sneggii è un gioco che ri- 
chiede riflessi veloci ed una 
buona dose di strategia. L'o- 
bieiiivo é di guadagnare più 
punti possibile salvando le 
uova sparse per il conile dal- 
la voracità dei serpenti che lo 
infestano- 

II giocatore controlla una 
battagliera gallina c deve 
raccogliere le uova, una ad 
una. portarle al sicuro nei ni- 
di e difenderle finché non si 
schiudono. 

I! serpente però, special- 
mente se non trova nient'al- 
iro con coi sfamarsi, può ri- 
volgere la sua attenzione an- 
che alla gallina, che rischia 
così di diventare il suo pros- 
simo pasto. 

Fortunatamente i serpenti 
temono il suo becco aguzzo c 
fuggono se affrontati di fron- 
te. cercando di mordere alle 

La gallina è limitata nei 
suoi movimenti da numerosi 
ostacoli: piante, rocce, coni- 
gli: meno problemi ha il ser- 
pente. più piccolo c sguscian- 
le. Di conseguenza al gioca- 




stick: l'impiego di quest'ulti- 
mo é altamente raccomanda- 
hile. perché i tasti previsti dal 
programma (S. D. E. X e Q) 
risultano piuttosto scomodi 
non appena il gioco inizia a 
diventare movimentato. 

I livelli dì difficoltà sono 
tre: principiante, intermedio 
ed esperto. Al primo purtrop- 
po non é solo il serpente a 
muoversi lentamente ma an- 
che la gallina. Basta selezio- 
nare il terzo livello per veder- 
la trasformata in una chioc- 
cia da corsa: anche i serpenti 
però aumentano la velocità c 
la ferocia. 

Le uova sono di sei tipi e si 
differenziano per il colore; il 
punteggio che permettono di 
raggiungere varia anche a se- 
conda ddl'alluale livello di 
gioco; il massimo é 200 punti 
per l'uovo ro.sso all'Experi 
Level. 

Sneggii. come la maggio- 
ranza dei programmi com- 
merciali per il Texas Instru- 
ments. arriva sotto forma di 
modulo Solid Stale Soft- 
ware. Se da una parte questo 
lo rende più costoso di un 
normale gioco su cassetta, 
permette tuttavia di sfruttare 
a fondo le possibilità grafi- 
che del TI. che come sicura- 
mente i possessori di questo 
home sanno, sono molto po- 
co accessibili da Basic. 

M.B. 


34 


MCmicrocomputer 29 






Sappiamo di dare il colpo 
di grazia a migliaia di perso- 
ne che. avendo comprato il 
Vie 20 solo per aver visto 
nella sua pubblicità natalìzia 
le immagini del faniaslìco 
Calcio di Andrew Spencer, si 
sono trovate di fronte alla 
cruda realtà: questo gioco é 
per il 64. e d'alt ronde sarebbe 
stato davvero bello poterne 
disporre su una macchina da 
199.000 lire! 

In un campo un po' lungo 
rispetto alla larghezza si af- 
frontano due squadre di 7 
giocatori l'una in due tempi 
da 200 secondi l'uno. Si può 
giocare contro il computer a 
9 livelli (dal settimo in poi 
comincia ad esser davvero 
veloce e bravo), oppure con- 
tro un avversario, ovviamen- 
te tulio tramite joystick. 

Come in tutti i giochi di 
questo tipo, il movimento dei 
vari giocatori é pseudoca- 
sualc (orientato dal senso 
dell'azione) per tutti tranne 
uno. che viene manovrato 
dal Joystick, che viene identi- 
ficato da un diverso colore 
rispetto agli altri: un proble- 
ma che sì crea in conseguen- 
za di questa gestione dei gio- 
catore è che. poiché è il pro- 
gramma stesso ad identifica- 
re il giocatore più vicino alla 
sfera (con criteri non geome- 
trici. CUI bisogna abituarsi), 
tante volte si effettua il pas- 
saggio ad un giocatore che 
poi .se ne va per i fatti suoi, 
non raccogliendo l'invito e 
buttando tutta l'azione. 




Le regole purtroppo non 
prevedono punizioni né. so- 
prattutto. rigori, perdendo 
uno degli aspetti interessanti 
lanciati dal famoso calcetto 
elettronico Dribbling nei 
confronti delle varie versioni 
per videogioco. 

Un piccolo problema é 
senz'altro che, in prossimità 
della propria area di rigore, il 
programma muove contem- 
poraneamente sia il giocato- 
re in azione che il portiere, 
che finisce per tuffarsi nel 
momento in cui sì calcia via il 
pallone: ciò porta che se l'av- 
versario (umano o transisto- 
rizzato) si impadronisce del 
pallone. 9 su 10 .si prende il 
goal. 

Come avrete capito si trat- 
ta di un gioco cui a nostro 
parere non si può rinunciare, 
dato che oltre ad essere av- 
vincente, eccellente come 
programma e non dare as- 
suefazione — specie contro 
avversari umani — dimostra 
apertamente come il Com- 
modore 64 sia anche la più 
bella centralina di videogio- 
chi reperibile sul mercato 
mondiale. L.S. 



MCmicrocompuler 29 


35 




Lanciata in orbita dallo 
strepitoso successo di Arca- 
dia. un raflmatissimo Spuce 
Invaders perSpectrum e V|C 
2U. la Imagine é ormai entra- 
la di diritto nell'elite delle 
software house inglesi e la 
sua gamma comprende at- 
tualmente un vasto numero 
di giochi per diverse macchi- 
ne. La parte del leone la fa 
ovviamente lo Spectrum con 
ben nove titoli, tra i quali tro- 
viamo questo Zoom, che 
sembra avvialo a ripetere le 
fortune di Arcadia. 

Come si intuisce facilmen- 
te dal nome e dallo Spitfirc 
disegnato in copertina, in 
Zoom il giocatore si trova al 
comando di un aereo. Non si 
tratta pdró della solita simu- 
lazione di volo ma di un gio- 
co decisamente originale. Il 
compiloèquellodi protegge- 
re dei profughi che stanno 
scappando dal loro paese. 
Questi poveretti per mettersi 
in salvo devono letteralmen- 
te attraversare mari e monti, 
braccali senza pietà da aerei, 
sommergibili Con 




l'armamento del caccia che .si 
sta pilotando, bisogna cerca- 
re di abbattere i mezzi nemici 
prima che possano fare stra- 
ge dei profughi. 

Naturalmente questi non 
meglio identincaii nemici 
non gradiscono troppo che 
un intruso cacci il na.so nei 
loro affari e di tanto in tanto 
si scocciano e gli tirano con- 
tro un temibile missile Exo- 
tron, che va evitato a tutti i 
costi, pena una fine premaui- 

Gli scenari base sono Ire: 
la strada, il mare ed il deser- 
to. Per raggiungere la libertà 
ogni profugo deve riuscire ad 
attraversare lo schermo, a 
piedi o in barchetta, e torna- 


re indietro. Se viene colpito 
nel tentativo, salta per aria, 
prima di morire, in maniera 
molto divertente; questo è 
forse l'unico difetto del pro- 
gramma. se mai difetto si 
può chiamare, perché la 
morte dei profughi é talmen- 
te spassosa che dopo un po' 
ci si ritrova a sparare non ai 
nemici ma direttamente a lo- 
ro! 

Passando di livello, gli sce- 
nari non cambiano, ripeten- 
dosi ciclicamente: cambiano 
invece il numero e. parzial- 
mente. il tipo dei nemici. Il 
gioco praticamente non ha 
mai fine e termina solo quan- 
do si viene dcrmilivamcnlc 
abbattuti. 


L'aereo si può muovere in 
alto, in basso, a destra e a 
Sinistra. Per controllare il 
movimento c'é una vastissi- 
ma scelta di tasti che rendo- 
no il gioco mollo agevole 

Al posto della tastiera é 
poi possibile selezionare I 
uso di un joystick, inlàiti 
Zoom prevede l'uso pratica- 
mente di tulli quelli in com- 
mercio. 

L'armamento a disposi- 
zione per abbattere i nemici 
(0 colpire i profughi...) c 
composto da missili aria- 
aria. e dalle mitragiiainci di 
bordo Anche per sparare è 
possibile scegliere ira nume- 
rosi tasti. 

Lo schermo è diviso in più 
sezioni: quella principale é la 
veduta dalla cabina di pi!<'- 
taggio. poi c'é il radar che 
mostra la posizione dei nemi- 
ci e numerosi indicatori. La 
parte destra è riservala ai 
punteggi, che sono di diversi 
tipi; da quello assoluto al nu- 
mero di profughi in salvo e 

Oltre airoriginalilà del te- 
ma. in Zoom ci ha colpiti la 
qualità della grafica, vera- 
mente eccellente e con un ut- 

Nonostante gli oggetti 
contemporaneamente in mo- 
vimento siano spesso nume- 
rosi. il gioco é mollo veloce. 

In conclusione Zoom é 
certamente un acquisto rac- 
comandabile. M R 


MCmicrocomputer 29 




"Il voslro ohieitivo é rag- 
giungere la vetta delTEve- 
resl, ma stale allenii ai pen- 
coli e alle trappole! 

Avete a disposi/ione ICKK) 
sterline per la spedizione, e 
con queste dovete comprare 
le attrezzature e pagare le 
guide. Dovete scegliere an- 
che quanto tempo pensale 
chedurerà la vostra spedizio- 
ne. ed eventualmente tornare 
al villaggio, se vi accorgete di 
aver dimenticato qualcosa. 
Per sapere come siate andan- 
doc'è l'indicazione del totale 
della vostra forza vitale; è 
evidente che più oggetti por- 
tate con voi. più forza vi ser- 
ve. 

Ricordate di avere solo 20 
giorni per realizzare la stori- 
ca impresa, c che cc la potete 
fare...". È questo, in sintesi, il 
lungo prologo stampalo sul 
cartoncino illustrativo che 
accompagna la cassetta. 

Dobbiamo dire che. pur 
non essendo dei patiti degli 
adventure. abbiamo giocato 
volentieri alla scalala; sarà 
forse stato perché la radio — 
che era tra le attrezzature che 
avevamo acquistato nel pri- 
mo assalto alla vetta - dha 
subito segnalato che aveva- 
mo vinto un premio, ma sia- 
mo rimasti soddisfatti. 

In elTelti un appunto al 
gioco c'è: la grafica é decisa- 
mente soilotono, dato che fi- 
nora abbiamo visto solo una 
schermata, neanche bellissi- 



ma, con poche varianti, c tut- 
to va come se questa fosse 
l'unica, al più integrala da 
una seconda in caso di rag- 
giungimento della vetta. 

Della stessa serie di pro- 
grammi. realizzati da Ri- 
chard Shepherd. che come 
spesso accade in Inghilterra 
é. oltreché il programmatore 
anche il commerciante, sono 
ancheTransylvanian Tower, 
un adventure con grafica a 3 
dimensioni in cui affrontere- 
te la Mone Vivente (senti un 
po' questa...); Ship of thè Li- 
ne. basato sulla guida di una 
nave del diciassettesimo se- 
colo; Super Spy. alla ricerca 
della tana dei criminali in la- 
birinti a 3 dimensioni; Invin- 
cible Island. per scoprire i re- 
conditi significati delle Selle 
Pergamene di Xaro; Devils 
of thè Deep per penetrare nel 
mistero della città scomparsa 
di Atlantide. Speriamo di ac- 
cendere presto I nostri riflet- 
tori su questi altri giochi. 

L.S. 



MCmicfocomputer 29 


37 





L'OthdIo è un gioco di 
strategia, molto simile al Re- 
versi, meno diffuso dei più 
noti Dama e Scacchi, mu 
egualmente appassionante. 

Il gioco avviene su di una 
scacchiera 8x8 con delle pe- 
dine costituite da dischi che. 
a differenza di quelle della 
dama, hanno una faccia nera 
ed una verde. Questo perché 
durante la partita le pedine 
cambiano spesso proprieta- 
rio. e l'obiettivo del gioco è 
proprio quello di assicurarsi 
quante più pedine possibili, 
in modo da arrivare alla fine 
con un numero superiore a 
quello deiravversario. Si par- 
te con due pedine ciascuno, 
disposte al centro, poi alter- 
nativamente i due giocatori 
iniziano a deporre le altre pe- 
dine. I pezzi nemici si cattu- 
rano riuscendo a stringerli 
tra due pedine del proprio 
colore, in altre parole biso- 
gna riuscire ad iniziare e a 
chiudere una fila di pedine 
avversarie (costituita al limi- 
le da un solo pezzo), anche 
diagonalmente. Ogni mossa 
deve obbligatoriamente riu- 
scire a catturare una pedina, 
altrimenti la mano passa al- 
l'avversario. 




Le regole sono quindi ab- 
bastanza semplici, ed é più 
difficile spiegarle sulla carta 
che metterle in pratica. 

Riuscire a capire quali so- 
no le corrette strategie da im- 
piegare per diventare un for- 
te giocatore è invece ben lon- 
tano dall'e.ssere banale, ma 
dì questo vi accorgerete subi- 
to! 

Il modulo Solid Stale Soft- 
ware della Texas contiene un 
programma caratterizzato 
da una notevole versatilità e 
comodità d'uso. 


Oltre che con ilcomputeré 
possibile disputare una par- 
tila con un avversario uma- 
no, ed in questo ca.so il calco- 
latore fungerà solo da piano 
di gioco c arbitro imparziale 
(anche con un avversario di- 
stratto non si può barare!). 

Per giocare si indicano al 
computer le coordinale della 
casella dove si vuole posare 
la propria pedina, che imme- 
diatamente compare sullo 
schermo. La mossa viene 
confermata premendo EN- 


TER. fino a quel momento 
sono possibili i ripensamenti. 

All'inizio della partila c 
possibile scegliere .se giocare 
contro una persona o contro 
il computer, nel qual caso 
potrete decidere se muovere 
perprimiti livelli di difficoltà 
sono otto, e gli ultimi sono in 
grado di dare del filo da tor- 
cere anche ad un giocatore 
già smaliziato. 

Premendo il tasto AID 
(shifl A) si possono utilizzare 
5 funzioni di aiuto: 

opzione 1: permette di 
cambiare il livello di dimcol- 
là durante lo svolgimento 
della parlila: 

opzione 2; indica le mosse 
lecite che si po.ssono elTetiua- 
re; 

opzione 3; visuali/za la 
mossa che farebbe il compu- 
ter se fosse al vostro posto, 
utilissima nei momenti di cri- 

opztone 4: permette di 
scambiare il colore di gioco 
con quello del computer; 

opzione 5: serve per rico- 
minciare a giocare. 

L'ultima possibilità offer- 
ta da questo Olhello è di ini- 
ziare a giocare con la scac- 
chiera parzialmente comple- 
tata secondo le vostre indica- 
zioni. Questo risulta mollo 
utile per riprendere una par- 
tita inierrolla in precedenza 
senza dover per questo la- 
sciare acceso il computer (a 
patto, beninteso, di essersi 
annotali le posizioni di tutte 
le pedine prima di smettere! ). 

M.R. 


38 


MCmicrocomputer 29 







Tra 1 tanti giochi a percor- 
so noti nelle sale giochi, c'é 
( anche quello che prende 
I spumo dal nim King Kong. 
Lo scimmione impazzito ra- 
pisce la bella protagonista, e 
qualcuno deve inseguirlo per 
salvarla. La versione per 
Commodore 64 di cui vi par- 
liamo in questo articolo é 
della Interceplor Micro's. 
quella del China Miner che 
tanto interesse riscuote qui e 
li. e presenta alcune diversità 
con l'originale, intese soprat- 
tutto a semplificare la grafica 
e a snellire il corpo del pro- 
gramma. L'avventura, che si 
dipana lungo quattro pan- 
nelli! = schermi) differenti, è 
basata su un percorso lungo 
il quale bisogna prendere dal 
solTiito delle gemme preziose 
per far punti, saltando le sfe- 
re mortali lanciate dallo 
.scimmione — oppure rom- 
pendole con uno dei martelli 
che giacciono accanto alle 


gemme. Il percorso diventa 
sempre più difllcìle ogni vol- 
ta che si sale di livello, e nuo- 
vi pericoli si aggiungono 
(rulli rotanti, nemici inani- 
mati. etc). 

I! programma é realizzato 
in BASIC — facilmente lista- 
bile — con alcune routine in 
I.M. Ciononostante alcuni 
punti avrebbero meritato 
maggior approfondimento 
(ad esempio il tempo durante 
il quale ogni martello infran- 
ge le sfere del primo livello 
non é costante, e spesso trae 
in inganno), anche se com- 
plessivamente il gioco è pia- 
cevole. sicuramente più av- 
vincente nei livelli successivi 
al primo. L.S. 





Un altro classico per il 64: 
n un percorso disseminato 
da ostacoli, un millepiedi 
scende dall'allo. cercando di 
mangiarvi, Nel suo_cammi- 
j. per la verità piuttosto ve- 
loce. inverte il senso di mar- 
ia ogni volta che incontra 
n ostacolo. Voi. armati del- 
la vostra sputafuoco. potete 
sparargli: colpendolo, lui si 
divide e lascia sul luogo un 
altro ostacolo alla sua disce- 
I sa. La vostra difesa è resa più 
] ardua dalla presenza di altri 
I nemici, come le chiocciole. 
I cheleniamentepassanosullo 
1 schermo ad altezze differen- 
I ti. ma soprattutto il famelico 
I ragno. diesi muove in modo 
I imprevedibile: sta a voi schi- 
I varli e/o colpirli, per incre- 
I memare il vostro bottino. 

I II gioco permette di sce- 
I gliere il livello di difficoltà. 
I che si traduce in numero di 
I ostacoli e velocità del mìlle- 
] piedi; l'azione è mollo velo- 
I ce. soprattutto con l’aumen- 
j ture dei livelli; il joystick è 
I necessario, non essendo pre- 


usto il controllo da tastiera, 
c si rende necessario un mo- 
dello di precisione (magari 
di quelli che aderiscono al 
tavolo). Questa proposta 
DK'Tronics, che solo di re- 
cente ha inizialo a dedicarsi 
al 64, troverà interessati tutti 
gli amanti dei giochi a per- 
corso fisso. 

A proposito della Software 
House inglese va detto che 
non gradisce particolarmen- 
te vendite dirette, per di più 
all'estero: questa informa- 
zione dovrebbe interessare 
eventuali importatori, che ir 
modo più o meno costante 
già rendono disponibili in 
Italia i prodotti DK'Tronics. 


L.S. 



MCmicrocomputer 29 




(3 



Pengy è la versione per 
Spectrum di un nuovo gioco 
che ha furoreggiato que- 
st'anno nelle arcade. Ne é 
protagonista un piccolo pin- 
guino. impegnato a sfuggire 
alle terribili api delia neve la 
cui puntura è, ahimè, fatale. 

Le api rincorrono il pin- 
guino in un labirinto fatto dì 
blocchi di ghiaccio: questi 
blocchi non sono fis.si ma si 
possono muovere, e costitui- 
scono in pratica una delle 
due armi che il nostro eroe ha 
a deposizione per liberarsi 
delle malefiche .snow-bees. 
Basta infatti una spinta al 
momento giusto e la perfida 
inseguitrice si ritrova strito- 
lata tra due blocchi. 

Attenzione però! Dello 
cosi sembra facile, ma in pra- 
tica richiede una notevole 
scelta di tempo, specialmente 
se si è braccali da vicino. 

Se il blocco che si spinge 
non è libero di muoversi, al- 
lora semplicemente si scio- 
glie; questo può essere mollo 
utile per aprirsi una vìa d'u- 
scita quando ci si trova in- 
trappolali in qualche angolo. 

L'altro modo di uccidere 
le api della neve é quello dì 
aspettare che vengano in 
contatto con il perimetro 
esterno del labirinto: dando 
anche a quest'ultimo una 
bella spìnta, lo si elettrifica e 


le api prendono un bello 
scossone, che le lascia tra- 
mortite per un po' di tempo. 
A questo punto, per dar loro 
il... colpo di grazia, basta 
passarci sopra. 

Giocare a Pengy non è fa- 
cile. c ci vuole un ceno alle- 
namento prima di riuscire a 
schiacciare qualche snow- 
bee. All'inizio quindi il vo- 
stro obiettivo sarà semplice- 
mente quello di sopravvivere 
il più a lungo possibile, una 
volta padroneggiato il con- 
trollo del punguino si può 
iniziare a dedicarsi al punteg- 
gio: j punti .sì guadagnano sia 
uccidendo le api che riunen- 
do i tre blocchi color magen- 
ta. 

Il movimento del pinguino 
si controlla con i tasti A (al- 
lo). B (basso). N (sinistra) e 
M (destra). Le spinte si dan- 
no col tasto B. 

Come è prassi nei pro- 
grammi della Micromania 
oltre alla tastiera si può sce- 
gliere dì utilizzare il joystick 
Kempston o quello AFG. 

Una cosa che franca mcnle 
ci ha lasciati un po' delusi di 
Pengy è la grafica. I vari ca- 
ratteri sono infatti disegnati 
in modo poco convincente cd 
il pinguino, che nella versio- 
ne da saia era un esserìno co- 
lorato e simpaticissimo, qui 
sembra un amorfo fantasma 
bianco. 

In compenso il movimento 
delle figure è realizzato mol- 
lo bene ed avviene pixel per 
pixel, con un'ollimii impres- 
sione di fluidità. M B. 


40 


MCmicrocomputer 29 





Liscilo sul mercato lo scor- 
so anno, questo "The Slicker 
Puzzle', che vuol dire il mi- 
stero brillarne, è un semplice 
gioco di strategia. Partendo 
da un'ordinata disposizione 
di faccette colorate disposte 
nell'area coperta da un qua- 
drato. il computer ne altera 
la sequenza e passa la sfida al 
giocatore, che in un numero 
prestabilito di mosse deve ri- 
comporre la sequenza origi- 
nale. La cosa è meno sempli- 
ce del previsto per tutti colo- 
ro i quali non trovino attra- 
enti i rompicapo del genere 
(del tipo del cubo di Rubik o 
dei suoi derivati). 

Il programma fa parte di 
una serie con cui la casa, par- 
tita anni fa con add-on hard- 
ware per lo ZX8I. intende 
provare la consistenza e gli 
indirizzi del mercato locale. 
Nel foglietto accluso alla cas- 
setta c descritta tutta la pro- 


cedura di caricamento e ripe- 
tizione del gioco. Va segnala- 
to che non é necessario il 
controllore esterno (joy- 
stick). anche se chi ce l'ha 
può anche usarlo. 

Il Puzzle è disponibile an- 
che per il Commodore 64 e 
per lo Spectrum I6K. sempre 
a 6.95 sterline. Sulla politica 
della casa ripetiamo quanto 
detto nella recensione del 
Milliebug. ovvero che la 
DK'Tronicsè restiaa vende- 
re a privati, sperando cosi dì 
stimolare un'importazione 
diretta ed ufficiale dei suoi 
prodotti. 





Un gioco che olTrc veloci- 
tà a scapito dì precisione 
e controllabilità degli even- 
ti. quesi'alira proposta DK' 
Tronics rcalizz.ata in lin- 
guaggio macchina sulla base 
in programma BASIC li- 
stabile e modificabile per ot- 
tenere diversi colori, even- 
tualmente suoni, ma soprat- 
tutto un leggero rallenta- 
mento dell'esecuzione, dav- 
vero incontrollabile. Il prez- 
zo stesso, fissato in 4,95 sier- 
- quindi molto basso — 
conferma che si tratta di un 
gioco destinato ad essere tra i 
primi acquisti del possessore 
del Vie, e niente più. Del tipo 
' a percorso, si tratta di muove- 
re il nostro omino in un labi- 
rinto popolato da mostri, che 
n seguilo si arricchisce di og- 
getti vari da raccogliere per 
riempire il carniere (almeno 
cosi dice la presentazione della 
a: noi non abbiamo fatto 


più di 9 pumi!): insomma u 
Pac-Man semplificalo, che fa 
uso dei caratteri definibili dal- 
l'utente per sorprendere il gio- 
catore con una velocità che. 
come abbiamo detto, serve 
più a far confusione che a ren- 
dere interessante il poco. 
Consigliamo comunque di 
considerare l'opportunità di 
accedere al listato BASIC per 
poter variare i parametri a di- 
sposizione. Nulla sulla confe- 
zione fa pensare che si possa 
usare la tastiera ai posto del 
controllore esterno. l 



MCmicrocomputer 29 


41 






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Gruppo telematica OEM. 




ACT Aprìcot 

di Corrado CìiuKtozzi 


Pri’si'iitiilii U(l oilohre ul 6ili Personal 
Conipiiier fì'orlil Show ili l.oiiilru. V Aprico! 
ha suhiiii suscilalìi un granile iniere.ssc: 
\iruiiura a 16 hit. campuiihiliiù col Viclor- 
Sirius e l'IBM-PC, archiwilura nuillipro- 
cessor 1PIIH6. S0H7, ire sisleini ope- 

raiiri ' MS-DOS. CP M-H6 e Concurren! 
CP M ! sano le sue principali credenziali. 
Que.slo già hasicrehhe per definire la classe 
della inacchinu. ma vi sono altre caratteri- 
stiche che la rendono ancora più interessan- 
te. In breve. 256K di RAM. i nuovi niicro- 
floppy Sony da 3.5" (37IK per drive!, la 
predisposizione per il mouse, una poriahiliià 
completa, un design ergonomico, una predi- 
lezione per le telecomunicazioni, un video 
griifco da 3211.000 pi.vei ed un rnicrascher- 
mo da HO caratteri a cristalli liquidi per 
liinzionispeciali quali l'eiichetlamenio di. sei 
tasti delìnihili. In.sommii. cisemhra che cene 
.sia abbastanza per farsi venire quantomeno 
la voglia di .saperne un po' di più. 

lui casa costruttrice, il gruppo inglese 
■4CT. crede molto in questo prodotto, tanto 
da avergli dedicato una .società sus.sidiaria 
ila .4CT International I per curarne la ven- 
dita e la distribuzione all'e.stero. ed una inte- 
ra fabbrica in Scozia che a pieno ritmo pro- 
durrà una macchina al minuto, lui pubblici- 
tà d'oliremanica definisce l'Apricot "il pri- 
mo personal computer della quarta genera- 
zione": a prescindere da ciò Ima quali .sono 
le altre tre'fl ci è comunque parso il caso di 
mettere in cantiere una prova di quella che è 


senz 'altro una delle più inicre.s.sanii novità di 
questi ultimi me.si. 

La quarta generazione 
di personal computer 

Prima di parlare in deliaglio della mac- 
china vediamo qual è la filosoria ispiratrice 
del progetto Apricot. Ce la spiega diretta- 
mente Roger Poster, il fondatore nonché 
Managing Director del gruppo ACT. Se- 
condo lui le caratteristiche della quarta ge- 
nerazione di personal computer sono non 
tanto la ricerca a lutti i costì di migliora- 
menti tecnologici quanto l'applicazione 
delle attuali tecnologie per ottenere mac- 
chine non solo più versatili ma specialmen- 
te più facili da usare. 1 personal computer 
moderni, egli dice, devono stare sulla scri- 
vania del manager per diventarne il princi- 
pale strumento di lavoro, e devono quindi 
essere tagliati sulle sue e.sigen/c. Il manager 
non può perdere tempo ad imparare com- 
plessi sistemi operativi e macchinose pro- 
cedure per sfruttare il proprio computer, e 


quindi é questo che deve dimostrarsi "ami- 
chevole” nei suoi confronti (user friendly). 
Il manager viaggia, e pertanto il computer 
deve essere leggero e poco ingombrante 
per poterlo seguire ovunque; il manager 
tratta un continuo flusso di informazioni, c 
quindi il computer deve potersi coilegarc 
con altri computer, con reti locali e data- 
base remoti. Non ultima viene l'esletica: 
sulla scrivania del manager é inammissibile 
la presenza di oggetti pieni di cavi, dalla 
linea poco elegante e dalle rifiniture inesi- 
stenti: il computer deve quindi anche essere 
bello da vedersi, e soprattutto il “dietro" 
deve essere curalo come il "davanti". 

Comunque la facilità d'uso deve venire 
avanti a tutto: per questo noti si può fare a 
meno del mouse, dì un software organizza- 
to in una struttura gerarchica a menu, di 
una serie di tasti definibili per semplificare 
la scelta fra le operazioni consentile, di una 
memoria di massa capace ma poco ingom- 
brante e protetta contro le condizioni am- 
bientali. Ed inoltre è assolutamente indi- 
spensabile una accurata progettazione er- 


44 


MCmicrocomputer 29 





gonomica di lutti i componenti, dalla ta- 
stiera che deve essere a basso profilo, al 
monitor che deve essere ad alta definizione 
e con trattamento antirifiesso. 

Se a questo punto vi sembra che le ri- 
chieste siano un po' troppe, o forse un po' 
esagerate, non disperatevi; rApricol. cosi 
dice il nostro interlocutore, è il primo com- 
puter che soddi.sfa tulli questi requisiti 
contemporaneamente, ed é per questo che 
può fregiarsi a pieno diritto del titolo di 
primo personal della quarta gencrazione. 
Sccilici'.’ Bé. la prova che state leggendo 
serve appunto a verificare se le premesse 
sono o no rispettate. 


Descri/ione esterna 

Una volta si diceva che il buongiorno m 
vede dal mattino; forse non é vero, comun- 
que resta il fallo che l'Apricol c proprio 
bello, uno dei più bei computer che ci sia 
toccato vedere (e sono tanti...) borse non c 
la cosa più importante ma. perbacco. Ro- 
ger Poster ha ragione; dove sta scritto che 
un computer debba per forza essere brut- 
to'.’ E con piacere quindi che ci accingiamo 
a darne la descrizione esterna. 

Come potete vedere dalle foto. l'Apricol 
c composto di tre parli separate; unità cen- 
trale. monitor c tastiera. La prima, che 
oltre aU'eletlronica contiene anche la me- 
moria di massa, (uno o due microdrive 
Sony), ha la forma di un parallelepipedo 
basso e largo, con la faccia frontale e le due 
laterali .sagomate leggermente a cuneo. Le 
sue dimensioni, decisamente contenute, 
sono di circa 42 x IO x 32 cm ( !hp) per un 



peso di circa 6 kg: l'area di base occupala è 
esattamente quella di due copie di MC af- 
fiancale. Sul frontale compaiono solo le 
due fessure per l'inserimento dei micro- 
floppy con i relativi led "in use"e i pulsanti 
per l'espulsione, necessari in quanto la 
meccanica dei nuovi microdrive Sony "cat- 
tura" il dischetto e io mantiene all'interno 
del drive stesso, al contrario di come avvie- 
ne per 1 floppy da 8" o da 5.25". Al centro 
compare il simpatico logo Apricol. Il pan- 
nello posteriore, effeiiivamcnte curalo co- 
me quello anteriore, presenta in basso una 
fila di connettori per le vane periferiche: 
tastiera, stampante (Centronics), dispositi- 
vi in genere ( RS-232). monitor, qucsi'uili- 
mo con un particolare aggancio per preve- 
nire sconnessioni accidentali (non capia- 
mo perché il monitor si e la tastiera no). In 
aito a sinistra, protette da coperchieili. due 
finestre per l'accesso agli alirelianii slot di 
espansione posti interna mente. Sul lato de- 
stro la sezione di rete, dotata di un bell'in- 
terruttore con tanto di spia rossa, presa a 
vaschetta a norme lEC e fusibile. Alcune 
fessure verticali fungono da griglie di aerea- 


zione. in corrispondenza ad una delle 
quali una ventola interna provvede, molto 
opportunamente, alla circolazione forzata 
deH'aria. La compattezza dei tutto, infatti, 
fa presumere che sia difficile smaltire per 
semplice convezione il calore generalo dai 
vari componenti, eia ventola mette al sicu- 
ro da ogni pericolo. Sulla l'accia superiore 
del contenitore è presente un lieve incavo 
che permette di alloggiare il monitor. Que- 
sto é da 'J" a fosfori verdi con iraiiamenio 
antirifiesso. dalla linea semplice cd elegan- 
te. Va soltanto appoggiato sull'unilà cen- 
trale polendovi scorrere sopra per tutta la 
larghezza, e ciò. assieme alla inclinabilità 
rispetto alla base, permette di orientarlo 
nel modo più confortevole per l'operatore. 
Posteriormente é presente un potenziome- 
tro di regolazione della luminosità. Ingom- 
bro e peso sono molto ridotti, ed inoltre la 
parte superiore della carrozzeria reca po- 
steriormente un incavo che funge da como- 
da maniglia e ne rende il trasporto assai 
agevole. 

Comunque il pezzo forte deH'Apncoi. 
almeno per quanto riguarda l'e-Slelica. è 
costituito dalla tastiera. Bella, ampia, con 
un sacco di tasti ed un design molto pulito, 
colpisce l'osservatore soprattutto per la 
presenza nell'angolino superiore de.stro. di 
un minuscolo schermo, un display a cri- 
stalli liquidi da due righe di 40 caratteri 
l'una. posto sopra ad una fila di sei tasti "a 
sfioramento" dotati ognuno di un propno 
led rosso. La cosa, chiaramente, lascia per- 
plessi: il commento standard in redazione è 
•Stato del tipo "e questo cos'é?" Vicino c'è 
scritto, piccolo piccolo. "MicroScreen"; 
chiaro, no? Bene, senza anticiparne troppo 



MCmicrocomputer 29 


45 





la descrizione d’uso diciamo solo che que- 
sto malefico dispositivo serve generalmen- 
te per mostrare la funzione dei sei tasti 
sottostanti che. lo avrete capito lutti, sono 
definibili; altrimcnli mostra data e ora del 
giorno, o può essere usato come ‘•ripetito- 
re" delle ultime due righe dello schermo o 
come ■■rmesira" mobile sulla schermala, in 
caso non sia disponibile il monitor. Dulcis 
in fundo. può essere usalo come calcolatri- 
ce (!) in modo indipendente dal computer; 
sono disponibili le quattro operazioni, la 
percentuale e addirittura una memoria. Si 
tratta, infatti, di una "lasliera inlelligen- 

II resto della tastiera è più convenziona- 
le; sono presenti tulli i tasti della dotazione 


"normale" ed in più tante altre cose; c'c un 
tastierino numerico con tanto di quattro 
operazioni, percento, punto decimale ed 
Enier; ci sono i tasti di Home. Cleur. Scroll 
(in su ed in giù) e movimento del cursore; ci 
sono li Backspace. i Line Inserì c Line Dele- 
te. il Tab e io Stop; ed infine, tanto per 
gradire, ci sono anche otto tasti di funzione 
predefinili (Help. Lindo. Repeai. Cale. 
Prini. Inir. Menu. Finish) del cui uso parle- 
remo più tardi. Tutti i tasti, tranne questi 
ultimi olio. l'Home ed il Clear. sono dotali 
di aulorepeat. 

Sulla fiancalina destra troviamo il po- 
tenziometro per la regolazione della pola- 
rizzazione del MicroScreen (serve per otti- 
mizzare la visibilità dei caratteri sotto i 
diversi angoli) ed un pulsantino di reset 
abbastanza protetto contro gli azionamen- 
ti accidentali in quanto, oltre ad essere po- 
co sporgente, deve rimanere premuto per 
più di un secondo per sortire il suo cffelio. 
Posleriormenieé presente un connettore di 
collegamento per il mouse, mentre nella 
faccia inferiore si trova ralloggiamenloper 
la pila che alimenta l'orologio di sistema, 
una comunissima batteria da 9V "tipo ra- 
dio". Il cavo di collegamento al computerò 
spiralato, e di lunghezza tale da non com- 
portare nessun problema anche per posi- 
zionamenti ad una certa distanza daH’uni- 
là centrale. Infine sulla "facciala" della ta- 
stiera. in alto, troviamo l'onnipresenie lo- 
go Apricol nel quale, con un tocco di raffi- 
natezza tutto anglosassone, il puntino ros- 
sa sopra la “i" è stato sostituito da un led 



che funge da spia di accensione deiriniero 
sistema. 

La portabilità 

Dopo la descrizione "statica" dcllii 
struttura delI'Apricot. parliamo un attimo 
della sua configurazione ‘‘dinamica", ossia 
deila portabilità- Bene, c’éda dire che que- 
sta volta i nostri amici inglesi l'hanno fatta 
proprio bella. L’Apricol è progettato in 
modo da potersi trasformare in quattro e 
quaiir'ollo in una comodissima valigetta 
dairaspetlo e dalle dimensioni di una nor- 
male venliquallr’ore. Altro che Osborne 
One! Fermo restando che solo le fotografie 
possono chiarire bene il concetto, cerchia- 
mo di descrivere le quattro fasi della tra- 
sformazione. In primo luogo si abbassa 
un'anlina scorrevole che va a chiudere il 
frontale, celando cosi i microfloppy e pro- 
teggendoli dalfambienle esterno. Dopodi- 
ché si estrae una robusta maniglia incorpo- 
rata. posta al centro del frontale in una 
posizione che la rende normalmente invisi- 
bile. Poi si sconnette la tastiera e. mettendo 
l’Apricol a pancia in su. si scopre lo spazio 
che la ospiterà. Infine si aggancia la tastie- 
ra stessa (coi tasti ovviamente rivolti verso 
l'interno) nel citalo alloggiamento, dove 
un meccanismo di blocco a molla la trattie- 
ne saldamente al suo posto. Due ganci di 
plastica permettono anche di fissare il cavo 
di collegamento che. cosi, non rimane pen- 
zoloni e non rischia di danneggiarsi. Tem- 
po dell’operazione; venti secondi. Il risul- 


talo è un oggetto estremamente compatto 
e leggero (K Kg), facile da trasportare e 
sufricienlemenie protetto contro... le insi- 
die del mondo esterno. Il "fondo" della 
valigetta è il pannello posteriore del com- 
puter. nel quale tutti i connettori sono ar- 
retrali rispetto al pannello stesso in modo 
da consentirne l’appoggio al suolo senza 
alcun danno. È strano a questo punto che 
non sia stato previsto un alloggiamento 
per il cavo di rete, il quale, paradossalmen- 
te. durante il trasporto impiccia più del 
computer stesso. Ma forse ehi fa spesso 
avanti e indietro col computer fra due o più 
posti fissi fa prima a tenere un cavo in ogni 
posto. D’altronde il manuale deH’Apricoi 
consiglia testualmente, in casi come que- 
sto. di acquistare addirittura più di un mo- 
nitor. lasciandone uno in ogni posto; ora 
questa cosa magari farà anche risparmiare 
tempo, ma m quanto ai soldi... (ma già. 
l’Apricol è un computer per il manager, il 
quale si suppone non si lasci turbare da 
piccolezze simili). Un’altra cosa: peccalo 
che non ci sia un posto dove mettere i 
microfloppy non attualmente in uso. come 
invece é neirOsborne: sembra una stupi- 
daggine ma invece una cosa del genere si 
rivela molto utile, soprattutto quando il 
computer viene elTetlivamente spostalo di 
frequente. Anticipando un po’ il paragrafo 
seguente, ci é sembralo che aH’inierno ci 
sia un po’ di spazio libero in posizione 
giusta, ossia proprio fra i due floppy in 
corrispondenza del logo Apricol sul fron- 
tale, ci sembra strano che nessuno abbia 
pensalo a sfruttarlo in questo modo; a me- 
no che non sia previsto per qualche dispo- 
.silivo futuro. Stiamo cercando il pelo nel- 
l’uovo. certo, ma una macchina come l’A- 
pricol merita anche questo genere di consi- 
dera/ioni. 

L'interno 

Basta svitare Ire vili a croce per accedere 
all’interno deU’Apricot; il pannello poste- 
riore viene via sbloccando il "coperchio 
ossia la parte superiore della carrozzeria. 
L’interno é organizzalo in due piani: supe- 
riormente tutto ciò che è meccanico ed 
eleilrico. inferiormente solo l’dellronica. 
Questa é tutta raggruppala in un’unica 
piastra di urea praticamente pari alla base 
del contenitore: su di essa trovano posto la 
CPU 8086 e l’8089 che gestisce l’I ,'0 .sia da 
discoche per comunicazioni; nell'esempla- 
re in prova resta libero lo zoccolo destinato 
al co-processore matematico 8087. dispo- 
nibile come opzione. Sempre sulla stessa 
piastra sono contenute le due interfacce 
per comunicazioni (Centronics e RS-232). 
e tutte le memorie RAM e ROM. Sono 
inoltre presenti due slot per future espan- 
sioni del sistema. 

Nella parte superiore i pezzi più interes- 
santi sono certamente i due drive per mi- 
crofloppy di produzione Sony; posterior- 
mente. racchiuso da un’ampia schermatu- 
ra. l'alimentaiore swiiching. La costruzio- 
ne ci appare di una robustezza eccezionale. 



MCmicrocompuier 29 




iCTAprhoi 

è fallo largo uso di profilati meiallici. mu> 
tuamente avvitali e bloccali pressoché do- 
vunque. in modo da conferire alle varie 
parli una notevole rigidità. Le vili visibili 
in giro sono un numero incredibile, forse 
pure troppe; abbiamo avuto il .sospetto che 
molte non servissero a niente, ma fossero li 
solo per bellezza... 

Scherzi a parte, il cablaggio ci sembra 
molto curalo, sia per quanto riguarda l'e- 
lettronica che. soprattutto, per quanto ri- 
guarda l'assemblaggio delle parti meccani- 
che. I vari elementi non stanno certo lar- 
ghi. ma comunque c'è ancora un sacco di 
spazio per mettere tante cose... e forse an- 
che un portamicrofloppy (neologismo fre- 
sco-fresco che indica una vaschetta in cui 
riporre i microfloppy non in uso per averli 
sempre a portata di mano). Un unico pen- 
siero: la Main Board (che poi é la Oniy 
Board...) ci appare sepolta sotto un mare 
dì roba; confessiamo che non abbiamo 
avuto il coraggio dì provare, ma all'appa- 
renza sembra che per estrarla si debba 
pressoché disintegrare tutto il sistema, la 
qual cosa probabilmente non farà fare i 
salti dì gioia ai tecnici del servizio assisten- 
za. Ed un'altra cosa: quando la maniglia 
estraìbile viene spinta completamente al- 
l'interno della macchina, termina la sua 
corsa quasi a contatto dell'8086. e questo 
fatto non é che ci piaccia poi molto. 

Il software 


L'Aprìcoi. come la maggior parte dei 
SUOI colleghi, non ha un sistema operativo 
su ROM. ma lo carica da disco all'atto 
dell'accensione. Ciò permette di cambiare 
S.O. a seconda delle esigenze, e quindi dà 
una maggiore versatilità alla macchina. 
SuH'Apricot sono disponibili ben tre siste- 
mi operativi. l'MS-DOS. il CP/M-86 ed il 
Concurreni CP/M. Vaie la pena di ricorda- 
re che il primo dei tre è stato adottato dal 
personal IBM. e quindi averlo significa in 
linea di massima poter ottenere un allo 
grado di compatibilità con quello che sem- 
bra attualmente il più diffuso sistema a 
sedici bit. Il CP;M-86 ed il Concurrent 
CP'M sono invece due revisioni dell'arci- 
noto CP.'M. sistema operativo divenuto 
uno standard "de facto" nel mondo dei 
sistemi ad otto bit. In questa sede descrive- 
remo brevemente le caratteristiche del- 
fMS-DOS. in quanto forse non ancora 
note a tutti. 

Dal punto di vista deU'uiente anche 
l'MS-DOS ha un aspetto molto simile al 
CP M; alcuni comandi sono addirittura gli 
stessi; in generale però é meno critico del 
suo progenitore, nel senso che i comandi 
sono più fucili a ricordarsi e quindi ad 
eseguirsi. Inoltre prevede caratteristiche 
nuove, quali l'etichetiamenio dei volumi, 
la possibilità di creare su di un volume più 
directory separale raggruppabili per mez- 
zo dì paths (sentieri), e soprattutto funzio- 
ni nuove, quali il "pìpeing" (convoglia- 
mento). il "redirecting" (cambiamento di 
destinazione) ed il "fillerìng'' (filtraggio). 



apraci 



MCmtcrocompuler 29 


47 



un elTicace aulostarl ed unu migliorala mi- 
plementuzionc dei irisiememe noti file di 
lipo .SUB. che ora non esistono più. Sono 
sparili anche i vecchi LO. STAI. PIP. so- 
slituili da nuovi comandi interni ixl ester- 
ni. Vediamo brevemente ognuna di queste 
cose. I path sono una caratteristica che si 
sta abbastanza diffondendo, tantoché per- 
fino il nuovo sistema operativo dell'Apple 
Ile. il PRO-DOS. li contempla. Si tratta di 
dividere ogni director) in più subdirector), 
e queste a loro volta in altre sub-suhdirec- 
tory fino ad arrivare ai singoli file: o. al 
contrario, raggruppare file logicamente 
correlati m più directory concomitanti ma 
indipendenti, e quindi unire queste direc-- 
tory in una o più directory di livello supe- 
riore fino n raggiungere un'unica directory 
che comprenda tulle le altre, chiamala ro- 
ot (radice). Chiaro, no? In pratica si co- 
struisce una struttura ad albero: in questo 
.senso il path è il cammino che si deve fare 
per andare dalla radice al file specificato. 
La cosa può .sembrare complicala, ma si 
rivela invece molto elUcace in quanto per- 
mette di raggruppare assieme alcuni file in 
modo selettivo, rendendoli accessibili con- 
temporaneamente ma nel contempo iso- 
landoti dagli altri: cosicché si hanno a di- 
sposizione dei '■compartimenti logici" che 
permettono di distinguere classi di file, 
semplificando la vita all'utente che altri- 
menti si ritrova in una sola direclor\ un 
sacco di file in ordine sparso, molti dei 
quali magari in quel momento non gli inte- 
ressano affalto. 

Il pipeing permette di inviare l'uscita di 
un programma ad un altro programma, 
attenzione, anche le funzioni dell'MS- 
1X)S in questo senso sono programmi, per 
CUI SI può ad esempio dare un comando 
DIR (directory. come in CP M)e mandare 
la directory stessa ad un altro programma 
o ad un "llltro" che la elabori in qualche 
modo. Fra i filtri previsti abbiamo un son 
(riordino), un find (ricerca) cd un more, 
che invia il suo input sullo schermo. La 
sorgente di ognuno di es.si può es.serc un 
qualunque file o. appunto, il prodotto di 
un pipeing Per redirecting si intende la 
variazione di sorgente o di de.stinazione di 
un flusso di dati, rispetto all'ingre.sso stan- 
dard (ehcé la tastiera) e aH'uscila standard 
(che è lo schermo): ad esempio si può fare 
una DIR c mandarla in un file anziché 
sullo schermo. Naturalmente pipeing. re- 
direciing e flllerìng possono essere usali 
contemporaneamente: ad esempio posso 
fare una DIR, filtrarla con un sori e poi 
mandarla .sullo schermo, per vedere maga- 
ri I file in ordine di lunghezza. 

I file di tipo .SLIB. abbiamo detto, non ci 
sono più. e con essi sono spariti i comandi 
SUBMIT e XSUB. al loro posto ci sono i 
file di tipo batch ( . B.AT). molto più comodi 
da usare. Si tratta di file in formalo ASCII, 
creabili con qualunque icxi editor, conte- 
nenti comandi validi dell'MS-DOS: essi 
vengono eseguiti semplicemente chiaman- 
doli per nome ma omettendo il suffisso 
BAT. come se fossero file di lipo.COM: in 


4 (-7 Aprir». 



Quarla fa.v si prende l'Aprieoi e lo .ti porta eia .. Come si eedv il compuler è dieealaio uno rompaua ealigeilu 


48 


MCmicfocomputer 29 


)auuuuuuiuu tUiUViUitifi 


più se su un discheito vi è un file chiamalo 
ALTOEXEC .BAT, quesio viene automa- 
ticamente eseguito all'alto del bootsirap. 
Ma c'é dell'altro; un IHe batch è in realtà un 
meiaprogramma nel quale possono essere 
definite delle variabili locali, le quali pos- 
sono essere adoperale in istruzioni del tipo 
IK <condÌ7Ìone> THKN <comando>. 
EOR <melavariabi!e> IN <insicme di 
valori > DO. cd altre ancora. Insomma. 
siamo ben lontani dalla perigliosa SUB- 
MIT. 

Esistono inoltre dei comandi a livello di 
MS-DOS prodotti dai diversi costruttori 
per svolgere compiti .specifici sulle rispetti- 
ve macchine. In questo senso suH'Apricol 
sono disponibili dei programmi di selup 
che permettono di definire alcune carutie- 
risiiche del sistema: ad esempio si può sce- 
gliere il modo di fun/ionamento del Micro- 
Screen. definirsi un proprio set di caratteri, 
alterare l'assegna/ione dei tasti e cosi via. 

Il linguaggio "standard" dell'ambito 
MS-DOS é. manco a dirlo, il "solilo'' Mi- 
crosofi Basic riveduto c corretto per girare 
suH'HfìKò: sono comunque disponibili lutti 
1 noli prodotti software quali Korlran. C'o- 
bol. Assembler, e di conserva compilatori, 
assemblatori e Imker. 

l'tìlizzazione 


Appena acceso, rApricot esegue subito 
un aulotcst della RAM. terminalo il quale 
cerca di fare il bool; non importa su quale 
drive si trova il dischetto di bootsirap, in 
quanto l'Apricot da solo provvede a cercar- 
lo. Durante il boot viene caricalo il file 
COMMAND.COM. che contiene tutti i 
comandi interni dcll'MS-DOS; al termine 
il sistema cerca un file chiamato AUTO 


START.BAT. e se lo trova lo esegue, altri- 
menti si ferma mostrando il classico 
prompt dell'MS-DOS. uguale a quello del 
CP/M. A parte ciò che c'è ora sullo scher- 
mo, conviene andare a guardare la tastiera: 
sul MicroScreen compaiono data e ora. 
giorno della settimana compreso. Che fac- 
ciamo? Beh. possiamo giocare con la cal- 
colatrice: per attivarla basta premere il ta- 
sto Cale, uno degli otto tasti predefiniti. 
Subito il MicroScreen si anima, compaio- 
no le intestazioni dei tasti, i led si acendono 
ad indicare che tutti i tasti sono abilitati, c 
noi possiamo fare i conti. È molto carino 
anche perché é veramente indipendente dal 
resto del computer, il quale nello stesso 
momento può tranquillamente star ese- 
guendo un programma per fatti suoi. Una 
finezza: uno dei tasti definibili si chiama 
Send, e permette di inviare sullo schermo il 
valore presente sul display della calcolatri- 
ce. Il bello è che funziona sempre, indipen- 
dentemente da cosa stia facendo il compu- 
ter: semplicemente, il numero va a finire 
dove sta il cursore. Cosi è possibile, ad 
esempio, generare i numeri dì riga per le 
istruzioni di un programma Basic, inserire 
numeri nel bel mezzo di un testo scritto con 
un word-processor, assegnare dei valori ad 
una variabile anche come risposta ad una 
INPUT... simpatico, no? 

Un tasto Off permette di "spegnere" la 
calcolatrice tornando al normale modo 
orologio. A questo punto una breve nota 
di cronaca. Nella macchina in prova l'oro- 
logio andava veramente molto indietro: il 
manuale non accenna nemmeno lontana- 
mente a questa eventualità. Se la cosa do- 
vesse succedere ad un utente non saprem- 
mo cosa consigliargli: portare la tastiera da 
un buon orologiaio? 


Il funzionamento come orologio non é 
comunque l'unico possibile: abbiamo già 
accennalo al fatto che il MicroScreen può 
ripetere le due ultime righe dello schermo, 
e può es.sere gestito, sia pure a costo di una 
certa macchinosità, da Basic. Comunque é 
molto facile leggere i tasti definibili; basta 
fare una INKEYS: i sei tasti infatti manda- 
no i codici ASCI I compresi fra 1 85 e ! 90. 
Analogamente si possono leggere i tasti 
predefiniti: i loro valori vanno da 177 a 
1 84, con l'esclusione di 1 80 e 181 che non 
verranno mai trasmessi in quanto i due 
tasti relativi fanno altre cose; uno "accen- 
de" la calcolatrice (Cale) e l'altro (Frinì) 
esegue un dump del video su stampante 
(comodissimo). Gli altri sei tasti, invece, 
mandano il loro bravo codice, per cui è 
assai facile intercettarli da Basic: in questo 
modo si possono costruire dei programmi 
strutturati in modo da riconoscere, ad 
esempio, una richiesta di Help o un co- 
mando di uscita da un menu o qualsiasi 
altra cosa, mantenendo sempre una omo- 
geneità nell'uso e decisamente consenten- 
do un utilizzo più semplice. Quando i sei 
tasti predefiniti non bastano più. o si ren- 
dono necessarie alternative locali nell'am- 
bito dei diversi menu, si può attivare il 
MicroScreen con i relativi tasti definibili. 
Ed in realtà il software prodotto dalla 
ACT per l'Apricot è fatto proprio cosi: con 
i tasti predefiniti si scelgono le alternative 
globali (quali appunto un help o un'uscita) 
mentre con gli altri si selezionano le opzio- 
ni locali. 

E già che siamo in argomento seguitia- 
mo a parlare della tastiera. Il tt>cco dei tasti 
é molto leggero; assai opportunamente il 
computer provvede ad emettere un click 
come conferma di azionamento. Ci è sem- 
brato scomodo, nell'uso, il fatto che il 
Control si trovi alla stessa altezza della 
barra spaziatrice, e comunque più in basso 
dello Shifl; ciò causa spesso errori di digi- 
tazione a chi é abitualo u trovarselo all'al- 
tezza della seconda riga, come più consue- 
to. Molto utile si é dimostrata la completa 
dotazione di tasti decisamente superiore al 
normale. 

Passando ai microfloppy Sony, dobbia- 
mo dire che le operazioni di 1,0 da disco, 
grazie all'8089 cd una cache memory da 
48K. sono veramente molto veloci. La si- 
lenziosità dei drive è alquanto elevata, ed 
aumenta se si tiene coslanlemcnic chiuso 
lo sportellino anteriore dcirApricol. 1 mi- 
crofioppy sono decisamente più comodi da 
usare dei minifloppy da 5.25". sia perchè 
sono più piccoli che perché sono contenuti 
in un involucro rigido ed é quindi più facile 
maneggiarli. Inoltre la finestrella di acces- 
so alla superficie magnetica é sempre chiu- 
sa tranne che durante l'inserimento nel dri- 
ve. e questo contribuisce molto a ridurre la 
possibilità di danneggiamenti accidentali 
con conseguente perdita di dati. La capaci- 
tà attualmente disponibile, circa .lOOK per 
dischetto, è già abbastanza elevata: le cose 
andranno ancora meglio quando si rende- 
rà disponibile la prevista opzione doppia 



MCmicrocomputer 29 



faccia, che porterà la capacità di un singolo 
dischetto a circa 700K. 

Passando infine a note d'uso più generi- 
che. va sottolineata innanzitutto l'ecceilen- 
te qualità del monitor: la definizione assai 
elevata e la forma ben disegnata dei carat- 
teri ne rendono l'uso assolutamente non 
stancante. La ventola di aereazione svolge 
egregiamente il suo compito, senza risulta- 
re mai troppo rumorosa. Le prestazioni 
dell'Apricot sono soddisfacenti anche in 
termini di velocità: qualche semplice ben- 
chmark. come quello che usiamo spesso 


per trarre valutazioni informali su questo 
tipo di prestazioni, ha dato valori di tutto 
rispetto. Come programmi applicativi ab- 
biamo avuto modo di vedere solo una cop- 
pia SuperCalc/SuperPlanncr (niente da di- 
re. ma in senso positivo) ed un Manager, 
un programma sviluppalo dalla stessa 


ICT Sprlcfl IIBS Htl.S Z7-Jiirim 

nS-MS vir»M 2.H 

CwvfiiM tS6t.B2.B3 Rlcrstttl Cerp. 

V. 2.C 

fl>i 


Il hool MI MS-DOS. ilCammanilè un file di .fùlrma 


ACT per consentire l'uso del sistema anche 
ai non esperti. Quesl'ultimo ci è sembralo 
per la verità un po' troppo macchinoso 
nell'uso, nonostante la larga parte svolta 
dai tasti ddlnili e deHnibili: ci auguriamo 
che l'effettivo software applicativo svilup- 
pato per l'Apricoi sia un po' più snello. Da 


.■iCTÀprii'" 

notare che questi tre package sono comun- 
que fomiti "di serie" con l'Apricot. cosa 
molto interessante; assieme ad essi vengo- 
no fomite anche alcune utility a livello 
MS-DOS e un interessante programma di 
telecomunicazione. Riguardo alla disponi- 
bilità di altro software c'è solo l'imbarazzo 
della scelta; si va dal CSX. package grallco 
ad alta sofisticazione che permette di sfrut- 
tare a pieno l'altissima definizione del vi- 
deo. a tutto ciò che c'é in giro per l'IBM- 
PC. grazie alla citata compatibilità. Lin- 
guaggi quanti se ne vuole: MSBASIC (che 
poi è il vecchio Microsoft adattato). For- 
tran. Cobol. Pascal. Assembler. C e chi più 
ne ha più ne metta. 

La documentazione fornita con la mac- 
china ci é sembrata di buon livello. Solo il 
manuale dell'MS-DOS è forse un po' trop- 
po sintetico in alcune parti, anche se al 
lettore basta un minimo di conoscenza del 
CP/M per poter capire lutto senza grossi 
problemi. Noi abbiamo avuto i manuali 
originali, ma ci è stato confermalo dall'im- 
portatore che la macchina giungerà sul 
mercato italiano con le versioni tradotte. 

Conclusioni 


Il motivo ricorrente quando si tratta di 
stendere le conclusioni di una prova, è 
quello del ... vii denaro. Infatti alla fin fine 
ciò che decreta o meno il successo commer- 
ciale di una macchina piuttosto che un'al- 
tra è il suo rapporto prezzo-prestazioni. 

Ad un primo sguardo l'Apricot sembra 
non molto economico, in quanto il suo 
costo è di circa sei milioni. Il pensiero va. 
istintivamente. all'IBM-PC: lo svantaggio 
sembra a favore dì quest'ultimo che. incre- 
dibilmente. in questi ultimi mesi ha ridotto 
I prezzi del 25% circa. Ma bisogna stare 
attenti in questo genere di valutazioni. 

Incominciamo col dire che l'Apricoi ha 
diverse cose che Io distinguono decisamen- 
te dal suo avversario d'olireoceano: in pri- 
mo luogo è veramente portatile, e questa 
caratteristica a volte è decisamente impa- 
gabile; inoltre l'azione combinata del Mi- 
croScreen e dei tasti definiti e definìbili si 
rivela decisamente potente. Ma la cosa più 
importante è che nel prezzo sono compresi 
tutti e tre i sistemi operativi (MS-DOS. 
CP/M 86 e Concurrent CP/M). il Super- 
Cale ed il SuperPianner. oltre a diverse 
utility: in altre parole, circa due milioni di 
software. Inoltre il prezzo si riferisce ad 
una configurazione già "espansa", com- 
prendente il monitor, due drive a singola 
faccia e 2S6K di RAM. Il prezzo pare ora 
molto più adegualo. Fra le caraneristiche 
opzionali ricordiamo i drive a doppia fac- 
cia (da maggio) e il Winchester da 5 o 10 
Megabyte (da aprile). 

In definitiva la prova sì échiusa in modo 
molto positivo; l'Apricot si è dimostralo 
una macchina potente e versatile, pensata e 
reelizzaia con molta cura; le sue caratteri- 
stiche e il suo favorevole rapporto prezzo- 
prestazioni ne fanno prevedere un buon 
successo di mercato. MC 



AmheriHxhiB vuole la sua pane ... L'ApncvrèikcisamenreMla.e l'animaimieriorerliiitiagli i-nnferisreuaasperio 
mollo sofblicalo. 



50 


MCmicrocompuler 29 









SPECTRAVIDEO 

SV328 

dì Maurizio Bergami 


Lo Spfi iraviJco SI J2H è il primo com- 
piiifr tifila /amiglia MSX apparso in com- 

Lo siuiuiuril MSX tielmiscf lai Iwrihuirc 
loiulalo suirurcinolo inieroprtn essori' '/. Hi) 
fj un sollwarv di base cosliluilo duU'ahrfl- 
turno fumoso Basir Mirroso/i, opportuna- 
metUf tidallulo per s/ritllarf al meglio le 
rtiralierisiiclie di {fuesii ralcolaiori. 

Altri punti termi deU'luirdtvare sono il 
professore video TMS WIH della Tesiis In- 
struments ed il generatore sonoro AY • 3 • 
SVIO. A tfueslu buse romiitie ogni eostrutti>- 
re è poi libero di aggiungere le migliorie che 
ritiene opportune, c sarà praticamente in 
questi pieeoli dettagli, oltre tuiturulmetite 
tdl'estetieu. elle gli .W.V.V si diversijìeheran- 

Hanno linora aderito allo standard ben 
quitidiei costruttori.’ quattordici giapponesi, 
tra I quali troviamo nomi molta noti come 
Sony. Toshiba, Canon, Yamaha, ed uno 
americano. Spectravideo che. come si vede, 
ha battuto tutti quanti sul tempo. Oltre a! 
32H. oggetto di que.sta prava, esiste il fratel- 
lino minore 51' 3IH. che si dillerenzia per 
una tastiera più ridotta ed una minore capa- 
cità di RAM. 

Una eon.seguenzu malta intere.s.satire del- 
lo standard MSX è che l 'utente .sarà in gra- 
do di utilizzare non solo il software scritto 
per il modello in suo pn.ssesso. ma anche 
quello di numero.se altre macchine. 

La compatibilità fra murehe diverse è una 
novità abbastanza grossa per un settore nel 


quale spesso i vari modelli di una .stessa casa 
non .sono, nemmeno parzialmente, compati- 
bili fra loro. 

I computer MSX si rivolgono alla fa.seia 
medio-bas.sa del mercato, quella dei per.sit- 
nal il cui costo varia Ira le einquecentomila 
lire ed il milione: è un .settore in cui la con- 
correnza è particolarmente agguerrita e che 
ha /ino ad ora visto il predominio della Com- 
modore con il 64. 

Emergere al suo interno richiede ovvia- 
mente delle caratteristiche non comuni: vt’- 
diamo .se questo .Spectravideo ha le carte in 
regola per tarlo. 

L’esterno 


La prima cosa che colpisce dello Spec- 
iravideo é sicuramente la tastiera: é davve- 
ro diPTicile trovarne una cosi completa an- 


che in computer dal prezzo maggiore. 

É compo.sla da ben 89 tasti, tra i quali 
spiccano, in alto. I cinque tasti derinibili. 
duplicabili con lo SHIFT. 

Ad essi è possibile associare delle istru- 
zioni a piacere: all'accensione della mac- 
china vengono assegnate automaticamen- 
te alcune tra quelle più usate (LOAD. 
SAVE. RUN. LIST...). 

L'ultima riga dello schermo mostra qual 
è la funzione di questi tasti, evitando cosi 
di dover ricorrere in continuazione al ma- 
nuale: è una soluzione che. se non raggiun- 
ge la sofisticatezza del microscreen a cri- 
stalli liquidi deH'Aprìcot. provato su que- 
sto stesso numero, è ugualmente molto 
pratica e sempre infinitamente superiore 
alla striscetia di carta che si impiega solita- 
mente in questi casi. 

Il taslierino numerico è molto esteso e 


52 


MCmicrocompuler 29 




comprende anche la replica del tasto di 
ENTER, ijuallro tasti per il movimento 
del cursoree due tasti iSELECTePRINT) 
utilizzabili con quei programmi, in parti- 
colare word processor e tabelloni elettroni- 
ci tipo Visicalc. che ne prevedono l'uso. 

Oltre al normale backspace, realiz/abiic 
anche con imo dei tasti che comandano il 
cursore, é possibile muoversi a passi di 
cinque spazi sulla stessa linea con il tasto 
sotto quello di ESCape. riconoscibile per la 
grossa freccia a destra che ha sopra; è una 
caratteristica che spesso si rivela utile per 
editare più veliKcmcnte una linea. 

I due la.sii LEI-T GRAPII e RIGHI 
GRAPH permettono di accedere ai carat- 
teri grallci predefinili. che sono riportali 
nel manuale in un'apposita tabella. 

II tocco dei vari tasti collimo ed è possi- 
bile digitare mollo velocemente senza pro- 
blemi: un leggero click che si inserisce sul- 
l'audio del televisore conferma l'avvenuia 
preisione. 

A questo punto vale la pena di spendere 
due parole anche sulla tastiera del modello 
più economico prodotto dalla Spcclravi- 
deo. il 318. Purtroppo non abbiamo avuto 
modo di provarla, comunque vi possiamo 
dire che é l'alta con tasti in gomma che 
ricordano un po' quelli dello Speelrum. ma 
di qualità supcriore. Il numero dei tasti è 
più ndotto per l'assenza del tasiiermo nu- 
merico; trattandosi di un modello chiara- 
mente meno adatto ad un impiego profes- 
sionale esso è stalo sostituito mollo intelli- 
gentemente da un Joystick, che può essere 
utilizzato per muovere il cursore oltre che. 
naturalmente, per giocare. 



Dopo aver parlato tanto di un compo- 
nente che può sembrare di secondo piano, 
ma che secondo noi invece riveste un ruolo 
determinante neH'impiegodi un computer, 
pa.ssianio ad esaminare il resto della mac- 
china. 

Appena sopra la tastiera, sulla destra, è 
presente lo slot per le cartucce ROM. pro- 
tetto da uno .sporte! lino a molla, m posizio- 
ne quindi accessibile mollo facilmenle. 

Sul lato destro troviamo due prese per 
joystick, il primo dei quali simulerà la pres- 
sione dei tasti del cursore c della barra 
spaziatrice; a seguire ci sono l'interrullore 
di accensione e la presa per l'alimentatore 
che è esterno, come è ormai prassi per que- 
sto tipo di macchine. 

Utilizzare un alimeiuaiore separalo por- 
ta indubbiamente dei vantaggi per quello 
che riguarda il peso c le dimensioni, ma ci 
piacerebbe almeno che fosse dolalo di un 
suo interruttore, per non costringere l'u- 
tenie a dover sconnettere la spina di rete 
quando si spegne il computer o. peggio, a 


lasciarlo perennemente collegato. Sul re- 
tro ci sono infine il connettore di collega- 
mento per le espansioni, il connettore per il 
registratore a cassette e la presa DIN a 
cinque poli per il modulatore video. 

Un rapido sguardo al connettore per il 
registratore, del tipo a pettine, permette di 
constatare l'impossibilità di usare un ap- 
parecchio normale, a meno di non provve- 
dere direttamente a fabbricare un cavo ap- 
posito. Seguendo l'esempio della Commo- 
dore anche la Spectravideo ha approntato 
un registratore apposito per i suoi compu- 
ter; è una scelta che. lutto sommato, ap- 
proviamo, perchè l'uso di un registratore 
specifico permette di evitare gran parte dei 
problemi di salvataggio su nastro che sono 
spesso la croce dcirutenlc di un personal 
economico. 

Per chi lo desideri rimane comunque 
possibile, anche se con un po' di fatica, 
impiegare un modello normale, dal mo- 
mento che sul manuale in dotazione alla 
macchina sono riportati i contatti del con- 
nettore. 

I.'inlcrnu 

Appena aperto, lo Spcclras ideo risela 
un unico grosso circuito slampuio. che si fu 
apprezzare per la razionale disposizione 
dei eomponenii 

Al centro fa bella mostra di sé la CPU / 
KO. costruita in Italia dalla SGS. 

Poco sotto si Irosa l'esteso banco delle 
memorie composto da H 41 16 c da X 3764 
per un totale di ben 80 Kilobyie. Di questi. 
I6k sono riservali al processore video 





MCmicrocompuier 29 


53 






TMS WIK. che SI irova in allo a destra, 
copcrlo da un'aletia dissipatrice di calore, 
e i nmanemi 64K sono divisi in due banchi 
da -12K. 

Sulla destra della CPU .sono presenti le 
due ROM da 32 Kbyie totali che conten- 
gono Basic c sistema operativo. Anche se 
li: Kbylc (80 di RAM -i- .32 di ROM) 
sono già una quantità di memoria più che 
ragguardevole, sia il .328 che il .318 possono 
arrivare ad avere fino a 256K. organi/yaii 
in quattro banchi da 64K. dei quali metà 
del primo è occupala dalla ROM del H,\- 
SlC'ed il secondo è riservalo al software su 
cartuccia. 

li TMS W!8 appena citato è un integra- 
lo mollo versatile, al quale sono dovute le 
cccelleiiii prestazioni grafiche dello Spcc- 
iravideo. Tra le sue caraneristiche più im- 
portanti citiamo quella di poter controllare 
fino a .32 spriics dalla dimensioni 16x 16 
pixel. 

Vicino airintcgralo regolatore di tensio- 
ne. il classico 7505 questa volta in conteni- 


tore TO .3. si può vedere il eoiineilore per il 
software su ROM. Dal momento che l'a- 
lelia dis.sipalriceche lo circonda scalda pa- 
recchio durante il funzionamento del com- 
puter. quando si estrae una cartuccia dopo 
averla usala di solito la si trova mollo cal- 
da ma la cosa, che inizialmente ci aveva 
leggermente preoccupato, sembra non 
provocare alcun problema. 

Gli ultimi due chip degni di nota sono 
rAY-.3-891() della General Instruments c 
r8255. 

Il primo è un generatore sonoro a Ire 
voci, più un canale per il rumore. È con- 
trollabile da Basic con estrema fiidliià gra- 
zie alla presenza, come vedremo, di un iiia- 
cm linguaggio per il suono. Il secondo c 
invece una porla di input-output program- 
mabile. usata per collegare la coppia di 
joystick. 

Comesi vede il numero totale dei circuiti 
integrali è piuttosto ridotto se si considera- 
no le prestazioni della macchina, e corre 
addiriliura voce che i cosiruitori coinvolti 


nello standard MS\ stiano pensando di 
mettere su un unico chip i componenti fon- 
damentali: CPU, ROM, processore video e 
generatore sonoro. 

Se questo progetto sarà efrellivamenle 
realizzato è estremamente probabile che il 
prezzo dei computer che aderiscono allo 
standard possa in futuro scendere drust lea- 
li Basic 


Come accennalo in precedenza, il Basic 
dello Speclravideu è il classico Basic Mi- 
crosoft. dolalo di numerose estensioni ri- 
volte principalmente al suono ed alla grafi- 
ca. delle quali ci occuperemo a parte. 

Al momento dell'accensione i Kbyte li- 
beri sono circa 30; dei 48 che mancano 
aH'appeilo. 32 risiedono nel banco dì me- 
moria destinato al CP.M. e sono comun- 
que accessibili (scambiandoli al banco at- 
tuale) con il comando SWITCH, ! rima- 
nenti 16 sono gestiti direttamente dal TMS 
9918 e costituiscono in pratica la pagina 
video, che cosi non ruba memoria ai pro- 
grammi Basic anche quando si va in alta 
risoluzione. 

I comandi disponibili sono veramente 
lami, e il loro semplice elenco occupa un' 
intera pagina del manuale. 

Spiccano, per la comodità che compor- 
tano in fase di programmazione, i due sta- 
tement AUTO e RENUM. che provvedo- 
no alla numerazione automatica e alla ri- 
numerazione delle linee di un listato, trop- 
po spesso assenti in macchine di questa 
categoria di prezzo. Mollo gradila è anche 
la presenza dei comandi TRON e TROFF. 
coi quali è possibile l'esecuzione passo- 
passo di un programma, utilissimi quindi 
nella ricerca di errori. 

1 seguaci della programmazione struttu- 
rata apprezzeranno sicuramente l'IF ... 
THEN ... ELSE; ci ha sorpreso invece la 
mancanza del comodissimo WHILE ... 
WEND, soprattutto perché Ira i numerosi 
messaggi di errore vi è proprio il "WHILE 
without WEND" (numero 29) che la man- 
canza di questa istruzione rende superfluo. 

A proposito dei messaggi di errore ab- 
biamo notato con piacere che sono nume- 
rosi e e soprattutto dati per esteso, invece 
che tramite codici numerici senza alcun 
significalo immediato. 

Le variabili possono essere intere oppu- 



54 


MCmicrocompijter 29 




re in singola o doppia precisione cd occu- 
pano rispetiivameme 2. 4 o 8 byie ciascu- 

Non molto numerose le funzioni aritme- 
tiche. anche se quelle fondamentali ci sono 
tutte; in particolare avremmo gradito la 
presenza delle funzioni trigonometriche in- 
verse, dal momento che l'elevala precisio- 
ne del Basic ( 14 cifre in doppia precisione) 
favorisce l'impiego dello Spectravideo nei 
calcoli scientifici. In ogni caso l'appendice 
B del manuale spiega come ottenere queste 
ed altre funzioni (le iperboliche, ad esem- 
pio) dalle classiche SIN. COS e TAN. 

Anche se lo Spectravideo non ha un as- 
semblerdirettameniesu ROM la program- 
mazione in linguaggio macchina è ugual- 
mente resa possibile da apposite istruzioni. 
Con la classica POKE si possono inserire i 
codici in memoria: per far eseguire una 
determinata routine bisogna comunicarne 
una volta per tutte al computer l'indirizzo 
di partenza con un DEF USR <n> = 
< indirizzo > e dare poi il comando USR 
<n>. 

Un cenno a parte meritano infine le po- 
lenti istruzioni di controllo dcH'inierrupi. 
Si tratta di comandi che funzionano in pra- 


tica come dei GOSUB attivati in presenza 
di un interrupt, che può essere generato 
dalla pressione di un tasto, dal movimento 
di un joystick e cosi via. Tra esse molto 
versatile è la ON INTERVAL = <n> 
GOSUB che ogni n cinquantesimi di se- 
condo fa eseguire una routine Basic scrìtta 
dairuienie. 

La grafica e il suono 

L'impiego di due chip dedicati come il 
TMS 9918 e l'AY-3-8910 permette allo 
Spectravideo di ottenere risultati davvero 
rimarchevoli sotto questi due punti di vi- 
sta. 

Sono disponibili 3 modi grafici, accessi- 
bili con il comando SCREEN. Loscreen 0, 
per il testo è quello disponibile all'accen- 
sione ed è composto da 24 linee per 40 
colonne; ci sono poi due schermi grafici, 
uno in alta risoluzione (256 x 192 pixel) ed 
uno in bassa risoluzione (64 x 48). I colorì 
a disposizione sono 16: aU'imemo di una 
posizione carattere i pixel possono avere 
qualsiasi colore in senso verticale ma sola- 
mente due colori a scelta in orizzontale. 
Questa limitazione è dovuta alla relativa- 


mente limitala memoria disponibile perr la 
pagina video; in pratica comunque non dà 
nessun problema ed è sempre un risultato 
migliore della maggioranza delle macchine 
della categorìa. 

Disegnare in alta risoluzione c partico- 
larmente facile grazie alla presenza di nu- 
merose istruzioni, che permettono di crea- 
re cerchi, ellissi, rettangoli e della PAINT, 
che riempie con il colore scelto una figura 
sullo schermo. In aggiunta è possibile uti- 
lizzare il GML (Graphics Macro Langua- 
ge). cioè un piccolo macrniinguaggio com- 
posto da una decina di istruzioni. Queste 
istruzioni si riferiscono al movimento del 
cursore grafico, che può essere spostato 
nelle quattro direzioni cardinali cd in dia- 
gonale dì un numero di pixel a piacere. I 
comandi, composti da una singola lettera 
seguila da un numero che specifica l'am- 
piezza dello spostamento, vanno inseriti in 
una stringa e la loro esecuzione si ottiene 
con X (strìnga). Il tutto ricorda un po' il 
sistema turile del Logo, anche se manca 
della possibilità di far ruotare il cursore di 
un angolo a piacere. In ogni caso la como- 
dità d'uso è veramente elevata, e con un 
po' di pratica si possono ottenere senza 


MCmicrocompuier 29 


55 



sfor70 disegni anche molli» sofisiicaii. È 
interessante notare che il comando PR I NT 
funziona anche in alta risoluzione e. in 
unione col LOCATE, che posiziona il cur- 
sore grafico, permeile di scrivere frasi in 
qualsiasi posizione. 

Quanto visto finora basterebbe a classi- 
ficare con un ''ottimo" la sezione grafica di 
questo computer, ma non è finita. Non 
abbiamo ancora parlalo infatti dei vero 
punto di forza dello Spectravideo: lesprite. 
Una sprile é una figura definibile dall'u- 
tente che può essere mossa sullo schermo 
semplicemente specificando le coordinate 
del suo angolo superiore destro. Si posso- 
no utilizzare contemporaneamente fino a 
32 sprile di dimensioni 16»> 16 pixel. L'i- 
dea non é nuova e le sprile sono disponibili 
anche su altri computer, ad esempio sul 


Commodore 64. che le chiama MOIL 
Quello che invece gli altri computer gene- 
ralmente non hanno è l'enorme facilità 
d'impiego tipica delI'SV 328. Il movimento 
e la definizione delle varie figure, realizza- 
bile sul Commodore solo con una serie di 
oscure POKE. si può ottenere sullo Spec- 
ira video con degli appositi comandi Basic. 
Ogni sprile puf» essere dolala di una prion- 
tà. grazie alla quale quando più sprile si 
vengono a trovare nella stessa posizione 
rimane visibile solo quella con la priorità 
più alta. Infine risiriizione ON SPRITE 
GOSUB permette al programma di rieo- 
noscere l'av venula collisione di due sprile e 
agire di conseguenza. 

Il tutto permette di realizzare, per esem- 
pio, velocissimi giochi tipo arcade diretta- 
mente in Basic, senza dover minimamente 


ricorrere al linguaggio macchina. Aver no- 
minato 1 giochi ci porta subito a parlare 
della sezione sonora, basata sui succilalo 
PSO (programma ble sound generatori della 
General Insirumenis. che per versatilità e 
praticità è all'altezza di quella grafica. 

Anche in questo caso è disponibile un 
macrolinguaggio, il Mu.sic Macro Langua- 
ge. che permeile di far suonare una nota 
semplicemente specificandone il nome. Il 
sistema funziona però secondo fuso an- 
glosassone, che identifica le note non con il 
nome cui .siamo abituali ma con una lettera 
dell'alfabeto: da A per il la fino alla G per il 
sol. Diesis e bemolle vengono indicali con i 
caratteri "5" e ~ 

In aggiunta si possono definire l'ottava 
della nota (il range è di 7 ottave), il suo 
volume, la durata e la forma d'onda. 

Come per il GML i comandi vanno pri- 
ma inseriti in una stringa, che viene man- 
data in esecuzione dal comando PL.AY 

La disponibilità di tre canali per il suono 
ed uno per il rumore mette in grado il 
programmatore-musicista di ottenere fa- 
cilmente accompagnamenti musicali anche 
mollo complessi, olire ad una vasta gam- 
ma di elTetti sonori. 

Oltre che coll'MML. si possono sfrutta- 
re le doti delfAV-.l-SmO col comando 
SOUND, coi quale si accede dirciiamenic 
ai registri interni del generatore. Questo 
secondo metodo è evidentemente più sco- 
modo, ma con un po' di pratica permette di 
sfruttare più u fondo le doti sonore dello 
Spectravideo. 

Abbiamo quindi molto apprezzalo la 
presenza di un'ampia appendice del ma- 
nuale dedicata allecaraiierìslichedcl PSG 

L'ultimo comando da citare è l'autoe- 
splicativo BEEP. che può sembrare inutile 
ma che secondo noi è invece indice della 
versatilità del linguaggio residente. Sono 
infatti numerose le occasioni in cui si sente 



56 


MCmicrocomputer 29 



la necefisìtà di inserire in un progrummu un 
avviso sonoro, ed in questi casi impiegare il 
macrolinguaggio e il SOUND fa perdere 
inutilmente tempo nella scelta dei parame- 
tri. Ah. ci eravamo quasi dimenticati di 
specificare che il 328, come il rratcllino3l8. 
non dispone di un altoparlante interno, ma 
manda il suono direttamente al televisore. 
E una soluzione che può dare fastidio sola- 
mente per chi impiega un monitor senza 
ingresso audio, ma in tutti gli altri casi è 
sicuramente la scelta migliore (stiamo pen- 
sando. con un po’ di orrore, al buzzer dello 
Speclruml). 


Le espansioni 

Sia il 328che il 318 possono essere dotati 
di una vasta gamma di espansioni per tutte 
le esigenze: interfacce per stampanti seriali 
o parallele, memoria addizionale, floppy 
disk controller, scheda video da 80 colonne 
ed un modem sono quelle già disponibili; 
numerose altre sono stale annunciate, tra 
le quali una tavoletta grafica. 

Le varie interfacce non possono essere 
collegate direttamente al computer, ma ne- 
cessitano dell'impiego della Mini o della 
Super Expander, La prima permette di 


sfruttare una soia scheda per volta (ad ec- 
cezione del controller per i dischi) e. grazie 
al basso costo, è indicala soprattutto per 
chi intenda utilizzare lo Speciravideo in 
campo hobbistico. La Super Expander in- 
vece dà la possibilità di coiiegare contem- 
poraneamente fino a 7 moduli di espansio- 

II costo, non contenutissimo in assoluto, 
è tuttavia giustificato dalla praticità che 
offre. 

Tutti i computer in teoria sono espandi- 
bili. vedi lo ZX 81 per il quale è stata 
prodotta una mirìade di add-on. ma il ri- 
sultato finale troppo spesso consìste in nu- 
merose schede che sembrano gettate alla 
rinfusa accanto al calcolatore, con connes- 
sioni precarie ed una notevole instabilità 
deirinsieme. 

Lo Spectravideoésenza dubbio il primo 
computer economico veramente espandi- 
bile. che cioè si possa trasformare in un 
sistema adatto ad un uso professionale, 
polente, dotato di interfacce standard e ad 
un costo tale da rendere effettivamente 
conveniente l'operazione rispetto aU’ac- 
quislo di una macchina totalmente diver- 
sa. 

Non vorremmo a questo punto farvi 
pensare che acquistando l'unità base dopo 
poco tempo e con quattro soldi possiate 
raggiungere la potenza di un mainframe! 

Alcune accurate scelte dì progetto (come 
l’uso delio Z 80che apre la strada al CP/M ) 
permettono semplicemente di trasformare 
senza problemi il 328. in un sistema adatto 
ad impieghi professionali. Da questo pun- 
to di vista é di certo un grosso vantaggio la 
notevole disponibilità di software di alta 
qualità già in commercio (per ora negli 
USA. ma il distributore italiano ci ha assi- 
curato che sarà presto importato in Italia): 



MCmicrocomputer 29 


67 





sistema base, magan con una cassetta tipo 
la "Horizon’' in dotazione ad ogni Spcc- 
trum. 

Il CP'M può funzionare anche a 40 co- 
lonne; naturalmente l'acquisto della sche- 
da video a 80 colonne é altamente consi- 
gliabile. così come quello di un secondo 
drive. 

Sempre a proposito de! CP M, i pos.ses- 
sori del modello 3 ! 8 non possono impiegar- 
lo se non con l'espansione da 64K RAM. 

La documentazione 


1 manuali forniti assieme ad ogni com- 
ponente del sistema Spectravideo sono ge- 
neralmente chiari e ben fatti. 

Un po' di perplessità ha tuttavia suscita- 
to in noi la guida fornita con la consolle: se 
non fosse per il pieghevole inserito alla fine 
delle circa 200 pagine, che porta il nome di 
Quick Reference Card, non avremmo tro- 
vato nemmeno un accenno ai numerosi 
comandi del Basic. 

Quello che trae in inganno è il nome 
dato al manuale, dal momento che non si 
tratta affatto di un manuale dell'utente, 
come è scritto in copertina, ma di un tuio- 
rial sul Basic, destinato ad insegnare ai 
principianti assoluti i rudimenti di questo 
linguaggio. Ad esempio non viene nemme- 
no citalo il fatto che l'IF... THEN possa 
essere seguito dall'ELSE. 

Gli ultimi capìtoli, dedicati al suono e 
alla grafica, assieme alle interessanti ap- 
pendici (c'è. tra l'altro, la pìedinatura dei 
vari connettori) permettono comunque al- 
l'utente già smalizialo di apprezzare le ca- 
ratteristiche migliori di questo calcolatore. 
Certo che un altro manuale è praticamente 
indispensabile, se si vuole sfruttare Uno m 
fondo le doti dello Spectravideo; nell'atte- 
sa che sia disponibile la Basic Reference 
Guide, più volle citata dal manuale, consi- 
gliamo di procurarsi almeno un libro sul 
Basic Microsoft, come ad esempio quello 
pubblicato in lingua italiana dalla Muzzio. 

Positivo rimane comunque il fatto che 
esista la versione tradotta dell'User ‘s Ma- 
nual. acquistabile separatamente al prezzo 
di 20.000 lire. 

Conclusioni 


Avrete già capito, a questo punto, che il 
nostro giudizio sullo Spectravideo SV 328 
è estremamente positivo. 

È un computer in grado di dare grosse 
soddisfazioni ad una vasta gamma di uten- 
ti. in virtù delle sue prestazioni e della sua 
espandibililà. 

L'eccezionale comodità d'uso lo rende 
un temibilissimo concorrente per tutti gli 
altri computer della .stessa fascia, a partire 
dal Commodore 64. Se a questo aggiungia- 
mo che l'arrivo degli altri computer MSX 
sarà sicuramente in grado di garantire una 
grossa circolazione di software e di infor- 
mazioni. che sono la base del successo di 
una macchina, crediamo proprio che que- 
sto personal abbia un ottimo e meritato 
futuro. lac 


compilatori (Pascal. Fortran, persino un 
subset dell'ADA). Wordstar. dBasell e 
tanti altri ottimi pacchetti applicativi. Ab- 
biamo volutamente messo in risalto che si 
tratta di software già pronto, perché per un 
uso non hobbistico del calcolatore chi non 
vuole avere brutte sorprese dopo l'acqui- 
sto deve prima scegliere i programmi che 
gli servono, poi la macchina sulla quale 
farli girare. 


L'unità a dischi SV 309 è in grado di far 
compiere allo Spectravideo un notevole 
balzo di qualità. Purtroppo la necessità di 
dover acquistare anche la super expander 
fa salire abbastanza il prezzo, portandolo 
ad una cifra che si aggira sul milione. 

Bisogna però considerare che la super 
expander è comunque una spesa indispen- 
sabile per ampliare il sistema e che. assieme 
al controller, viene fornito, oltre al Basic 
esteso, il CP'M. 

il drive, che impiega una meccanica 
Shugan. è un singola faccia doppia densi- 
tà; il controller può pilotarne un massimo 
di due. 

La capacità dei dischetti è di circa 2.^0 
Kbyte (non formattati) sulTicienle per la 
maggior parte delle normali applicazioni. 


Caricando il Basic da disco vengono 
modificate le funzioni di alcuni tasti defini- 
bili ed è possibile effettuare le operazioni 
più comuni, come la FILES che dà il cata- 
logo di un dischetto, con la semplice pres- 
sione di un tasto; sono piccoli particolari 
che però sono in grado di rendere mollo 
più piacevole l'impiego di un computer. 

Sul dischetto che contiene il Basic sono 
forniti quattro programmi dimostrativi 
delle capacità grafiche e sonore dello Spec- 
travideo; ci è sembrala una buona idea che 
avremmo voluto vedere applicata anche al 


58 


MCmicfocomputer 29 








aMiHùlaiRS^Bu 


? ■ y • ■ BnijIS^H 





ACORN ELECTRON 

di Leo Sorge 


Alln ^copo iti liirnirc una paiioraniKi) il 
più aggiornala possibile sulla situazione dei 
persona! ed home computer, MC pubbliche- 
rà anche prove di macchine non ancora im- 
portate in Italia. E t/iiesto è proprio il caso 
dell'Electron: si traila dell'ultimo nato in 
casa Acnrn. una compagnia inglese tradizio- 
nalmente rivale della Sinclair - di cui con- 
divide il luogo di origine. Cambridge - con 
una contesa iniziata quando lo 7-X SU, e poi 
rSI.e l'Alom erano venduti solo per po.stu e 
in scatola di montaggio da due piccoli gruppi 
di giovani che a.spellavano gli ordini per 
comprare i pezzi. 

Entrambe hanno fallo strada: e se è vero 
che il posto d'onore spella a Clive Sinclair, 
che ha esportato i .suoi prodotti in tutto il 
mondo, è anche vero che in Inghilterra la 
BBC scelse il nemico per comprare i diritti 
di un computer che portasse il .suo nome le 
che inizialmente doveva essere lo Specirum. 
rivelò poi lo stesso Zio Clive I. Fallo .sta che 
ora si parla di un nuovo Sinclair I forse il 
Qf’i come succes.sore del muro BBC. po- 
chi mesi dopo il lancio dell'Electron, che 
nelle iniziali intenzioni della Acorn doveva 
essere un rivale per lo Specirum. come an- 
nunciammo nella stampa estera del preisto- 
rico n. 1 1 di MC' il prezzo era annuncialo 
intorno alle 125 sterline, poiché tale era allo- 
ra il prezzo dello Specirtim 4HK. Tra un 
ritardo e l'altro l'Electron è diventalo più 


bello, ma anche più co.sto.so. mentre il .suo 
aniagoni.tia é riha.s.sato. 

In tutto questo marasma di intere.ssi in 
collisione, una cosa è comunque certa: per 
ragioni, e manovre più o meno o.scure. gli 
lumie computer Acoro .si cliiamas.sero 
Aloni. BBC A o BBC B - hanno fallito 
l'aggancio al na.%cente mercato italiano, e 
questo non certo per loro demerito, poiché 
già l'Alom concedeva il Im.so di mischiare 
B.4SIC Ipiultosta primitivo) e linguaggio 
macchina, e forniva moltissimo software — 
anche con disco e .stampante mentre il 
BBC ha senz 'altro il B.4SIC migliore c più 
veloce sul mercato, oltre ad un software im- 
pressionante. Riu.scirà l'Electron ad inverti- 
re la storica tendenza'' Cediamo intanto se 
lui le carte in regola: anche l'utente italiano 
ha le .sue esigenze... 


L’esterno 


A vederlo. l'Electron sembra appartene- 
re più alla fascia dello Specirum che non a 
quella del Commodore 64; ma la tastiera 
vera a 60 elementi fuga subito questo dub- 
bio. completata dalle prese per TV. moni- 
tor e RGB e per registratore a cassette (di 
cui controlla anche il motore, sia durante il 
caricamentodei programmi che da BASIC 
con l'istruzione MOTOR); posteriormente 
trova posto la user port. tenuta coperta da 
un astuccio plastico. 

11 set di caratteri selezionato, upper e 
lower case, é ricordato da un piccolo led 
giallo semi nascosto a lato del tasto di Caps 
Lock. Osservando la tastiera si possono 
riconoscere più scritte su ogni elemento, 
non tutte con le medesime funzioni. I tasti 


60 


MCmicfOComputer 29 




numerici da I) u 4 sono doppiati con dieci 
tasti funzione preprogrammabili, oltre che 
con 1 solili simboli d'inlerpun/ioneel simi- 
lia; tutti i tasti corrispondenti ad una lette- 
ra tpiù alln 3) se premuti contemporanea- 
mente al tasto FUNCTION realizzano la 
scrittura del comando con un solo colpo 
tsmgle kevsiroke BASIC), e le parole con 
la freccia 'hanno lauto-RETURN. 

Molti i tasti spedali: il primo che si fa 
notare é il BREAK, in alto a destra, che 
realizza un reset generale, cancellando an- 
che il programma BASIC (che può esser 
ripescato con la OLD); per uscire dal pro- 
gramma si usi l'ESCAPE. in alto a sinistra, 
che lascia inalterati i puntatori. Il DELE- 
TE è in basso a destra. Fa spicco un tasto 
marchialo COPY, che funziona insieme ai 
quattro tasti del cursore, che servono solo 
m fase di correzione di una riga: leditor 
infatti funziona ribattendo II numero di 
linea, usando i tasti-cursore per andare sul- 
la linea errala e premendo il COPY che 
ricopia carattere per carattere, ascella. Tra 
l'altro all'accensione si vede subito che lo 
schermo non ha bordo, per cui la prima e 
riiltima riga possono essere semicancellate 
se il televisore o monitor non é perfella- 
menle regolato. 

L'interno 


L'architettura, comodamente alloggiata 
nel mobile, rivela un'essenzialità non basa- 
ta però su rinunce alle prestazioni: la pia- 
stra alimenlalrice. comoda e ordinata, for- 
nisce le varie tensioni alla piastra madre 
che - oltre alla CPU. basata sul tradizio- 
nale 6S02A alloggia il modulatorino 
Astec (di scarsa qualità) e un altoparlanti- 
no a larga banda da 3.S cm pilotalo da un 
paio di transistor. 

L'alimentazione, che deve fare i conti 
con le svariate esigenze dei circuiti integrali 
del computer, prende da (rasformalore 
esterno una tensione alternata dichiarata 



di 1 9V ma che nel nostro esemplare era di 
14V. e li trasferisce direttamente alla pia- 
stra madre, oltre ad elaborarli per avere ì 
-1-5, 0, -5 volt necessari alle logiche com- 
plementari. 

La scheda principale, che alloggia al 
centro il microprocessore 6502A, è basata 
su un progetto estremamente razionale, ti- 
pico di certa scuola britannica (capeggiata 
da Sinclair e Acorn); a parte la capace 
ROM Hitachi da 32K byte, riconoscibile 
in quanto montata su zoccoletto, spicca 
una ULA Ferranti realizzala in tecnologia 
a contenitore piallo (fiat-package) a 64 
piedini, che caratterizza le prestazioni del- 
l'interno del computer; a fianco deH'unica 
ROM trova posto la configurazione neces- 
saria all'impiego di una seconda ROM del- 
la stessa capacità deila prima, eventual- 
mente prevista per ulteriori sviluppi- Com- 
pletano il quadro dei circuiti integrati 
quattro memorie Texas 4164. da 64K bit 
= 8K byte ciascuna per 32K byte totali di 
RAM. non tutta disponibile all'utente che 
può comare su circa 28, 5K meno lo spazio 
necessario alla pagina grafica selezionata. 

La grafica 

Certamente un punto di forza delle rea- 
lizzazioni Acorn. soprattutto nell'alta riso- 
luzione. L'Electron fornisce ben sette modi 
grafici, accessibili da BASIC tramile la pa- 
rola MODE e il codice, da 0 a 6. 


Questi sono. 



Va specificato che il sistema operativo è 
organizzato su una matrice di I2K0 x 1024 
punti, con l'origine (0.0) fissala m allo a 
sinistra, per cui quando si lavora in alta 
risoluzione bisogna far riferimento a que- 
.sle coordinale: ad esempio il centro dello 
schermo è comunque 640.512. Inoltre il 
modo 3. basato su una pagina testo di 
80 X 25 (anche se su solo due colon, alme- 
no al momento attuale), consente di preve- 
dere un facile allacciamento di questo ho- 
mo computer alle reti che usano lo stan- 
dard Teletexi. cosa questa da rilevare. Infi- 
ne facciamo notare che durante gli esperi- 
menti fatti su "lutto ciò che va evitalo nel 
provare un computer", abbiamo scoperto 
che il modo 2 in cITetti funziona in ulta 
risoluzione, e che con esso c'é modo di 
ottenere lo scroti e la pulizia dello schermo 
dal basso anziché daU'alto. ed inoltre ab- 
biamo tirato fuori una pagina... a righe per 
eventuali tabelle computerizzale (spread- 
sheet). 

Per terminare con l’organizzazione del 
video specifichiamo la struttura di ogni 
singolo punto in rapporto alla risoluzione: 

risoluzione punto disegnalo 

640^256 


320 « 256 


160 « 256 



MCmicrocomputer 29 


6t 




Le isiru7Ìoni grafiche direitamenie ac- 
cessibili dal Basic sono molle; ira queste 
spiccano la VDU, che non ha corrispon- 
denra nei solili linguaggi, dato che è lei 
stessa un linguaggciio a parte (vedete al- 
trove neirarlicolo l'elenco dei numeri di 
codice utili della VDU). In pratica si tratta 
di una PRINT CHRS(.codice> ) molto 
potente, dato che i codici da 0 a .'1 più il 
127 sono di controllo, c quelli da 224 a 
255 sono disponibili per essere ridefiniti 
dall'utente, tramile un comando del tipo 

VDU 23. n car. X, ... X* 
ove VDU dice che si sta definendo un ca- 
rattere, da identificare con il numero d'or- 
dine n'car (da 224 a 2551 e definilo come 64 
bit in una griglia 8 x K organizzati come K 
numeri interi <255 (X,. X, .. X, 

[| suono 

Nonostante sia disponibile un solo co- 
mando di tono. SOL'ND. lasuasersalilità. 
piu la possibilità di modellare la forma 
d'onda tramite gli S parametri deU'islru- 
/lone LNVRI OPF (insiluppo). rende at- 
traente anche questo aspetto 


La prima istruzione citata ha la seguente 
sintassi: 

SOUND Canale. Ampiezza, Frequenza, Dura- 

I canali disponibili comemporaneamenlc 
sono tre. più uno di rumore, e si seleziona- 
no dando a C valori appunto tra 0 (il ru- 
more)e3. Il volume assume Iblivelli. indi- 
cati dai numeri compresi Ira - 1 5 eO(eheé il 
massimo); ulteriori valori di questo para- 
metro. tra I e Ki. assumono rilievo solo se è 
selezionala opportunamente l'islru/ione 
ENVELOPF. La frequenza piuS assumere 



.■Unni Klfilnii’ 

valori da l) a 255. con incrementi unitari di 
I 4 di semitono, ma l'ullima nota accorda- 
ta corrisponde al valore lOO, corrispon- 
dente al Si dopo il Do centrale; nel caso del 
generatore di rumore, F deve essere com- 
preso tra 0 e 7. La durala, a scatti dt 50 
millisecondi ( = 1 20 di secondo) va da 0 a 
255; impostando -) il tono rimane fino ad 
ordine contrario. 

Mollo interessante è la possibilità di mo- 
dellare la forma d'onda deiruscila. che 
consente duplici applicazioni sia nei cam- 
po delia sintesi musicale che in quello della 



VDli code tablc 


1 

1 

$ 

abbreviazionr 

ASCII 

Bytes extra | 

.SiBnìlìcato 

9 

0 


NUL 

0 

m<n l’j nulb 

j 

1 

A 

SOH 


nsersiil» 

0 

2 

B 

STX 


nscr\dlu 

3 

3 

C 

ETX 



4 

4 

D 

EOT 


Krue (««In dopo il cursore di Icsui 

5 

5 

E 

ENQ 


K'rive i«ii> di'pi> il cursore gmOcii 

6 

6 

F 

.ACK 


ubihl:i 1 pilo» del VUU 

7 

7 

C 

BEL 


emeue up breve suono 

8 

8 

H 

BS 


cursore indietro 

9 

9 

1 

HT 


cursore uvunii 

Ifì 

A 

J 

LF 


cursore giu 


B 

K 

VT 


cursore su 

12 

C 

L 

FF 


putisce lj pugina lesto 

13 

D 

M 

CR 


muove il cursore ■iirinieiu dclb lincu correlile 

14 

E 

N 

SO 


modo j pogirie in l'unzione 

15 

F 

0 

SI 


modo a pagine esclusci 

IR 

10 

P 

OLE 


pulisce b pugina gmltcìi 

17 

11 

0 

DCl 


definisce il colore del levio 

18 

12 

R 

DC2 


definisce il colore grafico 

19 

13 

S 

DC3 


definisce il colore logico 

29 

U 

T 

DC4 


nmeue 1 colon di purien/u 

21 

15 

U 

NAK 


disubililu ■ piloti del VDU ovvero 
cunceflu ta tinca correrne 

22 

16 

V 

S'VN 


seleziona il modo di schermo 

23 

17 

w 

ETB 


nprogrumma i carailcri 

24 

18 

X 

CAN 


definisce fineslre grafiche 

25 

19 

Y 

EM 

5 

pini color, X, ) 

26 

lA 

Z 

SUB 


nmeire le finestre di partcnzsi 

27 

IB 

l 

ESC 

0 

nservato 

28 

IC 

\ 

FS 

4 

definisce le finestre di lesto 

29 

ID 

1 

GS 

4 

definisce l'ongine della gruficu 

30 

lE 

A 

RS 

0 

pone il cursore nel vertice alto a sin. 

31 

IF 

— 

US 

2 

muove il cursore di tevto a v. > 

127 

7F 


DEL 

0 

cancclb il caraiicrc precederne 


l-nii ilvitc /hirlitvUiritù pili intere^ wnii n \t'nz'ti/trii iiutrfin > imuini/n t‘OC pn'.M-nrnro 
I irnif una xrmpìkn ■uniìtazìnnf dt’i PRIST CHPS. c in rvalià un pnlenic invzzn pvr 
miinipntafe h' pvrih-rii he prtilu'u. leuo. ivrutti-ri Jt'lmihììi ilutt’uli’iirf zrf iiUre aiu‘ 
itiirniiinii wntpiii intimi Uu usare 





i-F 1 

! 

Frequenza ’’ 



• 


^ Tempo » 1 

' 


M' (pa.s.si di IO mS) ■ 

* 

Fase 1 

Fase a Fase:i , 


Il miiUuIii (li tinleii mu.iii ale permeile di mampalare la forma dcll'nmlu la mmln 
compierò fxia in frei/ucnza che in durala! xu tre sueee.ixivi franti' l'ottaceo. tu 
lemiio e il rilascio, tramite hen S parameiri Co gesunne ila Baite è un po' 
complicala dall'aggiunia di altri 6 parameiri assòtuiamenic non significalin. 
implemenlali per immlenrre h compaiihiliià con il BBC A 


MCmicrocompuler 29 



riproduzione della voce umana (da non 
confondersi con la sintesi vocale, ben più 
complessa del semplice procedimento che 
viene impostato sugli home computer). Si 
basa sulla parola-chiave 
ENVELOPE 8 parametri, 6 parametri 
che è molto complessa. I 6 parametri rag- 
gruppati come secondi sono formali, e ser- 
vono soltanto a rendere compatibili per 
l'Eleclron tutti i programmi realizzati per il 
BBC A: quelli elìlcaci sono i primi 8. e per 
conoscerli a fondo dobbiamo saperne di 
più sul modo in cui é organizzata questa 
sezione. Ogni forma d'onda viene divisa in 
tre parti, corrispondenti all'attacco (fron- 
tee di salila), alla tenuta e al rilascio (fronte 
di discesa): per ognuna di queste i parame- 
tri interessanti sono l'incremento di fre- 
quenza e la durata (misurala come numero 
di incrementi), per un totale di 6 parametri, 
cui va aggiunto il numero d'ordine (da I a 
16) della forma d'onda generata e la durala 
dì ogni incremento (da 0 a 127. a passi da 
10 ms: aggiungendo 128 alla line dell'ese- 
cuzione rimane attiva l'ultima nota). Se il 
risultato della sintesi tramite ENVELOPE 
é più corto del tempo stabilito nel parame- 
tro SOUND si ottiene un effetto di eco. 

n B.ASic 

La parte tradizionale del linguaggio in- 
terpretato daH'Eleciron è una versione 
sirullurala e largamente modificala rispet- 


to alle usuali Microsoft. Commodore o 
Sinclair, ed in questo si risente moltissimo 
della precedente e.spcrienza maturata dalla 
Acoro sui modelli BBC. Possiamo solo fa- 
re una panoramica delle numerosissime 
possibilità ofTerte: la linearità e leggibilità 
del programma sono rese possibili dall'op- 
zione ELSE, dal REPEAT-UNTIL e dalla 
possibilità di definire procedure; il listato 
può essere indentalo a più livelli tramite le 
8 opzioni del comando LISTO: il numero 
di colonne del listato può essere modificato 
da WIDTH. Da rilevare l'uso insolito di 
molle funzioni come il GET e l'INKEY. 
sia per numeri che per caratteri, che adot- 
tano la sintassi 

A = GET oppure A -- INKEY, 
che facilita di molto il pas.saggio dei para- 
metri non solo aU'intemo del BASIC, ma 
anche nell'uso del linguaggio macchina ed 
anche delle chiamate al sistema operativo 
(con il quale sì lavora tramite le due possi- 
bilità di trasferimento dati OPENIN OPE- 
NOUT). Una particolarità del linguaggio 
è rappresentata da una serie di operatori, 
che realizzano funzioni utilissime: il punto 
interrogativo. "?" (che quindi non è l'ab- 
breviazione del PRINT!) indirizza una lo- 
cazione di memoria, sostituendo la PEEK 
e la POKE che non sono implementate, 
sicché 

'>40000.200 equivale a POKE 40000.200 e 
PRINT 740000 a PRINT PEEK (40000) 


Il punto esclamativo "I". invece, trasfe- 
risce 4 consecutive quantità a partire dalla 
locazione indicata: il dollaro lo fa con 
caratteri (fino ad un massimo di 255) di cui 
trasferisce in memoria il codice, sicché 
$ 40000 = "GIORGIO" 

realizza la seguente configurazione di me- 
moria: 


locazione contenuto carsH. ASCII 


40000 71 G 

40001 73 1 

40002 79 O 

40003 62 R 

40004 71 G 

40005 73 I 

40006 79 O 


Per quanto riguarda le attività arit- 
metiche, gli interi sono tenuti in 32 bit, 
e contengono al massimo il valore 
2.147.483.647, ed hanno accuratezza as- 
soluta: i reali occupano 40 bit. con 0 ci- 
fre esatte ed un valore massimo di 
1.7 X I0E38. 1 cidi FOR-NEXT che 
adottano contatori interi, ovviamente, 
vanno più velod; per manipolare queste 
quantità ci sono gli opportuni operatori 
(DI V. MOD...). Inoltre ci sono 26 variabili 
intere riservate dal sistema, che non vengo- 
no cancellale dal NEW (quindi si possono 
passare parametri da un programma all'al- 


Chiamate del sistema operatìvo 










MCmicrocomputer 29 


63 





IH hmiii a iwir.vfru l'iillitpurliinlinn: ul ivnira si vrile il iiiimi’lliirv ihr iHirlu ullii 
^ Vc//ii lui" Il \iniilru l'iiii mlihilr C I .-I il <W pHuIini 


im. il die L'iiii>eme |■clubl1|•a/lol1e a lumi c 
die nella prourainiua/ione in I M ir.imile 
rodiini-assembler residente assummio m- 
unit'ieaii parlieolarr \ "„ inipi'sta il eonle- 
luilo deiraeeunuilalore; \''„ed ^ lo fan- 
no eon 1 due reuislri-iiidiee: tiene lo 

sialo, ed inolire la parola L'SR eonseiiie il 
irasferiinenio ili paraiiiein dal B \SK' al 
I \1 

\iidie le siringhe \edoim una eoinpieia 
implemema/iorie. eon riNSTRingehe le- 
rilìca direiianienle se ima soiiosinnga è 
eontemita in iin'alira data, e ri-VM.tiate 
ehe data una siringa rappresentante un'e- 
spressione ariinietiea. dapprima la eon\ er- 
te e poi ne ealeola il risultalo 

Diversi eonsigli per aeederare l'eseeu- 


/lone \eiigoiiu riporuiii a pagina del 
manuale; olire ad evitare la RI \1 e a non 
specil'ieare l'indice dopo il NliXT, si eerdii 
il più possibile di far uso dei lUiineri linerie 
delle opera/ioni tra loro (ad esempio, un 
l 'OR-Nr.XT eon indice intero impiega cir- 
ca un lei/o di uno con indice reale); il 
RM’FAT-l'NTIl è più edere dcll'll- 
THl-N (iOTO equnalente. e cosi ira le 
procedure e le subrouime. 

Sistema operatilo e *KX 

Molli comandi iniegratis i sono disponi- 
bili direitamenle da HASIC. anche se non 
fanno parte di queli'interprele: si tratta di 
una serie di routine del sisiema operatilo, 
oppure di eonicnuli di locazioni riservale. 


rese accensibili tramite parole ini/ianti con 
l'asterisco. Riportiamo nella prova en- 
trambi questi elenchi; nel presente para- 
grafo diurno una scorsa ad alcuni, solioin- 
tendendo ehe va sempre premesso 

SAVE “nome" <ind. iniz.>. <ind. 
fìn.>. < ind. esec.> mette su nastro lutto 
quanto tra l'indirizzo iniziale c quello fina- 
le: se manca l'indirizzo da cui eseguire si 
assume che sia uguale a quello iniziale. 
RUN carica e va in autoslarl. OPT con- 
trolla il modo in cui vengono dati i messag- 
gi di errore, che possono essere omessi, 
brevi oppure lunghi, ed altre opzioni. SPO- 
OL salva (su cassetta o su disco: a proposi- 
to. quale?) un programma come file 
ASCII, ed é utilizzato nella procedura di 
merge. unitamente alla EXE(T: si carica un 
primo programma, poi si esegue ^•EXEC 
"nome" su un programma registralo con 
•SPOOL "nome". KEY permette di asso- 
ciare un certo numero di caratteri alla pres- 
sione di ogni tasto di funz.ione (realizzati 
duplicando gli usi dei tasti numerici). 

IX’lle •f-'-X.elie sono chiamale al sisieni.i 
operativo, sono importami Li li. ehe dice 
quale versione del sistema operaiivo e mi- 
plemeniala sul nostro ei>mpuief. il 4 agiste 
sui tasli cursore dell'ediloi. l'I I sceglie il 
rilardo di iiiserimenlo dcll'aiilo-ripeii/io- 
nc; il 20 con le rouline di sistema 
gestisce lo spazio a disposizione per npro- 
grammarc II set di earalieri. infine molli 
valori servono a sv iioiare i buffer pi meipa- 
M (di tastiera, del generatore di suono, dei 
lasli preprogrammabih). in vero a disabili- 
tare le mulliple l'uiiziomdegh elementi del- 
la tastiera, 

(icsiione dei file 

Non sapendo nulla suiruniià a disco, 
ehe con ogni probabilità verrà data in op- 
zione. abbiamo provato a lavorare con il 
registratore a cassette. La presa di collega- 
mento è di tipo DIN a 7 poh. del tulio 
compatibile con la solila 5 poli che si usa 


Vlappn di 

memoria 


Hes necinulc 


Interfaccia cassette 


















/ ° ° \ 



Siuttni. .-pctamii 



i [ O OH 












PIN 

1 - ascila (record) 

2 - comune; 

ì - ingresso (play); 

4 - ascila (record); 

5 - non connesso; 

6 - controllo motore; 

7 - controllo motore. 



RAM UMU per 








\'iii\"lilii peerii /)/ V o ~ poh nini 
Iriiliuhi al megli" prin he h,ai ,Im 
"HI alii all}" riHhloppiiiH .l'iiiiiui 
'feii'Hie all poh 1 e 4. e il iiHirnilli 
tehiH'lore. UH pilline Fiiitumi- 

IIHII'Hle ipil'M" lip" ih 1 HHIIrWI'IHl 

..lì l'imliilr r poh. tiilhgiilti "ppiir- 
iiHiimeiiie . he vniru i "miii/imrenti 

12K RAM 


Suxk 3cl BA.Sic' T 

t 

t 

V jrutsli 4 




Zr 

BASII 

Al».. -11.1 

Hill lu' lli'lltl rt.d "lo II ' poh IH 
II" nimt" i iene pi’ri" peni ileimlriil' 



Rivnaia 41 utiema 
openiion 








64 


MCmicrocomputer 29 


nel campo auJio (enlra pcrfcllamenlc) so- 
lo che SI perde il conirollo deirinlerruttorc 
del moiore. ouimo c geslilo dal sistema in 
modo preciso, ed eveniualmcnle da BA- 
SIC Nello specificare il nome del pro- 
gramma odel file non bisogna mettere spa- 
zi. altrimenti il sistema accetterà come no- 
me valido solo I caratteri a quello prece- 
denti: il registratore da noi usalo, che ado- 
periamo per caricare i programmi dello 
Specirum. non ha avuto nessun problema 
ne m leiuira né in scrittura. 

Sia li salvataggio che il caricamento av- 
\cngono specificando la lunghcua dei 
programmi, sia in blocchi che in numero di 
locazioni, olire che il nome; l'istruzione 
*C.\T mostra i nomi di lutti i programmi 
presenti su un nastro, se glielo facciamo 
leggere (>er intero (cosa mollo lunga, ma 
lalvolla necessaria). Il CHAIN carica un 
programma e gii dà l'auio-run. 

I nie veri e propri possono essere gestiti in 
maniera elTìcienle tramite il controllo del 
motore ed una serie di comandi utili: i più 
importanti sono OPENIN ed OPENOHT. 
che aprono canali in lettura o in scrittura: 
per mettere da parte o leggere un dato, oltre 
alle usuali PRINT* ed INPHTS. ci sono la 
BOF.T5 (prendi un byte), la BPIJT# (metti 
fuori un dato) e la EOF# che verifica se 
sono finiti I dati di un determinalo file che 
fosse stato chiuso con CLOSE#. 

Come abbiamo visto durante la prova, 
poi. OPT par I. par. 2 gestisce gli errori 
e I relaiivi messaggi, mentre *SP001, e 
•F.XFC eseguono il merge. 

Linguaggio macchina 

Una lieta sorpresa è stata il ritrovare la 
possibilità di mischiare linguaggio macchi- 
na c BASIC nei listali, che unita alle chia- 
mate delle routincu disposì/ionedciruten- 
ledivenia un potentissimo mezzo per acce- 
lerare I programmi nelle fasi critiche del 
B.ASIC laecetla/ione da tastiera, ordina- 
menti e gestione video). Di fatto l'Eleclron 
dispone di un editor per LM. che accetta 
anche le etichette, oltre a permettere il pas- 
saggio di parametri sia con l'interprete che 
con il sistema operativo, ed inoltre consen- 
te la manipolazione diretta dell'accumula- 
tore e di altri registri dei 6502 tramite le 
citate variabili A”„. X"„. Y"„. C’„ e P'„ 
ichc conserva il contenuto del program 
couiuer). Le routine in LM vanno mes.se 
tra parentesi quadre (disponibili sul tasto 
COPY) e falle iniziare con la parola chiave 
OPT. la lìnee indicala semplicemente dalla 
chiusura della parentc.si quadra su una sua 
linea Un segno d'interpun/ione dopo l'i- 
struzione indica che ciò che segue è un 
commenio. il listalo viene automaticamen- 
te indentato a tre livelli, label, istruzione ed 
operando, é consentilo l'uso degli operato- 
n di conversione decimale-esadecimale. 

II manuale riporta alcune informazioni 
sull'assenibler del 6502: molte informazio- 
ni sono disponibili sul testo "Assembly 
I anguage Programming On The Elec- 
tron". che citiamo nel paragrafo relativo 
alla diH.'umeniazione disponibile. 



Documenla/.ione c software 

Esistono almeno due tipi di doaimenia- 
zione: quella fornita dalla casa c quella 
prodotta da indipendenti. A questo propo- 
sito vorremmo introdurre una considera- 
zione: possiamo senz'altro inquadrare la 
carta stampala siano libri o riviste nel 
software, ovvero in tutto ciò che consente 
alfutenic un ampio sfruliamenio delle 
possibilità della macchina. 

Nel caso dell'Eleclron la Acorn. che m 
basa su una lunga esperienza, mette a di- 
sposi/ione mollo materiale. Partendo da 
quello in dotazione all'acquisto, che consi- 
ste di un manuale dì quasi trecento pagine 
c di una cassetta introduttiva, possiamo 
dire che il buongiorno si vede dal mattino: 
il manuale è comprensibilissimo c a nostro 


parere ben realizzato anche per il princi- 
piante in tutte le sue sezioni, tranne che in 
quella dedicata aH'LM. che non viene af- 
frontato ma piuttosto sorvolalo. La cas- 
setta m dotazione contiene una quindicina 
di programmi, tra cui diversi giochini (ma 
anche un lyping tutor, un sound maker e 
un graphicaid) che bene illustrano le carat- 
teristiche della macchina. La Acorn forni- 
sce molti programmi, grafici, musicali, ap- 
plicativi. oltre a linguaggi ed altre cose che 
verranno presto realizzali nella vcr.sione 
fjcr il nuovo computer; la grande forza nei 
software deH'Eloctron sla nell'essere quasi 
interamente compatibile con il BBt' A (cui 
però deve molto in termini di veliKilà) ed è 
quindi facile prevedere una fioritura di 
programmi anche da pane degii indipen- 
denti che lavorano su quei computer 

Sono poi disponibili molti libri interes- 
santi. ovviamente in inglese: a partire da 
"The Electron Book-BASIC, Sound & 
Graphics", di McGregor & Wall, pubbli- 
cato dalla Addison-Wcsiey (l 7.95). e da 
"Advanced Programming Tcchniqucs l'or 
thè Electron", degli stessi autori c casa edi- 
trice: per finire al citato "Assemhlv 1. an- 
guage Programming on thè Electron", di 
Ferguson & Show, sempre Addison-W'c- 
sley. sempre a 7.95 sterline. Fsislono poi 
molle riviste mensili dedicate ai mitro della 
Acorn. delle quali parleremo più ditTusa- 
mente in caso questo home computer ab- 
bia successo nel nostro Paese 
Conclusinni 

Tirare le somme, quando i numeri sono 
tanti e grandi, e dillkolioso. Vorremmo 
partire da una premessa: nel tempo a di- 
spo.sizione per una prova, che in questo 
caso é.staio superiore al solilo. SI scoprono 
soprattuilo 1 lati positivi; quelli negativi, a 
meno che si irain di cose veramente gros- 
solane. che non capitano quasi mai, nman- 
gono nascvisti per qualche me.se di uso con- 
tinualo. 

Ci sembra di trovarci davanti ad un ho- 
nie computer veramente avanzato: i! BA- 
SIC standard è ampio e veliKe: la disponi- 
bilità di un monitor per l.M mette al riparo 
da qualsiasi futuro evento: le KO colonne e 
l'eccellente pagina grafica prevedono futu- 
re applicazioni di gran classe, posto che si 
possa fruire di un disco e di una siampanic, 
che presumibilmente andrà collegal.i alla 
porla utente posteriore (sul!'argoinenlo è 
interessante l'articolo di Paul Bcvorlcy, 
"Versatile Link lo a Parallel Printer". 
Acorn User dì Febbraio I9S4. pgg. 1 16 e 
segg.. che usa un 6522 c poche alire cose 
per inicrfaceiare l'Electron ad una stam- 
pante parallela secondo lo standard Cen- 
tronics). 

Pur non conoscendo i'alluale situazione 
delle periferiche per fEleciron, crediamo 
non ci siano problemi per l'aggiunta di 
unità periferiche la cui mancanza releghe- 
rebbe il prodotto ad una categoria di utenti 
molto particolare: m atle.sa di ulteriori no- 
tizie sull'argomento, emettiamo una fuma- 
ta bianca. MC 


MCmicrocompuler 29 


MILANO 22-26 MAGGIO 1984 





Ancora una volta! 


CENTRO 

COMMERCIALE 

AMERICANO 


BIT USA, la più prestigiosa mostra 
di Home e Personal Computer 
americani in Italia 
Vi attende dal 22 al 
26 maggio prossimo presso 
Centro Commerciale Americano. 




MQITEK 

riA SCELTO BENE. 


SCEGU BENE ANCHE TL. 




Lo con- 
fessiamo subito. 

È questo, a sinistra, 
l'unico componente che non 

consegnarne con MPF III. Però, è necessario per rendere il sistema MPF III vera- 
mente completo! 

MPF 111. personal computer, ha una struttura compatta, solida ed ergonomica. Scrive maiuscolo 
e minuscolo ed ha runzioni di editing. Il suo funzionamento é comodo ed immediato, grazie 
al ricchissimo soAwaic disponibile. L'inlegrilà dei drivers è salvaguardala dall'unica pos- 
I sibilità di connessione ad MPF III. In alta e bassa risoluzione, sono tanti i colon possi- 

bili sul monitor. Il volume dell'altoparlante interno é regolabile a piacere MPF III, 
personal. computer. Bello, dinamico e forte. Unisce sorprendenti possibilità ad 
un ottimo rapporto presiazioni/prezzo. 


ululTEK CDmPUTER 

VIA VALLI, 28 • 42011 BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia) Tel. (0522) 61623 r 




Dalla marea dì accessori e add-on prodoi- 
li per lo Specirum. eccone qui uno che sicu- 
ramente accenderà la fantasia dei lettori: un 
sintetizzatore vocale. 

Il calcolaiore parlante è sempre stato un 
elemento mallo sfruttato nei film di fanta- 
scienza ma ora. allo stesso modo di tanti 
altri oggetti che hanno inizialmente visto la 
luce nel mondo della fantasia (pensate alla 
televisione descritta nei libri di Verne), é 
diventato una realtà alla portata di lutti. 

Indubhiamenie la possibilità della sintesi 
vacale è in grado di aprire nuovi orizzonti 
ail'iLso ilei calcolaiore. oltre naturalmente a 
rendere sempre più perfezionalo l'interfac- 
ciamento uomo-macchina. 

Il piccolo Sweel Taìker ( letteralmente si- 
gni/ìca "dolce chiacchierone" I permette di 
addentrarsi con poca spesa in questo affasci- 
nante campo, che per lungo tempo è stato 
dominio esclusivo dei laboratori di ricerca. 

L'esterno 


Il sin teii/zaloreé alloggiato in un conte- 
nitore di plastica nera identico a quello 
usalo per il Joystick programmabile della 
Cambridge Computing provato sul nume- 
ro di Febbraio di MC. Si tratta di una 
scatolina studiata appositamente per ospi- 
tare interfacce destinate allo Speclrum. 

La scanalatura ori/?.ontale che presenta 
sul frontale permeile di fissarla mollo efH- 
cacemenle al Sinclair, riducendo al mini- 
mo la possibilità che piccoli movimenti 
dell'insieme calcolatore-interfaccia diano 
luogo a falsi contatti, con il conseguente 
malfunzionamento o blocco del sistema. 

Il tutto ha un aspetto molto sobrio, im- 
preziosito solamente dalla scritta dorata 
sul davanti. 

Sul retro sono presenti i fori che permet- 
tono l'uscita del suono e la replica del con- 
nettore posteriore dello Speclrum; grazie 
ad essa non si è costretti a rimuovere lo 
Sweet Talker ogni volta che si debba usare 
un'altra interfaccia. 

Una cosa che rileviamo subito è la man- 
canza di un potenziometro per la regola- 
zione del volume: si tratta di una scelta che 
francamente d ha lasciato piuttosto per- 
plessi e della quale ci sfuggono le motiva- 
zioni, specialmente considerando il fatto 
che dall'altoparlante interno è ottenibile 
un volume abbastanza elevalo che in nu- 
merose occasioni farebbe comodo poter 
ridurre. 

Anche una presa per collegarsi ad un 
amplilìcatore esterno riuscirebbe gradila, 
ma forse questa è una pretesa eccessiva. 

Come si usa 


Abbiamo visto spesso nel settore della 
microtnformatica dei manuali ridotti al- 
l'osso e quello dello Sweet Talker è senza 
dubbio un buon concorrente alla palma 
del più stringalo. 

Sul foglio inserito nella confezione, il 
paragrafo intitolato "istruzioni per l'uso" 
è lungo appena 9 righe più un programmi- 
no di esempio di 5 linee. In compenso viene 



CHEETAH Sweet Talker 


di Maurizio Bergami 


I Simpla Word Duxi 


Altophonds S<mp(*Won] DurjlkM 


8 


12 

13 

14 

15 

16 
17 
!8 

19 

20 
21 
22 

23 

24 

25 

26 

27 

28 

29 

30 

31 


PAI PAUSE lOMS 

PA2 PAUSE 30MS 

PA3 PAUSE 50MS 

PA4 PAUSE lOOMS 

PA5 PAUSE 200MS 

/OV/ BoyOY 420MS 

/AY.' ShyY 250MS 

/£H/ EnO E 70MS 

'KK3/ ComDC 120MS 

/PP/ Pow P 210MS 

/JM/ OodgeG 140MS 

/NNI/ ThinN 140MS 

/IH/ Sili 70MS 

/TT2/ ToT 140MS 

/BRI/ Rufsl R 170MS 

/AX/ Succeed U 70MS 

/MM/ MilKM 180MS 

/ni/ PaiTT lOOMS 

'DHl- TheytH 290MS 

/lY ' SeeE 250MS 

/EY/ Beige El 280MS 

/ODI/ CouldlD 70MS 

/UWl/ ToO lOOMS 

/AO/ AughI AU lOOMS 

/AA/ HotO lOOMS 

/YY2/ YesYE 180MS 

/AE/ Hai A 120MS 

/HHl/ MeH 130MS 

/BB/ Business BU 80MS 

/TH/ Tfiin TH 180MS 

/UH/ BookOO lOOMS 

/UW2/ Food 00 260MS 


32 

33 

34 

35 

36 

37 

38 

39 

40 

41 

42 

43 

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46 

48 

49 

50 

51 

52 

53 

54 

55 

56 

57 

58 

59 

60 
61 
62 
63 


/D02/ 

/GG3/ 


/EGl/ 

/SH/ 

/ZH/ 

/RR2/ 

/FF/ 

/KK2/ 

/KKl/ 

/ZZ/ 

/NG/ 

/LL/ 

/WW/ 

/XR/ 

/WH/ 

/YYl/ 

/CH/ 

/ERI/ 

/ER2/ 

/CW/ 

/DH2/ 

/SS/ 

/N^2/ 

/HH2/ 

/OR/ 


/Yfl/ 

/EG2/ 

/EL/ 

/BB2/ 


OulOU 
Do 0 
Wig 1G 
Vest V 
Guest GU 
SnipS 
Azure Z 
Brain R 
Food F 
SkyK 
Can i C 
Zoo Z 
Anchor N 
Lake L 
Wool W 
Repair R 
WhigW 
YesY 
ChurchC 
Fcr IR 
Fir ERR 
Beau AU 
TheyTH 
Vest S 
No N 


Slore OR 
Alarm A 
Clear R 
Got G 
Saddle L 
Business B 


370MS 

160MS 

140MS 

190MS 

80MS 

160MS 

190MS 

120MS 

I50MS 

190MS 

I60US 

210MS 

220MS 

IIOMS 

180MS 

360MS 

200MS 

130MS 

190MS 

160MS 

300MS 

240MS 

240MS 

90MS 

190MS 

180MS 

330MS 

290MS 

350MS 

40MS 

190MS 

50MS 


MCmicrocomputer 29 


fornita una cassetta con un programma 
dimostrativo, col quale di può provare l'e- 
mozione di sentire subito parlare il sintetiz- 
zatore. 

II Talker ha a disposizione un vocabola- 
rio praticamente illimitato grazie ad un 
interessante principio di funzionamento 
basato sugli allofoni. 

Gli allofoni sono le unità fondamentali 
in cui si può scomporre il suono di una 
parola, cosi come una parola scritta è 
scomponibile in sillabe. 

Il sintetizzatore della Ccetah è in grado 
di riprodurre tutti i 64 allofoni della lingua 
inglese: combinandoli opportunamente è 
possibile ricostruire il suono di qualsiasi 
parola. Il prezzo da pagare per ottenere 
l'enorme versatilità di questo sistema è una 
qualità sonora non eccelsa. Le parole 
"pronunciate" dal computer hanno un 
suono metallico ed un forte rumore di fon- 
do. rimanendo comunque sempre intelligi- 
bili. 

Volendo far dire al calcolatore una de- 
terminata parola, bisogna per prima cosa 
determinare gli allofoni che la compongo- 
no. aiutandosi con la tavola riportata sul 
foglio delle istruzioni. 

Ad ogni allofono corrisponde un nume- 
ro che bisogna mandare al sintetizzatore 
con una istruzione OUT. 

I .1 parola <. hcctah c scom]'H>nil')ilc. ad 
esempio, negli allofoni CH IY/TT2/AX,' 
AX ai quali corrispondono i numeri 30. 19. 
1.L 15. 15. 

Per far pronunciare al calcolatore "cee- 
tah" si può usure il programmino 
10 DATA SO. 19, 13. 15, 15, 0 
20 FOR I “ 1 TO 6 
30 READ A 



50 NEXT I 

L'ultimo dato della riga IO. lo zero, è 
una pausa che indica la fine della parola. 
Vi sono 5 tipi di pause, inseribili a piacere 
in una frase, con lunghezza variabile dai 1 0 
ai 200 millisecondi, identificate dai numeri 
da 0 a 4. 

Come si vede, il meccanismo è un po' 
complicato e anche scomodo da usare; 
avremmo a questo punto apprezzalo mol- 
tissimo la presenza sul nastro dimostrativo 
di un “editore di parole" tipo quello ripor- 
tato in figura, scrìtto da Manlio Severi. 

Con esso è possibile sperimentare velo- 
cemente le combinazioni di allofoni che 
danno il migliore risultato. 

Come abbiamo già dello gli allofoni che 
può usare lo Sweet Talker corrispondono 
ai gruppi di suoni tipici nella lingua inglese. 
Essi purtroppo sono diversi da quelli dell'i- 
laliano e far parlare lo Speelrum nella no- 
stra lingua è abbastanza dilTlcile ed in certi 
casi impossibile. Ad esempio nonostante i 
nostri sforzi non siamo mai riusciti ad otte- 
nere qualcosa che facesse almeno ricordare 
la parola “migliore" a causa della presenza 
del gruppo “gl" con la g dolce che in inglese 

Per molte parole è tuttavia possibile rag- 


giungere un risultato più che soddisfacen- 
te: lo Sweet Talker pronuncia MCmicro- 
compuler(EH/ MM MM/ EH - CH. IH- 
MM, IH KK3/ RR2/ AO/ KK! AO, 
MM/ PP- YYI; UH/TT2/ ERI) in modo 
perfetto! 

Una cosa che ci ha infine veramente sor- 
preso è la mancata compatibilità tra lo 
Sweet Talker e i microdrive; non è possibi- 
le usare il sintetizzatore quando è inserita 
rinlerface I. I pochi fortunali che la pos- 
siedono saranno quindi costretti a rimuo- 
verla. 

Ci riesce davvero difficile riuscire a giu- 
stificare questa svista della Ceelah. .soprat- 
tutto in considerazione del fatto che la Sin- 
clair aveva annunciato con molto anticipo 
come sarebbero stali indirizzati i microdri- 
ve e che. di conseguenza, progettare un 
prodotto compatibile non sarebbe costato 
davvero nulla. 

L'interno 


Aprendo lo Sweet Talker si può consta- 
tare ancora una volta come il rapidissimo 
progredire della tecnologia permeila di 
raggiungere risultati impensabili fino a po- 
co tempo fa. Tutto il simeiizzaiore è com- 
posto da appena cinque circuiti integrali, 
una manciata di componenti passivi, un 
quarzo e. naturalmente l'altoparlante. 

Tra lutti, spicca il grosso SP 0256 a 2H 
piedini prodotto dalla General Instru- 
ments. il cuore deU'apparecchio. 

È un integrato in tecnologia N-MOS che 
contiene un sintetizzatore di parola com- 
pleto composto da; 

I ) un filtro digitale programmabile che 
simula l'apparato vocale umano; 



MCmicrocompuler 29 


69 



170 15 -, =,=, TNEr-. TI 1£0 

i P£M * rPcECH EDITOP 

150 C-Z 50 

3 PEM - DI MPNi_ID =.E'.EP1 - 

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340 ^-■ET_^P:^ 


2) una ROM da 16 Kbyte che conliene i 
dati degli allofoni: 

3) un controllore che gestisce il flusso 
dei dati verso il filtro e il raggruppamento 
degli allofoni per produrre parole: 

4) un modulatore che crea il parlato in 
forma digitale. 

Gli altri chip sono un 74LS139. un 
74LS32. un classico regolatore di tensione 
a 5 volt ed un LM 386. 

Quest’ultimo è un amplificatore audio 
studiato per essere impiegato in apparec- 
chiature portatili e, in generale, in tutte 
quelle applicazioni dove le tensioni a di- 
sposizione sono piuttosto ridotte. Purtrop- 
po di.slorce parecchio e questo non contri- 


buisce a migliorare rintelligibililà del parla- 
to. In aggiunta le vibrazioni della scatola, 
provocate dal volume abbastanza elevalo 
che. come abbiamo detto, non è possibile 
ridurre, sono abbastanza fastidiose. 

Per tutte queste ragioni consigliamo vi- 
vamente a chi sappia adoperare un salda- 
tore di provvedere personaimcnie ad ag- 
giungere un regolatore di volume, inseren- 
do un potenziometro prima dell'Ingresso 
dcH’LM 386. situalo sul piedino 3. 

Nella foto 2 (pag. 69) potete vedere la 
pista che si deve interrompere: vi racco- 
mandiamo di adoperare del cavo scherma- 
to per le connessioni, dui momento che il 
contenitore non è metallico. 


In alternativa si può aggiungere una pre- 
sa per amplificatore esterno ancora più fa- 
cile da montare, grazie alle piccole dimen- 
sioni. nel ridottissimo spazio a disposizio- 
ne all’inierno del Talker, 

Coasidcrazioni 

Le caratteristiche dello Sweci Talker 
(soprattutto il vocabolario illlmìiafo) unite 
ad un prezzo ridotto, inferiore addirittura 
alle centomila lire, rendono questo prodot- 
to un acquisto invitante. 

Per esso é davvero il caso di dire che 
l'impiego è limitato solamente dalla fanta- 
sia deH'operatore; far parlare il computer 
può rivelarsi utile in un'infinità di applica- 
zioni senza contare il puro e semplice di- 
vertimento di trasformare lo Speclrum in 
un piccolo HAL (peccalo che per il ricono- 
scimento della parola ci sia ancora tanta 
strada da percorrerei), che ci parli invece di 
mandarci freddi messaggi sul video. 

Dispiace tuttavia che alcune dubbie scel- 
te in fase di progettazione, unite alla man- 
canza di un software di gestione che rite- 
niamo debba essere a cura della ditta co- 
struttrice. ne rendano talvolta poco como- 
do l’uso. Sotto questo aspetto riteniamo 
particolarmente grave la mancala compa- 
tibilità con i microdrive, anche se crediamo 
che hen pic--li' hi i hccliih provvederà .i 
miidificiirc II r.ilkcr m tal senso. 

Forse però siamo noi ad essere un po' 
troppo severi, travolti da un mondo che 
con rapidità impressionante trasforma la 
fantasia in realtà al punto da andare a 
cercare a lutti i costi difetti in un oggetto 
che. solo poco tempo fa. avrebbe lascialo 
tutti a bocca aperta per Io stupore. MC 



Come abbiamo visto, il circuito integralo SP 0256 contiene un sintetizzatore 1 
vocale pressoché completo, utilizzabile in unione ad un microcompuier col supporlo 
di pochi altri componenti. 

Per chi ha un personal diverso dallo Speclrum e vuole ugualmente fare qualche I 
esperimento dì sintesi vocale, ecco qui un semplice schema applicativo. L'integrato i 
si può ordinare alla ditta inglese Maplin. P.O. Bo.s 3. Rayleigh. Essex. SS6 SLR e ' 
costa 1 1 .98 .sterline. , 


70 


MCmiCfOcomputer 29 





PROFESSIONAL 

COMPUTER 


Distributore: ECO s.r.l. - Verona - Tel. 045 - 913297 


32 K 

• Microprocessore 6809 E 

• Almeno due volte più potente 
degli altri home computers 

* Tastiera professionale 

* Interfaccia parallela Centronics 

* Floppy Disk 5" 180 Kb - DOS avanzato 

* Uscite indipendenti TV e monitor colore 

• Basic Microsoft esteso 

• Set di istruzioni grafiche 

• Risoluzione 256x192 punti 

* Doppio Joystick 64 direzioni 

e Ampia disponibilità di software 


64 K 

• 100% compatibile con il DRAGON 32 ed in più: 

• Interfaccia Seriale RS232C 

• Sistema Operativo OS9 unix-like 
Reai Time Multiuser Multitasking 

• Linguaggi di programmazione: 

BASIC 09. C Compilar. PASCAL 

• Programmi applicativi: 

Foglio Bettronico DYNACALC 

Trattamento Testi STILOGRAPH/MAILMERGE 

Banca Dati RECORD MANAGEMENT SYSTEM 




OMPUTER 9 a > 
LETTnONICA LAVIEHI 




di Frant eseli Peironi 


Computer grafica con un portatile ... e con il suo plotter 
(Casio FP-200 + FP 1011 PL) 


Il compiiiiT poriiitili’ si va diffondenda a 
Idi pillilo che esisiono ormai numerosi mo- 
delli. Alcuni .'umo specilìcumenie porlalìli. 
cioè profielltili e realizzali come lati, altri 
•.Olio proiloiii come versioni "poriaiili" di 
deskiop compiiler. 

•Vf e.sisioiio due grandi famiglie: i parlali- 
li che vanni) comunque alinieniali a rete e 
sono quindi solamente " irasportabili" e i 
poriaiili alimentali uiilonomamenie e che 
quindi possono essere utilizzali in qualunque 
luogo. 

La poriaiiliià. e quindi le lemaiiche con- 
ne.s.w al .suo sviluppo, .sono intuitive. 

Innanzitutto l'alimcniazione che può es- 
sere a batterie ricaricabili o no. ejo a rete, 
poi il vi.sure. che può essere un moniiorino di 
pochi pollici o un display a cristalli liquidi, 
poi la stumpantina a carta termica n a caria 
normale, a colori o no. grafica o no. e dei più 
svariali formali, e in/ine la memoria di ma.s- 
su che può essere su cas.setia. o .su floppy- 
disk o può essere una memoria a bolle. 

Qualsiasi .soluzione data a questi proble- 
mi incide suiraliniemazione, sulle dimensio- 
ni f .sul pe.sa della macchina e quindi in 
deflnitiva sulla sua poriaiilità. 

La recente produzione di Tandy Radio 
Shack. Olivelti, Casio. Sharp, i cui compu- 
ter portatili sono stati presentati sugli ulti- 
mi numeri della nostra rivista, ha quasi 
stabilito uno standard. Con memoria con- 
tinua. con possibilità di ripartirla tra vari 
programmi, il che in un certo senso, equi- 
vale ad utilizzare la memoria centrale co- 
me memoria di massa. Altra caratteristica 
comune è il display a cristalli liquidi che 
visualizza 20/40 caratteri su otto righe, o 
più o meno, a seconda dei casi. 

La dimensione, condizionata dal fatto 
che la tastiera deve essere comunque ergo- 
nomica, è quella dì un libro di medie di- 
mensioni. 

La grafica, sempre presente, è anch'essa 
condizionala dal sistema di visualizzazione 
a LCD. per cui il pixel non è un puntino ma 
un quadratino, comunque separato dai 
quadratini vicini. Dunque il numero totale 
dei punti supera i 10.000 per il Casio FP 
200 e i 15.000 per rOliveiti M lOeilTRS 
80 mod. 100. 

Utilizzeremo, per sviluppare la tematica 
Computer Grafica con un portatile, un Ca- 
sio FP 200, che rispetto agli altri modelli 
citati ha caratteristiche grafiche legger- 
mente inferiori, ma che costa parecchio di 
meno (foto l). 

L’FP 200 è dotato di un display a cristal- 
li liquidi che visualizza 160 caratteri o 
10.240 pixel, se usato in forma grafica. 


Dispone inoltre di un setesteso di caratteri 

Il suo Basic comprende alcune istruzioni 
grafiche, oltre ad una serie di funzioni sta- 
tistiche incorporale immediatamente ri- 
chiamabili in un qualsiasi programma. 

La Casio ha in catalogo una stampante; 
plotter a quattro penne, che lavora su carta 
larga 115 millimetri, che dispone dì una 
interfaccia standard Centronics, e che è 
molto economica. È della stessa lìnea dei 
computer, del quale completa la gamma dì 
applicazioni realizzabili. Dispone dello 
stesso set di caratteri dell'FP 200, e quindi 
può tracciare, anche se usato in modo alfa- 
numerico, disegni. Comunque se usato co- 
me stampante scrive 40 caratteri per riga, 
se usato in forma grafica plotta su un'area 
di 96 per 200 millimetri. Ulilizj;ando la 
funzione PRINT. permessa dalla forma 
grafica, può arrivare a scrivere fino a 80 
caratteri per riga. 

La printer/plotler non é un accessorio 
che "si attacca’’ al computer e ne conserva 
la portatililà. ma è una periferica a sé stan- 
te. alimentata a rete e che, grazie alla inter- 
faccia parallela, é del tutto compatibile con 
qualsiasi altro computer. 

Queste sono le premesse del nostro arti- 
colo (e del prossimo) e quindi le tematiche 
che tratteremo possono essere riassunte in; 
computer grafica con 10.000 punti. 

— utilizzo delle funzioni statistiche in- 
corporate. in programmi grafici. 

— prova di una printer/plotler a colori. 

Come al solito il “taglio" dato all'artico- 
lo ne permette la facile comprensione agli 


utilizzatori di altri computer. In particola- 
re i programmi pubblicati, che abbiamo 
cercato di compattare il più possibile, .sono 
facilmente traducibili negli altri Basic. 

Grafica con 10.000 punti 

L’articolo di Computer Grafica dei nu- 
mero 25 di MCmicrocomputer si intitola- 
va Grafica con 320.000 punti. La prima 
impressione che si ha con un output grafi- 
co cosi potente è che il singolo punto sul 
video ovvero il singolo pixel sìa quasi invi- 
sibile. 

Lavorando con "soli" 10.000 punti il 
pixel diventa invece più evidente e può es- 
sere quindi consideralo elemento composi- 
tivo del disegno. 

Da un punto di vista software invece 
non esiste alcuna differenza nel lavorare 
con una certa definizione o con una molto 
superiore. E solo evidente che determinati 
oul, per esempio il disegno di una superfi- 
cie nello spazio, se realizzati con scarsa 
definizione perdono efficacia. 

Affrontando il tema Computer Grafica 
con un "portatile", ci siamo anche posti 
l’obiettivo di realizzare molli programmi 
corti, di facile uso e di facile udaitamenlo 
per altri computer, in modo tale da rendere 
l'articolo interessante anche per quei nuovi 
lettori, nuovi utilizzatori di microcompu- 
ter. che vogliono cimentarsi nella grafica. 

Anticipiamo un breve elenco delle istru- 
zioni grafiche implementate nel Basic del 
Casio FP200. INIT (X.Y.XI.YI). DRAW 
(X.Y)-(A.B), DRAWe. QUAD, QUADC. 



MCmicrocomputer 29 


73 


1 REM DISEGNO 

2 CLEflH:a.S:-<*-B0:Y=32! T=l:F=I 

3 DRnUKXi V):iì*=INKEy*! IF fl*=""THEN 3 

4 ;=Xì<=y;S=T*l 

5 !F 0" THEN X=X-S:V=V-SiSOT0 18 
b IF M-'Fi" IHEN X=X-S:GOTO 18 

? !F !=!»=■£'■ THEN X^X*S:y=Y-S:GOTO 18 

8 IF n$ = "i4" THEN Y=V-S:GOTQ 18 

9 IF THEN X=X-»S:y=Y*SìGOTO 18 

18 IF S*-"0" THEN X»X*5!GQT0 IB 

1! IF fls="Z- THEN X=X-S:y=y»S:GOTO 18 

12 IF THEN Y*V-»S:G0T0 18 

13 IF THEN F=-I*F:GOT018 

14 IF flS^CHMC32) THEN 2 

15 IF fl*iCHR*<13) THEN CLSiENtt 

16 K=DftUfl*) 

17 IF K>0 OR K<10 THEN t=K:GOTO 3 

19 IFFslTHEN DRfiU<J,O-<XiY5:G0T0 3 
19 OR8UClJ.K5-<XiY):GOTa 3 



POINT.sono leistruzioni. vedremo via via 
il loro significato e le loro utilizzazioni. 

Programma disegno 

Il primo programma si chiama DISE- 
GNO ed é listalo in figura 2, 

È un programma interattivo, in quanto 
permeile di realizzare un disegno sul dis- 
play a cristalli liquidi del CASIO FP200 in 
modo diretto, utilizzando la tastiera c si- 
mulando l'uso di una matita c di una gom- 
ma per cancellare. 

C on la riga 2 vengono pulite le variabili e 
lo schermo. 

Inoltre vengono sellali X.Y che rappre- 
sentano la posizione corrente del pixel sul- 
lo schermo. Tche rappre.sentala lunghezza 
dei segmenti che vengono disegnali e F che 
è il flag che se é positivo significa "dise- 
gna". se negativo .significa "cancella". 

Con la riga 3 viene visualizzalo il pixel 
nella sua posizione corrente e si è in attesa 
dell'inpul. L'input avviene al volo, con l'i- 



struzione INKEYS; se non viene premuto 
alcun tasto il programma rimane alla riga 
3. altrimenti va in sequenza. 

Vengono riconosciuti i tasti QWE- 
ADZXC. che sono quelli posti attorno al 
tasto S e indicano la direzione lungo la 
quale tracciare il segmento (in alto a sini- 
stra. in basso, ecc.). Il tasto S serve per 
cambiare lo switch che se é positivo dise- 
gna(riga 18). altrimenti cancella (riga 19). 

Gli altri comandi riconosciuti sono il 
R ETU RN (CH R$( 1 3) di riga 1 5) che pro- 
voca la fine del programma e lo SPACE 
(CHRS{32) dì riga 14) che provoca la can- 
cellazione del disegno precedente e il rìini- 
zio del programma. 

Premendo invece un qualsiasi tasto nu- 


leredi pioltcr. Lavora con qualiro piccole 
penne a punta di fibra, che vanno inserite 
in una apposita testina scrivenle. ed essen- 
do anche una printer utilizza carta in rotoli 
di larghezza 1 13 millimetri. 

Certo non é possibile un suo impiego 
pesante come printer, data la lentezza con- 
nessa con il sistema di scrittura, ma risulta 
utile e anche conveniente dato il suo basso 
prezzo, quando occorra uno strumento per 
tracciare grafici di piccolo formato, ma di 
buona qualità e precisione. Inoltre, essen- 
do dotata dì interfaccia standard Centro- 
nics, è collegabile a qualsiasi computer scn- 
z.a problemi; noi l'abbiamo provata con 
APPLE II dotalo di scheda Z80 senza dif- 



merico viene settata la lunghezza del seg- 
mento tracciato (riga 17); in tal modo non 
si procede pixel per pixel, ma con segmenti 
lunghi fino a 9 pixel. 

Il programma, facile e divertente da usa- 
re. può essere adattato a qualsiasi altro 
computer. Il disegnino realizzato è in figu- 


Mini Plotter Printer 
Casio FP lOM PL 


Nella prova pubblicata sul numero 24 di 
MC, è stato presentato anche II plotter F'P 
lOllPL (visibile nella foto I di pag. 73). 
Questa periferica, coordinata con la linea 
CASIO, svolge la duplice funzione di prin- 


Usata come printer accetta i comandi 
LLIST, LPRINT. LPRINT USINO. 

Utilizzandola come plotter. e per far 
questo è previsto un apposito comando 
software, si accede al SW grafico esteso. È 
un SW all'altezza di macchine più costose 
che. unito alla notevole qualità e precisio- 
ne di tracciamento, fa di questa macchina 
una periferica ad elevato rapporto qualità 
prezzo. 

Comprende comandi dì Move. Draw as- 
soluto e relativo, Quad, Circle, Axis. Grid. 
poi tipo linea c iralleggio e inoltre vari 
comandi per definire le varie modalità di 
PRINT. Il formalo del disegno é di 96 per 
200 millimetri, con una precisione softwa- 
re di 0.2 millimetri. 



74 


MCmicrocomputer 29 



Presenliamo tre programmi di prova. Il 
primo che lesta le varie funzioni di PRINT 
(listato in fig. 4 e output in fig. 5). Inoltre 
due di grafica tridimensionale, con i quali è 
possibile apprezzare la qualità c la preci- 
sione del tratto (listati in llgg. 6. 7 e output 
in figg. 8. y). e che possono essere tradotti 
con relativa facilità per altre macchine e 
modalità di output. 

Programma Merletto 

È un tipico programma dimostrativo di 
capacità grafiche di computer e plotter. in 
quanto ha un listalo brevissimo, costituito 


I IO il disegno della cornice, realizzata con 
l'istruzione QUAD accettata dal software 
di base del plotter. In riga 120 c'è la routine 
con il comando di cambio penna. In riga 
140-150 l'unico comando necessario di 
ploUaggio. il DRAW del segmento dal 
punto P(A.B) al punto P(X.Y). 

Il corpo dei programma é costituito da 
un loop esterno in cui viene incrementato 
un angolo da 0 a 360 gradi con un passo di 
24 gradi (riga 30). I! primo loop identifica il 
punto P(A.B). inizio del segmento da plot- 
tare. Il secondo loop (riga 50) identifica gli 
stessi punii, che questa volta sono conside- 
rati come fine del segmento da ploltarc. 


Ovviamente il loop interno è abbreviato 
per evitare che lo stesso segmento sia trac- 
cialo due volle. 

Il Casio FP200 ha l'indubbia comodità 
di trattare gli angoli direttamente in gradi 
sessagesimali, settando il comando AN- 
GLE 0. E questa possibilità, in programmi 
del genere, risulta molto comoda. 

Per adattare il programma (il cui output 
è in fig. Il) ad altre macchine, occorre 
cambiare i valori numerici del raggio e del 
centro della figura. 

Un po’ di statistica 

Il Basic del Casio FP 200 incorpora una 



da due loop inseriti l'uno dentro l'altro, è 
di facile adattamento a qualsiasi tipo di 
output e in definitiva produce un disegno 
sempre gradevole. 

Esaminando il listato (fig. 10) abbiamo 
in riga 90 l'accensione del plotter. in riga 
100 la stampa del titolo dei disegno, in riga 


nERLETTO 



MERLETTO -^OUTPUT 
SV CARTA ■ Anrhe i^mslo 



per altro computer. 


MCmicrocomputer 29 


75 



la una prima volta il tempo in secondi, 
fornito dalla istruzioneTlMES. (subrouti- 
ne di riga I IO), premendo dopo un po' 
ancorai! tasto RETURN viene calcolato il 
nuovo tempo c visualizzato il tempo tra- 
scorso (riga 80). 

Tale routine può fare da orologio, in 
secondi, in un qualsiasi programma. 


La distribuzione normale 


Esistono molli modi per visualizzare da- 
ti statistici e ciascuno di questi é adatto ac 
una certa categoria di rilevazioni: sta alla 
esperienza e alla sensibilità dell'osservato- 
re decidere quale "modello" utilizzare. 

Quando si fa delfinduzione statistica" 

DURATA 

12 SEC. 

DATI 

71 . 000 

TOT.X 

2485.000 

T0T.X"'2 

116735.000 

MEDIA 

35.000 

DEU.STND. 

20.640 

DEU.S. 2 

20.494 


Figura n- Programma TIMERSTAT - OVTPVT SV 
DISPLA »• - U programma produce due mite la visuali:- 


serie di 1 6 funzioni statistiche, che permet- 
tono la inizializzazione di un processo sta- 
tistico su una o due variabili, con la istru- 
zione ST.AT X.Y. che va preceduta dalla 
STAT CLEAR. e che prevede SUMX. 
SUMY. MEANX. ecc. 

É lapalissiano che tali funzioni servono 
solo a chi le usa. ma in definitiva, anche chi 
le usa ne può fare a meno in quanto sono 
tutte facilmente sostituibili con progrum- 
mini in BASIC, 

Per testare l'efficacia di tale set di istru- 
zioni statìstiche ne abbiamo raccolte un 
po' nel programma TIMER-STAT(vedi 
fig. 12). Il programma è diviso in due parti. 
La prima, da riga I a riga IO. esegue un 
primo loop dì calcolo nel quale utilizza 6 di 
tali funzioni. La seconda parte, da riga 1 1 a 
riga 18, esegue lo stesso loop calcolando, 
con routtnein Basic, le stesse funzioni otte- 
nute nella prima parte. 

Ci sono inoltre: una routine TIMER che 
permette il calcolo della durata dei vari 
cicli in secondi (riga 20). e la routine di 
stampa, che vale per ambedue le parti, e 
visualizza sul display i risultali ottenuti 
(fig. 13). I risultali numerici ottenuti con le 
istruzioni incorporate sono ovviamente 
identici a quelli ottenuti con le routine in 
Basic, ma sono identici anche i tempi di 
elaborazione. 

Abbiamo isolato in un unico program- 
ma la routine di lemporìzzazione (listato di 
fig. 14). simulando un giochino in cui biso- 
gna valutare il trascorrere di dieci secondi. 

In pratica premendo RETURN si calco- 



1 REfI ISTO-DISPLSY 

2 CLEflR:CLS:Dinnt40>:N=2:STftTCLEftR 

3 FORI=lTDN:RflNOOriI2E 

4 C»0:FOHKsITO39!i;=C»RND<n:NEXTK 

5 L=lNT(C>:®BINTI.L:n<L>=ntL>»l:NE>!T 
b FO«:=lTO40:y=n<I >»I/N;ST«Ty:NEXTI 

7 PRINTrPHINTCNT 

8 PRINT sunx 

9 PRINT PIEflNX 

10 PRINT SOX 

11 I*=INKEVS:IFI$=' ' TKENll 

12 CLS:=QRI=lTO19iJ*ltl0 

13 X={I-I>*8*4:y=63-n(J) 

14 QUfl0<X,63>-(X»6>Y>!NEXTI 


Figura !5 - Programma ISTO-DISPI.A Y - USTA TO - 
È un programma che genera In maniera random. numeri 



ovvero quando si vogliono trarre informa- 
zioni di carattere generale partendo da os- 
servazioni campionarie di un fenomeno, il 
problema diventa un po' più complicato. 
Infatli non è più solo un problema di visua- 
lizzazione. ma è un problema di valutazio- 
ne dei dati. 

Anche in questo campo ci sono dei mo- 
delli matematici, che da una parte si adat- 
tano ciascuno ad un proprio gruppo di 
fenomeni. daH'altra. essendo in pratica 
formulelte matematiche, sono facilmente 
elaborabili. 

Una delle rappresentazioni classiche 
della statistica è la curva normale, alias 
curva di Gauss, alias curva degli errori. Si 
chiama curva degli errori in quanto è quel- 
la secondo cui si distribuiscono gli errori dì 
osservazione nella misura di una grandez- 
za fìsica attorno al loro valore medio. Tale 
rappresentazione é adatta a molte catego- 
rie di osservazioni. 

La prima condizione è che la legge di 
distribuzione sia simmetrica rispetto alla 
media delle osservazioni (come avevamo 
anticipato); la seconda è che la media delie 
osservazioni corrisponda al massimo della 
curva di distribuzione. 

Questo non vuol dire che non sìa possi- 
bile applicare la curva normale ad una di- 
.siribuzìone asimmetrica, vuol dire che si- 
curamente vi sono altri tipi di curva che 
l'approssimano meglio. 

Ad esempio sbaglieremmo se applicassi- 
mo la curva di Gauss alla distribuzione del 
reddito di una popolazione, il cui anda- 
mento è asimmetrico in quanto è asintoti- 
co verso i redditi alti, e inoltre il reddito 
medio c sicuramente più elevato del reddi- 
to dì massima frequenza. 

L'elTicacia della distribuzione di Gauss 
sta nel fatto che è di facilissima utilizzazio- 
ne. Infatti conoscendo media e scarto qua- 
dratico medio della grandezza in esame, 
calcolali su un campione, e consultando la 
tabella pubblicala su tutti i libri di statìsti- 
ca (in cui sono riportati i valori della curva 
base dì Gauss in cui M = 0. S = l). si 
possono trarre considerazioni generali sul- 
la grandezza in esame. 

Senza addentrarci troppo nella teoria, 
vediamo cosa ci proponiamo di fare prali- 
camente. 

Programmi sulla curva di Caus.s 

Utilizzando opportunamente la funzio- 
ne RND. costruiremo una grandezza che si 
distribuisce normalmente attorno al valore 
medio, e che utilizzeremo sia per realizzare 
un istogramma, sia per tracciare la curva di 
Gauss corrispondente. 

II semplice valore RND si distribuisce 
uniformemente tra 0 e I. Sommando N 
volte valori RNDsi ottiene un totale che si 
distribuisce tra 0 e N. con media pari a 
N/2. Tale distribuzione non è uniforme ma 
si distribuisce attorno alla media per lo 
stesso motivo per cui lanciando due dadi è 
più probabile che venga 7 anziché 2. 

Nel programma ISTO-DISPLA Y (lista- 


76 


MCmicrocomputer 29 



lo di llg. IS e oulpul di fig. 16) vengono 
calcolale N di queste grandezze (il valore C 
di riga 4) realizzate sommando 39 valori 
RND prodotti consecutivamente. A se- 
conda del valore ottenuto viene incremen- 
tato il corrispondente elemento di un vet- 
tore di valori M (riga 5 ). 

Alla fine del loop su N. delle grandezze 
calcolate vengono calcolati e visualizzali i 
valori statistici (righe 6-10). In sostanza i 
valori C si distribuiscono Ira 0 e 39. la 
media è 19.5. L'elemento M( I9)é il conta- 
tore di quante volte si è ottenuto un valore 
uguale o maggiore di 19 e minore di 20. 

Il tutto viene poi visualizzalo (righe 1 1- 
14). In realtà viene visualizzata solo la par- 
te centrale della distribuzione in quanto è 
improbabile avere valori die inferiori a 10 
0 superiori a 30. 

Il programma Curva dì Gauss (listato in 
fig. 17 e output in fig. 18) riceve via input ì 
valori M e S (righe 30-40) e tramile la 
definizione della funzione di riga 50, calco- 
la e visualizza il suo valore massimo, che si 
ha. come dello, quando la variabile X è 
uguale alla media (riga 60). 

Dopo di che viene calcolato rinlervallo 




pui in fig. 20). Legge i valori di una di.stri- 
buzionc campionaria fornita tramite dati 
raggruppali (READ Ldi riga 3)e ne fa una 
immediata elaborazione statistica, senza 
quindi utilizzare vettori per la memorizza- 
zione dei dati (righe 3-5). 

Finito il loop di lettura e di preelaboru- 
zione dei dati viene definita la funzione di 
Gauss (riga 7). 

Vengono poi svolte quattro successive 
fasi. 

La prima (subroutìnedi riga 26) consiste 
nel tracciare una cornice, la seconda (sub- 
routine di riga 16) è quella che scrive il 
titolo e riporta sul disegno i valori calcola- 
ti. 

La terza fase consiste ne! tracciamento 
deirislopamma, che é eseguilo dalla rou- 
tine di riga 12 che. ricevendo dal loop di 
calcolo i valori 1. L. esegue la funzione "A" 
del plolter. che permette di disegnare un 
quadratino. 

L'ultima fase consiste nel disegno della 
Curva di Gauss, eseguila dal loop di righe 
8-il, che richiama le due istruzioni del 
plolter MOVE e DRAW. 

Il programma contiene inoltre una rou- 
tine (riga 29) di cambio penna e una di 



Figura IS ■ Programma 
GAUSS -OUTPUT SU 
DISPLA y- Se ss roriano 


Figura IV - Programma ISTOGRAMMA - LISTATO - 
reimire gr^e::e slaltsliehe . reitgonojisualàzmi / dati 


nel quale visualizzare la funzione (da -3*S 
a -t-3*S) (righe 70-80) e viene visualizzata, 
subendo in questa fase le necessarie opera- 
zioni di scaling per tradurre la curva dalle 
sue dimensioni reali al formato accettato 
dal display del CASIO FP 200 (che è di 1 60 
per 64 pixel). 

Il programma Istogramma 

L'ultimo programma riunisce tutte le te- 
matiche precedenti (listato in fig. 19 e out- 


cambio scala dei modo Print (riga 30). 

Si noli il comportamento "intelligente" 
del piotier che, ricevendo un valore J, fuori 
dal range. segnala l'errore riportandolo 
fuori dalla cornice e continuando a dise- 
gnare. 

Il programma è compattato al massimo, 
e forse risulta un po' ostico seguirne, sulla 
carta, l'esecuzione. 

Per cambiare i dati basta sostituire i DA- 
TA di riga I e il loro contatore N di riga 2. 


1 t>nrn e.i. i.z><i>z,24>2i.9.3>i>2> i la 

2 CLEAR:CLS!P=3. t4 153! N=l< : G0SUB26 

3 FOFiI=tT0N;ReftDL:E=e*L:T«T»-I»L 

1 FsFtL»I“2:G0SUB12: IF L>H THEN H=L 

5 NEXTIin=T,'E!S»S0R<(F-E«n*2),-CE-n) 
> GOSUa23:O=l^S0Rf2*P*S) 

2 DEF FN2<K3'0*EXP<-.51;(<K-I1)zS)-2) 

3 U=M''FNZ<n5iFDRX=lT0N STEP-2 
3 0*X*6-*3!B=6tM*FNZ<X> 

3 IFX°ttHENGOSUB14ELSEGOSU51S 

1 N£XTX:G0SUB25iG0SUS16iEND 

2 n=l»6!S=6:C=l»6»5:l>=6-fL 

3 LPRINT"fl'fl","B“. RETURN 
i tPRINT"n"ifi! •,”:B: RETURN 

5 LPRINT'D, ":S:R£TURN 


1 SCRITTE 
>!6s3:60SUB29 
■"Curvi ai GftUSS"! 


T:G0SUB3B 


3 8°5e:6’^2:G05u83e:B=52:G»l 

1 P>:'Totil« dii! "iSTRS<E>!GO5UB30 

2 fl»*"neaii "tSTRtir 

3 B=4S:G0SUB3B:B=44 
» ft$s"Sc»rlo H.rn. '>STR*(S> : «)Sua30 
3 RETURN 

S REH SET PUOTTER 
7 LPRINTCHR*(28>:CHR$<37> 


S LPRINT' 

3 J=J-H:LPRINT"J"! . 
a G0SUB14:LPR!NT"S' 
1 RETURN 


:G0SUe29:RETURN 
RETURN 
G!LPRtNT "P' 



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Q uando un gioco è veramente d'a* 
zione la tastiera non è più sulTi- 
cien te; occorre allora usare un joy- 
stick. Esistono in commercio due 
tipi differenti di joystick: quello analogico 
e quello digitale. Il joystick analogico è 
formato da due potenziometri montati a 
croce e collegati con uno snodo particolare 
alla cloche. Lo snodo è fatto in modo che 
uno dei due potenziometri risponda agli 
spostamenti verticali e l'altro a quelli oriz- 
zontali. Quando il joystick è in posizione 
centrale, i potenziometri sono a metà cor- 
sa. il potenziometro X va al minimo quan- 
do la cloche é tutta spo.stata a sinistra, al 
mas.simo quando è tutta verso destra: quel- 
lo della Y ha il minimo per la posizione 
"basso" e il massimo per quella "alto". 

Un joystick analogico permette di rile- 
vare con prccisionequalsiasi po.sizione del- 
la leva. I migliori dispongono anche di una 
regolazione line per la centratura. 

Esistono in commercio per l'Apple vari 
tipi di joystick analogici ma tutti piuttosto 
curi, soprattutto considerando che di que- 
sti oggetti si fa generalmente un uso saltua- 
rio. La porla dei giochi dell'Apple può 
accettare due joystick analogici, anche se 
di solito vengono venduti singolarmente. 

Esiste comunque un tipo di joystick de- 
cisamente più economico: il joystick digi- 
tale. Per digitale si intende che ad ogni 
direzione (solitamente quattro) corrispon- 
de un pulsante normalmente aperto. Lo 
Spostamento della leva dal centro provoca 
la pressione di uno o due dì questi tasiini. 
Questi tipi dì joystick, data l'estrema sem- 
plicità costruttiva, costano dieci volte me- 
no dì quelli analogici e sono suriicienti per 
la maggior parte dei giochi. Addirittura 
molti di questi, pur prevedendo il joystick 
analogico, non tengono poi conto dei valo- 
ri intermedi ma semplicemente del fatto 
che questo sia o meno al centro. Vediamo 
allora a questo punto come sia possibile 
collegarcad un Apple un joystick di questo 
tipo, che per brevità chiameremo d'ora in 
avanti "di tipo Commodore". 

Eunzionamento originaie 

Il joystick Commodore dispone di cin- 
que tastini collegati da una parte ad un 
campo comune. Quattro di questi tasti cor- 
rispondono alle posizioni Nord. Sud. Est 
ed Ovest, il quinto è il grosso tasto arancio- 
ne di sparo. Le posizioni segnale sul co- 
mando sono però otto in quanto è possibi- 
le. spostandosi in diagonale, premere con- 
temporaneamente due tasti per volta. L'at- 
tacco del joystick é un Cannon a nove polì 
divenuto ormai standard per questo tipo di 
comandi. Lo schema del joystick é in figura I. 

Perché il computer possa riconoscere la 
posizione della cloche è necessario collega- 
re il joystick a cinque ingressi tipo quelli dei 
pulsanti delle paddle dell'Apple. Purtrop- 


po però l'Apple dispone solo di tre dì que- 
sti ingressi. E allora? Ci sono due soluzioni. 
difTerenti sia come metodo di realizzazio- 
ne. sia come uso pratico. 

Il metodo software 


Se è vero che l'Apple dispone di soli tre 
ingressi denominati Pushbutton. é anche 



vero che dispone di ben quattro uscite det- 
te Annunciators. Queste possono, sotto 
controllo software, essere messe a zero 
(massa elettrica) o ad uno (-i-S volt). A 
questo punto se noi invece di coUegare il 
comune dei joystick al positivo e poi anda- 
re a cercare un eventuale ritorno sui quat- 
tro pulsanti, mettiamo a turno il positivo 
sui pulsanti e poi andiamo a controllare se 
torna sul comune, siamo in grado ugual- 
mente di riconoscere la pressione di un 
tasto. Adesso però ci manca il tasto di 
sparo. Infatti gli annunciators sono solo 
quattro, né del resto è possìbile utilizzare 
uno dei due ingressi inutilizzali dato che il 
pulsante di sparo é in comune con gli altri 
dì direzione. Niente paura, mettiamoli filo 
del pulsante di sparo direttamente al posi- 
tivo e. se abbiamo un ritorno senza che 
nessuno degli annunciators sia stato acce- 
so, allora é “colpa" del pulsante dì sparo. 

Questa l'idea di base. Poi peróci dispiace- 
va avere altri due ingressi inutilizzati, sì è 
allora pensato di collegare un joystick a 
ciascun ingresso in modo da averea disposi- 
zione ben tre joystick digitali e perché no 
anche quattro paddle o altri due joystick 
analogici, visto che gli ingressi analogici 
non sono stali utilizzati. 

Il software 


Il programma di gestione dei joystick 
digitali si può dividere in quattro fasi. La 
prima serve al collegamento della funzione 


MCmicrocomputer 29 


79 




MCmicrocompuler 29 



f igura 4 ■ Schema elelirira clell’mlerfaecla iligiuile. 



L’hardware 


Anche se veramente minimo occorre an- 
che per questo tipo di joystick un po' di 
ferramenta. Lo schema elettrico é quello di 
figura 4 e come vedete si tratta solo di fare 
qualche saldatura. Le quattro resistenze 
sulle uscite servono ad evitare conflitti 
quando si premono due tasti contempora- 
neamente e si collegano tra loro due uscite 
di cui una al positivo e l'altra a massa! Se 
qualcuno volesse risparmiare ancora 2800 


lire può rinunciare anche ai Cannon e. ta- 
gliando il cavo del joystick, può .saldare 
direttamente i fili. 

Consigliamo comunque di montare il 
Cannon visto oltretutto che si possono 


"nascondere" nell'interno anche le cinque re- 
sistenze. Per queste consigjiamo di saldar- 
le direttamente ai piedini del Cannon da 
una parte e alla piattina multimi dall'altra, 
infilandoci sopra un tubetto di sterling o 



Control Pori 1 


^ I 

' JOVAO 

2 JQV4 ( 

3 JOYA2 

t JOYA3 

5 POT AY 

à BUTTON A<LP 


GNO 
POT AX 





meglio un pezzetto di guaina termorestrin- 
gentc. Le quattro resistenze sui pulsanti di 
direzione sono da 1 0 K, quella sul pulsante 
di sparo da 3.3 K. quella nello zoccolo da 
lOK (vedi foto). 

Il metodo Hardware 


Il sistema descritto or ora, pur essendo 
decisamente economico e di facile realizza- 
zione, non è purtroppo compatibile con i 
giochi che si possono trovare in commer- 
cio. Tutti questi infatti prevedono che il 
joystick sia analogico e soprattutto colle- 


MCmicrocomputer 29 



ga(o agli ingressi delle paddle. Vediamo 
allora come poter ovviare a questo incon- 
veniente. 

Se osservate lo schema semplificato di 
figura 5 vedete come con due deviatori sia 
possibile simulare un potenziometro da 
I50K che si trovi al centro se i tasti sono 
rilasciati, al massimo se è premuto il tasto 
di destra e al minimo se è premuto il tasto 
di sinistra. 

Se facciamo la stessa cosa per un secon- 
do potenziometro e disponiamo i tasti a 


Jm-siiik prr Appi,’ Il 
croce, abbiamo reali/J'ato un joystick 
pseudoanalogico- 

C'è purtroppo sempre un "ma". I tasti 
del joystick Commodore non sono dei de- 
viatori; niente problemi per le posizioni 
laterali, ma al centro il valore non curri- 
sponde! 

Siamo allora ricorsi aH'aiulodi un NOR 
che. collegato ai tasti, simulasse una resi- 
stenza da 75K se nessun tasto è premuto 
(vedi tabella 3). Una sene di diodi evita 
indesiderali ritorni verso massa, si c poi 
preferito montare dei irimmer da lOdK al 




posto delle resistenze da 75K cosi da poter 
centrare perfettamente il nostro joystick. 
Anche qui. rimarrebbero due porte NOR 
inutilizzate. Si è deciso allora di usare le 
porle rimanenti per gestire un secondo joy- 
stick collegato alle paddle 2e 3 (vedi figura 
6). 

Il costo del lutto é di poco superiore al 
precedente metodo, considerando poi che 
il costo maggiore è costituito dal connetto- 
re Cannon; ma la realizzazione si presenta 
leggermente più complessa rendendosi ne- 
cessario un circuito stampato o almeno 
una piastra millefori. Chiunque abbia co- 
munque un po' di dimestiche/za col salda- 
tore può tranquillamente cimentarsi con 
un cosi semplice schema. Se si desidera si 
possono sostituire anche le resistenze da 
lOK (minimo) e da 120K (massimo) con un 
potenziometro doppio da 1 50K con le due 
parli collegale in modo che se un ramo 
aumenta l’aliro decresce, cosi da poter an- 
che ottenere un minimo di controllo anche 
.su quei giochi che utilizzano veramente un 
joystick proporzionale. MC 

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ne di un seiiiplicix.iiiiui udd-on. che permeile 
di rimediare a due ditelli dello Spectrum. 

II primo è l'impossibilità di tenere con- 
temporuneumenie inseriti i due cavetti che 
vanno dai computer al registratore, per 
evitare che l'innesco della reazione impedi- 
sca le operazioni di caricamento e registra- 
zione dei programmi. Certo non è una cosa 
gravissima, ma a lungo andare diventa de- 
cisamente noiosa, senza coniare che il con- 
tinuo infilare e sfilare dei jack potrebbe 
danneggiare le prese EAR e MIC del Sin- 
clair. 

Il secondo per alcuni forse è addirittura 
un pregio: ci riferiamo al basso volume 
ottenibile dall'altoparlantino interno, che 


gli inglesi definiscono con una certa ironia 
■■quid", cioè silenzioso. A dire il vero defi- 
nirlo altoparlante è quasi eccessivo, trat- 
tandosi di poco più di un cicalino piezoe- 
lettrico. ed è un peccato perché molli pro- 
grammi in commercio (soprailuilo giochi, 
com'é ovvio) hanno degli effetti sonori 
molto gradevoli, che un diffusore esterno 
renderebbe decisamente meglio. 

II bon sonoro che vi presentiamo è pro- 
prio la soluzione per entrambi questi pro- 
blemi. 

Al suo interno contiene un amplificatori- 
no con relativo altoparlante ed un deviatore 
per commutare tra le funzioni dì LOAD e 
SAVE senza più dovere togliere o inserire 
cavetti. Anche se può sembrare una cosa 
banale vi possiamo assicurare che si tratta 
di un accessorio davvero utile, semplice da 
montare e poco costoso. 

Se. come crediamo, la cosa ha iniziato 


ad interessarvi, non rimane altro che de- 
scriverne la costruzione: i materiali neces- 
sari sono riportati nell'elenco di figura I; 
sono lutti normalmente reperibili in qual- 
siasi negozio che venda componenti elet- 
tronici. L'amplificatore premontato è for- 
se l'unica cosa che può risultare difficile da 
trovare; abbiamo compralo il nostro per 
4.500 lire alla G.R. Elettronica, via della 
Giuliana lUI. Roma. 

La prima cosa da fare è forare la scaloli- 
na che ospiterà il tutto. Noi abbiamo usato 
un contenitore di alluminio dalle dimen- 
sioni lOOx 14x 75 millimetri, naturalmen- 
te queste misure non sono obbligatone e 
ognuno può regolarsi come crede L'unica 
cosa che vi raccomandiamo è di non usare 
un contenitore troppo piccolo. Dal mo- 
mento infatti che l'amplificatore è proprio 


Ampiiticatore premontalo Qa t watt 
1 potenziometro ’O Kohm, logaritmico 
1 deviatore singolo a levetta 

1 deviatore doppio a levetta 

2 prese jack femmina da pannello 
2 jack masciti votanti 

Contenitore mandola per il potenziome- 
tro. clip per batteria da 9 volt, altoparlante, 
cavo schermato 





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0 

“'i 1 1“ 

ALLO DAL 

SPKCTRUM ^ I REGISTRATORE 

1 

Nota icollegamenlisuldevialore do 
a escluso e viceversa 

1 

AMPLiriCATORE ijij 


[Tr 

9V 

Olo vanno atlelluali in modo che un canale sia insenlo quando l'allra 


f'Igunt i - .V(/«'iru/ </i’i uillrgaiiwnii 


minuscolo, è facile farsi prendere dal desi- 
derio di miniaturizzare l'apparecchieiio. 
accorgendosi poi troppo lardi che. una 
volta montati interruttori e potenziome- 
tro. non c‘é più posto, ad esempio, per 
l'altoparlante. 

Quella della foratura é l'operazione più 
noio.sa ed anche la più lunga da eseguire. 
Per procedere bene conviene segnarsi i 
punti da bucare e fare dei fori d'invito con 
una punta per trapano da I mm. Questi si 
possono poi allargare con punte dal dia- 
metro crescente; in questo modo è facile 
ottenere una precisione maggiore, impor- 
tante se si vuole dare un'estetica accettabi- 
le all'insieme. I fori per prese e deviatori 
devono avere un diametro di 6 millimetri, 
quello per il potenziometro di IO millimetri 
e quelli per fare uscire il suono dell'altopar- 
lante sono a piacere per dimensioni e nu- 
mero. senza esagerare però. Finito di usare 
il trapano si possono effettuare le rifìnilure 
con una piccola lima per metalli. 

A questo punto bisogna iniziare a pen- 
sare al lato estetico. La soluzione ideale, 
anche se un po' complicata, é quella di 
verniciare il contenitore. Noi abbiamo ri- 
piegalo. per fare velocemente, sull'u.so del- 
la plastica adesiva, con un risultato assai 
gradevole. Confessiamo di non avere resi- 
stito alla tentazione di accoppiare il tutto 
allo Spectrum utilizzando della plastica 
nera e completando l'opera con una stri- 


scelta colorata simile a quella che si trova 
sul lato destro del computer. L'effetto fina- 
le lo potete vedere nelle fotografie, pur- 
troppo in bianco e nero. 

Il passo successivo consiste nel montare 
deviatori, prese, potenziometro ed altopar- 
lante. A proposito delle prese, noi abbia- 
mo preferito far uscire dal contenitore di- 
rettamente i cavetti con i jack da inserire 
nello Spectrum; chi vuole può invece sosti- 
tuirli con un'altra coppia di jack femmina 


da pannello ed utilizzare dei cavetti esterni. 

L'altoparlante va incollalo al contenito- 
re. in corrispondenza dei fori fatti per l'u- 
scita del suono. Usate un collante tenace, 
altrimenti le vibrazioni lo scolleranno ben 
presto. 

Ora bisogna effettuare i collegamenti, 
facendo riferimento allo schema rìporiaio 
in llgura 3, Vi consigliamo di procedere 
con calma e magari di controllare sempre 
la bontà delle connessioni con il tester. A 



MCmicrocomputer 29 


87 





National 

Semiconductor 


Audio, Radio and TV Circuita 


LM 390 Amplificatore audio di potenza 1watt alimentato a batteria. 


Descrizione generale 


esierni, tns l'aggiunia di una resistenza ed un condensalore ira i piedini 2 e 6 pu6 aumentare il 


schema equivalente 



e applicazioni tipiche 



n I ir. umt imegrai,- I.Sf 3W r /)i 


1 alinKiuaziime a hauma 


meno di non sbagliarsi con i collegamenti 
della batteria (i circuiti integrati non ama- 
no molto ricevere tensione con le polarilà 
invertite!) un eventuale errore non farà 
danni, tuttavia provocherà il mancato (o 
anomalo) Tunzionamento del nostro picco- 
lo accessorio e capi re cosa non va è sempre 
difficile, anche nel caso di un montaggio 
poco complicato come questo. 

Le ultime cose da fissare al contenitore 
sono la batieria e il circuito stampalo del- 
ramplificalore. 

Abbiamo fissalo la batteria un po' bru- 
talmente ad una parete con del nastro ade- 
sivo. È una soluzione un po' grezza ma 
efficace. Per i perfezionisti segnaliamo re- 
sistenza di un accessorio studialo apposi- 
tamente per facilitare l'uso delle batterie 
PP3. che permette di cambiare la pila senza 
dover aprire la scatola. Naturalmente (!) in 
Italia è introvabile, ma lo si può ordinare 
alla Muplin. una ditta inglese specializzata 
nella vendita per corrispondenza (vedi fi- 
gura 2. pag. 86). 

Per quello che riguarda ramplificalorc. 
abbiamo preferito evitare di fare altri bu- 
chi nel eonlcnilore per le viti con le quali 
fissarlo e le abbiamo incollate anch'esse al 
fondo della scatola. Anche in questo caso, 
per chi vuole seguire il nostro esempio, vale 
la raccomandazione sulla colla da u.sare. 
per non ritrovarsi dopo poco tempo con 
una basetta vagante. 

Il lavoro ora è ultimalo e non rimane 
altro che chiudere il contenitore c collau- 
dare il tutto. In caso di problemi bisogna 
armarsi dì pazienza c riconlrollarc tutti i 
collegamenti. 

Ricordatevi che riuscire a vedere gli er- 
rori commessi da voi stessi è difilcilc. quin- 
di può risultare multo utile farsi aiutare da 

Prima di concludere vi vogliamo dare 
alcuni suggerimenti. 

Il primo é che Tinlerruttore che control- 
la l'accensione deiramplificalore può esse- 
re tranquillamente incorporalo nel poten- 
ziometro di volume, risparmiando cosi 
spazio (e. ovviamente, l'inierrunore). Sem- 
pre parlando dì interruttori, ricordatevi di 
spegnere sempre l'amplificatore quando 
non usate il box; rassorbimenio non é ec- 
cessivo ma non conviene mai scaricare inu- 
tilmente la baiicria. 

Un'utile aggiunta potrebbe essere allora 
una presa per alimentazione esterna maga- 
ri ricavata proprio dairalimcnlutore dello 
Spectrum. Sarebbe anche bello, e non solo 
dal punto di vista estetico, dotare il box di 
una spia di accensione a Icd che contribui- 
rebbe efficacemente ad evitare di lasciare 
l'amplificalore inserito ma anche a consu- 
mare una decina dì milliampcre in più. 

Infine i maniaci del "fai da te" avranno 
trovato sacrilega l'idea di acquistare l'am- 
plifìcatorino premontato; a loro è quindi 
dedicato lo schema pubblicato qui a fian- 
co. tratto da un data-book National. 

Usa un integrato facilmente reperibile e 
studiato appositamente per essere alimen- 
talo a batteria. «C 


MCmicrocomputer 29 




/ N 


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I Ollictio SII coiiipiiu-r. MC si è già 
iH cupaiii mmicri prcccikiiri. Sul 
n" 7 è lippiirso iiii ariiailo i he. iilire 

II illiislrurf il gioi i) in sè. inicsn a livello 
'umililo", iiiiihnii iiliiiiii' siraU'.gìe l'ucil- 
iiiciiic iiiipleiiwniiibili su t ompiiler. \ 'ciiìv<h 
no ilisivssi iiieioili ili i>wiiiori::u:iorie Mia 
u iurliierii e rnlgoriimo ili ricerca volpo, al 
line ih iiiYogliiire il leiiorv a scrivere un prn- 
groiiimo, più che a copiarlo dalle pagine 
della rivisia. Alcuni risiiliaii wiio eiiinli an- 
che in redazione, e pnhhiicuii nelle riihriche 
del sollivare. .Altri lellori, pur scrivendoci 
per consigli e o siiggeriiuenii, hanno riienii- 

10 opporiiino tenere /ursé i loro programmi 

III visia di (imilche torneo per elahoralori. 

Ahhiiimo urlilo H piacere di irovarne uno 

pcr/ìno in Froncio. o Parigi, che con lo sua 
IIP-AI ha iiuieinoio cbilomeiri e cliilomeiri 
di snodo lerraia per monicnere ohi i colori 
dcir/lalio ol 5" Olliello-Rerer.si Programs 
M 'orid Chanipionship leiiuiosi nei saloni del 
Sicoh nel sellcmhre '<1.1. 

.Anche a Roma, pochi giorni dopo, in oc- 
( del Campionolo iiuliono di Oibello 

per "umani" I. si è leniilo un mini loriieo 
per elahoralori. Piiriroppo \fC l'ha .saputo 
troppo lardi pi'r poter dare l'annuncio in 
lempo .sulle pagine della riri.sia. K prohahde 
però < he la manilesnizione ifiie.si anno .si ri- 
pcierù. Se pos.sihile. sarà organizzalo un 
lorneo per eluhoroiori con ol/luenza assai 
più iillen.sa dell'anno precedente. 

Il programmo prescniaio in ifue.sic pagine 
SI è elu.s.silicuio 6" ol torneo di Parigi e I" a 
ipiello di Roma, holieiido diilcis in /lindo 
pcr/ìno il neo campione Italiano Ghirardaio 
A" Ol Mondiali • che. dopo aver shagliaio 
per una svisili uno mossa, non ha più ripreso 

11 controllo della parlila. 

() non ha più voluto riprenderlo.... 

Il (>ioco 

Per chi ni>n conosce l'olhello. e non ha 
sottomano il n. 7 di MC. ripctiiimo le rego- 
le assai semplici di siucsto gioco. 

Si svolge, come gli scacchi e la dama, su 
di una scacchiera Kx8. generalmente di 
colore Verde, l.e pedine sono 64. tutte 
uguali con una laccia bianca e l'altra nera. 
.Airini/tiosi sistemano 4 pedine nel quadra- 
to centrale, due con la Taccia bianca rivolta 
verso Tallo, due con la Taccia nera, come è 
visibile nella loto 2 (pag. 92) che mostra la 
schermata del VIC allatto della prima 

Inii'ia sempre il nero a giocare. I! gioco 
consiste nel porre alternativamente in 
campo pedine con la (accia del proprio 
coloro nvolta m allo, in modo da catturare 


l.'Olhello su cassetta 
Presso la redazione sono disponibili le cas- 
sellecon il programma di Ol hello pubblica- 
to per VIC-20 (codice CVC'07) c per Com- 
miHlorc 64 (codice C64'0,2). Il prezzo è di 
17.000 lire IVA compresa per ciascuna cas- 
setta. Por Tordinuzionc inviare l'importo (a 
mezzo assegno, c.’c o vaglia postale) alla 
Technimedia srl. Via Valsolda I3S. 00141 
Roma. 


pedine avversarie, La cattura avviene 
quandosi chiude, con l^a pedina che si pone 
in campo e con almeno un'altra pedina del 
proprio colore sulla .scacchiera, una o più 
pedine avversarie. In questo caso, tulle le 
pedine avversiirie ehiu.se dalla pedina ap- 
pena posala e dalle altre pedine proprie già 
presenti sulla scacchiera vengono capovol- 
te. e diventano del proprio colore. 

La cattura può avveniresia in orizzonta- 
le che in verticale che in diagonale, cosi 
come in una qualsiasi combinazione delle 
Ire direzioni. La figura I (pag. 92) mostra 
un colpo de! bianco. Come si può notare, 
ben 5 pedine avversarie sono capovolte in 
seguilo alla mossa (llg. 2. pag. 92). 

Il gioco pro.segue fino al riempimento di 
tutta la scacchiera. Al termine, chi avrà più 
pedine del proprio colore in campo sarà il 
vincitore. 

Va Tatto notare che non si può porre 
pedine in campo senza catturare pedine 
avversarie, e la mossa è obbligatoria se è 


possibile mangiare. Quando uno dei due 
concorrenti non può porre una propria 
pedina in campo, passa la mano e continua 
a giocare l'altro. Se prima del riempimento 
completo del campo ambedue i giocatori 
non possono muovere, il gioco termina in 
anticipo c ugualmente il vincitore sarà chi 
ha più pedine del proprio colore. 

Le "regole" delTOthello sono tutte qui. 
Non restache Tare alcune considerazioni di 
carattere '•strategico''. É vero: chi alla fine 
ha più pedine del proprio colore in campo 
sarà il vincitore. Ma è inutile aTTannursi sin 
dalle prime mosse a mangiare quante più 
pedine possibile. 

Anzi dirò di più: generalmente ehi all'i- 
nizio riempie la scacchiera con proprie pe- 
dine è svanlaggiato perché ad ogni colpo 
può scegliere Tra ben poche mosse conces- 
segli dalTavversario. 

Mollo più importante é conquistare po- 
sizioni strategicamente Tavorevoli che pos- 
sono anche portare alla vittoria certa. 



MCmicrocomputer 29 



Sto parlando degli angoli. Chi conquista 
un angolo, lo conquista dellnitivamentc. 
Nessuno può capovolgere una pedina che 
ha conquistato un angolo. Tale posizione é 
detta, per questo motivo, ■‘stabile”. 

Sono stabili anche tutte le pedine pro- 
prie poste su un bordo di cui già sì possiede 
l'angolo, e non vi sono pericolosi “buchi" 
dove l'avversario può incunearsi. In altre 
parole, una volta conquistato l'angolo, si 
può procedere Facìlniente alla conquista di 
intere file di pedine sul bordo che. se ap- 
poggiate ad un angolo, sono stabili. Prova- 
re per credere. 

Di contro le caselle adiacenti l'angolo, 
lungo i bordi o lungo la diagonale, sono 
nettamente sfavorevoli. 

E facile perdere un angolo dopo essersi 
posti in una di queste caselle. In definitiva, 
per vincere al 1(W% una partita di Othello è 
"sulTiciente"; 

1) cercare di conquistare gli angoli 

2) non posizionarsi sulle caselle adiacen- 
ti l'angolo 

3) non far conquistare angoli all'avver- 

4) obbligare l'avversario a mettersi in 
caselle “sfavorevoli”. 

Chi riesce sempre in questo é vivamente 
pregato di presentarsi ai prossimi Mondia- 
li di Othello. 

Vincono sempre i Giapponesi. .. 

A proposito: una delle cose più semplici 
che spesso vien detta a chi impara a giocare 
l'Olhello per la prima volta è che le posi- 
zioni di bordo sono abbastanza favorevoli, 
essendo catturabili solo da altre pedine di 
bordo e ciò si verifica non troppo di fre- 
quente. 

È anche vero però che se si hanno 6 
pedine del proprio colore sul bordo e non 


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3 |FM-PR;>«W<PP.‘7PENM«'PP>»mPP/ 

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3 IFFHKOf^THEMQOSlJBlbee OOTOISSO 

3 iFFNBB(M)TH£f4eosuBiree mtoisso 


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92 


MCmicrocomputer 29 


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I FS2!<( H4 K2THEN24»e 
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2630 I FRS>P3THE«P3»RS 
2640 NEXT return 

2650 tFM3<l7Cll»H3>73THeMCC»l C-OTCI2670 


IFS32<HBJ-TUTM6W27f0 



/■■ism I - Hi'ìh M programmi Oihflln. 



SÌ possiedono angoli sullo stesso, la perdita 
di uno dei due angoli implica automatica- 
mente la perdita dell'altro insieme alle 6 
pedine "conduttrici”. 

Quindi: bordi si, ma con molta attenzio- 


II programma 

Sin dalle primitive versioni (questo pro- 
gramma mi ha impegnalo più di un anno), 
l'obieltivoprincipale non era quello di bat- 
tere "umani", ma di battere altri computer. 
Conoscevo infatti il tipo di gioco dei com- 
puter parigini: affannosa ricerca alla con- 
quista dei bordi, più che un'attenta valuta- 
zione di cosa può succedere qualche mossa 
più avanti. Gli articoli apparsi su riviste 
francesi specializzale mostravano, appun- 
to. questo genere di strategia. 

A Parigi, mi hanno dato del Ulo da tor- 
cere solo 2 concorrenti (un Sìrius e un 
TRS-80 mod. 3) che avevano un tipo di 
gicK'o ancor più lontano del mio da quello 
standard degli altri SO e più concorrenti. 
Ho visto fare davvero delle mosse di allis.si- 
mo livello, che solo tre o quattro colpi più 
avanti hanno portato il loro frutto. 

Il mio programma, più che cercare di 
conquistare bordi (anzi, semmai li regala) 
cerca di lasciare l'avversario con mosse 
sempre meno proficue, sino addirittura, 
come è successo con un altro concorrente, 
a costringerlo a mettersi sulla casella adia- 
cente l'angolo, sulla diagonale, a meno di 
metà partita. 

E come si sa. perso un angolo cosi pre- 
sto, la partita nell'80% dei casi è persa. Di 
contro, se é il VIC a dover cedere per forza 
un angolo (ciò sì verifica "sempre" alle 
ultime mosse del gioco) scatta il cosiddetto 
terzo livello di gioco. 

Se è possibile (e spesso lo è) cede quel- 
l'angolo che gli permette di conquistarne 
subito un altro alla mossa successiva. 

Rende la parìglia, come si suol dire. 

Le prime sette-otto mosse del gioco, so- 
no già memorizzate alfinterno del pro- 
gramma sotto forma di albero. Costitui- 
scono l'apertura, la fase iniziale del gioco. 


MCmicrocomputer 29 


93 



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• 00T03438 







In questa fase, come avviene anche per gli 
scacchi, le mosse sono grosso modo sem- 
pre le stesse, e le scelte di variazione non 
sono molte. 

È conveniente memorizzare quelle rela- 
tive alle prime mosse per risparmiare un 
po' di tempo per ì colpi finali, senza dubbio 
i più significativi per la vittoria. Dando 
RUN al programma, la prima richiesta è 
-CHI INIZIA?”. Come si sa. ad Othello é 
il nero a muovere per primo. RLspondendo 
IO o TU. di fatto si seleziona il colore con 
cui dovrà giocare il VIC. Cigliando invece 
LOAD viene caricata da nastro una partita 
precedentemente "SAVEata" e il gioco con- 
tinua dove era stalo interrotto. Se alla do- 
manda "CHI INIZIA” si risponde TEST, si 
va in ambiente di input scacchiera. 

E possibile inserire qualsiasi situazione 
di gioco per continuare da quel punto l'in- 
contro 0 controllare cosa il computer ri- 
sponderebbe con quella scacchiera davan- 
ti. Vengono richieste le otto righe, di otto 
pedine l'una. della scacchiera c si inpuiano 
inserendo fra gli apici un pallino pieno per 
ogni pedina bianca (tasto S-Q). un pallino 
vuoto per ogni pedina nera (Tasto S-W) e 
uno spazio per ogni posizione di scacchiera 
vuota. 

In ambiente di gioco vero e proprio, se 
alla domanda; "TU GIOCHI IN" si ri- 
sponde. al posto del colpo. SAVE, la situa- 
zione di scacchiera è salvata su nastro. Se si 
risponde EX. i ruoli dei due giocatori si 
scambiano. Chi prima giiKava col bianco 
gioca co! nero e viceversa. Il programma 
gira perfettamente sia sul VIC- 20 sia sul 
Commodore M. L'unica modifica slrcita- 
menle necessaria é un POKE 532X1. .s per 
colorare di verde lo sfondo se si usa il 64. 
Anche se l'HELLO iniziale e il commento 
di fine partila non saranno troppo in linea 
con le 40 colonne, la scacchiera e tutto il 
resto è mostralo correttamente. A lutti un 
"buona partila", e non dimenticale che. 
per chi è interessalo, è disponibile la casset- 
ta col programma già memorizzato. 

Risparmiare fatiche inutili fa sempre be- 
ne. Arrivederci. 4iC 


94 


MCmicrocompuler 29 




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sofisticato software di comunicazione. 


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standard lEEE-969 S-100, basate sulla tecnologia 
DUAL PROCESSOR. MC68000 Motorola 16/32 bit 
e Z80A che operano insieme sotto il controllo del 
sistema operativo D-CROMIX. uno UNIX-like 
dotato di emulatore CP/M, che per primi abbiamo 
adottato su micro già dal 1981. Oltre 30 diverse 
schede a catalogo per realizzare il più sofisticato 
sistema del mercato. 

Configurazioni da 1 a 16 terminali, fino a 4MB di 
memoria centrale, dischi fissi da 20 a 600 MB. 
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Completa libreria di software di base ed applicativo. 


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Il A - Consorzio Nazionale per l’Informatica I 

Via A Di Vincenzo. 66 • 40129 Bologna 
■=;. Il* 216005 IBC BO I • lei. 051/375001 • 359406 
Sedi operative nelle maggion città italiane 


di Maurizio Bergami 


Programma Simon 

ili Paolo .S/cu - Aosia 


Si tr;iiuuldla versione perilTl-99;4A di 
SIMON, il famoso gioco che consiste nel 
ripetere una sequenza di colori e suoni ge- 
nerati. in questo caso, dal computer. 

Le capacità grafiche e sonore del Texas 
si adattano benissimo a questo tipo di gio- 
chi. permettendo di ottenere risultati eccel- 
lenti come potrete constatare facendo gira- 
re questo Simon. 

Il programma é stato realizzato per la 
conllgura/ione base, ed è lungo 212 istru- 

Dopo aver dato il RUN sullo schermo 
compare un menu con 6 opzioni: 

1 • il computer genera una sequenza che 
il giocatore dovrà ripetere. Se non vengono 
commessi sbagli la sequenza continua ad 
allungarsi, mettendo a dura prova memo- 
ria e riflessi, dal momento che il tempo a 
disposizione per premere i tasti è limitato: 

2 - come sopra, ma la sequenza non si 
limita semplicemente ad allungarsi, ma 
cambia ogni volta: 

.ì - il computer genera la prima nota. Il 
giocatore dovrà ripeterla e aggiungerne 
un'altra e cosi via: 

4 - viene generata una sola nota alla 
volta, che dovrà essere ripetuta corretta- 
mente entro il tempo stabilito: 

- premendo questo tasto vengono vi- 
sualizzate le istruzioni: sono piuttosto sin- 
tetiche. per non appesantire troppo il lista- 
to. ma pos.sono essere ovviamente amplia- 
te o ridotte a piacere: 

6 - questa opzione fa terminare l'esecu- 
zione del programma. 

Una volta selezionato il tipo di gioco! 1 - 
4) viene richiesto il livello di difficoltà da I 
a 9. in ordine di dilTicoilà crescente; poi lo 
.schermo si annerisce e dopo qualche se- 
condo torna alla normalità mostrando il 
campo di gioco. 


Le cassette 

con i programmi per TI-99/4A 
Presso la redazione sono disponibili le 
cassette con alcuni dei programmi pubblica- 
li nella rubrica di software per il TI-99.'4A. Il 
prezzo é di 17.000 lire IVA compresa per 
ciascuna cassetta. Per l'ordinazione inviare 
l'importo (a mezzo assegno, c/c o vaglia po- 
stale) alla Technimedia srl. Via Valsoida 
135. 00I4I Roma. 

Cassette disponibili 




programma 


MC n. 


1220 - 1280 
1290 - 1.350 
1360 - 1440 


1450 - 1630 
1640- 1710 
1720 - 1890 
1900- 1970 
1980 - 2090 
2100 - 2120 


.Analisi del listata 

Inizializzazione 

definizione delia stringa AS contenente i ciirallcri delle righe 

che visualizzano i quattro colon 

colorano di nero i caraiteri contenuti in AS 

Menu 

riporla alla normalità i carallen che alla linea 530 vengono colorali 
di magenta 

Richiesta livello difllcolià 
Stampa do! campo di gioco 

annerisce lo schermo per poi colorarlo di giallo alla linea 520. 
evitando m questo modo di farne vedere la preparazione 
stampa la parola GAME sottolineandola con il carattere 
(codice 65) ridchniio alla linea 100 
siampu la comicctta con il carattere (codice 4.3) 
ridcnnìlo alla linea 1 10 

stampa i caratteri che si coloreranno nel corso del gioco. Questo metodo c 
stalo scelto per velocì/zurc j] più possibile la preparazione dello schermo 
Indiriz/amenio al giiKo scelto 

aiiribuisee a CI e C2 un valore in funzione della difficoltà selezionala 
Gioco I 

lince necessarie per l'input della nuova nota, in quanto la SUB 1.360 
non è ulilizz.abile allo scopo 

Subroutinc; visualizza il colore ed emette il suono eornspondenie 
Subroutinc: riceve c controlla la risposta 

cvilii la visualizzazione del colore corrispondente al tasto premuto 
se il gioco c il 4 

Segnalazione errore, richiesta ripetizione sequenza e npctizione gioco 
Musica che segnala quando si deve ripetere la sequenza 
Aggiorna il punteggio e incrementa il livello ogni 6 punti 
Stampa, centrandolo, il messaggio contenuto in MS 
Stampa delle istruzioni 
Fine 


Per variare la velocità della sequenza e il tempo a disposizione per la risposta, non c'c cl 
da modifiearc le lince 590 • 60» - 1840 - 1850. 

Bisogna invece correggere le righe i50c 1 1.30 per cambiare la posizione dei lasu da usare 
la linea I8(M) per variare il numero di note necessario per ogni incremento di diffleollà 



MCmicrocomputer 29 



MCmccrocomputer 29 


97 


A questo punto non resta che ini/tare a 
di\enirsi. niagari sficlamio qualche amico 
per valere chi riesce a ricordare la sequen- 
za pili lunga. I tasti da usare sono: 

X per il colore ROSSO 
V per il colore BLU 
N per il colore GIALLO 
. per il colore VERDE 
Se il tasto premuto none quello corretto 
0 se non si é abbastanza veloci nel nspon- 


dere. il computer segnalerà l'errore, chie- 
dendo .se si vuole rivedere l'ultima sequen- 
za e/o ripetere la partita. In questo caso per 
le risposte si devono usare I tasti S c N, 

Il numero di elementi dell'ultima se- 
quenza ripetuta correttamente costituisce 
il punteggio: il livello di dilTicolià incre- 
menta automaticamente ogni sei punti 
Entrambi sono visualizzati e aggiornati 
durante lo svolgimento del gioco. 


Prima di analizzare hrexcmenic il pro- 
gramma. una prccisa/ionc sulla stringa 
AS: dal listato sembra che contenga solo 
spazi bianchi, questue do\ uio ull'impussi- 
bilila di riprinlurre correttamente alcuni 
caraiiert Essaconiienein\eec2Scaraiieri. 
che M ottengono cor sette CTRL, icodicc 
l2Ki. sette CTRL 11 leodiee l.’hi selle 
CTRL Plcodice i44 cseiieCTRl X (co- 
dice L<2> iȀ 


La macchina del tempo 


Il piccolo udvenlure game pubblicato 
sul numero di febbraio ha riscosso un 
notevole successo tra i possessori del 
computer Te.sas. 

Data la novità di questo tipo di gioco 
molli si sono però trovali in difficoltà 
nella ricerca della soluzione. 

Su questo stesso numero, nella rubrica 


dedicata ai giix'lii. potete leggere un arti- 
colo sul modo di alTronlare e risolvere un 
.Adventurc: per quello che riguarda spe- 
etneamente la Macchina del Tempo vi 
daremo ora qualche suggerimento, ri- 
mandando la soluzione completa al pros- 
simo numero. 

Prima, però, qualche precisazione. II 


prugnimma. cosi coni c pubhlicatu. gira 
perfeiianicntc- cxeniuuu pioblenii sono 
doxuli esclusivamente ad cnon di balli- 
tura. mollo facili da commeiiere data la 
lunghezza de' listino 

Molli Icilon haniu- telefonalo preoc- 
cupali per la picscnza di due linee identi- 
che. la (i4 c la f'5. En'etlivamenic una 
delle due (a scelta) c mutile, comparsa > 
chissà come nel listato, ma anche lascian- 
dola non influisce sul funzionamento del 
progriimma 

Una cosa imporiamc da notare e chc. 
per muoversi, bisogna dare solo l'iniziale 
della direzione: d computer non ricono- 
sce la parola compicia. ad esempio 
NORD, ma solo N 
Come compare scrino sullo schermo 
all'inizio del gKX'o. vi trovate per qualche 
virano moiivo in un lontano passalo; vo- 
lendo tornare alla vosira era ichissà poi 
perché'!) vi servirà naturalmente una 
macchina del tempo (guarda caso...l. 

Trovarne una non edilTicilc. basta an- 
dare a SI. D c poi a OVEST ed eccola li. 
Purtroppii c priv a di energia e non serve a 
mollo Dovrete allora mettervi m cam- 
mino per cercare le huiieric che la renda- 
no funzionante 

Dove Miraniio mai queste huliene'’ 
Beh. sta a voi scoprirlo, e non aspettatevi 
di trovarle in bella mostra li vicino. 

Per aiutarvi nella ricerca, comunque. 
VI abbiamo disegnato la mappa completa 
dei luoghi che costituiscono lo .scenario ■ 
della Macchina del Icmpi» 

Alcuni di essi non sono accessibili di- 
rettamente; ad esempio per aprire una 

la chiave Dove trovarla’ 

.Altro problema... ' 

Sparsi qua e la ci sono alcuni oggetti. 
alcuni necessari, alin completamente , 
inutili. , 

A VOI scegliere quali prendere; ricorda- 
tevi solo che non avete la forza di Maciste ; 
c che non ce la fareste a poriarli lutti. , 
Bene, speriamo a quesii» punto di aver- 
vi messo sulla buona strada; per i più I 
disperati l'appuntamento è al prossimo ■ 
numero i 



MCmicrocompuler 29 


DIQITEK 

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programmi Basic Applesoft 




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|i iliiiSF 

^ i :::: 



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■ ìsS“™‘Iì:h:: 


100 


MCmicrocomputer 29 



MCmicrocomputer 29 


101 


• 20 67 I 

• as 19 # 

• 05 07 < 

• 00 07 C 
- 22 ftO l 


B1 I 
B5 06 ' 


9420- 
9430- 
9430- 
9440- 
9443- 
9450- 
9450- 
9460- 
9460- 
9470- 
9470- 
9400- 
9400- AO 20 


) 52 E7 A9 00 
’ 05 06 A5 60 
i Bl 06 C5 50 
. 06 C5 51 FO 

. 06 05 08 ca 

> 05 07 A5 08 


10 2E 
01 A9 
01 IO 


20 

20 19 

94 A6 

95 20 
95 FO 
95 20 
C9 92 
80 FO 


F0 C8 CO 17 
F5 60 A9 19 85 36 A9 
05 37 20 EA 03 A6 SO 
51 20 24 ED A9 FO 05 
A9 FD 85 37 20 EA 03 
04 84 F9 Bl 06 FO 39 
AA A9 CE 05 
02 AO 00 Bl 
30 09 E6 01 
4C 77 94 A9 
C8 Bl 01 40 
10 F6 A9 AO 
F9 C8 4C 62 
40 02 20 50 
C6 19 20 67 
25 95 20 67 
C9 9B FO 10 
4C 06 94 C9 
20 OC 95 60 
9 DO DB 


) 09 : 


; FD 
t DO 00 


) CI 95 20 8C 95 A9 1 

> AO 30 E9 05 08 E6 19 

> 19 86 09 A4 09 B9 40 
99 40 02 60 
19 FO EF 90 
95 C6 19 DO 

19 20 25 95 
'- 06 19 A6 09 60 09 80 90 

20 50 95 A9 
95 05 39 20 
85 06 60 06 
40 02 C9 00 
05 30 A9 FD 
03 A9 00 E0 


05 00 { 
ED E8 : 
C4 06 ( 


40 02 E 
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29 7F : 
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08 DO f 


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) FB E0 00 EF 
) IO FC CA E4 
) 86 09 E4 19 

> A9 00 85 08 
5 A5 08 99 40 
3 88 FO 04 C4 

> 19 20 67 95 
) 40 02 DO F3 
I 20 F4 FB EB 
) FB 20 IO FC 
3 20 CI 95 88 

> 28 20 B8 95 

> C9 95 FO DB 

> C9 81 FO E2 
’ C9 84 FO 9C 


0340- 

0348- 

0350- 

0358- 

0360- 

0368- 

0370- 

0378- 

0380- 

0388- 

0390- 

0390- 

03AO- 

03AB- 


60 80 
CF D4 
AO C5 
80 CI 
C6 D4 
02 AO 
CS AO 
A9 AO 
D9 AO 
AO CO 
A9 4C 
F7 03 
B9 58 
C8 DO 


CC C9 
AO C6 

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DO DO 
AO CS 
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Bl AE 
Bl B9 
CD CS 
CI 02 
0D F5 
A9 00 

03 FD 
FS 60 


CE CS 
CF D5 
CF D2 
CC CS 
C4 C9 
D5 04 
80 80 
86 83 

02 CC 
C3 CF 

03 A9 
80 F6 
06 20 


AQ CE 
CE C4 
87 80 

03 CF 

04 CF 
C9 CE 
A8 C3 
AO C2 
CS 02 
8D 00 
94 80 
03 A8 
£0 FD 


Figura 2 


2) provvede alla correzione della riga 
nel bulTer seguendo i comandi dell'opera- 
torc indicati sopra. 

3) quando l'operatore preme < return > 
riporta la riga corretta nel programma Ba- 
sic sostituendola alla precedente. 

Per evitare una gestione del video com- 
plessa la routine modiHca esclusivamente 
il bulTer e provvede a ristamparlo, comple- 
tamente. dopo ogni modifica. Viene inol- 
tre mantenuto un cursore interno che indi- 


AVVERTENZE 

1) I caratteri di controllo vengono 
stampati sul video in negativo. Possono 
venire cancellati o sostituiti con carat- 
teri normali, ma né nel modo normale, 
né nel modo inserì possono essere inseriti 
caratteri di controllo nella lìnea da edita- 
re. La routine li rifiuterà automatica- 

2) Permotivicheédilììcilespiegare, 
è impossibile cancellare il primo carat- 
tere con il tasto <CTRL D>. Pertanto 
posizionandosi con il cursore sul primo 
carattere, e premendo tale tasto verrà 
cancellato il secondo carattere. È però 
possibile cancellare il primo carattere, 
sostituendo ad esso uno spazio. 

3) Con questa versione non è possi- 
bile editare righe di più di 240 caratteri. 
Per superare tale limile è sufficiente da- 
re il comando POKE 38238.16. In ogni 
modo però è necessario ricordarsi di 
non superare i 255 caratteri, perchè la 
routine non esegue alcun controllo sul- 
la lunghezza, e i caratteri in più andreb- 
bero persi con risultati imprevedibili. 



SnllHùrr .Aprir 

ca il carattere sul quale é posizionato il 
cursore video ed é rappresentato dal regi- 
stro X. Tutte le modifiche (Change. Insert. 
Delete etc..) vengono eseguite sul carattere 
indicato da tale registro. La breve routine 
situata a partire dalla locazione $340 serve 
a stampare i messaggi di errore, di copy- 
right e a collegare la routine al simbolo &. 

Detto questo penso che il listato dovreb- 
be essere comprensibile, per la ma^or 
parte delle istruzioni, a chiunque abbia un 
minimo di conoscenza dei linguaggio mac- 
china del 6502. 


L'input è meglio senza INPUT 


Se avete provato ad usare la INPUT del 
Basic per creare un file EXECoper inseri- 
re una lista di nomi e numeri in un pro- 
gramma di archivio, per esempio una ru- 
brica. vi sarà certamente capitalo di veder 
apparire la scritta EXTRA IGNORED al- 
la pressione del tasto di Return. Questo 
succede quando la riga digitata contiene 
una virgola, che la funzione INPUT utiliz- 
za come separatore tra gli argomenti. 

Per ovviare airinconvenienie si deve fa- 
re ricorio ad una complicata e pesante ge- 
stione dell'inpui da tastiera mediante l'uso 
della GET e il successivo concatenamento 
alla strìnga in uso. 

La routine che vi presentiamo consente, 
con una semplice CALL. dì prelevare da 
tastiera una riga qualsiasi e di assegnarla 
ad una variabile stringa u piacere. 

La routine è lunga più di 200 byte e 
questo ci impedisce di metterla nella solita 
pagina $3 a partire dalla locazione 768; 
così si è deciso di metterla in una zona di 
memoria che nessun programma andrà 
mai a sporcare: tra il DOS e i suoi BUF- 
FER. 

In realtà tra il DOS e i Buffer ci sono 
solo sette byte liberi, ma basta spostare i 
puntatori al buffer di 255 indietro per crea- 
re lo spazio necessario alla nostra routine, 
li DOS. per trovare l’inizio del buffer, leg- 
ge il valore contenuto nelle locazioni 
S9D00e$9D01.la prima locazione contie- 
ne la parte bassa, la seconda la parte alta. 
La parte bassa non ci interessa in quanto lu 
nostra routine entra esattamente in una 
pagina, ci basta quindi decremeniarc di 
uno la parte alla (locazione S9D01) per far 
indietreggiare di 255 byte i BUFFER del 
E>OS. Una volta cambiato il valore si farà 
un JMP $3D3 per eseguire un COLD- 
START del DOS e fargli accettare la modi- 

Non è purtroppo possibile lanciare in 
esecuzione una routine che si sovrappone 
ai buffer del DOS prima che si sia riservato 

10 spazio opportuno. Perciò la routine vie- 
ne caricala a partire dalla locuzione 
S3FEDe una piccola routine iniziale prov- 
vede a spostare i puntatori dei buffer c 
trasferire il resto della routine nella zona 
daS9C(K)aS9CFF. Attenzione al fatto che 

11 JMP S3D3, che effettua il Coldstarl del 
DOS. effettua anche un New con la perdila 
dei programmi in BASIC. 


102 


MCmiCfOcompuler 29 


Sofnore Apple 

Una volta lanciata la routine apparente- 
mente non accade nulla, ma $e durante un 
programma in BASIC effettuiamo una 
CALL 39936. AS, l'Apple si predispone ad 
accettare una riga in INPUT e a depositar- 
la nella variabile AS (o un'altra a piacere). 
La riga può essere composta da qualsiasi 



Figura 4 ■ Sorgerne USA Jet pragramnw Ji INPCT Si 
ucoadu iiilnana a parure ilalla lm-a:mne SJFEI> e mhii 


carattere ed essere lunga al massimo 240 
caratteri, un Bip ci segnala gli ultimi dieci 
caratteri. La tastiera è tipo macchina da 
scrivere, cioè in minuscolo, e con lo shift si 
ottengono le maiuscole. I caratteri speciali 
che si trovano sopra la P. la N e la M si 
ottengono premendo CTRL + SHIFT+ il 





tengono le lettere accentale. La pressione 
del CTRL X annulla la riga scritta e ripro- 
pone il prompl senza tornare al program- 
ma. Solo il tasto di RETURN consente di 
uscire dalla routine. Per le modifiche si 
usano le due frecce come al solilo. Nella 
locazione 40050 si trova il codice ASCII 
del prompt (di defaull è un punto interro- 
gativo) che viene presentato dalla routine 
di input, se non lo si vuole si può fare una 
POKE 40050.128; qualunque altro valore 
verrà interpretalo come prompl e stampa- 
to in testa al rigo. 

Chi non avesse (ancora?) la nostra 
EPROM Apple-Minus per le minuscole 
può fare a meno di una gran parte di pro- 
gramma; la routine semplificata (vedi figu- 
ra 5) entra comodamente nella pagina tre. 

In figura 6 trovate il listalo in Basic di un 
programmino che serve per creare dei File 
EXEC. quei file cioè che vengono eseguili 
dall'Apple come se il loro contenuto fosse 
direttamente battuto da un operatore sulla 
tastiera del computer. MC 


MCmicfocomputer 29 


103 



Al telefono con VICTEL 


Questo mese vi presentiamo un'applica- 
zione pratica basata su gran parte delle no- 
zioni apprese /inora sull'uso del VIA , adat- 
tatore versatile d'interfaccia, contenuto al- 
l'interno del VIC 20 e che funge, per chi 
ancora non lo sapesse, da elemento di comu- 
nicazione con il mondo esterno tramite le sue 
due porte d'ingresso/uscila ad otto bit. da 
ricetrasmettitore di dati seriali per mezzo 
dello shift register contenuto al suo interno e 
da unità di temporizzazione grazie a due 
timer i quali, ricordiamo, permettono sia la 
generazione di treni d'impulsi e di impulsi 
singoli di durata programmabile, che la mi- 
sura del numero d'impulsi contenuti in un 
treno e la durata di ciascuno di essi. Da 
quanto rias.sunto si capisce bene il perchè 
dell'attributo "versatile" dato al 6522 (che è 
appunto il VIA di cui stiamo parlando). 

L 'essere un 'applicazione dimostrativa 
non toglie al circuito che andiamo a presen- 
tare la propria validità ed utilità nella vita 
quotidiana, come potrete voi stessi constata- 
re se deciderete di montare e di utilizzare il 
VICTEL. Inoltre la semplicità de! circuito 
ne permette Tuso. con la modifica del solo 
connettore d'ingresso, supportato da qua- 
lunque macchina che possegga almeno una 
linea di comunicazione con l'esterno, even- 
tualità non molto diffìcile da riscontrare in 
pratica. 


Cos'è il VICTEL? 


È un circuito capace di generare delle 
sequenze codificate rappresentanti i nume- 
ri telefonici che. inviate alla centrale trami- 
te la linea del telefono, ci permettono di 
contattare "l'utente desiderato" come di- 
rebbe la signorina della SIP. 


La parte hardware è estremamente sem- 
plice in quanto composta da un transistore 
NPN che funge da driver per un relè da 60- 
100 ohm. Ricordiamo infatti che non è 
molto salutare per il VIA collegare su una 
sua linea direttamente il relè da comandare 
in quanto si rischierebbe di metterlo ben 
presto fuori uso. richiedendo il relè corren- 
te superiore a quella erogabile dall'integra- 
to. Si usa allora l'accorgimento di inter- 
porre tra il VIA ed il relè un transistore che 
.separa i due elementi; la corrente viene in 


questo caso fornita dal transistore che la 
preleva da quella di alimentazione. 

Prima di dare ulteriori chiarimenti circa 
la realizzazione pratica pensiamo sia ne- 
cessario spiegare, a grandi linee, cosa suc- 
cede quando alziamo il ricevitore e ruotia- 
mo il disco combinatore installato sul no- 
stro apparecchio per comporre il numero. 

Il disco combinatore serve per interrom- 
pere periodicamente la continuità della 
corrente che percorre la linea telefonica e 
ciò equivale a lanciare sulla stessa degli 
impulsi corrispondenti al numero che si 
desidera comporre (figura I ). 

Quando solleviamo il microtelefono (la 
famosa cornetta) sulla linea passa una cor- 
rente ed in centrale viene azionato un pre- 
selettore che elTettua la ricerca di un primo 
selettore di gruppo libero e si ferma quan- 
do quest'ultimo è stato agganciato (cfr. 
figura 2). Composta la prima cifra il primo 
selettore di gruppo (SG I ) ruota alla ricerca 
di un secondo selettore di gruppo libero 
(SG2) nel gruppo corrispondente alla cifra 
che è stata selezionata e cosi via per ciascu- 
na cifra fino al selettore finale di linea 
(SFL) che seleziona l'utente desiderato in 
corrispondenza dell'ultima cifra ricevuta. 

Se il numero chiamalo risulta libero vie- 
ne inviata sulla linea una corrente alterna- 
ta che sollecita la bobina deU'cIettroma- 
gnete dei campanello posto all'interno dei- 
l'apparecchio. provocando Io squillo; in 
caso contrario viene inviato un segnale di 
occupato che è percepito da chi ha elTet- 
tuato la chiamata. 

Anche se non molto rigorosi speriamo 
almeno di essere stati chiari sui punti pre- 
cedentementeesposti. Si capisce quindi che 
tutte le operazioni in centrale vengono co- 
mandale dal nostro combinatore a disco e 
più precisamente dagli impulsi che esso 
invia sulla linea. Tali impulsi non sono di 


t' . ‘P\ .'.'znju^ 

la 1b 

tiiseu comhmaiore del léle/ono si niiien^h .nesso effetw. 





1 i 



J* 




J* 

1 1 

Ja 



•• 




•• 

1 1 

•• 



PR 

SG-f 

1 I 

iOZ 

SFL 


Figura 3 - Alzando it mierolele/ono a casa, ut centrate t'organo PR ruota fino ad agganciarsi con il selellore SCI 

corrispondente a guoilro impulsi inriali sulla llnea./arà ruotare m un cena modo il primo selettore di gruppo SCI. Se 
facciamo seguire a questa un 'altra ei/ra. inviando degli altri impulsi, questi passeranno attraverso SCI e. contati da 
SC3. disporranno quesi'uliimo in una determinala posizione. Tale processo si ripete per ogni cifra pno a che l'utente 
non è aggancialo tramile il selellore finale di linea SFL. 


104 


MCmicrocomputer 29 


durata casuale ma hanno dei cicli ben sta- 
biliti. 

Cominciamo col dire che al numero "l" 
corrisponde l'invio di un solo impulso: al 
numero "S'Tinvio di due impulsi e cosi via 
Uno al "9". Allo "0" non corrispondono, 
come erroneamente si potrebbe pensare, 
zero impulsi ma dieci. 

Tali impulsi devono avere (SIP) un rap- 
porto mark-space 4(1/60. In altre parole, 
essi devono avere la forma rappresentata 
in figura 3. 

Se per esempio allora volessimo inviare 
sulla linea il numero 3, dovremmo inter- 
rompere la linea per40 millisecondi e ricol- 
legarla per 60 eseguendo tale operazione 
per tre volte (ciò è fatto automaticamente 
da! disco combinatore), Occorre però una 
ulteriore informazione affinché gli organi 
della centrale possano discriminare una ci- 
fra daU'altra. Tale informazione è fornita 
da una pausa più lunga posta tra una cifra 
e l'altra detta pausa inierdigìiale. Perla SIP 
tale pausa, durante la quale la linea non 
viene interdetta, deve avere la durata di 
500 + 50 millisecondi. Secondo la SIP si- 
gnifica che rispettando tali standard è sicu- 
ro il corretto funzionamento degli organi 

Si possono verificare però casi in cui il 
funzionamento avvenga correttamente, 
cioè il numero chiamato venga agganciato, 
anche introducendo pause di separazione 
più brevi (ciò equivale a comporre il nume- 
rocompleto più rapidamente). Il prototipo 
da noi collaudalo in alcune zone aggancia- 
va correttamente con una pausa di soli 200 
millisecondi. 

Nelle ligure 4, 5 e 6 si possono osservare 
lo schema elettrico cd i disegni dello stam- 



palo relativi al VICTEL mentre in figura 7 
(pag. 106) è riportato il piano di cablaggio 
dei componenti. Per evitare confusione 
specifichiamo che RI è la resistenza da 
2200 ohm mentre R2èquella da 4700 ohm. 
La conformazione dello stampato permet- 
te due tipi di collegamento; infatti chi pos- 
siede il bus VLI-VICLAB (MC n» 26) può 
inserire il VICTEL nell'apposito connetto- 
re posto su tale bus. Chi invece non possie- 
de il VICLAB può inserire direttamente la 
schedina nella user pori del VlC 20 tramite 
il connettore CNI. Si comprende quindi 
che tale connettore non è necessario per i 
possessori della VLI che quindi possono 
eliminarlo. 

Come già detto l'hardware é molto sem- 
plice e non richiede ulteriori commenti. La 
linea telefonica viene posta in serie al con- 
tatto del relè e quindi essa é interrotta o no 
a seconda della posizione di tale contatto. 

Il relè è del tipo dual in /ine package, cioè 
i suoi piedini sono geometricamente dispo- 
sti come quelli di un comune circuito inte- 
grato 8 + 8 (quindi potrebbe essere monta- 
to benissimo su uno zoccolo porta integra- 
ti) ed è a 6 volt. 




MCmrcfocompuler 29 


105 



Aggiungiamo che durame la composi- 
zione del numero si avvertirà nel ricevitore 
un po' di rumore dovuto alla scansione 
delle cifre. 

Questo si sarebbe potuto evitare intro- 
ducendo un ulteriore relè che avrebbe do- 
vuto scollegare il ricevitore durante la 
composizione del numero ma non essendo 
il rumore eccessivamente fastidioso lascia- 
mo questa modlHca a chi è di orecchie 
molto delicate. 

Chi volesse realizzare un apparecchio 
telefonico personalizzalo utilizzando il 
VICTEL unitamente al microielcfono di 
un apparecchio citofonico. farà bene a col- 
legare sul ricevitore due diodi ed una resi- 
stenza come indicalo in llgura 8 al fine di 
sopprimere notevolmente la rumorosità 
dovuta alla cifra in composizione. 

Lc funzioni 


altre sette funzioni e precisamente le se- 

1) M - Hipetizione 

2) C - Cancellazione 

3) T- Start timer 

4) S - Stop timer 

5) L-ReseMinea 

6) R - Reset programma 

7) B - Buzzer 

Descriviamo le suddette funzioni singo- 
larmente secondo le operazioni che svolgo- 
no. Il modo in cui esse adempiono ai loro 
compili sarà spiegato nella descrizione del 
programma. 

M - Ripetizione: serve per ripetere un 
numero selezionato e risu Italo occupato, Il 
numero composto viene infatti automati- 
camente memonzzato in macchina. 

C - Canvellazione: serve per cancellare 
un numero che si trova in memoria. Tale 
operazione dovrebbe essere ripetuta ogni 


qual volta si vuol comporre un nuovo nu- 
mero. 

T - Start timer; visualizza un orologio 
tramite il quale è possibile misurare la du- 
rata della conversazione. 

5 - Stop timer: arresta l'orologio. 

L - Reset linea; equivale a premere il 
tasto d'mlerru/ionc telefonica; viene osalo 
quando si è trovalo il numero chiamato 
occupalo e si vuole richiamare oppure 
quando si vuole interrompere una comuni- 
cazione. 

R - Reset proxramma: riporla sullo 
schermo il menu delle funzioni, ripristina 
la linea c azzera la memoria telefonica. 

B - Buzzer: alzando il microielcfono e 
premendo il tasto B. se un altro apparec- 
chio telefonico è collegato sulla stessa linea 
in parallelo esso produrrà uno squillo; 
inoltre verrà esclu.so il segnale di linea per- 
meiiendoeosidi utilizzarci due apparecchi 
come sistema interfonico. 

Forse è inutile aggiungere che tutte que- 
ste operazioni potranno essere effeiiuale 
solo se il microielcfono é sollevalo. 

Il sofltvare 


Vediamo come sia possibile generare 
delle cifre telefoniche tramite l'uso del 
computer e del VIA. 

Gli impulsi con le giuste icmporizzazio- 
ni vengono generati con una tecnica mista, 
cioè usando sia un ritardo hardware forni- 
to da un timer interno del 6522 che un 
ritardo software generalo dal programma. 
Lo schema di principio per la generazione 
di una cifra è indicato nel diagramma di 
figura 

Per prima cosa viene predisposto il regi- 
stro tli canirollo ausiliario ACR in modo 
che gli impulsi generati per mezzo del timer 
TI vengano inviali in uscita a comandare 
la base del transistore collegata tramite 
una resistenza alla linea PB7. Poi vengono 



106 


MCmicrocomputer 29 


caricati i laich basso ed allo di TI con un 
valore numerico corrisponderne ad un ri- 
tardo di 40 millisecondi. 

Ricordiamo cheTl émappaio in memo- 
ria alle locazioni decimali indicale di segui- 


37140 

37141 

37142 

37143 


contatore :byte basso 
:byte alto 

latch :byte basso 


Il funzionamento è il seguente: vengono 
prima caricati il latch basso e quello alto 
del timer con il valore del ritardo che si 
vuole ottenere; quando si vuol avviare il 
contatore basterà caricare nel byte alto del 
contatore lo stesso valore che si trova me- 
morizzalo nel latch alto. Il numero conte- 
nuto nel contatore sarà decrementato di 
uno ad ogni ciclo macchina: quando esso 
sarà zero, verrà alzalo il flag relativo a TI 
nel registro IFR del VIA. 

Facciamo un esempio per chiarire le 
idee. 

Se carichiamo il timer con il numero 
40000. esso sarà decrementato di un’unità 
ad ogni ciclo macchina per cui il contatore 
sarà azzerato dopo 40(K)0 cicli (in realtà 
dopo 40002). Se ora supponiamo che ogni 
ciclo sia di 1 microsecondo, cioè 0.000001 
secondi, alla fine del conteggio avremo ot- 
tenuto un ritardo di 40000 x 0.000001 = 


0,04 secondi, cioè 40 millisecondi. 

Si tenga presente che per il VIC ogni 
ciclo è maggiore di 1.1 microsccondi. 

Il valore 40000 decimale, in esadedmale 
è ‘)C40; il byte alto di tale numero è 9C e 
quello basso é 40. Per inserire tali valori in 
macchina con l'i.siruzione POKE dovre- 
mo, come già sapete, codificare ciascun 
byte in decimale (9C = 156 decimale e 
40 = 64 decimale) quindi introdurre i valori 
ottenuti nei byte allo e basso del latch del 
timer con le istruzioni POKE 37143.156 e 
POKE 37142.64. 

Ritornando ai nostro diagramma, una 
volta caricato TI, il programma legge il 
valore della cifra da noi introdotta e tra- 
sformata per comodità in una stringa, do- 
po di che carica il coniatore alto del timer 
generando un primo ritardo di 40 millise- 
condi: viene quindi generato un ritardo 
software di 60 millisecondi tramile un ciclo 
di FOR... NEXT ripetendo il lutto per un 
numero di volte corrispondente al valore 
della cifra introdotta generando, alla fine 
di ogni ciclo completo, la pausa di separa- 
zione del valore di 500 millisecondi. Il lutto 
viene ripetuto per ciascuna cifra. 

Nel listato I si può leggere la trasposi- 
zione in programma deHalgoriimodi figu- 
ra 9. Chi non ha bisogno quindi di un 
programma che svolga tutte le funzioni del 
VICTEL può prendere spunto da quest’ul- 


10 PfiINT'T PRIHT'CCMFORRt 
20 0£TR» IFR*»--THEN20 
30 IFfl#--O"THeWW»'l0‘ 

40 P0KE37147.12B REM 

50 P»E37142,0 :REn 

68 P(XE37i43,17S RQI 

70 FCRS-lT0VflL(M> 

80 P0KE37I4I. 173 REM 

90 FOR1«1TO70 NEXT1 REI1 

tee NEXTS 

110 IFB*="I8''THENS*»"0" 

128 PRIVTB». 

130 FORN-1TO500 NEXTN REM 
I«0 GOTO20 


H. NUMERO- 


RCR 

UtTCH BflSSO 
LRTCH «LTO 

AVVIO CONTEOCie 
RITARDO 60 MS 


PAUSA 500 MS 


Ijilal" I ■ \rllalme<i VII rum omeiirre la ihiumra Ufi 
l Ulo Ut WR., ,Vt'.V7 /Hurlu- il citi» Jncnitrfhhc fiu 


limo ed ampliarlo secondo le proprie esi- 
genze o lasciarlo addirittura invariato. Il 
valore 175-0 posto nel contatore permette 
di generare la forma d'onda evidenziata in 
figura IO (pag. 108). Il valore .500 MS indi- 
cato alla riga 130 è approssimativo. 

Veniamo dunque alla descrizione del 
programma del listato 2 che abbiamo de- 
nominato VICTEL. 

Esso c stato dimensionalo per memoriz- 
zare un numero massimo di 15 cifre. Que- 
sto numero è però facilmente estensibile 
modificando semplicemente la dimensione 
del vettore ASM) nella riga 50. Esaminia- 
mo le varie suhroutine in dettaglio. 

Dalla riga 270 alla 290 abbiamo il posi- 



MCmicrocompuler 29 


107 



zionamenlo di ACR ed il caricamenlo dei 
laich del timer TI - 

Ricordiamo che il bit 7 di ACR abilita o 
disabilita l'uscita su PB7 comandala da TI 
a seconda che si trovi in condizione I o d. Il 
bit 6 abilita invece tale uscita a funzionare 
in modo da generare singoli impulsi o treni 
d'impulsi a seconda che esso si trovi allo 
stato 0 od I 

Da 330 a 350 avviene la trasformaz.ione 
della cifra, che di volta in volta é introdot- 
ta. nell'elemento costituente di un vettore 
che viene memorizzato per poter poi elTet- 
tuare la ripetizione del numero automati- 
camente. Questa è appunto la funzione che 
viene svolta dalla riga 490 alla 420. Infatti 
questo segmento ripesca in memoria i vari 
elementi del vettore componente il numero 
e li invia alla routine di composi/ione del 
numero stesso (470, 540. 560). 

Da 470 a 490 viene caricato il byte aito 
del contatore di TI e generato lo spazio per 
un numero di volte pari al valore della cifra 
introdotta. 

Da 540 a 5K0 viene generala la pausa che 


divide una cifra dall'altra ed ogni cifra vie- 
ne impressa sullo schermo. Se volete au- 
mentare la velocità di composizione del 
numero provate a cambiare il valore conte- 
nuto nel ciclo POR... NEXT della linea 
540. Noi abbiamo rilevato un funziona- 
mento corretto fino ad un valore 200; in 
ogni caso 500 è il valore che si avvicina di 
più allo standard. Da riga 620 u riga 740 è 
generalo sullo schermo l'orologio per il 
controllo della durata della conversazione 
sfruttando la variabile TIS fornita dalla 
macchina. Poiché le sei cifre da cui essa è 
formata sono visualizzate tutte adiacenti, 
vengono usale alcune istruzioni di stringa 
per suddividerle in gruppi di due separate 
da uno spazio. Le linee 720 e 730 di tale 
segmento effettuano un controllo sull'in- 
cremento di TIS provocando un beep ogni 
30 secondi (GOSUB 960). Anche questo 
valore può essere facilmente varialo. Vi 
facciamo notare che durante il beep si può 
constatare una discontinuità di impressio- 
ne sullo schermo. Non preoccupatevi di 
ciò in quanto tale fenomeno si verifica poi- 
ché quando c in funzione il generatore di 


nota, non può essere visualizzalo nessun 
dato. Questo non vieta comunque alla 
macchina di aggiornare continuamente 
TIS in quanto ciò fa parte dei compiti delle 
routine di manipolazione degli iiiierriipi. 
Un'altra cosa che osserverete sicuramente 
è che nonostante sia stato programmato 
un solo beep, ne udirete più di uno. Questo 
avviene perché la variabile TIS permane 
nella condizione favorevole al test della 
linea 720 per un tempo superiore a quello 
occorrente ad effettuare il test stesso, ad 
andare alla subroutme beep ed a ritornare. 
In altre parole quando il programma toma 
dalla subroutine beep. ritrova TIS nelle 
condizioni in cui é stala lasciata in quanto 
tale variabile viene aggiornala ogni secon- 
do mentre il programma impiega molto 
meno tempo per le verifiche. 

Dalla riga 780 alla K20 viene invece in- 
viato sulla linea un numero uim/f ad uno 
zero per far squillare un apparecchio tele- 
fonico posto in parallelo sulla linea dopo la 
pressione del tasto "B". La routine di ripri- 
Miiio lineu manda su PH7. tramite l'uso 
delle porle d'I O prima uno "zero" e poi un 
"uno" corrispondenti ad una tensione di 0 
volt e di 5 volt tra cui é interposta una 
pausa. Tale operazione diseccila il relè e lo 
ricccila dopo un certo tempo provocando 
una momentanea interruzione della linea. 
Questa sezione viene usata anche durante 
l'operazione di reset programma con l'ag- 
giunta della pulizia del video, delia nvisiia- 
lizzuzionc del menu e dell'azzera mento del 
numero in memoria. 

Non rimane più mollo da dire sul soft- 
ware se non che dopo il RUN apparirà 
sullo schermo il menu delle varie operazio- 
ni che saranno avviate dopo la pressione 
del tasto eorrispondenie. Ricordate che 
prima di comporre un nuovo numero è 
meglio cancellare quello precedente per 
evitare che il nuovo numero si aggiunga a 
quello già contenuto in memoria. 

Questo programma può essere ampliato 
aggiungendo una parte che serva da rubri- 
ca telefonica e da archivio il quale ricerchi 
un numero in esso depositato a partire da 
un nome o da un codice risolvendo non 
pochi problemi a chi debba usare frequen- 
temente il telefono. Se comunque avete dei 
suggerimenti da darei fateceli pervenire. 

E questo è lutto per ciò che riguarda il 
VICTEL. MC 


E chi non ha un VIC? 

Data Tesi rema semplicità del arcuilo presentato é p<\ssibile adunarlo ad una qualunque macchi- 
na dalla quale si possa prelevare un segnale di controllo. Si può usare a questo proposito il 
circuito stampalo presentalo in questo riquadro collegandu te terminazioni del computer ai 
punii contrassegnati con ■'m” e "p". 

Sul primo terminale va collcgala l'alimentazione a -t-S volt; il secondo va collegato a massa: sul 
terzo SI manda il .segnale per il comando del relè. Se non si é in grado di generare il segnale 
necessario perii controllo tramite un timer perché non presente, esso può essere mollo facilmente 
ottenuto facendo variare il segnale di comando alternativamente da alto a basso secondo le 
icmponzzazioni ben definite dallo standard. Presentiamo anche un diagramma per la codifica- 
zione delle cifre mediante tale lecnica. In tale diagramma N rappresenta la singola cifra del 
numero. 





l'rrurr» Stampalo i tuo dalla pt 


A- 



MCmicrocompuier 29 





CASIO PB 700: in un unico complesso estremamente com- 
patto. un grande display grafico a 4 linee, una memoria vera- 
mente capace, una plolter-stampante a 4 colori ed un micro- 
regislralore a cassetta: lutto ciò per rendere il PB 700 un vero 
computer da tavolo facilmente trasportabile in una valigetta. 


Dotalo di un chiaro manuale per la programmazione in Ba- 
.sic è destinato a diventare collaboratore inseparabile di chi 
studia 0 lavora sia in campo tecnico che commerciale. 
Compatibile con unità più grandi della gamma Casio. 



La grande e sperimentata 
tecnologia CASIO significa 
anche Computer, Calcola- 
trici, Registratori di Cassa. 


FP200 
FP1000 (16KBytes) 



.•i'DipON 


- R.AM 4k bytes espandibile a I6k bytes; 

- Display grafico a 4 linee x 20 colonne: 



di Leo Sorge 




Elenco cassette per il CBM 64 

Presso la redazione sono disponìbili le cassette relative ad alcuni dei programmi 
pubblicali nella rubrìca di software per il CBM 64. Per l'ordinazione inviare 
l'importo (a mezzo assegno, c/c o vaglia postale) a Technimedia srl. Via Valsolda 
I3S. 00141 Roma. 

codice programma MC n. lire 

064/01 Briscola 25 17000 

064/02 Serpentone 29 17000 


Il serpentone per 64 

di Roherio Ceccarelli ■ Rimini 

Questo gioco è una versione del pro- 
gramma Sirpeni per il VIC 20 scritta, a 
differenza di quello, interamente in Basic e 
senza fare uso di sprile o caratteri speciali, 
tuttavia ritengo che il risultalo sia più che 
discreto anche in termini di velocità. 




Se osservate il listato noterete che non 
appaiono delle poke che scrivono nella me- 
moria dei colorì, ma nonostante questo sia 
le prede che il serpente (che vengono scritti 
tramile poke) appaiono di colore marrone. 

La risposta é nella linea 20000; quando 
cancelliamo il video la memoria video vie- 
ne riempita di spazi e la memoria di colore 
viene riempita con il codice del colore di 
sfondo corrente. 

Per cui se noi elTetluiamo un poke nella 
video memory il carattere non è visibile 
perché scrìtto nello sles.so colore dello 
sfondo. 

Ecco allora spiegato i] duplice cambia- 
mento del colore di sfondo della linea in 
questione: dapprima viene selezionalo il 
marrone e cancellata la pagina c quindi la 
color memory è riempita tutta di codici 
marrone. 

Se ora selezioniamo il bianco come colo- 
re di sfondo, lo sfondo diverrà regolarmen- 
te bianco, ma l'aggiomamcnlo della me- 
moria colore non avverrà fino alla cancel- 
lazione successiva che ci guarderemo bene 
dal fare. 

La ragione dei caratteri di CRSR -• 
nelle linee seguenti è fondamenlalmenlc la 
stessa; infatti se noi stampiamo un carallc- 
requalsiasi. anche lo spazio, viene colorata 
la locazione corrispondente col colore at- 
tualmente in uso mentre dò non accade 
con i caratteri di movimento. 

Per dirigere il serpente si usano i tasti 
E.S.D.X. Buon divertimento e più sarete 
bravi più sarà lunga la musichetta finale! 


Nota 

Questo mese abbiamo dedicato forse troppo 
poco spazio al software per il 64. Ma il Ser- 
pentone è comunque un bel programma, 
provatelo! Promettiamo che saremo meno 
avari (di spazio) nel prossimo numero. 


110 


MCmicrocompuler 29 



CASIO PB 300 è il logico sviluppo delPonnai sperimeniato e 
validissimo sistema PB 00. Una chiara guida all'apprendi- 
mcmo del linguaggio Basic, la stampante incorporata e inol- 
tre la possibilità di collcgarc un registratore a cassetta, tramite 
Pintcrfaccia FA-3. fanno del Pocket Computer CASIO PB 
300 uno strumento insostituibile per la gestione delie attività 


di ogni giorno (studio o lavoro). 

- Alta velocità di elaborazione: 

- Matrice a punti 5x7; 114 simboli; stampante incorporata 
20 cifre; 

- Funzioni già programmate per facilitare calcoli scientifici; 

- Dimensioni; mm. 20x173x90. 


La grande e sperimentata tecnologia 
CASIO significa anche Com- 



In vendita nei negozi specializzali tra i quali: CLUP. VIG.A- 
NÒ. SALMOIRAGHI. BIT SHOP PRIMAVF.RA. 

Per rendere il sistema PB 3(X) ancor più completo. Casio ha 
realizzato due volumi di .software contenenti programmi che 
spaziano dalla matematica alla chimica, alla statistica a tutte 
le branche dell'Ingegneria. 





a cura di Lea Sorge 


Space invaders 

di .Uauro Da Lio - Spinea ( VE) 

Se già avevanw puhhlieaio giochi allo 
.slesso livello di quelli commerciali (valga 
per limi l'ormai storico IdC-MAZEl. que- 
s!o INVADERS è senz'ahro superiore a 
nuda di quelli. Lo dichiariamo aperianie/iie. 
si tratta di uno dei migliori giochi che ci sia 
capitalo di avere per il VIC, superiore a 
quelli di mollissime case, anche famose, in- 
dipendeniemenle dal .supporto fcasseita. di- 
sco o cartuccia) e dal prezzo. Diremo di più: 
manca un pizzico di velocità in più per rende- 
rlo puri a quelli delle .sale giochi (ma allora 
doveva esser tutto in LM. mentre é scritto 
largamente in BASIC), rispetto al quale ha 
però il vantaggio di pre.sentare nientepopo- 
dimcnv che IR varianti di gioco — non .so se 
mi .spiego: due opzioni per nove livelli l'una 
che lo rendono forse .superiore. La parola 
all'arielìce. autore anche di un huan artico- 
lo. 



Elenco cassette per il VIC 20 


Presso la redazione sono disponìbili le cassette relative ad alcuni dei programmi 

pubblicati nella rubrìca di software 

per il Vie 20. 

Per l'ordinazione inviare 

l'importo (a mezzo assegno, c/c o vaglia postale) a Technimedia srl 

Via Valsolda 

135,00141 

Roma. 




codice 

programma 

MC R. 

confìg. 

lire 

CVC/01 

VIC-Maze 

19 

base 

17000 

CVC/02 

Pic-man 

23 

base 

17000 

CVC/03 

Briscola 

25 

base 

17000 

CVC/04 

Grand Prix 

28 

base 

17000 

CVC/05 

Frogger 

26 

6K 

17000 

CVC/06 

Invaders 

29 

I6K 

23000 

DVC/OI 

EXMA 

27/28 

I6K 

15000 


zione del programma principale e delle sub- 
routine. 

Vediamo di giustificare questi due fatti: 
se qualcuno di voi ha mai provato a scrìve- 


re un programma di gioco si sarà quasi 
immediatamente reso conto che il proble- 
ma più grosso, almeno restando in am- 
biente Basic, é senza ombra di dubbio quei- 



Descrizione del programma 

Il programma Space invaders è una ver- 
sione per Vie 20 del celeberrimo gioco. Il 
programma è lungo circa lOK ma richiede 
per funzionare la presenza di uno spazio di 
2.5K in testa al programma stesso. Per 
questo motivo gira solo con l'espansione 
dii I6K anche se é senz'altro possibile otte- 
nerne una versione adatta agii 8K. II modo 
per ricavare il suddetto spazio di 2.5K in 
lesta al Basic (subito dopo la video Ram)é 
spiegato nelle istruzioni per il gioco ed in 
questo momento non ci torneremo sopra. 

Un'occhiaia al listato fa subito capire 
che si tratta di un programma anomalo 
almeno per un paio di motivi: innanzi tutto 
si osserva che forse il 70"„ del programma è 
fatto da istruzioni DATA, ed in secondo 
luogo si osserva una non naturale disposi- 


2 IFiJSft(Rfflv*K6)>lTICNPRINT""’' 

4 RETURN 

6 IFUSR(Hffi)»K6?*lTHeNPRINT"_" 

8 RETURN 

10 IFUSS(R'fl)*K-6)«JTHENPPIHT”l “ 

12 RETURN 

14 IFUSR<'fi'PI^4K6l»lTHENPRINT"R" 

18 RETURN 

18 IFBn-0THENBNcH<n> RETURN 
28 RETURN 
38 IPJTHEN42 

31 IFUSRCBM)-8THEHPRINT" ". 

32 Bn=BM*h-8 0NUSR<'BM>GOT034,4.3£-4.4 34.48.4. 
34 PRIHT"lfl " ■ RETURN 

T‘ BP1*0 RETUSH 
36 FG*1 RETlJtN 

48 J«14 S't^ES PfilNT’ar. RETURN 

42 J«J-1 U-USRfBfl) PRINTE»'J>. IFJTHENPETURN 
44 BM=0 RETURN 

43 IFCc8Tl«N80 

50 IFUSR<C’-4TMENPRIHT“ "• 

51 C-C-KS^FCOTHENC-e SVSIR RETURN 

52 0NUSR<C)GDT053.56.4.4.4 4.54.55 4 

53 PRINTC* PETUPN 


35 


112 


MCmicrocomputer 29 



Istruzioni 

per il caricamento 

del gioco: 

1) Spegnere il compuier 

2) Inserire l’espansione da I6K e col- 
legare un Joystick 

3) Riaccendere il compuier ed atten- 
dere il messaggio: 

.... CBM BASIC V2 •••• 

19967 Bytes Fres 

Ready. 

4) Digitare POKE 642.28;SYS58232 
(return) 

A questo punto deve comparire sul vi- 
deo la scritia: 

.... CBM BASIC V2 •••• 

17407 Bytes Free 

Ready 

Il presente comando serve a spostare 
l'inizio della memoria RAM destinala al 
Basic alla pagina 28. (Se si trovano delle 
difTicolià al presente punto 4 si può ese- 
guire in alternativa il punto 4’ come indi- 
cato alla fine di queste note). Sì riservano 
in questo mudo circa 2500 byte in lesta (e 
non in coda) al programma Basic. Questi 
2500 byte sono utilizzati dal programma 
per inserirvi In mappa dei caratteri spe- 
ciali ridefiniti e tutte le routine in L.M. 
utilizzate dal programma, 

5) Caricareil programma con LOAD. 
Data la lunghezza del programma il tem- 
po richiesto per questa operazione è di 
circa 3 minuti. 

6) Dare il comando RUN. A questo 
punto dovrebbe comparire a caratteri cu- 
bitali la scritta: 

SPACE 

INVADERS 

7) Dojk) un certo tempo necessario al 
programma per definire tutti i caratteri 
grafici e le routine in L.M. compare la 
scritta: 

Diflicoiià (1-9)? 

Bisogna selezionare il grado di diffi- 
coltà con cui si intende iniziare il gioco. 

Fatto questo compare la domanda: 
Alieni Visibili^ 

Se si risponde di Si (S) ci si ritroverà 


nella prima variante del gioco a combat- 
tere contro un battaglione di alieni verdi 
in un cielo nero e quindi perfettamente 
visibili. Se si risponde di No (tasto N) si 
dovrà combattere di notte contro degli 
alieni neri in un cielo nero. Gli alieni 
risulteranno visibìli solo quando i baglio- 
ri delle esplosioni squarceranno il cielo. 
(1 loro colpi invece continueranno ad es- 
sere visibili). 

Premuto quindi il tasto S od N a secon- 
da della variante dì gioco desiderata, ve- 
dremo comparire una tabella dei punti 
che possiamo guadagnare annientando i 
vari tipi di alieni. (Ovviamente se abbia- 
mo selezionalo il gioco notturno saranno 
visibili solo ì punti e non gli alieni!). 

Si faccia attenzione che nel caso in cui 
si colpisca e sì distrugga una delle proprie 
barriere difensive si perdono 55 punti. Se 
invece si riesce a colpire al volo la grossa 
bomba gialla che dì tanto in tanto gli 
invasori lasciano cadere si guadagna la 
bellezza di 256 punti. 

Quest'ullima manovra però è alquan- 
to pericolosa perché non è detto che la 
bomba anche se colpita esploda. Vi c 
quindi un serio perìcolo di vedere il no- 
stro cannoncino andare in fumo. 

Quando saremo stanchi di ammirare 
la tabella dei punti e al tempo stesso 
pronti al combattimento premiamo il ta- 
sto rosso del FUOCO per incominciare. 

Non mi dilungo a questo punto sulla 
strategìa del gioco e sui piccoli trucchi 
che giocatori incalliti come me possono 
scoprire da soli. 

Il mio record personale in qualità del 
"Creativo" del gioco si aggira sui 17000 
punti. 

Faccio invece ancora notare che si di- 
spone solo dì un cannoncino laser e non 
di 3 come nelle macchinette da bar (non 
mi pareva che avesse senso mettere 3 can- 
noncini in un gioco in cui non si devono 
inserire le 100 lire per giocare!). 

Sotto lo schermo, in b.a.sso a sinistra, si 
vede indicato con PT. il punteggio che 
stiamo realizzando, mentre a destra, in- 
dicato con R.C.. il record del giorno. 


Il gioco termina quando il nostro can- 
noncino laser viene colpito dagli alieni o 
quando anche uno solo di essi riesce ad 
invaderci. 

Alla fine vedremo comparire dei com- 
menti sul video e la domanda: 

VUOI GIOCARE ANCORA’ 

Se SÌ risponde Si (tasto S) il gioco ri- 
prende ed il record non viene cancellato. 

Un'ultima osservazione riguarda il 
modo non standard di tenere il Joystick. 

Tenele il Joystick in modo che la posi- 
zione marcata con TOP risulti alla vostra 
destra. In questo mudo il Joystick stesso 
sarà più stabile e il pulsante di fuoco sarà 
più facilmente azionabile con la mano 

Con il Joystick cosi orientato per spo- 
stare il cannone a destra sarà sufficiente 
tirare a destra la leva (in realtà top), per 
andare a sinistra bisogna invece spostare 
la leva a sinistra (In realtà down). Per 
sparare si usa il tasto rosso (firc). E possi- 
bile sparare solo quando il laser é carico 
(cannoncino azzurro). Buon divertimen- 
to! 

.Vora al punto 4) 

delle istruzioni per il gioco 

L'operazione indicala serve a spostare 
l'inizio del Basic (che normalmente con 
l'espansione da I6K sì trova subito dopo 
la video RAM alla pagina 18 cioè all'In- 
dirizzo 18 X 256 = 4608) in modo da far- 
lo cadere in pagina 28. cioè airìndìrizzo 
28x256 = 7168, 

In questo modo è possibile ricavare 2.5 
K nei soli 4K indirizzabili dal chip con- 
trollore del video. 

Un modo altcmalivoa quello indicato 
nel punto 4) per ottenere sempre lo stesso 
risultato di spostare rinizio del Basic a 
7168 è il seguente: 

4') Digitare. POKE 642,28 . POKE 44,28 
(return) 

POKE 7168,0 NEW (return) 

in ogni ca.so II programma segnala un 
errore se l'inizio del Basic non è nella 
posizione esatta. 


54 PT-PT-55 60T057 

55 PT»PT+KS c«0 SVSIP J»14 SVSES PPINT"> 

56 PT=PT-»DT.FtEK' I5'-Q4' 

57 SVSIR IFITHENU»USR(E1J PRINT- ", 

58 EI»C C-0 1*14 SVSES RETLIRM 
£0 IFPEEKcKIiTICNes 
'2 POEV.S3 SVSIG C**CC»lPEEK.IC2> 


C*P0*PEEK'K3' RETURN 


£6 U*USPrPU^ PRINT-SrPl 
70 IFLISRiR<fm<>2THENF'li:'=F'R> VR=Vfl-0P NPl*HFl-l RETURN 
72 PRINT" " IFUSRfflrR, j.6THENIFEt=PI(FI >THENI*0 

. . _ onpND,ei*VflGOTOI8.6. 18- 14.2 


IF*3flNPF*l D-DX'F 


PftlHTMifl 
76 PETUPfl 

■■ 8=1-E SVSTX IFPEEP'M'T 
,, GOSUB70 IFNfi-0THENia2 
20 SVSPL PRINTL*'FEEK.K2) >. 60SUB48 SVSHC IFPEEK' ts5iTHEN808 
" IFBHTHEN&CISUB30 1FFGTHEN800 
50 5VSEX SVSIV IFPEEIt.K5’THEN700 

60 SVSPL PRIHTLjrPEEr'KZ-' '• &OSUB48 SVSHC IFPEEK<K5)THEN800 
70 IFIT«N1»I-1 U»USRrEii printe»'!*. 

90 rtan mprn^ IFR>nTHENlI0 

91 coToiee 

92 GC*C4j*l IF60>3THEN00=9 

94 CD=OD<GO> VFI»Vft.'GG' 00808200 
96 (1=34 NFI*35 F»3 B*0 B-0 COTO100 

200 FORE»0TC4 FORfi«0TO£ I=pKp*7 ft'I 'sUCIZ^MS^KSVGG U-USPCfi<Kf> 


lo della velocità di esecuzione. Un gioco 
lento non vale niente o quasi. Per accelerar- 
lo sono possibili diverse strade: si può ad 
esempio compilare il programma oppure 
non usare il Basic ma un linguaggio molto 
più veloce come ad esempio il FORTFI. o 
ancora scrivere il programma completa- 
mente in linguaggio macchina, oppure in- 
fine adoperare una soluzione mista costi- 
tuita da un programma Basic che chiama 
un adegualo numero di subroutine in lin- 
guaggio macchina. 

La prima soluzione non é certamente 
praticabile coi VIC. visto che non esìste in 
commercio il compilatore Basic. La secon- 
da soluzione è secondo me la migliore. 

Il presente programma tuttavia l'ho 
scritto quando ancora non conoscevo il 
FORTH. Volendo evitare la fatica di scri- 


MCmicrocomputer 29 


113 



SofM, 


y/c •’ll 


vere un programma compleiamenie in lin- 
guaggio macchina non mi restava che Tul- 
lima soluzione: realizzare un programma 
Basic che nella fase di gioco vera e propria 
riuscisse a raggiungere la velocità desidera- 
ta grazie all'aiuio di velocissime subrouti- 
ne in LM. 

Sempre con lo stesso motivo si spiega la 
disposizione delle subrouline in Basic: 
quelle relative alla fase di gioco sono state 
tutte poste nella parte iniziale del program- 
ma perché li sono trovate più rapidamente 
in seguilo ad un comando del tipo GO- 
SUB- Per lo stesso motivo si è preferito 
usare le variabili anche per contenere dei 
valori costanti perché in Basic viene ese- 
guita più rapidamente una istruzione del 
tipo C = A-i-B piuttosto che C= 102-1-34. 
Vediamo quindi a grandi linee che cosa fa 
il programma: subito dopo il RUN il pro- 
gramma salta alla linea 900 dove controlla 
che ci sìa il famoso spazio di 2.5K in testa 
al Basic necessario per inserire i codici 
L M. c la mappa dei caratteri ridcllniti. In 
seguito, dalla linea 1000 in poi. il program- 
ma esegue [eseguenti operazioni: salto alla 
subrouline 7000 che visualizza l'intestazio- 
ne. quindi lettura dei DATA che vengono 
messi al loro posto a formare le suddette 
routine. Alcuni DATA servono invece a 
costruire la mappa dei caratteri che nel 
presente programma è posta all'Indirizzo 
6144. Ci si può divertire a fermare il pro- 
gramma mentre si sta giocando (tasto R 'S 
senza premere RESTORE) e quindi a 
scampare i vari caratteri sul video. Si potrà 
cosi osservare che i caratteri alfabetici non 
sono stati alterati mentre quelli grafici si 
(una cinquantina), per formare le figurine 
degli alieni c di lutto quello che compare 
sul video durante il gioco. Una modifica 
che si può fare agevolmente consiste, se lo 
si desidera, nell'alterare questi dati in mo- 
do da ottenere le ligure di alieni o altroché 
più ci aggradano. Ogni blocco di DATA è 
accompagnato dal suo bravo ciclo POR ... 
NEXT perla lettura ed è preceduto da una 
istruzione REM chcsuggeriscequuiche co- 
sa sul signìficaCo stesso dei dati. Nel caso i 
dati rappresentino delle routine in L.M.. 
viene anche definita una variabile che 
provvede a contenere l’indirizzo di parten- 
za di quella subrouline. 

Vediamo m breve che cosa fanno le prin- 
cipali subrouline in L.M.: 

SYSPL chiama l'esecuzione di una 
routine che provvede a leggere il joystick, 
La subroutine provvede anche a muovere 
il cursore nella posizione in cui deve essere 
disegnata la forma del cannoncino. In que- 
sto modo é sufficicnlc eseguire di seguito il 
comando PRINT LS (quulchecosa) per 
avere immediatamente stampalo il can- 
noncino al posto giusto. 

SYSMC — provvede a muovere verso il 
basso lutti 1 colpi alieni visibili nello scher- 
mo. La subrouline ha ovviamente la neces- 
sità di comunicare al Basic se il cannone sia 
stato colpito. Questo risultato si ottiene 
scrivendo un flag in una opportuna loca- 
zione di memoria che s'iene successivamen- 
te letta dal Basic con l'istruzione PEEK. 


210 ppiiiwr-e’ ke>:t next Fopp-aerm next F'34—0 retuiwj 

Z0O $ysip PPIKTTKLI rH-IEHI HflNIlC' VlfITO" 

rie FOPk=0TO2000 NEXT 

eeO P&-PEEK'I'}'*5128 SVStR U=USR'PU'’ PRINT''q"Pl 
eie svsEs pori=0toh 

820 U»U5R'FG’ PRIMTE: I ! ■ T'ZSE.-: FOPJ-0TO10 

030 P0xe36S«4 ize R0PE36S65 38»RHDt0)»<’ 14-0/4 NEXT NEXT JFPT<»HI 

THEN850 

640 HI»PT U"USRr3»i:Si PPINT"!!1 HRI FPiTTO IL RECORD"' 

850 PT=0 U«IJSP' Ì04IÒ- PP1NT"!T1 VUOI GiOCfiPE RUCOPfl'"' 
see OETG* IPGt="S"THEN6OSUBreO0 OOTO501JO 
865 IF‘.I'"U"THEUEKD 
870 6OTO360 

000 tFPEEK44.=28THEHI090 
S05 PBINT"BBflTTEPE«" 

910 PPINT-*-ùPE642.28 6V358232at«' 

920 PfilNT"PILEOOEPE IL PPOC’PRMIIft" END 
1000 1.1*8 OO3UB70O0 

1010 DIMF. 34>.R'34-,fi*'34.l ■ . L*' 3 ' .CCt. 3 ■ EI' 14 '.r:!- 14' DX' 3' -DT<9 ) .0D'9> . Vftf 9' 

i:-00 PFM— DIFFICOLTA - 

1210 FCPk»IT09-PEAD&D<l' J.VPI'/' NEXT 

1238 IrATft7.252.6.214.5.178.4.l44.3.110-2.74. 1 39. .5. 22. . 25. 13. 5 

1400 REM ALIEN! 

1410 FC1RB-0TO4 FOFA=OTOS l=A*E«7 
1420 AF-K 0/=CHft*i30'*CHP*. 192»2«B' 

1430 A*'K. O=CHPf'30'*CHP«' 193*2»E 
1448 NEXT ICXT 

1500 PEM PIJNT! 

1510 FORK-0TO9 READOT'I'- NEXT 

1520 DRTA1O0. 100.70,70.60.60 40.40 25 25 

1530 REM LA5EP 

1540 FORt=0TO3 PEHWi.B 1 L»' > '^ONP* • A ,*CHRf ■ B .*CHPJ. C ' NEXT 

1560 DATA106.107.32-10S 109.32 32- U2. 1 1 3. 32. 1 10. 1 1 1 

1570 PEM— COLPI l A5EP- 

1500 FOP|.=0TO3 PEAIrC CO*' r .=CMP»a' l€XT 

1590 DATA231232 233.234 

1600 PEM ESPLOSIONE- 

1610 FORK=0TO14 PERDA B £*'1 .*CHPJ ■ A .•l'HF». B ■ l£XT 
1620 DATA5. 32. 158-248.5.247.28-246. 156,245 
1630 DATA5. 244. 158,243.156.242 5 .'4] l‘"ó 24 m 
1640 DATR5 239 156.238.5.237.158 236. 156-235 
1650 REM— DIPEZIONI— 

1660 FORK»0TO3 READDXrx) NEXT 
1670 DATAI, 256. -1-256 
2000 REM UBP 

2005 FORK=5120T05145 PEADC POI.Ek .0 NEXT POXE0,76 POFEl.D P0XE2.20 
2010 DATA32. 170.209. 166.100. 164.101.24.32.240,255 
2040 DATR177 209 166,133 255.105.0.10.168 169 0. 32. 145- 21 1 -36 
2044 REM SVSPL 

2046 F0PX«5l86T05264 PEADC POKEl -C 1€XT PL»5186 

2050 DATAI66.252. 164-253- 173.31 , 145. 205- 31 , 145.208.243. 133. 87 

2060 DATR41 ,50.74. 74.74,74. -4- 133. 251 . 169.4.36.87-208.16.232 

2070 DATA224. 4. 144, 11-162-0. 200. 192 20.144.4.160.19.162.3.169 

2080 DATR8. 36.87.206. 12.202 16-9,162 3.136 16-4.160-0 162 

2090 DATA0. 134. 252. 132. 253, 162-20, 24, 32, 240, 255. 169. 13. 141. 134. 2. 96 

2094 REM S'ZSTX— — 

2096 F0RK«5265T0S329 READC PCPEK C NEXT Tx-5265 

2100 mTfll69 0. 170. 189-0 16 201 64 144.4,201 74. 144. 46 

2105 DATR189.21 .16.201 64144.4.201.74 144.35 

2110 DATR189.22O.16.201.64. 144.4 201 74.144.24 

2115 DATA1S9. 241 16.201.64. 144.4-201.74.144.13 

2118 DATR138.24. 105.22 201-220 

2120 DATRI44. 203. 169.0 133.254 96-169 l 133.254.96 
2125 REM-CODICt USR 

2129 FORX«4608Ta4735 RERDC POKEK.C NEXT 

2130 DRTA9.9.5.9.3.9 9-9. 9. 9. 9 9. 9. 9. 9 9 

2140 DATA9.9,9.9-9.9-9 ?-9.9,9.9.9,9,9.9 
2150 DRTAI.9.9.9.9.99.9.9.9 9-9. 9-9. 9. 9 
2160 DATR9 9- 9. 9 9. 9-9. 9 9-9. 9-9-9. 9-9-9 
2178 DATA2.2.2.2-2.2.2.2.2.2-3.3.3.3.3.3 
2180 DATA3.3.7.7.7.7 7- 7. 7.7, 7. 7.7 7.7,7 
2190 tfiTAl.%.1 5-5.5 5.4-4,4 4 6. 66. 6, 6 
2200 ORTAe.S.6.6.6,6.6 6-6-9.? 9-9, 9-9 9 
2400 PEM MCiV. COLPI- 

2410 F0Pk-533OTD545S READ'' POKEX.C NEXT Mf=53«) 

2428 DATAU'.P.e. 255 159 17 133.38- 169-206 133- 87 

2438 DATR198.87. 165-87.201 -255 144 , 9. 198. 38, 169. 15 • 197. 88 , 144, 1 .96 

2440 PATA16O.0 177, £7. 168. 170. 185-0. 18.201. 5.208.226 

2450 DRTA160.O 163-32 145-87. 160- 22 . 177.87. 168. 185-0 ■ 18 

2460 DATA2OI.9.280.3 76.222 20 201 2-208.3.76 222-20 

2478 DRTA201.7.208.12160 22. 1691 24. 113-87 145.87.76.222.20 

2488 ICRTA201.3 208 11 152 185. 182 . 18. 61 165 18.5 255 133-255 

2490 DATA160.2213S 145 87. 165. 87. 133,89 - 165.88. 24 105. 132. 133 . 98 

2500 DATRI69,7.145,89 76-222-20 

2600 REM COD. CCK-PI- 

2610 FW =4864704875 PEADC POFEX-C NEXT 

2620 DATR15. 252. 3.255 63 240.255.192.192.48.12-3 

2700 PEM— 1MVA8ICIN'— 

2710 F0PF»5454T05479 READC POKEV C NE:-:! IV=5454 
2720 DRTA169.O.133.255.162.21.139.184.17.168.185.0.18.201.2 
2730 DATA240 . 4 , 202 . 1 $ . 242 - 36 169 . 1 . 133 - 255 . 96 
2*08 PEM E9PLOSICNE- 

2310 FOPK-0TO14 PEADA .B.C EX»'X ■•£$-' A •♦£*' B '«ES'C < NEXT 
2820 DATA014.O 14 12 13.13-11 12.11 10. U . IO . 3. 9. 9 9.8 7.8.7 
2830 DATA5 7 .6. 4 . 6. 4 - 3-4 . 3.2, 3 .4 . 2-2 . 1 . 1 ,2, 1 ,0. 1 . 1 . 0 .0 . 0 
2850 REM 3‘ZSES 

2855 FOPK-=5480TO5490 READC POKEl C NE.XT ES»5480 


e REM— 


1.31.1 


• 96 


114 


MCmicrocomputer 29 


So/lware y/CX 


<1929 

^?25 

293(1 


J04e 

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Lm» 8I29 129 1S9.219 255 -B ec- U9 
OPTftóe 90.2CT.165.165.36 «,ó 

DM18124.84. 84 124 ■ 48 , t.8 • 1 40 138 

[iHTiW 8 2 3 II ^.9.3 

DSTfil52.280.224 2 


246.224.240 4S 


I 15 4 
E8.1S2-22 


3190 

3200 

3210 

3220 


3300 

3310 

3320 

3350 

3540 

5350 

5360 


DSTS0 32.1 
DSTS12. 140 

DSTSe 128 0 0 128.0 0 
0STfll26.255 255. 255. 2S5. 255 -255 . 126 
DftTfl66,È51.2S5 255.255 .255-255. 126 
PPTP12. 195-255 355 255. 255 .'55 126 
DRTS0 1?| 223 255.255 255.455.126 
PSTfiB 131 ’ll 455 255 255.^55-126 
DRT80, 1.81 .247.255.255.255.126 
PRT00 0 17 215. 247 255.255 126 
DSTS0 0 17 215 247 255 255.126 
WTft0 u 0 '■ '• "• I ■. 

DflTft0. 0.0. 1,82. 255. 255. 126 
DRTftO 0.0 1.82.07.255.126 
WTR0 0 0.0.64.86 255. 126 
DRTRO 0.0 0.0.86.88.126 
&RTS0.0.0 0.0 0.24. 106 
PRTR0.0 0 0.0 0 0.0 


3 60 126 I 


3 60 2 


3380 DRTR8.4 
3398 DRTR2 I 2 1 2.1 21 
3400 DSTR192 128 192 128. l92. 128. 192. 128 
3410 DSTR48 32 48.32.48.32.48.^ 

3428 DATR128. 12.8. 12.8. 12.8 
3430 DRTR3.2.3.2.3-2 3 2 
3440 pf)TR0.32 22 24 44. 8-0 0 
3450 DRTN64 41 -22 . 24 . 44 . 74. 16 . 

3460 DRTR196 “ ““ - 

3470 DRTR206 41.183-252 62-75 
3480 DRTR1.51 92. 155 230 98 75 


ì DRTR136 20 0 130 65 64. 42. 68 
3 DRTR8.4 8 1 146.64 164.2 
ì DRTH64.20.6.66. 12 32-66.0 
a DRTftfl 16 72 0 18 0 128.0 
3 DRTR64.2.0.32.e.2>]28,0 
3 DRTR0. 16.0 0 0 128-0 2 
? DRTft0.255-255.255 255 255 0.0 
a REfl-SLtOMO LflSEP-- 
a F0PK-55T3TQ5552 PESDT PO> EK C NE2T 
a PflTHI'4.4V 19 202 

a DRTR208.2 162.10-142 47.19 189 47 19 141 12.1' 
? F0PT'=4911T04921 PERDC POkEf.C NEXT 
a DRTR1227 224 221 218.215.212 209 206 203 200 
5 PEM — PE5ET IPn- 
a F0PF=5553T05575 RERD-. POKEF 0 HEt.T 
3 DRTR120 169. 191. 141. 20, 3. 169 234 1< 


.< 0 1 


4920 

4970 

4980 

5000 


PEft- 

FOPK-5576T05617 REStn. POktT t NEM EX=55/6 

DRTR174. 31 19 224 0 ^40 9-282. 142 31 19 208 4 142 1 144 

DflTfl96, 169.240 45 14 144.29-5119 141. 14. 144 

DRTfil,’3. 73. 19.201 0.240 6 189.57 19 14| 15 144 96 

PEH— BRGLIORI 

FORI =4922T04936 'PERI». PCIfEK .i. IlEXT FL*49 j7 

DRTFI14, 14. 14. 14.14.14. 110. 62-23S.»6. 238 222-190 238. 14 

V»36878 Vl«V-l V2'V-2 fr/»537' M3*5121 02»S12 04»64 P0»5635 

Fl-=25! 32-252 F3-253 F4-254 > 5-255 F6-256 

&OSUBS008 PO>'EV*l 14 PiȣV 52 P0V8V-9 206 i.jsUB9o00 

PPlMT-n" U=I3SR<5122' 

PPItlT"!* _ 

CPT^IT-.tll.. ..-I 


7000 P0KE36679 I 


7040 
7050 
7060 PR 


MS M9 I IMS 


-Il 'iPS IMS I 




Infatti tutte le volte che viene eseguilo 
SYSMC segue subito dopo IF PF.EK... 

SYSTX guarda se gli alieni hanno 
raggiunto uno dei due bordi dello .schermo 
nel qual caso bisogna che cambino direzio- 
ne. Anche questa subrouiinc provvede u 
comunicare col Basic nel modo preceden- 
temente visio- 

SYSIV • - guarda se per caso gli alieni 
hanno raggiunto rullima riga nel qual cu.so 
si è completata rin\asione e la partita é 
persa. 

Una particolare suhroutine é la: 

USR (posizione) questa subrouiinc 
assolve essenzialmente a due compiti: 1) 
muove il cursore alla posÌ7Ìone indicata 
nello schermo. La variabile 'posizione' è 
cosi collegata alle coordinale di schermo: 
posizione = colonna + riga •256:2) resti- 
tuisce un codice al Basic. Il codice é legalo 
al codice di schermo del caruiicre presente 
nella po.sizione indicata (si vedano nel li- 
stato i DATA preceduti dalla RFM 
CODICI USR )cdèade.sempio2pcrgli 
alieni. 1 per lo spazio. S) per un carattere 
alfabetico e cosi via. 

In questo modo con la costruzione ON 
USR(P) GOSIIB... si oiiiene il risullalodi 
posizionare il cursore nel posto voluto sul- 
lo schermo (in attesa della successiva 
PRINT) e. cosa ancora più importante, di 
indirizzare il programma verso la subrou- 
line più opportuna a seconda di cosa fosse 
contenuto in quella posizione. Si evitano 
in questo modo interminabili confronti 
IK. ..THEN. 

Faccio anche notare che disegnare i ca- 
ratteri sullo schermo attraverso delle 
PRINT risulta notevolmente più veloce 
che non con delle POK E per tutta una serie 
di molivi, non ultimo quello che le POK E 
devono essere almeno 2: una alla mappa 
caratteri ed una alla mappa colorì (ma ce 
ne sono degli altri come la necessità di 
calcolarsi gli indirizzi—). 

l Nlima curio.siià che intendo soddisfare 
è quella riguardante il modo in cui e stato 
ottenuto il suono del laser: .si tratta dì una 
subroutine m linguaggio macchina che vie- 
ne agganciata alla normale routine di in- 
lerrupt (IRQ)chcha la frequenzadi 6(1 Hz. 

L'"agganciamcnto" viene ottenuto alte- 
rando il vettore di IRQ presente alle loca- 
zioni 7li8-78‘). Lo "sganciamemo"(fine dei 
suono) si ollicne riprisiinando il vettore 
iniziale. Sono due subrouiinc pure ni L.M. 
che provvedono a ciò (SYSIQ. .SYSIR). 

Per ritornare al nostro programma Ba- 
sic vediamo che da 5000 in poi sta l'inizia- 
lizzazionc del gioco mentre a XOOO e 9000 
troviamo altre due subrouiinc di presen- 
tazione. Il LOOP principale di gioco va da 
10(1 a 199 ed è lui che chiama tutte le 
suhroutine sopra viste (ed alt re ancora). Il 
loopsies.so è precedulo da tutte le subrou- 
line Basic necessarie al gioco stesso; movi- 
mento della bomba, del colpo laser del 
cannone, degli alieni eccetera. 

Tra 200 ed 899 troviamo invece le sub- 
routine che producono resplosione finale 
dei cannoncino, l'aggiornamento del re- 
cord ecc.. 


MCmicrocomputer 29 


115 


?e^ ppiNT"ii git % msr^" 

71881 PCTUPN 

8800 PWEise.e ppiMT'vnn -«“rfiNTi ni gioco " 

8010 PPINT"I» 'IFFICCM-Ifi - M-9' 8 Sr • 

8028 OETG* GC«V0L’Of' IFGG ' lOPC-GI 9THENS820 
8030 Qn=OIIfOGJ Wfl*yfl(001 PRtNTO* 

3040 PRIHT"» ♦LIENI VISIBILI"» a > 

8050 orro* !FG*»"«"T1«NPRINT-*I" CN$-''ir' POKEFL-0 OOTO8080 
8060 IFG*-"N''THEHPPINT"/i:- CN*="i " POI'EFL l OOTOS080 
0070 GOTO0050 

8080 FORFS0TO34 FORLW0TO1 fl*'’K.U>=CH**RlGHT$c8*f K . U) • 1 ) N£XT NEXT 
8890 POKE162.0 U0IT162.64 RTIURN 
?e« PRINf'TDC PUNTI- 

9010 PRIMT-W FOPfi«0TO4 PRIHTTfiBf 4 'fif < fl*7. 0>TflBa4'-a"DT'fl*2^ PPIKT HEXT 

9030 PRINT'»»BfH''.'ttWE56" PRINT 
9033 POKE1S2.0 WFHT162.64 

9040 PRINT-IB PER COMINCIARE PREMI "TflBfSl >"«FUOCO] “ . 

9050 WAIT37137.32.32 RETURN 


Scroti per Leader 

ili Marco Bodon - Padova 


Rovistando nella memoria del VIC ho 
trovalo alcune POKE interessanti: Ira que- 
ste vi segnalo la 36H65. il cui coni«i«fo 
I iLtualnwnle 3fi) indirisza l'altezza dell'mi- 
magine rispetto allo schermo. Per capir me- 
glio provare il seguente programmino: 


10 REM « SCRCiLL 
20 FOR FI*0TD150 
30 POKE 36665. fi 
40 POR T*0TO99:NEXT 
50 NEXT fl 

60 FOR fi*150TO0STEP-l 
70 POKE 36865.fi 
80 FOR T=0TO99 NEXT 
90 NEXT fi 

98 POKE 36865.38 

99 END 



La lettera proseguiva con altre curiosità 
(che non è detto non vengano usate, prima 
o poi): questa invece la usiamo per miglio- 


rare il programmino VIC LOADF.R che vj 
abbiamo proposto su MC 26. Se quella 
vecchia semplicemente scriveva in cubitale 
VIC-20 per poi caricare il programma suc- 
cessivo in auio-run (disabilitando il LIST), 
questa fa salire la scritta dal basso ed inol- 
tre disabilita anche il RLIN-STOP. 

Va detto che questi programmi che ma- 
nipolano le variabili di sistema possono 
anche creare dei problemi (tipo blocchi to- 
tali) proprio perché non é detto che il com- 
puter usi il contenuto di una cella solo per 
quello che noi crediamo, cosa questa mol- 
lo importante per il 64 ma un pò meno per 
il Vie. 


Istruzioni per l'uso del LOADER 

Un breve riepilogo non guasta, anche a 
beneficio di chi ha incontrato dilTicoltà con 
il n. 26. 

Si tratta di caricare due programmi l'u- 
no dopo l'altro e in modo che le operazio- 
ni del primo rimangono inallcralc dopo il 
caricamento del secondo. Bisognerà quin- 
di; 

1) digitare il LOADER: 

2) registrarlo sul nastro, senza dare il 
RUN: 

3) digitare il programma successivo, 
uno qualsiasi che vi interessi; 

4) registrarlo subito dopo il LOADER. 
sempre senza dare il RUN; 

5) riavvolgerc il nastro e caricare il pri- 
mo dei due. Non serve il RUN 

Succederà che il caricatore (LOADER) 
scrìverà alcune cose sullo schermo, poi 
disabiliterà alcuni tasti o funzioni tipo 
il LIST o il RUN STOP ed infine si 
caricherà il programma successivo, che 
non sarà quindi accessibile ma si potrà 
usare normalmente. MC 


Frogger per tutti 
(da 6.5K in poi) 

' di Giovanni Beani 

. .Idarinu di Pieirasanla (LU) 

Sono un giovane di 22 anni, studente 
di informatica all'Università di Pisa, e 
anche se seguo MCmicrocomputerda un 
paio d'anni non vi ho mai scritto a causa 
della mia estrema pigrizia. 

Riferendomi al n" 26 di MC. nell'arti- 
I colo de! gioco VIC FROGGER voi af- 
fermate testualmente: "C'è però un gros- 
I so problema; il programma, assoluta- 
mente non parametrico, gira solo ed 
esclusivamente nella versione da 6.5K 
RAM; la riconversione richiederebbe un 
' lavoro pedante... pubblicheremo con so- 
lerzia le modifiche per la versione da 8K 
m su". Così voglio sollevarvi dalla fatica 
di riscrivere completamente il program- 
ma: infatti basta modificare le linee IO e 
20 come mostralo nel listato 1 . e poi bai- 
, lere le seguenti istruzioni; 

POKE 642.32- POKE 648,30: SYS 64818 


dopodiché non rimane che caricare, da 
cassetta o du disco (beato chi può!) il 
programma, e dare il RUN. Tutto girerà 
alla perfezione. 

Miracolo? No. niente di speciale o di 
estremamente complicato. Vediamo le 
istruzioni ad una ad una. 

POKE 642.32: 

sapendo che in 641-642 (S0281-S0282) si 
ha l'indirizzo di partenza della memoria, 
con la parte più significativa in 642, basta 
cambiare il valore contenuto in questa 
locazione (che è 1 6 per il VIC in configu- 
razione di base. 4 per l'espansione da 3K. 
18 con espansione da 8 o 16K) per spo- 
stare in avanti l'inizio della memoria 
utente, e più precisamente aU'inizio del- 
l'espansione dei primi 8K (8192: S2000). 

POKE 648.30: 

Nei byte 648(S0288)si trovai! numero 
di pagina della mappa video (che è a 30 -S 
lE- per il Vie di base e con i 3K in più. a 
16 -S IO-sesidisponedi8Ko più), quindi 
mettendoci 30 si porta automaticamen- 
te l'inizio delia mappa video a 7680 


(S I EOO) con l'espansione da 3K. 

SYS 64818: 

ovviamente dovremo anche ripristinare 
tutti i vettori di I/O in RAM perchè lutto 
funzioni, e per ottenere lo scopo basta 
chiamare parte della routine che parte 
all'accensione della macchina (che parte 
da 64802 -$ FD22), dall'indirizzo 64818, 
Da li, infatti, si ha il salto allasubrouiine ^ 
che inizializza i vettori di salto (da S 0314 
a S 0333). dopo di che si passa a quella i 
che sì prende cura dei due circuiti integra- 
ti 6522 del VIC. quindi si rivolge alle ì 
variabili di sistema, per tornare infine al 
BASIC. 

Spero di aver dato il mio conlribuio al 
mondo sempre più vasto dei microfanali- 


Le modifiche proposte da! lettore rendo- 
no possibile l'inserimento de! Frogger nel 
catalogo di .software proposta da MC. ri- 
cordiamo ancora che è richiesto un minimo 
di 6.3K RAM. 


116 


MCmicrocompuler 29 



TELCOM 

DUE CARTE IN PIU’ 

LA NUOVA STAMPANTE JUKI A MARGHERITA 
LA NUOVA STAMPANTE MITSUI AD AGHI 


JUKI 6100 

finalmente una stampante A MARGHERITA 
accessibile a tutti per il suo BASSO COSTO, 

La caratteristica fondamentale di una stampante 
a margherita é la stampa a carattere pieno che 
garantisce una qualità di scrittura indispensabile 
per la corrispondenza automatica e il trattamento 
delle parole. L'alto prezzo di queste stampanti ne 
ha sempre impedito l'utilizzo in sistemi a basso 
costo quali personais, desk-top computers e 
micro in genere. 

JUKI 6100 c la prinia stampante a margherita 
che garantisce; 

- prestazioni elevate 

- affidabilità 

- qualità di stampa 

- prezzo coerente con i piccoli sistemi 
JUKI 6100: un passo avanti in tecnologia 
un passo indietro nel costo 


MITSUI Serie MC 

Le stampanti della MITSUI rappresentano la 
continuità Telcom nella politica del "LOW-COST" 
con caratteristiche e qualità competitive: 

- Velocità di 1 20/1 60 caratteri al secondo 

- Testina a 9 aghi; 80/132 colonne 

- Trascinamento per fogli singoli, per rotoli o per 
modulo continuo 

- Interfaccia parallela e seriale 

- Scrittura normale: espansa e NLQ 

- Set di 95 caratteri 

- Affidabilità elevata 

- Ridotto costo di esercizio 

MITSUI Serie MC: le stampanti "giuste" 
per micro e pers<inals 


gioca la carta 


Telcom s.r.l. - 20148 Milano - Via M. Civitali. 75 
Tel. 4047648 (3 linee rie. aut.) - Telex 335654 TELCOM 






a cura di Maurizio Bergami 



l.e capucitù gralhiie sano iiHluhhiamenw 
MIO dei pumi <li forza delio Spednun, grazie 
allo schermo do 256 x 192 pL\el e agli olio 
colori disponihili. 

Que.sio mese ci occuperemo alloro esche 
siromenie di gra/ìca con due programmi. 

Il primo permeile di rappreseniare in Ire 
dimensioni sul video una funzione a due va- 
riahUi e. olire a ri.suliore uiile uglisiudcnii di 
analisi maieinuiica. è piacevole da usare an- 
che solo por la bellezza delle figure che si 
possono oiienere. 

Il secondo invece fornisce lo Speciriim di 
un nuovo set di c arai Ieri. Vlilizzare un .sei di 
caralleri idiernaiivo è una notevole possibi- 
Uh) de! Sinclair: definire un .sei compieio 
diverso duiroriginale richiede iiiiiaviu una 
pazienza non indifferente ed una discreta 
i/Miniiià di tempo. Per farvi risparmiare en- 


trambi ecco bell'e pronto il. sei Byte, che per 
l'a.ipeilo modernis.iimo si presta oiiimamen- 
le ad e.s.sere impiegato .ti/ di un computer. 

Sui numero di febbraio avevamo già pub- 
blicalo il .set Ouiline. .sempre dello sies.so 
autore. Dal momento che a molli l'idea è 
piadulu abbiamo deciso di rendere disponi- 
bile lairnselia con entrambi i.se^di caraiie- 
ri. In que.sto modo chi vuole potrà evitare 
anche la fatica di inserire da la.siiera i due 
listali, che. sono, tra l'altro, decisamente lun- 
ghi. Per velocizzare le operazioni di carica- 
mento da nastro .sulla ca.sseiui non sono re- 
gistrali i due programmi pubblicali, bensì 
direttamente i due set, lunghi entrambi 768 
byte. 

/n.serirli in memoria diventa così questio- 
ne di pochi secondi. 


Le cassette 

con i programmi per Spectrum 

Presso la redazione sono disponibili le 
cassette con alcuni dei programmi pub- 
blicati nella rubrica di software per 
Spectrum. il prezzo è di 17.000 lire IVA 
compresa per ciascuna cassetta. Per 
l’ordinazione inviare l’importo (a mez- 
zo assegno, c/c o vaglia postale) alla 
Technimedia srl. Via Valsolda 135. 
00141 Roma. 

Cassette disponibili 

codice programma MC o. 

CSS/OI TRILAB 28 

CSS/02 SETdicarau. 26-29 

CSS 03 Grafica TREDIM 29 



0 INPj~ 
iOJC PFIr.T 
104C PPIN*’’ 
1050 PPIN~ 
1050 PPInT 
1070 PPlN"’" 
1030 PPI^d- 
10*0 PPK.-' 
1100 FPIN"^ 
ilio PPiriT 
; i t à = : 


-INE 

5$ 

c$ :* 


liio ==; 

liso I-" 


.1.300 1= rS ■^l-lEN -E“ S'.'P.. : 

$ 

1310 PPINT p- 11. C5 

i3£0 PF.lNT 11,15 »i= = 

1330 INPUT = = P.^lcn: 

tiizariont Z'i'm- = _Iì-jE as 

1340 I- aS='5’ l'P SS= * ~r!£-. 

T 1.2=0 -5“ .'2=0 3ù lJ-40 

1350 = 5 ■’"HEN i-S" ,2=NP_ = 

$ 

1360 LET :s= 

1370 PPINT fiT 13,5, C5 
1330 PRINT PT 13.0 'liiijrs 
1390 INPUT -Zma.t = _InE ss 

1400 a- a a > " ' Th£n _=~ , 2 aUP_ a 

1410 1= ..-2 =.- T.iEN ÙO 1390 

1420 PP Ir-iT P’" 15.5.:$ 

14-30 PPIMT P"’* 15,0 ' Ziirà = .2 

1440 INPUT ‘'5*.ep ■' 1 a C- cUZ i O'" S. '3- 

£5' = LINE a$ 

1450 Z~ àS ■ Tr-EfJ ==.■*_ aS 

1460 Ir : 3 OP i ,£S ,jP : xrs“ i. 

THSN 33 TC 1440 
14-70 PpiNT PT 13 . ■ 

1430 PPINT PT 13 0 fiat = i 
1490 INPUT PD'JD'.-:' i: li'.é 0-5 

0 ;radi = l_ÌNc à$ 

1500 1= a a ' TriEN _=“ a=v'Pi_ a$ 
1510 1= 3 0 OP a 50 THEN 90 TO 1 
490 

1520 PRINT PT 15.30. 

1530 PP.iNT PT 15,12 Pnjù'.ci ai 

1 s : a = ' , a 

1540 REM 3ET ...p 5C7ER'1Ù 

1550 PRINT CO CCC E^PEÙPPZIONE 

IN C0R5U COK 

1560 LE"’" '*s=a-PI 130 

1570 LET p-=INT • ( 255 - 120 4C I : 'a 

1530 _ET dm=INT ì 120^I':E 'a = 
1590 _ET C2=i*TPN '-a 
1600 nV-; = lo’ - 1 ’ - ■ 

1610 i_ET fny=i.uu-!.j; -Pj 
1620 1= |.2-''J2 ThEn ÙÓ ~0 i'’30 
1630 PEN --- PUTONOPMPi.IZZPir:'NE 
1640 ^E"” : =i j = ., 

1650 LET ..zsi.ipL ■•$ i_E” ‘.2 = .l 


MCmicrocompuler 29 



“TREDIM”: 
grafica in tre dimensioni 

ili M. Ballimi e E. Giadiiii • Amelia iTRi 


Sappiamo ormai [ulti come la grafica di 
superfici possa presentare immagini estre- 
mamente suggestive. Molti sanno anche 
come spesso non sia facile capire l'anda- 
mento di una funzione a due variabili- Per 
questo o per l'altro motivo TREDIM si 
incarica di restituirci l'immagine tridimen- 
sionale della superficie che ci interessa. 

Siamo convinti che un programma di 
grafica non può che essere personale, nel 
senso che ciascuno gradirà più o meno 
l'output secondo i propri gusti. Per questo 
motivo presentiamo un listato che fornisce 
l'immagine grafica solo nelle sue linee es- 
senziali. lasciando agli interessati la cura 
delle rilìniture. 

Ciò che ci interessa proporre è l'enorme 
versatilità della istruzione Draw nella gra- 
fica di superfici. Questa permette di cancel- 
lare le righe di superficie giù disegnate (e 
successivamente coperte procedendo nel 


disegno) secondo un semplice algoritmo e 
.senza tener conto di concavità ed interse- 
zioni. Soprattutto questo fatto ha consen- 
tito l'uso di un solo vettore di 41 compo- 
nenti al massimo della risoluzione, con no- 
tevole risparmio di memoria. 

Il diagramma di flusso é sostanzialmen- 
te sequenziale per cui ne omettiamo la de- 
scrizione. Solo notiamo che la superficie é 
calcolala su un reticolo di punti definiti 
attraverso l'input di Xmin. Xmax. Ymin. 
Ymax. come vedremo più avanti, e più o 
meno densi secondo il valore dello Stop di 
risoluzione. Il programma approssima la 
superficie tra un punto e l'altro della griglia 
con la retta per i punti calcolati, per cui il 
grafico sarà tanto meglio definito quanto 
più piccolo è il valore delio Step. 1 1 grafico 
è restituito in assonometrìa con angolo ira 
l'as-se Y e l'asse X (parallelo alla base del 
video) definibile da input: qualunque sìa 
l'angolo di vista vengono assegnati 120 pi- 
xel aH'inlervallo delle Y. 

Prima delle note agli input è bene farne 
una a carattere generale. Se. in qualunque 
momento dopo aver dato Run e aver intro- 
dotto per la prima volta i parametri, si 


esegue un Break o accade un errore, con- 
viene riprendere eseguendo GoTo lOtK). 
piuttosto che Run. In tal modo sarà visua- 
lizzata la maschera dei vecchi input e si 
potrà usare l'input veloce premendo solo 
Enter se non si vuole modificare il vecchio 
input. 

Note ai Prompt 

Z = f (X. Y)= : intnxlurresolo il secon- 
do membro della funzione esplicitata ri- 
spetto alla Z usando esclusivamente le va- 
riabili X e Y. Per esempio, se si tratta di 
Z = X*-Y^ si deve introdurre solo X--Y-. 
Fare attenzione a chiudere tutte le parente- 
si aperte, altrimenti il programma si arre- 
sterà durante l'esecuzione segnalando l'er- 
rore; in questo caso usare GoTo 1000 e 
reintrodurre la funzione. 

Xmin. Xmax. Ymin. Ymax; 
sono i limili del dominio rettangolare sul 
quale verrà calcolata edisegnata la superfi- 
cie. Dopo un primo lancio, scambiando tra 
dì loro i valori di Ymin ed Ymax si otterrà 
un grafico visto da dietro rispetto al prece- 
dente. È possibile scambiare anche Xmin 
con Xmax. 



2i3 + K.l+>. 

£090 DPfiW INUEC3E 

£100 NEvr t. 

iile Z=- • 

£100 Z'Z-i . - , 

£150 DPS.i INvE&rc 

£160 rJE-- . ^ • 

£170 P_D” J * : * -1 , :0 

£130 : RP 4 -= • ■ r£ ' -30 

£190 -S -£ 

££00 ;_ET f . j+£i =10 
££10 LET ‘,=y-m4 
£££0 

££30 C-PPM £ : - ‘ 1 

££A0 LE''" •• I 1 =r 

££E0 NE*~ ; 

££60 FEM -A* 6QP30 r-Er“=* r+r 
££70 =0P .=1 TO oy 
££30 DPP- £ , ■' I .*1- - • ■ . 

££90 NEX'" - 

£300 IMP'.- V'.iPi S'fi'-tPPFE 1. 

£0” 1= n ■ _IME àS 
£310 1= =5= n OP S5= N ■'■-’En 00 
TO £340 

£3£0 1=' as = PND SS r 

GO 70 =300 
£330 COP 

£340 iNP.iT ••juo; 5PL-.‘PPc I'. ■là'; 

0 ■ = n :_IWE aS 

£•350 I- óS^'n' OP a$= '-i' 90 

TO £400 

£360 1“ ࣠i Pt'iO àS 'r thE^i 

GD TO £340 

£370 INPJT -TITOLO ' tua 10 
LINE as 

£330 55=' ' OP ^EN as IO T-iEN 

30 TO £3"0 

£390 5PUE asECPEENS 

£400 INPl'T Hodii^ica =£ = '.: INPLT 

' LINE as 

£410 !=■ às= a OP as=r "^TEN GC 
TO 1000 
£4£0 5TQP 


MCmicrocompuler 29 


119 


Sorgono problemi se la l'unzione ha un 
dominio che non é reiiangolare. È il caso di 
ellissoidi, sfere e simili. 

Si voglia, ad esempio, il grafico di; 
Z-SQR (1-X- 9-Y-) d CUI dominio è 
Xmm = -i Xmax = 3 Y min = - 1 Y max = l 
con la condizione X’ 9 + Y^ < l 

Molli punti della griglia di buse saranno 
fuori da questo dominio, quindi l'argo- 
menio della radice sarà negativo, con le 
note conseguenze. Si può aggirare il pro- 
blema ridclìnendo la funzione su un ret- 
tangolo in modo che valga zero al di fuori 
del dominio originano con un opportuno 
uso della funzione SGN. 

Z = SQR (d-X^'9 - Yd X (SGN (I- 
X- 9- Y-) -I- l) /2) 

Rimane l'inconveniente che la base del 
semiellissoide sul piano non sarà l'ellis-se 
del suo domìnio, ma la "ellisse a scala" 
della gnglia che meglio ne approssima 
randiimenio. 

Zmm. Zmax: 

I limiti mìnimo e massimo assegnati ai va- 
lori che può assumere la Z. Se la superficie 
assume valori al di sotto o al di sopra di tali 
limiti, il programma le assegna valore esat- 
tamente uguale al limile superalo. 

Rispondendo A alla richiesta di Zmin si 
predispiirrà il programma alla autonorma- 
U//a/ionc. durante la quale vengono cal- 
colati i valori di Z su tutta la griglia c 
selezionali i valori minimo e massimo. 
Questa opzione c mollo utile per superfici 


di cui non si sa niente a priori. Nel caso di 
griglia mollo fitta l'autonormaliz/azione 
può portar via del tempo; conviene allora 
chiedere una auionormaliz/azione con 
slep pari a 20-2.'. poi. non appena comin- 
cia ad essere disegnala la superllde, proce- 
dere con Break. GOTO 1000. modificare 
un po' in meno Zmin. un po' in più Zmax. e 
dare lo siep che interessa. Questo priKedi- 
mento nella maggior parte dei casi (per 
funzioni a derivala seconda non troppo 
alla) risolve il problema. 

Siep di risoluzione: 

numero di pì.xcl ira un punto di griglia ed il 
successivo nella direzione dell'asse delle X. 
Da notare che. allo scopo di rendere sem- 
plice l'algoritmo dì eliminazione delle ri- 
ghe già disegnate sulla superficie, si è fallo 
in modo che tutti i punti di griglia, in visio- 
ne assonometrica, risultino disposti su li- 
nee di pixel verticali distanziate tra loro di 
tanti pixel quanto è lo step assegnato. Per 
questo motivo, nel caso di angoli dì vista 
elevati, sì ha una definizione minore nella 
direzione della Y. 

Angolo dì vista: 

angolo in gradi di cui si vuole inclinare 
l'asse delle Y rispetto all'asse X. 

L'asse zeta è parallelo al bordo laterale 
dello schermo. 

Accenniamo infine al fatto che. nel caso 
di step grandi, a causa della disposizione 
della griglia, citala sopra, può accadere che 
il limile destro del dominio non tocchi la 


dueceniocinquaniascicsima colonna di pi- 
xel. Lo scarto tende comunque a scompari- 
re. al diminuire del \alore di step. proprio 
in condizioni di maggiore risoKenza. 


Set di caratteri “Byte" 

ili Daniele Del Doiiore - Tonnn 


Il funzionamento di questo programma 
è analogo a quello pubblicato sul numero 
di febbraio (27). al quale rimandiamo per 
la descrizione dettagliata del metodo da 
impiegare per definire nuovi simboli sullo 
Spectrum. Vedremo quindi questa volta 
solamente come si usano i nuovi set. 

Il listato pubblicato funziona per la ver- 
sione 48K. Le modifiche per la versione 
1 6K sono semplicissime e riguardano sola- 
mente la modifica di alcuni indirizzi di me- 

Alla linea 2000 CLF.AR 64598 va cam- 
bialo in CLEAR 31830. 

Alla linea 2030 POKE 64599 va cambia- 
to in POKE 31831. 

Infine alla linea 2080 POKE 23607. 251 
va cambiato in POKE 23607. 123. 

Una volta digitalo, salvate il program- 
ma su nastro per averne una copia di riser- 
va. poi fatelo girare. Automaticamente il 
nuovo set verrà inserito in memoria e verrà 
abilitato con le due POKE alle linee 2070 e 
2080. 

A questo punto conviene salvare il set su 



120 


MCmicrocompuler 29 


Sei caratteri Byte 

-i- -.v01fi3H3£733:' = 

fiscDiFcr »^s*Lmri£!Pi:pi2ri:Wiiir.r3: : -.^s. 


nastro come sequenza di byte, per poterlo 
caricare molto velocemente in luturo. 

Pcr fare ciò basta dare l'istruzione SA- 
VE ■■byte" CODE 31831. 768 se si possiede 
il I6K oppure SAVE "byte" CODE 64599. 
768 per la versione espansa. 

Volendo utilizzare successivamente il 



camenie con <locazione> il primo indi- 
rizzo dell'area di memoria scelta. 

Quando si vogliono abilitare i nuovi ca- 
ratteri basta eseguire l'istruzione POKE 
23606. LO : POKE 23607. HI. 

I valori HI e LO si ottengono cosi: 


HI = INI ((< locazione > -256)/ 256) 
LO = (<locazione> - 256) - 256HNT 
(« locazione > - 256)/256). 



Supponiamo di voler caricare il set a 
partire daH'indirizzo 30000. 

Basta fare CLEAR 29999 ; LOAD 
•‘byte" CODE 30000. 768. 

I valori di HI e LO sono; 

HI = INT (29744/256) = 116 

LO = 29744 - 256«INT (29744/256) = 48 

II set si abilita allora con l'istruzione 
POKE 23607, 1 16 : POKE 23606. 48. 

Per tornare al set di caratteri della 
Sinclair si deve invece Fare POKE 
23606.0:POKE 23606.60. 


Nulla impedisce di avere in memoria 
contemporaneamente sia il set Byte che il 
set Outline: naturalmente bisogna fare at- 




MCmicrocomputer 29 


121 



a cura di Maurizio Bergami 



Tra i SUOI lami pregi. U> ZX S 1 hu quello 
(ii utilizzare il più dilTuso micropriKessore 
ad olio hii. lo Z 81), 

Questo l'atto, unno alla relativa facilità 
con la quale si possono inserire in memoria 
ed eseguire programmi in linguaggio mac- 
china Iramite le istruzioni POKEc USR. lo 
rende utilissimo a chi voglia accostarsi al 
mondo dei linguaggi a basso livello, sia per 
intcre.sse personale, sia per supplire con il 
LM alledericienzelsoprattutto la lentezza) 
del Basic Sinclair. 

In questa luce la ROM da X khyie. che 
contiene il monitor e l'interprete Basic, co- 
stituisce una vera e propria miniera di 
esempi e di routine che si possono utilizza- 
re direttamente nei propri lavori. 

Disassemblarc il contenuto della ROM 


è però un’operazione tutt'altro che facile, 
quindi questo mese vedremo insieme due 
Ira le routine più interessanti del Basic, 
quelle di SAVE e di LOAD. Chi poi vuole 
avventurarsi da solo alla scoperta della 
ROM troverà sicuramente utile la tabella 
riportata in figura .1. che contiene l'indiriz- 
zo di partenza delle routine più importanti, 
assieme ad una brevissima descrizione del 
loro funzionamento. 


La routine di SAVE 


Prima di vedere come funziona questa 
routine è necessario spendere alcune paro- 
le sul modo impiegato dallo ZX XI per 
trasferire i dati su nastro. 

Quando salva un programma, lo ZX SI 


manda al registratore ncM'ordine: 

— una pausa di 5 secondi 

— il nome del programma cosi come è 
stato digitalo, impiegando un byte per ca- 
rattere e con l'ultimo invertito (per ottene- 
re l'inverso di un carattere basta porre il bit 
più significativo a I) 

il contenuto della RAM dalla loca- 
zione 16393 (variabile di sistema VERSN) 
fino alla locazione puntata dalla variabile 
di sistema E-LINE. che indica la fine del- 
l'area variabili. 

Ogni byte è trasmesso come sequenza di 
8 bit, col bit più significativo (il 7) per 
primo. 

Il singolo bit poi è registralo come 4 cicli 
(per lo 0) o 9 cidi (per I' I ) a arca 300 Hz. ed 
è seguilo da unu pausa di 1.5 millisecondi. 

Quando viene data un'istruzione di 




122 


MCmicrocompuler 29 


So/liuirc Smelale IX H! 



LOAD. toZX »1 prima cerca la pausa di 5 
secondi, poi conlrolla che il nome del pro- 
gramma sia quello desideralo. 

A questo punto carica sequenrialmente 
in memoria i bii che riceve dal nastro a 
partire dairindiri/zo 16393 fino aU’indirir- 
zo puntato dalla variabile (appena carica- 
ta) E-LINE. 

Finita l'operazione va alla routine di dis- 
play. che gestisce il video. 

Fatta questa premessa, possiamo vedere 
il disassemblato della routine, riportalo in 
figura 1. 

L'indirizzo di partenza è 02F6 (75« in 
decimale). 

La subroulinc chiamata daH'istru/ionc 
CALL 038A mette l'indiriz/o del primo 
byte del nome col quale è stato salvalo il 
programma nella coppia di registri DE e 
sella il bit 7 dell'ultimo byte del nome a I . 

Se non é stato specificalo un nomcelTcl- 
tua un Return dopo aver settato il (lag C. 

La seconda subroutinc chiamala, che sì 
trova all'indirizzo 04F6 ( 1270) torna a) ba- 
sic col flag C settato a zero se è stalo pre- 
muto il tasto BREAK, arrestando in que- 
sto modo l'operazione di SAVE. 

Rimane da citare la routine aH'indiriz/o 
01 FC (508), usata sia per il save che per il 
Ioad. Essa incrementa la coppia di registri 
HL e termina il salvataggio (o il carica- 
mento) quando HL raggiunge il valore del- 
la variatjile E-LINE. 


La routine di LOAI) 


Incomincia aH'indiriz/o 0340 idecimalc 
8.32) c chiama .subito la subroutine a 03A8. 
che punta DE all'ini/io del nome del pro- 
gramma c setta il bit 7 dell'ultimo byte del 
nomea I. Se il nome nonùstato spcx-ificalo 
allora il flagC viene sellalo a I c le istruzio- 
ni RLD e RRCD sellano il bit 7 del regi- 
stro D anch'esso a I. 

Le due istruzioni successive. CALL 
0.34C e JR 0.347. fanno rimanere in aite.sa 
ioZX 81 per lutto il periodo di silenzio che 
precede l'arrivo del programma. Questo è 
ottenuto chiamando la routine di ingresso 
dei byte a 0.34C, che esegue sempre un RET 
fino a quando non ci sia una pau.sa nel 
segnale in arrivo che duri più di 5 millise- 
condi. 

Quesi'ullima routine può essere consi- 
derala divisa m due parti: quella da 0.34C a 
035D allende che arrivi un segnale dalla 
presa EAR. nel qual caso salta alla secon- 
da parte ali'indirizù'o 0385. oppure che sia 
premuto il tasto BREAK, che provoche- 
rebbe l'arresto dei LOAD. 

Se non arriva nessun segnale entro circa 
5 mS il programma va alla routine a 035F. 

La seconda parte della routine di ingres- 
so byte, da 0385 a 03A1. misura la lunghez- 
za del segnale in arrivo, usando il registro 
E come contatore, per decidere se si tratti 
di un I odi unoO. Fatto ciò immagazzina il 
bit corrispondente nel registro C. fino a 


quando esso non contiene un byte comple- 
to 

La seconda pane della routine di 
LOAD. da 0.35F a 0384. prima pulisce lo 
stack dei return, poi e.segue un NEW se il 
registro D contiene 0. 

Questo può accadere solo nel caso m cui 
ei sia stata una perdita di segnale per più di 
5 mS a partire da quando lo ZX 81 ha 
trovalo il programma corretto iniziando a 
trasferirlo in RAM. 

Se invece lutto va bene legge i primi byte 
da nastro, confrontandoli con il nome spe- 
cificato neiì'istruzione di LOAD. 

Se c'è una differenza salta u 0347 per 
ricominciare daccapo; nel caso in cui il 
nome sia quello giusto inizia a caricare i 
byte in memoria. 

Dal momento che la variabile E-LINE 
viene usala come limile del processo di 
caricamento, il suo byte più significativo 
viene subito incrementato per assicurare 
che almeno le variabili di sistema vengano 
lette: il valore a questo punto sarà poi so- 
vrascritto da quello Ietto da nastro. 

In HL viene caricalo Tindirizzo della 
prima locazione di RAM ìnicrcssaln dal 
LOAD; infine i dati vengono letti uno alla 
volta e immagazzinati sequenzialmente m 
RAM. 

La routine situata a OiFC viene usata 
per incrementare ogni volta HL e per ter- 
minare il processo quando HL diventa 
uguale a E-LINE. «C 


MCmicrocomputer 29 


123 



CATALOG 

t li Fu lvio Penigli ■ QiialUiiui - I \A i 

Questo programmii sani ulile a tutti co- 
loro che hanno rahiludine o la necessità di 
mantenere numerosi programmi eancati 
in macchina. Siccome la memoria (nostra) 
non è perfetta, e può capitare di non avere 
gli appunti 0 ì listati a portata di mano, 
spesso é necesstmo spulciare la memoria 
(dello SHARP) col LISTeeoi tasti T- 1 pvr 
ricordare cosa avevamo messo in macchi- 
na, dove sta. e magari cosa fa. CATALOG 
risolve tutto con la pressione di due soli 
tasti. Esso cerea la prima linea di ogni pro- 
gramma, ne mostra il numero, e visuuli//a 
rclichctia. il nome, ed eventuali commenti 
da noi precedentemente associati al pro- 
gramma in questione. Il tutto avviene con 
un'occupa/ione di circa i5nbylcdi R.AM, 
e con la necessità di una banale codiUca da 
parte dell'utente. Quesfultima è illustrala 
dalla riga 10 dello stesso CATALOG. la 
prima riga di ogni programma deve essere 
identificata con un'etichetta suofa (due 
virgolette adiacenti), seguita da un REM 
dopo il quale si può sisccificarc tutto ciò 
che si vuole far visuali/ /are da CATA- 
LOG- La vera etichetta del programma (se 
c'è) va messa all'ini/io della linea successi- 
va. Nel nostro caso CAT.AI.OG parte con 
<DEI-'> C e quando sj auioleggerà mo- 
strerà sul dispias; 

IO - C " ••• CATALOG ••• b> 
e sucxessivamente- 
Fulvio PERLIOGI 

Il funzionameniodel programma cchia- 
ritodal diagramma di flus.so in figura 2. Il 
valore assegnalo ad S in riga 20 vale per le 
macchine con modulo di espansione SK 
RAM; in generale esso si può ealcolare 
mediante l'espressione: 

256*PEEK .10X21 + PEF.K .10X22 

La scrittura carattere per carattere, se 
riempie il display, lo cancella automatica- 
mente c ricomincia da capo: regolate a vo- 
stro piacimento la velocità di presentazio- 
ne modificando l'argomento del WAIT in 
riga 20. Il secondo IF in linea 40 sostituisce 
un AND ed e stalo usalo per evitare un 
continuo (ed inutile) doppio confronto, 
con un risparmio di circa il IO",, sul tempo 
di elabora/ione. Se un'etichetta vuota non 
eseguita da un REM.CATALOCi funzio- 
na lo stesso, ma la riga potrebbe essere 
decodificala in modo poco chiaro (atten- 
zione a non far seguire "" da un'altra eti- 
chetta. pcrchécióva bene per CATALOfi. 
ma aH'atlo del RIIN di quel programma 
provocherà un ERROR 1 1 o 21 ). Il gran 
numero di etichette vuole non ha alcun 
elTello negativo sul comportamento del 
PC-15(K); comandi o istruzioni del tipo 
LIST "" o GOTO vedranno sempre e 
solo la prima coppia "" in memoria. 


Concludo saltando ad un argomento 
completamente diverso, c cioè una pro- 
prietà. forse non mollo nota, dell'istruzio- 
ne RND. Il manuale ci spiega che essa 
genera solo numeri casuali interi, per cui si 
può pensare che siano ncs-’cssiiri sollopro- 
grammi del tipo: 

5(M) B = IE!()-I;A = RND B 
510 PRINT A B.RETCRN 
per generare numeri casuali con HI cifre 
significative compresi fra 0 icscluso) e t 
(incluso). Tulio ciò non è necessario per- 
chè la macchina accetta l'istruzione RND 
Il che genera numeri casuali con le stesse 
caratteristiche. 








COMPACT 

th Lorenzo Spohutorc - Rovigo 

Talvolta, nel corso di un programma, 
capita di dover rappresentare sul display 
del PC-I5(H) lunghi messaggi oppure menu 
particolarmente "nutrici". Quando, però, 
finalmente facciamo girare il programma, 
ci SI accorge, con un po' di dispetto, che la 
scruta viene troncata inesorabilmente dal 
margine de.stro del visore. 

Che fare? Ci sono due alternative: o si 


a cura di Fabio Marzocca 


ricorre ad abbreviazioni, spesso incom- 
prensibili. sopruliullo se il programma vie- 
ne ripreso a distanza di tempo o viene uti- 
lizzalo da altri operatori, oppure ci si serve 
della routine C■OMP.^CT- Questo pro- 
grammino serve, infatti, a "compattare" 
tutte le scritte, che compaiono sul display 
tramite le istruzioni del tipo PRINT. 

COMPACT non utiliz7.a alcuna biblio- 
teca di nuovi caratteri; si serve, infatti, di 
quelli standard, opportunamente modifi- 
cali. 

I Laraileri del PC- 1500 sono contenuti in 
una malricedi 7 >-6 punti. Le prime 5 sono 
efrellivamente utilizzate, la sesta è bianca c 
serve a separare i carallcri contigui. Ora. 6 
colonne per carattere si possono rivelare, 
nelle arcosianze descntte sopra, un vero e 
proprio spreco di spazio- 
si può cominciare, allora, col "soppri- 
mere" la colonna bianca, ma. poi. ci si 
domanda perché non continuare, toglien- 
do ancora una o due colonne. Dopo qual- 
che tentativo, ci si convince che si può fare 
a meno della terza colonna, oppure della 
seconda e della quarta, senza compromet- 
tere la leggibilità dei carallcri. In venta, se 
SI taglia la terza colonna, per esempio, del- 
la lettera T maiuscola, cioè la sbarretta 
verticale, il carattere perde completamente 
di significalo, ft. allora, evidente che 
COMPACT deve porre rimedio a questo 
genere d'inconvenicnti 

Esistono diversi loimali: 

FORM ATO 2. toglie la 2a. la 4a c la ha 
colonna di quasi lutti i carallcri. Rappre- 
senta bene le lellere maiuscole e i numeri. 

FORMATO -1. toglie la .la e la ha colon- 
na Va bene per maiuscole e minuscole. 

FORMATO 6. toghe da solo la ha co- 
lonna di ogni earaliere. Va bene per ogni 
applica/ione. 

FORMATO I). è quello normale. 

Come già accennalo, le ctiionne sono 
tolte solo se non picgiudicano la leggibilità 
dei caratteri. Cosi, il FORMATO .1 toglie 
solo la colonna bianca della T. mentre il 
FORMATO 2 lascia al suo posto la 2a 
colonna della D. 

II programma decide analizzando ogni 
colonna da togliere attraverso la funzione 
POI NT Quindi, se il valore d'iisciia è uno 
di quelli che non verifica la condizione che 
compare alla riga 40uX5. la colonna viene 
"salvala" I valori corrispondono a schemi 
di pumi, indispensabili per poter leggere 
un earaiterc Ad esempio. 127 rappresenta 
la sbarretta verticale, .senza la quale le let- 
tere come la T o la I sono assolutamente 
irriconoscibili. 

Ovviamente, per poter utilizzare l'istru- 
zione POINT. il carattere esaminalo deve 
essere presente sul display. Infatti, le co- 
lonne dalla 15» alla 1.55 sono riservate a 
questo scopo e non possono essere usate 


124 


MCmicrocompuler 29 


Sniloan- Sharp PC-!fWI 

dalla frase da siumparc. Tuttavia, il nume- 
ro di caratteri che si possono visualizzare é 
ancora mollo elevato- Precisamente circa 
28 col FORMATO 6, 35 col FORMATO 
3. 4V co! FORMATO 2. 

Con il FORMATO 2 vengono utilizzate 
quasi sempre solo 3 colonne per ogni carat- 
tere. quindi la capacità del di.splay risulta 
raddoppiata. 

Dopo aver lancialo il programma, si se- 
leziona il formato desideralo. Quindi, alla 
successiva richiesta di input, si scrive la 
frase da elaborare. Se la frase è troppo 
lunga, il programma la tronca e vi aggiun- 
ge un punto per segnalare la operazione 
svolta. Immediatamente dopo, il primo ca- 
rattere della frase appare sulla destra del 
visore, mentre alla sinistra compaiono le 


prime colonne. Ad elaborazione conclusa, 
le ultime 6 colonne del display vengono 
ripulile. 

Naturalmenie. quando COMPACT é 
usaiocome subroutine, la frase da elabora- 
re viene caricata nella variabile WS(0) in 
una linea di programma e il formato è già 
predisposto. Inoltre, a seconda del forma- 
lo usato, si può modi fica re la condizione di 
cui alla riga 40085. Ciò è utile perché, ad 
esempio, nel FORMATO 2 non sono mot- 
to significative le colonne il cui valore, mi- 
surato da POINT. é 120 oppure 96 o 63, 

Presentiamo, ora. un'applicazione in cui 
l'uso di COMPACT è indispensabile. Il 
programma, chiamato DOMUS. serve a 
stabilire che peso hanno le spese per il gas. 
energia elettrica, telefono, acquedotto e 


fitto sull'economia domestica. DOMUS 
calcola la percentuale di ogni voce sulla 
spesa totale e riporta i risultati su un isto- 
gramma orizzontale. Quindi, di .seguito sul 
display, stampa i valori numerici delle per- 
centuali. 

Il formato usato in questa applicazione 
di COM PACT è il 2. l . che differisce dal 2 
perché salta la prima colonna bianca (se 
c'è) di ogni carattere. Questa nuova possi- 
bilità ècontenula nelle linee 601.30e60195- 
Con il 2. 1 si possono rappresentare como- 
damente più di 50 caratteri- 

li flow-chan in figura 5 si riferisce ai solo 
programma COMPACT. I blocchi con- 
tengono anche le variabili più importanti, 
che intervengono nel corso delle operazio- 
ni descritte. mc 






MCmirrnnnmoi tlnr Ì55 


a cura di Pìerluijii Panunzi 




Studio di funzioni 

di Enuimwle Borra ■ Torino 


If progriiinma realì^^ato dal nosiro let- 
tore. seppure con un certo grado di appros- 
sima/io»e. permette a chi non possiede la 
stampante di avere una buona idea visiva 
dcirandamenio di una funzione ftx). 

Ciò é ottenuto tramite un insieme di “i- 
stogrammi" visualizzati volta per volta sul 
display, formati da un numero opportuno 
di "r'. in funzione del valore della— fun- 
zione impostala, 

Vediamo dunque come dobbiamo agire. 

A seconda che abbiamo una TI 58 o 59 
impostiamo 3 Op 17 oppure 8 Op 17. 

Carichiamo in memoria il programma 
oppure leggiamo la relativa schedina e por- 
tiamtKi subito dopo la "Lbl ^ x" per inse- 
rire la funzione f(x) di cui dobbiamo stu- 
diare l'andamenlo- 

In particolare dalla cella di memoria 
ROl ricaviamo il valore dell'ascissa x c vi- 
ceversa depositiamo il valore delfordinaia 
y = f(x)nel registro R0.3: abbiamoadispo- 
sizione un passi nella 59 c .31 nella 58 per 
impostare la f(x). che chiuderemo con INV 
SBR. 

Fatto ciò. dobbiamo impostare alcuni 
valori nella calcolatrice dopo aver premu- 
to RST: per primo dobbiamo introdurre il 
valore assoluto massimo che la y assume 
nel tratto che si desidera visualizzare. 


Premiamo R S ed inseriamo poi il valore 
iniziale deirascissa x. premendo ancora 
R S, 

Infine introduciamo il passo di campio- 
namento delle ascisse c dopo aver premuto 
R S inizieremo automaticamente l'elabo- 
razione. A questo punto non resta altro 
che ruotare la nostra calcolatrice di 90“ ed 
immaginarsi il display disposto parallela- 
mente airasse delle y. con la calcolatrice 
stessa che “si sposta" verso destra man 
mano che la x viene incrementata del valo- 
re prescelto. Mediante una serie di isto- 
grammi. come detto, verrà cosi visualizza- 
ta l'ampiezza della funzione ai variare del- 
l'ascissa. 

Il display completamente acceso indi- 
cherà che la funzione f(x) è al massimo 
(uguale o vicino al valore massimo impo- 
stato). Valori compresi tra "1 1 1 1 1 1 1 1 1 1“ e 
■■.DOOOODOOIK)” indicano ampiezze com- 
prese fra il massimo positivo e lo zero. Un 
segno al di sopra del grafico invece, 
come è semplice intuire, indica che la fun- 
zione sta assumendo valori minori dì zero. 

Se il visualizzatore ad un ceno punto 
lampeggerà il valore " 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 ". vorrà 
dire che la f(x) é "uscita" superiormente 
dallo schermo, ossìa ha assunto un valore 
maggiore del massimo impostalo. Analo- 
ga interpretazione, però "in negativo", ha 
un display che lampeggia "-Il 1 1 1 1 1 1 11''. 

In ogni momento é possibile interrom- 
pere la visualizzazione degli istogrammi 


premendo il tasto R S; dato che ognuno di 
tali segmenti formati da "I" viene memo- 
rizzato in celle successive, é possibile a que- 
sto punto rivedere più velocemente l'anda- 
mento della funzione. Più velocemente in 
quanto, in fase di creazione dei singoli seg- 
menti. la calcolatrice dovrà appunto calco- 
lare il valore della l'(x). secondo tempi che 
aumentano proporzionalmente alla lun- 
ghezza ed alla complessità della funzione 
Impostata- 

Dunque. per avere una visione più rapi- 
da basterà premere SBR I x. In particolare 
si potranno memorizzare fino a 71 isto- 
grammi nella TI 59 e lino a 29 nella TI 58, 

/ particolari 


L’aliezzji dell'istogramma visualizzato 
risulta proporzionale al valore della fun- 
zione nel punto considerato, secondo la 

= *:y 

dove y„,J^ è il massimo valore assoluto che 
assume la funzione nell'intervallo prescel- 
to (e che abbiamo impostalo all'inizio), y è 
appunto il valore "corrente" della f(x). x c 
l'altez/a incognita dell'istogramma. men- 
tre "IO" é il numero ma.ssimo di "1" che 
compongono l'istogramma stesso. 

Viceversa, data l'allezz;i dell'istogram- 
ma come numero n di "l"è possibile risali- 
re molto approssimativamente al valore 
delta funzione tramite l'ovvia formula 

y = y™. X n IO m 



126 


MCmicrocompuler 29 


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SOCIETÀ' 

INDIRIZZO 

CITTA' 



i trucchi del CP/M 


U Claudio Rosazza 


Word-Star Instali Stam pante 


QucMa é ruUmiij delle ere puniate dedicate al 
Word-Star. Questo mese anaiiz/eremo il proble- 
ma deirinsiallazione della stampante con que- 
sto word-processing: in dcriniiou é una dcllc 
pam più importanti, visto che un programma di 
iraiiamcnio parola ha come scopo finale quello 
di poter stampare m un formalo più o meno 
sofisticato dei lesti o delle tabelle. 

Il Word-Star è un programma che può l'un- 
rionare egrugiamcnie. sia per la parte relativa al 
terminale sia per quella relativa alla stampante, 
ulili/zando pochissime funzioni particolari delle 
singole periferiche. Da ciò deriva una estrema 
flessibilità di adaiiamcnio del programma alle 
svariale marche e modelli di stampanti c termi- 
nali. Mail Word-Star c capace anche di u.sare te 
particolari funzioni di una periferica. 

In questa sede vi sottoponiamo tulle quelle 
locazioni interne del Word-Star relative aH'm- 
siall della stampante non accessibili singolar- 
mente tramite l'apposito programma fornito 
dalla Mieropro. Come già deseriilo nelle punta- 
le precedenti le modilìche possono essere realiz- 


zale sia con il programma Instali sia con il DDT 
Nel primo caso alcune locazioni saranno rico- 
nosciute dal programma anche digitando il no- 
me simbolico seguilo da due punti, mentre nel 
secondo caso le locazioni vanno alterale fornen- 
do rindiriz.zo ed il contenuto in csadccimalc. 
Nel caso u-siaie il DDT rammentale di salvare 
l'oggello delle vostre modiricbe secondo le spe- 
cifiche riponaie nella poma puniaia: in ogni 
caso mantenete sempre intonsa una copia del 
Word-Star originale onde evitare di ritrovarvi 
senza una copia di sicuro funzionamento a cui 
fare fede per tentare le modiliche. 

La maggior pane delle funzioni speciali ese- 
guile dal Word-Star vengono generate senza l'u- 
tilizzo di funzioni speciali della stampante. Ad 
esempio la soiiolincaiura viene elTcìtuaia riscri- 
vendo sulla parola il carattere di sottolinealo. 
Avendo a disposizione una stampante con un 
comando implicito per la sottolineatura auto- 
matica. consigliamo di iaserirlo in uno dei quat- 
tro comandi utente previsti proprio per questo 
scopo, successivamente occorrerà scrivere i testi 
che volete in sottolinealo non spcciricando II 
CRL-P S bensì inserendo uno dei quattro codici 
User 


P. comunque possibile utilizzare alcune fun- 
zioni stand-alone per usi diversi da quelli ongi- 
nunamcnle dcsIinulL Ad esempio le due strin- 
ghe di controllo per il colore del nastro possono 
essere iranquillamcnie usale per un'altra funzio- 
ne di stampa, lenendo presente che quando nella 
stesura di un testo si mvcicherà il cambio di 
colore la stampante riceverà cfrcuivamcntc la 
stringa di controllo da voi prevista ed eseguirà la 
funzione relativa. 

I dati riportali sì dividono in gruppi relativi a 
qualsiasi tipo di stampanti, gruppi relativi a 
stampanti non incrcmcniuti (tipicamente ad 
aghi o simili) c gruppi relativi a stampanti incrc- 
mcnlah Ilipicamcnte a margherita o simili). 

Per finire un consiglio ed un irucco. 

II consiglio riguarda i possessori di stampanti 
ud aghi con la possibilità di stampare con carat- 
tere proporzionale: non tentale di installare la 
stampa in proporzionale sul Word-Star: benché 
teoricamente possibile presenta spesso problemi 
assolutamente insormontabili con una semplice 
installazione dei parametri. 

Il trucco riguarda ovviamente il Word-Siar. 

Sc effettuate una sostituzione di più parole 
con il comando (TRL-0 A e dclìnilc nel para- 
mcin il Rag N che non chiede la conferma ad 
ogni occorrenza, noterete che nel caso ci siano 
molle parole da sostituire la ricerca c piuttosto 
lenta anche in funzione del fallo che ad ogni 
cambiamento viene aggiornato lo schermo... 

Provate a digitare dopo aver dato il via alla 
serie dì cambiamenti, un qualsiasi comando di 
movimento cursore per esempio CTRL E il 
Word-Star non aggiornerà più lo schermo ad 
ogni cambiamento c la velocità di esecuzione 
crescerà in modo eclatante. MC 



128 


MCmicfOcomputer 29 


NOTE 


LABEL 

HOLOOW 


LOCAZIONE 

oec4 

06C5 

tece 

oeC7 

06ce 


DEFAULT NOTE 

00 Gruppo di 5 Pyle conterterile la 

OO alrmga per un arreIramer>to par- 

00 ali'svanismenlo dal gruppo prò- 

00 cedente 

La prossime locazioni si rifar isco- 
llpo di sismpanle 


LABEL 


PRFINI 


IO di inserire delle strmgne 


panie per usi diversi richiamabili 
sul lesto mediante le funzioni 


OSCO 

OSCA 

06CB 

OSCO 

OSCO 


ei quattro gruppi di 5 byte 


LOCAZIONE DEFAULT 


070F 


0710 

0711 

0712 


C9 con un JUMP nell'area MOHPAT 

(vedi puntate precedenti) se la 
stringa di Inlziallzzazione della 
stampante non b sutllcienle. 

00 NormalmentelncondizioneNOP- 

00 NOP'RET. pud essere sostituito 

CO con un JUMP nell'area MORPAT 



Le seguenti locazioni riguardano 
rinslsllazione unicamente di 
stampanti a margherita. 

02 Gruppo di S byte contenente la 
IB stringa per il comando del Veni- 

1E Cai Molion index. 


USR2 


USR3 


USR4 


RIBOFF 


PSINIT 




SOCHR 

ULCHfl 

PRINfT 


oecE 

06CF 

06DO 

0601 


0603 

0604 

0605 


0607 

0608 
0609 
06OA 


06OC 

oeoD 

06DE 

06OF 

06E1 


06E2 

06E3 

06E4 

06ES 

06E6 


00 

00 

DO 

DO 

00 

00 

00 

00 

00 

00 


DVMMIN 

OVMRNG 

ORMILE 


DHMIFG 


0798 

0799 
079A 
0793 
079C 
0790 
079E 


01 Valore minimo del VMl + ^ (Due 

00 byte) 

TE VaioremsssimodelVMI KOue 
00 byte). 

02 Gruppo di S byte contenente la 

IB stringa di comando per l'Horizon- 

1F tal Motion Index. 

00 


00 00 - /120 simi di Incb - FF - /60 


00 

00 

00 

00 

00 

00 

00 

00 


DHMIN 


DHRNG 

Siringe per il csmbio di colore di DFWD 


00 Gruppo di 5 byte contenente la --ak 

00 stringa che resetta la condizione 

00 precedente predisponendo il co- 

00 lore normale di stampa. 

00 


079F 
07 AD 
07A1 
0TA2 
07A3 
07 A4 

07A6 
07A7 
07 A8 
07A9 


07 AB 
07AC 


01 Valore minimo del HMl + i (Due 

00 byte) 

7E Valore massimo del HMl + 1 
00 (Due byte). 

02 Gruppo di S byte contenente la 

IB stringa per predisporre la stampa 

35 ds sinistra a destra. 

00 


02 Gruppo di 5 byte contenente la 
IB stringa per predisporre la stampa 



06E7 


06E9 

06EA 

06EB 

06EC 

06EE 

06EF 

06F0 

06F1 

06F2 

06F3 

06F4 

06F5 

06F6 

06F7 


06F9 

06FA 

06FB 

06FC 

06FD 

06FE 


0701 

0702 

0703 

0704 

0705 


070B 

070C 

070D 

070E 


01 

00 

00 

00 

00 


00 

00 

OO 

00 

00 

00 

00 


00 

00 

00 

00 

00 

00 

00 

00 

00 


00 

00 

00 

00 

00 




07AD 
07 AE 
07 AF 
07B0 
07B1 
07B2 
07B3 
0TB4 
07B5 
07B6 


07B8 


07B8 

07BC 

D7BD 

07SE 

07BF 

07C0 

07C2 

07C3 

07C4 


07C8 

07C9 

07CA 


20 


5F 

00 

00 


cancellazione (normaimenle 


soltollnealura (normalmente 
Normalmente in condizione NOP- 




01 Gruppo di 5 byte contenente le 
20 stringa per lar avanzare verso de- 
X sira di un KMI il carrello. 

X 

X 

01 Gruppo di 5 byte contenente la 

X sinistra di un HMl il carrello. 

X 

X 

01 Gruppo di 5 byte contenente la 
OA stringa per (ar avanzare la carta 

X 

X 

X Gruppo di 5 byte contenente la 
IB stringa penar retrocederà la car- 

OA la di un VMl. 

X 

X 





02 Gruppo di 5 byte contenente la 
IB stringa per stampare II Tuboul 


Tutti I numeri rappresentetl nella 
colonna LOCAZIONE e nella co- 
lonna OEFAULT sono espressi in 
notazione esadecimaie 
Tutti i gruppi di byte contenenti 
stringhe da Inviare alle slempan- 

byte II valore pan al numero di 
byte da considerare succassiva- 


MCmicrocomouier 29 


129 



IHL ALL-IN-ONi SYSTEM 
ÌHM'S THE ONE TORALL 

lrìlriHhi( mi,’ f/ic 1 M/npu/r/ 

M '(cv)i I //ifo.i 

(ll‘^•kU)|U•n( ki\urr Ihv h-h \ nli-ii' 
ISfitl-i 

I (ri l’.iK^ //1 ,1 pmi>-.^iun,il rvitlli- 
u>rr /n/'mi’s' i>m irnnmrni ihr -irni 
1 . 1(7 uiiin /mii u'f' .1 v\ i<lr 

'•fin non ni iHTiiihi-r.il' .imln^i’i J (Klll 
'Dilw.iif liinw.ini' \nd II ' .ili I onl.iinnl 
in onv rniononiK ,>il\ 'h Ini 1 nnijiutri. 

.!( .1 I o'i pt-i t/sf( hnu-r ih.in .im nliivr 
'\ 'h-ninn Ilio m.nki-l 


Uìf h Hl)-I l'niuipìml wilh holh \IP M 
ir .mi ( J’\s/s- mi/ÌK-!.rMl.((iij 

'Wli-iiì' W'hih- ( l' pri- 

Ifi I Inr hii'ini-" .i/Jf'/" .lUnn'. MI' M II n 
'iiiiw.irvuimiMlihk- wilh ( /’ so ilif 

\\ Olili ' l.ir^f'l lì.ì'f ni smi>/i'-iM’f <i;)/)/(- 
i .idoo •.oKu.ifi'i .ili Ih' ulili/nl 
\nd lui u'i’i' u illì .III v\i'lmii iiVkf'inH-nl 
m I oni/n/fcfs. m(i h i rmi/nifcrs t .in 
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SiitaH 23 varsaM atiMaau 64 K di Ha«na canirali Ih a 24 Mb|ia n 

mdm. fliopai'la 00 epa 11620600 

SsMa 23 laaàM aqonHH 64 K Om a 24 Mt ai hi dm iIbh. 100 ipi 12.036.000 


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Drin 1 0 2 Mod. 2 

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Mod 12 NK 2 Drin 

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1.101.000 

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1.7960N 

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2.3N.0M 

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1.365.0N 

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BISB7 UitlMm gnfin - 1 - B40>SOO tu ■ooooh (bMo) 

BISD4 Adnawi grafico - 2 ->B etioti ■ AN. Atn. GnI. 1 

B1S41 SioBOMH BO Cd. 12S cp - tnfico 

BISSO SloapoaH 132 col I2S epe. - grafica 

B1S41 Cara aSamtatara 

BIMS Can iiaspania 

B1S4S Cavo iMorfKM RS 232/C 

B2410 Sin Op. CP/M - BB C/QASIC - Bfi 

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1.336.000 

1.355.000 
1.B80.000 

10.000 

103.000 
103000 

565.000 
120000 

lalailaeea lEC Boa 
iRlarfaecia PtraOala UP1 0606 
Ondagit Raal Tea E2U B607 
Fal-6npliic CRT4A 
FoU-Graphc Tom 1 

Alpfiatnak P2 64 K di soaMna di coi 46 otoala 
Alptatrenic P3 caaa P2 II r 2 Hìfioppp da 1 Mi 
Alpiatiaiiic P4 celti P3 * 1 diaca winchttiti da S MS 
DRN 00 aitaipanit ad agli 00 qi 
DRH 130 naapnti ad aghi 120 epa 
DRH 250 ilaspuia ad aghi 250 epa 
IRD ITO ilMpnta a aarghanii 17 epa 
EAOI 0008 

Inltiltceia paiaMi pn AlphalmiK PC a GABI 0006 

390.000 

565.000 
I75J60 

1 060.000 
1. 400.01X1 

4.660.000 
0.460.000 

9.600.000 
1.460000 
1.930000 
3.650000 
1.770060 

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latoifaccia pai Pai 
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Giru (10 rotoli) pai sol 1 D 0 
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Eco 2/10 coara Eco 2/7 eoa Wiediaitr 10 Mb 
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